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lunedì 14 marzo 2011

La ipersensibilita’ al glutine potrebbe essere una diagnosi di falsa celiachia

Si tratta della Gluten Sensivity (GS), e’ un disturbo che colpisce sei volte di piu’ della celiachia ed e’ causato da un’ipersensibilita’ al glutine.

Finora era sconosciuto e ai pazienti colpiti, esclusa la diagnosi di celiachia o allergia al frumento, si parlava di disturbo funzionale o colon irritabile, oppure addirittura veniva etichettato come effetto placebo, il sollievo dall’eliminazione della dieta degli alimenti con glutine.

Ma il disturbo esiste. In Italia colpisce 3 milioni di persone, negli Stati Uniti 20 milioni, in una percentuale del 5-6% della popolazione. A identificarlo è stato un team di ricerca internazionale, al quale hanno partecipato studiosi della School of Medicine dell’Universita’ di Baltimora, nel Maryland, guidati da Alessio Fasano, e della Seconda Universita’ degli Studi di Napoli, coordinati da Anna Sapone.

Una scoperta tutta italiana, dunque, che ha rilevato sia nella celiachia che nella gluten sensivity un meccanismo genetico di base. ”Ma ci sono differenze a livello molecolare e di risposta immunitaria”, afferma Fasano. Nella celiachia si attiva un meccanismo di tipo autoimmune condizionato da una risposta adattativa del sistema immunitario, mentre nella gluten sensitivity e’ coinvolto un meccanismo immunitario innato. ”Inoltre, nella gluten sensivity non ci sono danni alla barriera intestinale e alla sua funzione – prosegue Fasano – diversamente da quanto accade nella celiachia”.

Fonte: ANSA

martedì 15 febbraio 2011

Celiachia: individuata causa della malattia, si prospettano possibili nuove terapie

Uno studio dell’università di Chicago getta nuova luce sulle possibili cause scatenanti della celiachia, malattia autoimmune che colpisce in Italia oltre 100mila persone e si basa sulla reazione al glutine.

Secondo lo studio, pubblicato su “Nature”, ad “accendere la malattia” sarebbe la combinazione tra alti livelli di una proteina del sistema immunitario, l’interleuchina 15, e un derivato della vitamina A, l’acido retinoico. Gli studiosi hanno ricreato la malattia nei topi e hanno verificato che alti livelli di interleuchina 15 sono in grado di dare il via ai primi stadi della malattia celiaca. Somministrando, poi, acido retinoico i sintomi hanno subito un significativo peggioramento.

Successivamente, i ricercatori hanno bloccato l’interleuchina 15 nei topi e hanno osservato che i sintomi sono regrediti: i topi sono ritornati ad essere tolleranti al glutine.

La ricerca ha anche rivelato la vera funzione dell’acido retinoico, presente anche nei trattamenti antiacne, che finora era ritenuto un fattore protettivo contro le infiammazioni dell’intestino, mentre si è rivelato essere un elemento che promuove le risposte infiammatorie cellulari.

Sono già allo studio farmaci che bloccano l’interleuchina 15 per il trattamento dell’artrite reumatoide ma secondo Bana Jabri, del Digestive Disease Research Core Center di Chicago e autore della ricerca, terapie simili potrebbero essere usate anche contro la celiachia.

Fonte: http://www.sanitaincifre.it/

domenica 23 gennaio 2011

novità celiachia: la farina di frumento idrolizzata potrebbe essere atossica per i celeaci

Un recente studio, pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology, la rivista ufficiale dell’American Gastroenterological Association Institute evidenzia la possibilità per i pazienti celiaci di consumare farina di frumento idrolizzata.

I prodotti da forno a base di farina di grano idrolizzato non sono tossici per i pazienti celiaci, spiega Luigi Greco dell’Università di Napoli, autore principale dello studio: "Questa è la prima volta che un prodotto derivato da farina di grano ha dimostrato di non essere tossico dopo essere stato somministrato a pazienti celiaci per 60 giorni. I nostri risultati supportano la ricerca, inoltre, che esplora le terapie che potrebbero ridurre la tossicità del glutine per i celiaci al di là della dieta standard senza glutine."

Scopo di questo studio per i medici è valutare la sicurezza della somministrazione giornaliera di prodotti da forno realizzati da una forma idrolizzata di farina di frumento in pazienti affetti dal disturbo. I medici hanno usato farina di grano fermentata con lievito naturale, lattobacilli e proteasi fungine: questo processo diminuisce la concentrazione di glutine.

Lo studio ha preso in esame un totale di 16 pazienti celiaci, di età compresa tra i 12 e i 23 anni, tutti in buona salute perché seguivano una dieta priva di glutine da almeno cinque anni.
- Due dei sei pazienti che hanno mangiato prodotti da forno a base di farina naturale hanno interrotto lo studio a causa di sintomi come malessere, dolori addominali e diarrea.
-I due pazienti che hanno mangiato farina a base di prodotti da forno prodotti in gran parte con farina idrolizzata non hanno riportato malesseri, ma hanno sviluppo atrofia subtotale (completa assenza di villi, le estroflessioni necessarie per l’assorbimento).
-I cinque pazienti che hanno mangiato i prodotti da forno completamente idrolizzati non hanno invece riportato alcun effetto collaterale.


Fonte: http://www.medicinalive.com/

mercoledì 12 gennaio 2011

La dieta anti-influenza, Latte, miele e verdure di stagione contro i malanni di stagione

Un aiuto per rafforzare le difese immunitarie dal rischio di insorgenza dell'influenza, favorita dal freddo, viene dall'aumentato apporto  di vitamine e quindi aumentare le calorie consumate, iniziando la mattina con latte, miele o marmellata e portando poi a tavola soprattutto zuppe, verdure, legumi e frutta.

E' quanto sostiene la Coldiretti in riferimento al forte aumento dei casi di influenza stagionale che, secondo gli esperti, dovrebbe mettere a letto nel corso dell'inverno dai 2 ai 5 milioni di italiani.

"Oltre a frutta e verdura ricca di antiossidanti nella dieta per sconfiggere l'influenza non devono mancare - suggerisce la Coldiretti - latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi come il parmigiano e, per alcuni esperti, anche il miele e l'aglio, che contiene una sostanza, l'allicina, particolarmente attiva nella prevenzione".

"Fondamentale - sottolinea la confederazione - è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica non indifferente) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti. Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi perché contengono ferro e sono ricchi di fibre".

Fonte: Coldiretti

martedì 21 dicembre 2010

Frutta e verdura: un mix utile per combattere anche l’artrosi

Per una alimentazione equilibrata non possiamo dimenticarci di aggiungere frutta e verdura, compresi aglio e cipolla. Fanno molto bene alla salute, migliorando la bellezza della pelle, regolando la pressione e il colesterolo e proteggendo le articolazioni dai danni del tempo.

Lo ha scoperto Frances Williams, epidemiologa del King’s College di Londra, che ha analizzato gli effetti di queste verdure su coppie di gemelli sani di oltre 60 anni. Durante l’indagine i medici hanno tenuto conto dell’età, dell’indice di massa corporea e del livello di attività fisica, tutti elementi che potevano «falsare» il risultato.

La cosa certa, su cui dovremmo riflettere e fare nostra in previsione anche di una vecchiaia serena, e che chi d’abitudine mangia molta frutta e verdura vede ridursi in maniera significativa il rischio di artrosi dell’anca. I cibi che danno maggiore risultato sono i frutti, tutti tranne gli agrumi, e alcune verdure, in particolar modo aglio, cipolle e scalogni.

Per giungere a questa tesi, i ricercatori hanno analizzato in vitro gli effetti di un composto derivato dall’aglio, il diallil-disulfide. Questa sostanza sembra capace di azzerare l’espressione, indotta dalle citochine infiammatorie, delle metalloproteinasi della matrice extracellulare, enzimi che in caso di artrosi hanno un ruolo chiave nell’alterazione e nella distruzione delle articolazioni.

Ovviamente per essere più sicuri e applicare questa scoperta alla medicina ci vogliono altre indagini. Intanto però non fate una dieta selezionata volta ad escludere alcuni cibi piuttosto che altri. E poi mi raccomando non fate mai mancare tanta frutta e verdura.


venerdì 17 dicembre 2010

Celiachia: Tre linee di ricerca al via nel Biopark, Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie.

Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie, e studiare nuovi antibiotici.
Questi gli obiettivi che la Fondazione Istituto Insubrico Ricerca per Vita di Gerenzano e tre Istituti milanesi (Azienda Ospedaliera Ospedale “Luigi Sacco”, Fondazione IRCCS “Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico” e Azienda Ospedaliera Ospedale “Niguarda Ca’ Granda”) si sono prefissati di raggiungere entro la fine del 2012, grazie al contributo stanziato da Regione Lombardia.

Il team di ricercatori svilupperà studi su nuove glutenasi (stato infiammatorio reattivo al glutine) di origine microbica per la terapia orale della celiachia, su nuovi farmaci antitumorali e sui sistemi diagnostici innovativi per le leucemie e i disordini mieloproliferativi (disordini dei nervi) e infine studi sui nuovi antibiotici. I tre progetti di ricerca collaborativa avranno durata biennale e saranno svolti congiuntamente dai quattro enti nel 2011-2012.

In particolare, il progetto celiachia ha come obiettivo l’individuazione di un enzima microbico, da usarsi come terapia orale di supplemento alla dieta, capace di degradare il glutine prima che lo stesso possa manifestare i suoi effetti tossici nell’intestino. L’importanza del progetto è immediata se si pensa che in Italia, a fronte di circa 85.000 diagnosi effettuate, ci si aspettano più di 400.000 celiaci e che, attualmente, l’unica terapia esistente contro la celiachia è una dieta priva di glutine da effettuarsi per tutta la vita.


Leggi tutto l'articolo: http://www.valleolona.com/notiziario/2010/201012/101216_gerenzano_irccs.html

mercoledì 15 dicembre 2010

Celiachia: Rassegna stampa, le news del 14/12


A Gerenzano si cercano nuove cure per la leucemia e la celiachiaServiranno a cercare soluzioni a grandi malattie del nostro secolo. Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo ...
Leggi l'articolo su: varesenews.it/scienza_tecnologia


Un finanziamento per la ricerca su celiachia, antitumorali e ...
GERENZANO - Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie, e studiare nuovi ...
Leggi l'articolo su: http://varesenotizie.it/


A SCUOLA ARRIVA IL MENÙ SENZA GLUTINE DA MERCOLEDÌ SI CAMBIA
... a mensa che sarà particolarmente gradita per i bambini ei ragazzi celiaci. ... delle famiglie e degli alunni dell'Istituto Comprensivo sulla celiachia. ...
Leggi l'articolo su: met.provincia.fi.it


Molfetta, “Salute e Nutrizione dalla mamma al bimbo” di Amelia ...
Il 27 marzo invece si parlerà di: complicanze patologiche nel bambino; Celiachia: il nemico nascosto, Adhd e ruolo degli additivi, gli adolescenti e ...
Leggi l'articolo su: quindici-molfetta.it


A Lugano si chiude il sipario di PiùGusto 2010: soddisfatti ...
... degustazioni guidate ha riscontrato grande successo nella tre giorni luganese ricca di appuntamenti: dall'incontro dedicato ai problemi della celiachia, ...
Leggi l'articolo su: newsfood.com

venerdì 19 novembre 2010

Biscottini al cocco per celiaci - Sapori e Ricette


La celiachia è un'intolleranza alla gliadina, la componenta alcool-solubile del glutine, un insieme si proteine contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale, nell'avena, nel farro, nel kamut.

E' così che per molte persone è diventato un problema mangiare, soprattutto nel momento in cui concedersi una pausa di dolcezza.
Ecco quindi che ho pensato di proporvi la ricetta di deliziosi biscottini al cocco che, non contenendo glutine, possono essere gustati anche da coloro che hanno questo tipo di intolleranze alimentari.

Ingredienti:
farina di cocco, 250gr
farina di riso, 100gr
zucchero, 250gr
burro, 50gr


Prosegui la lettura della ricetta:
Biscottini al cocco per celiaci - Sapori e Ricette

venerdì 12 novembre 2010

Dolci senza glutine: Torta al cioccolato

La ricetta presentata oggi è la torta al cioccolato senza glutine, un dolce goloso adatto a chi è intollerante al glutine, e che quindi soffre di celiachia. Questa ricetta credo che dovrebbe andar bene anche per chi è intollerante al latte, vi basterà sostituire il burro con la margarina, dovrebbe funzionare benissimo!
Questa ricetta è una valida alternativa alla torta caprese, tipico dolce per celiaci, provatela anche voi, vedrete che sarà una graditissima sorpresa per i bambini.

Ingredienti per la torta al cioccolato senza glutine (dosi per 4 persone)
- 250 g di cioccolato fondente (con la max % di cacao)
- 100 g di burro
- 4 uova
- 120 g di zucchero a velo

Preparazione:
Spezzettate il cioccolato fondente e scioglietelo a bagnomaria con il burro. Nel frattempo sgusciate le uova e separate i tuorli dagli albumi. Montate gli albumi a neve ben ferma e i tuorli con lo zucchero, incorporate cioccolato e burro fusi e mescolate.
Incorporate gli albumi e mescolate dal basso verso l’alto. Prendete uno stampo per torte e foderatelo con la carta da forno, mettete dentro il composto e livellate la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato.
Cuocete la torta in forno caldo a 180°C per circa 25 minuti.

Fonti: ricetta pubblicata da Serena Vasta su http://www.pourfemme.it/

giovedì 4 novembre 2010

Influenza: una dieta a base di frutta e di verdure stagionali per combattere i sintomi dell’influenza

Per difendersi dalla imminente influenza stagionale si comincia dalla tavola. Sono gli esperti del Policlinico San Matteo di Pavia, che lanciano l'idea di dieta ‘scudo’ per giocare d’attacco e prevenire le mosse dei tre virus protagonisti della stagione invernale alle porte.
Dal kiwi ai semi di girasole, passando per il classico vegetale del grande freddo: la zucca.

Gli alimenti alleati del nostro sistema immunitario sono insospettabili, e la lista e’ lunga. Il consiglio degli specialisti dell’ospedale è: “Alimentarsi in modo corretto e regolare, assumere cibi ricchi di betacarotene e vitamina E e C con potere antiossidante e protettivo”, spiegano in una nota.
Un messaggio che, tradotto in frutta e verdura, significa consumare tanti agrumi, ananas, frutti di bosco, mandorle e nocciole. E ancora carote e zucchine, patate e pomodori, spinaci e carciofi.

Anche il condimento deve essere ‘mirato’: “Scegliete fra olio extravergine di oliva oppure olio di semi”, suggeriscono gli esperti.

Un aiuto prezioso contro l’influenza arriva anche da cibi ‘sottorappresentati’ nei piatti degli italiani: barbabietole rosse e semi di girasole. Intramontabili i classici broccoli, le cime di rapa, il prezzemolo e i peperoni.

La lista degli specialisti si conclude con il rimedio della nonna più gettonato: latte con il miele. Alla dieta giusta vanno poi abbinate alcune misure protettive, ricordano ancora gli esperti: “Lavarsi spesso le mani o frizionarle con gel alcolico, gettare i fazzoletti dopo l’uso, coprire il naso e la bocca quando si starnutisce o si tossisce, tenersi un po’ più isolati dal resto della famiglia quando ci si ammala, non condividere con altri i propri oggetti personali”.

Da non dimenticare il ruolo strategico del sonno per ricaricare l’organismo e “l’attività fisica regolare”.

Fonte: Adnkronos

giovedì 28 ottobre 2010

Celiachia: cresce l’attenzione per l’alimentazione 'gluten free'. Alcuni consigli per aiutare a liberarci dal glutine

La celiachia è ancora oggi una malattia sottostimata e ha un grande impatto sulla vita sociale. Ecco come liberarsi del glutine.

Una malattia sottostimata e che ancora espone chi ne è affetto a grossi disagi se vuole mangiar fuori casa. E' la celiachia e - secondo il ministero della Salute - sono oltre 100 mila gli intolleranti al glutine diagnosticati (17.700 in Lombardia). Ma si stima che il loro numero reale ammonti a sei volte tanto e siano dunque mezzo milione i casi non riconosciuti.

Buone notizie arrivano dalla tavola rotonda dell'Aic, nell'ambito del salone dell'arte bianca A.B. Tech Expo, manifestazione dedicata a panificatori, pasticceri e pizzaioli: cresce infatti il numero di strutture di ristorazione attrezzate per un'offerta 'gluten-free' (quasi 2.500 in tutta Italia, compresi hotel, bar gelaterie e altro, aderiscono alla rete dell'Associazione Italiana Celiachia, 199 in Lombardia). Ma sono ancora troppi, lamentano i celiaci, i ristoranti, le gelaterie e i bar che restano off-limits. Proprio al settore dei laboratori artigianali si rivolge un progetto pilota promosso dall'Aic e che partirà a gennaio in Lombardia. L'obiettivo: diffondere la conoscenza perché si avvii una produzione di prodotti freschi per celiaci, per i quali oggi esistono solo pasta, biscotti e pane industriali.
"E' un'importante iniziativa - spiega il dott. Silvio Danese, responsabile del Centro di Ricerca e Cura per le malattie intestinali di Humanitas -. La celiachia è infatti ancora oggi una malattia sottostimata: 1 persona su 100 non sa di averla. E' inoltre una malattia che ha un grosso impatto sulla vita sociale di chi ne è affetto: anche le operazioni più comuni della vita quotidiana come mangiare una pizza, un piatto di pasta o comprare il pane, sono per il celiaco un ostacolo quasi invalicabile. Per questo è un bene che aumenti l'attenzione dei ristoratori ai piatti senza glutine, come anche di negozi e rivenditori ‘gluten free'".

Cos'è la celiachia?
Si tratta di una malattia cronica dell'intestino tenue causata dall'intolleranza al glutine. È, questa, una proteina vegetale presente in alcuni cereali quali il frumento, l'orzo, la segale, e in alcuni loro derivati, tra cui il malto. Più precisamente l'intolleranza è dovuta a una componente del glutine, la gliadina. Altri cereali tra cui il riso e il mais ne sono invece privi. L'intolleranza è mediata da meccanismi immunologici che vengono innescati quando il glutine entra in contatto con la mucosa intestinale. Questo evento provoca una reazione abbastanza complessa che porta i linfociti, importanti cellule del sistema immunitario, a produrre sostanze tossiche per le cellule che possono determinare fenomeni infiammatori.


Come si manifesta?
Le manifestazioni cliniche sono varie. Nella forma franca, quella cioè con i sintomi più caratteristici, la malattia compare più spesso durante lo svezzamento, a distanza di qualche settimana (ma a volte anche di mesi) dalle prime pappe a base di cereali. Le manifestazioni sono dovute sostanzialmente a fenomeni di malassorbimento e si manifestano gradualmente con tendenza al peggioramento. In generale si tratta di diarrea cronica, steatorrea, cioè perdita di grassi non assorbiti con le feci, carenze nutritive multiple, rallentamento nella crescita, inappetenza e vomito. Il morbo celiaco può però presentarsi anche con sintomi estranei all'apparato digerente, nel qual caso dà luogo a manifestazioni più varie ma meno specifiche e generalmente anche meno gravi rispetto alla malattia franca. In questi casi sono comuni disturbi quali crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici; molto frequente, soprattutto negli adulti, è l'anemia sideropenica, ovvero da carenza di ferro, che non risponde alla somministrazione per via orale di quantità anche massicce di ferro.

Prosegui la lettura sul sito  humanitasalute.it da cui è stato riportato questo articolo.
Vedi: Celiachia: cresce l’attenzione per l’alimentazione 'gluten free'

mercoledì 20 ottobre 2010

AIC Celiachia Lombardia: Convegno a Milano su "Mangiare Fuori Casa Senza Glutine: possibilità e prospettive"

Milano, Lunedì 25 Ottobre 2010, nell'ambito della Fiera A.B. Tech Expo edizione 2010 si svolgerà il Convegno "Mangiare Fuori Casa Senza Glutine: possibilità e prospettive" a cura dell'Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus.

Programma del convegno:

- 9,30-10,00: Registrazione partecipanti

- 10,00: Saluti e breve presentazione di AIC - Rossella Valmarana, Presidente AIC Lombardia

- 10,30: Mangiare fuori casa senza glutine: il progetto AFC AIC e le nuove linee guida nazionali su ristorazione e laboratori artigianali - Susanna Neuhold, Responsabile nazionale food AIC

- 11,30: Progetto Laboratori Artigianali: avvio pilota in Lombardia - Elena Sironi, Responsabile AFC AIC Lombardia

- 12,00: Tavola rotonda: Moderatore Rossella Valmarana

Al termine del convegno, verrà offerto dall'Azienda Farmo Spa un buffet senza glutine.


Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus
Il convegno si svolgerà nell'area espositori, pertanto è necessario essere dotati di invito, che trovate cliccando qui, o in alternativa si può effettuare la pre-registrazione on-line, evitando così code all'ingresso. Il modulo è scaricabile al seguente link

AIC Lombardia Onlus sarà presente a A.B. Tech Expo - Salone Internazionale per Tecnologie e Prodotti per panificazione, pasticceria, dolciario, pasta fresca e pizza - dal 23 al 27 ottobre a Fiera Milano, con uno stand-laboratorio nel Padiglione 5 - stand D08 D10.

Fonte: Newfood.it

sabato 18 settembre 2010

Ricetta per dolci: millefoglie alla frutta

La millefoglie alla frutta è un tipico dolce delle feste con gli amici, da servire per occasioni in cui festeggiate con tanti ospiti. Un dolce molto delicato e dalla prepararazione non proprio semplice. Il consiglio è di usare della pasta sfoglia fresca o magari preparata in casa e vedrete che il risultato sarà un dolce che sembra preparato da mani esperte.
Una torta per stupire gli ospiti insomma, da farcire con frutta fresca.

Ingredienti:


Pasta sfoglia: 200 gr

Zucchero: 100 gr

Pesche: 2

Kiwi: 2

Lamponi: 100 gr

Tuorli d'uovo: 3

Latte: 300 gr

Farina: 30 gr

Limone: 1

Zucchero a velo: 20 gr

Ricetta e preparazione

- Su un piano infarinato tirate la sfoglia a forma di rettangolo. Appoggiatela sulla teglia da forno, imburrata, bucherellata con la forchetta spennelatela con dell’acqua e spolveratela con lo zucchero. Fatela cuocere in forno per 200 gr per 20 minuti e poi fatelo intiepidire. Scaldate il latte aromatizzato con un pezzettino di scorza di limone.

- In un pentolino lavorate i tuorli con 80 gr di zucchero e la farina. Versate poco alla volta il latte, mettetelo sul fuoco e fate cuocere 10 minuti dall’ebollizione mescolando sempre. Sbucciate i kiwi e tagliateli a rondelle, pelate le pesche e affettatele a spicchi. Lavate e asciugate anche i lamponi.
Dividete la sfoglia in tre rettangoli uguali tra loro.

- Spalmate un rettangolo con 1/3 della crema e sistematevi sopra le fettine di kiwi e 1/3 di lamponi. Coprite con un altro rettangolo, stendete la crema, sistemate gli spicchi di pesca e un altro terzo di lamponi. Chiudete con l’ultimo rettangolo di sfoglia e cospargetelo di zucchero a velo.

- E per finire, decorate con la crema avanzata e i lamponi.

Fonte: ricette.pourfemme.it

sabato 4 settembre 2010

Celiachia: i bambini, per proteggere la salute delle ossa, dovrebbero assumere alcuni integratori vitaminici

I bambini affetti da malattia celiaca dovrebbero includere una maggiore quantità di vitamine nella loro dieta per consentire di mantenere in buona salute le ossa e prevenire l’osteoporosi.

Sono queste le conclusioni di Diana Mager, studiosa dell’University of Alberta, che ha esaminato 43 bambini e adolescenti dai 3 ai 18 anni ai quali era stata diagnosticata la celiachia e ha scoperto che questi bambini tendevano ad avere una minore densità ossea, causata probabilmente da un limitato assorbimento di vitamine e sali minerali dagli alimenti.

Lo studio ha mostrato che i bambini celiaci assumono meno del 50% della quantità di vitamina K consigliata e anche la quantità di vitamina D non sarebbe adeguata.

La Mager ha concluso che i bambini celiaci dovrebbero aggiungere integratori di vitamina K e vitamina D alla loro dieta abituale per ridurre il rischio di fratture e osteoporosi e dovrebbero trascorrere più tempo all’aria aperta per stimolare l’organismo a produrre la vitamina D.

Fonte: http://www.leonardo.it/

venerdì 20 agosto 2010

Coltivare carciofi su Marte: alcuni scienziati sperimentano crescita vegetali in ambiente "marziano"

Un orticello su Marte potrebbe essere utile per fornire ai futuri esploratori del Pianeta Rosso non soltanto broccoli e carciofi freschi, ma anche riserve d'ossigeno rinnovabili senza bisogno di portarlo dalla Terra.
E' quanto sperano alcuni ricercatori dell'università di Sydney guidati da Federico Maggi che hanno messo a punto una simulazione per verificare la possibilità di coltivare piante terrestri sul suolo marziano.

Maggi e colleghi sono esperti di "biogeochimica", una scienza che mette insieme biologia, geologia e chimica per studiare come si comportano gli organismi viventi in ambienti eterogenei.
Essi hanno esaminato il processo di crescita di radici vegetali in un compost formato da suolo simile a quello marziano (ne conosciamo la composizione grazie alle sonde), più fertilizzanti e batteri portati dalla Terra. Il tutto inoltre simulando, attraverso un modello chiamato "Biotoughreact", gli ettetti di una gravità come quella di Marte, che è un terzo rispetto a quella terrestre.

I risultati sono stati incoraggianti. A quanto sembra, la gravità ridotta di Marte favorisce l'assorbimento dell'acqua da parte dei vegetali, per cui sono necessarie innaffiature di portata inferiore (l'acqua su Marte c'è, ma si trova principalmente sotto forma di cristalli di ghiaccio mescolati al terriccio, a formare quello che tecnicamente si chiama "permafrost"). Già altre volte erano stati effettuati esperimenti di crescita di vegetali in humus non terrestri (per esempio, con terriccio lunare autentico), e si è visto che i semi non avevano difficoltà a germogliare, purché provvisti dei necessari nutrienti e della flora batterica. La simulazione degli scienziati australiani, più avanzata, conferma esperienze precedenti.

Ma che vantaggio può esserci a coltivare campicelli marziani? Oltre che a ovviamente fornire i futuri colonizzatori di verdure fresche (sempre che risultino commestibili), c'è il fatto che le piante, assorbendo anidride carbonica e cedendo ossigeno, potrebbero rinnovare l'aria respirabile rendendo le future colonie sul Pianeta Rosso autonome da questo punto di vista.

Certo, le piante dovrebbero essere coltivate in serre alquanto speciali, a tenuta stagna, riscaldate e illuminate: su Marte l'atmosfera è estremamente sottile, la temperatura si aggira sui settanta gradi sotto zero e la luce del Sole è più fioca che sulla Terra. Ma magari i vantaggi potrebbero compensare le difficoltà. Forse le future colonie marziane potranno essere circondate, se non da campi di messi ubertose, da corone di coltivazioni a tenuta ermetica.

Fonte: http://notizie.virgilio.it/

venerdì 6 agosto 2010

ALIMENTAZIONE: FRUTTA, VERDURA E CEREALI ABBATTONO RISCHIO CANCRO COLON DEL 60%

Una dieta ricca di frutta e verdura, latticini a basso contenuto di grassi e pesce puo' ridurre fino al 65% il rischio di sviluppare il cancro al colon-retto: a sostenerlo, ribadendo una conoscenza gia' acquisita dalla comunita' scientifica ma messa in discussione da alcuni ultimi studi, una ricerca condotta da Paige Miller della Pennsylvania State University e pubblicata sul Journal of Nutrition. ''Abbiamo scoperto - spiega Miller - che una dieta a base vegetale con elevate quantita' di frutta, verdura e cereali integrali, e che preveda il consumo di frutta secca, oli vegetali, pesce e prodotti caseari a basso contenuto di grassi e' associata, sia negli uomini che nelle donne, a un ridotto rischio di tumore colorettale''.

Miller e colleghi hanno valutato la dieta di 431 uomini e donne con cancro colorettale e di 726 uomini e donne sani.

Oltre a trovare una riduzione del rischio di cancro al colon-retto nelle persone che mangiano molta frutta e verdura - 65% nelle donne e 62% negli uomini - gli studiosi hanno rilevato che il modello di dieta associata a un maggiore rischio di cancro include molta carne rossa, carni trasformate, pollame, patate fritte, latte ricco di grassi, dolci, snack salati, burro, maionese condimenti grassi e cereali raffinati. Oltre, ovviamente, al fumare, all'essere in sovrappeso e all'eccedere con l'alcol.

Fonte: http://www.asca.it/

giovedì 22 luglio 2010

Celiachia: scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia. A presto la preparazione di un vaccino che consenta di bloccare i danni provocati all'intestino.

Si stringe il cerchio sulle molecole che causano la celiachia, l'intolleranza alla proteina dei cereali (glutine) che puo' causare seri problemi di assimilazione e deperimento: scoperte infatti le tre molecole tossiche responsabili della malattia, i frammenti (peptidi) del glutine che scatenano la reazione immunitaria nei pazienti. E' un passo avanti enorme che accelera la corsa verso un vaccino per questo male. Annunciata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta ha gia' portato all'avvio di una prima sperimentazione su pazienti di una cura messa a punto sulla base dei tre peptidi colpevoli, che consiste nella desensibilizzazione dei pazienti al glutine, in pratica un vaccino che puo' bloccare la malattia prima che faccia danni gravi all'intestino. La sperimentazione in corso e' condotta dalla compagnia biotech di Melbourne Nexpep Pty Ltd. La scoperta e' merito dell'equipe di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research a Parkville, Australia.

''E' un risultato importante che ci attendavamo dal gruppo di Anderson che da anni studia la celiachia ed e' a caccia di questi peptidi, ed e' un risultato arrivato anche prima del previsto; cio' permette grosso modo di dimezzare i tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino, 5-10 anni contro i 15-20 ritenuti necessari finora'', ha commentato la notizia Italo De Vitis, dirigente dell'unita' di medicina interna e gastroenterologia dell'Universita' Cattolica di Roma presso il centro integrato Columbus che e' un presidio accreditato per sorveglianza, prevenzione e diagnosi della celiachia. La malattia e' un'intolleranza che causa seri problemi all'intestino, rovinandone le pareti. Come conseguenza di cio' il paziente non riesce piu' ad assimilare vitamine, minerali ed altri nutrienti assunti con la dieta e quindi anche gli altri organi ne risentono come se il corpo fosse malnutrito.  Per gli altri il rischio e' di gravi carenze nutrizionali e quindi, a lungo termine, di danni all'organismo o problemi di sviluppo nei bambini.

Il gruppo di Anderson, ha spiegato De Vitis, finora aveva scovato la sequenza di amminoacidi del glutine responsabile della reazione immunologica nel celiaco quando questo viene a contatto con la proteina, ma restavano imprecisati i peptidi contenuti in questa sequenza maggiormente responsabili della reazione immunitaria del malato. Gli esperti australiani hanno arruolato un gran numero di pazienti, 200, ed hanno fatto mangiare loro dei cereali. Dopo sei giorni con un prelievo di sangue hanno isolato le cellule immunitarie artefici della reazione al glutine ingerito giorni prima. Poi i ricercatori hanno fatto 'incontrare' queste cellule (linfociti T) con 2700 peptidi sospetti ed hanno trovato i tre che si accoppiano piu' saldamente alle cellule. Tali tre composti sono quindi i peptidi che piu' di tutti scatenano la reazione immunitaria e adesso sono oggetto di sperimentazione in un test per vedere se, somministrando in piccolissime quantita' i tre peptidi ai pazienti, questi pian piano si desensibilizzano nei confronti del glutine. ''La scoperta e' importante - ha concluso De Vitis - perche' potrebbe fornire una cura per il 90-95% dei celiaci e quindi assicurare il controllo precoce di questa malattia prima ancora che arrechi danni all'organismo e senza dover rinunciare ai cereali nella dieta''.

Fonte: Ansa.it

martedì 6 luglio 2010

La dieta colorata: il rosso e il blu ci preserva da obesita' e tumori.

Dieta dissociata, dieta a punti, dieta bilanciata e ora anche la dieta 'del rosso e del blu': il blu dei mirtilli, dei gelsi, delle melanzane, del mais blu delle Ande, il rosso delle arance rosse di Sicilia e delle fragole, il rosso/blu di ciliegie e uva 'nera'.

Ne sono convinti gli esperti europei che hanno dato il via, il primo di luglio, al 'Progetto Athena', per verificare sull'uomo, le proprieta' delle 'antocianine', i pigmenti che danno la colorazione rossa o blu alla frutta, alla verdura, ai fiori.

Una convinzione nata dai sorprendenti risultati pubblicati recentemente sul Journal of Obesity, delle sperimentazioni su animali da laboratorio, dove una dieta ipercalorica ma ricca in antocianine ha mantenuto i fortunati topini in piena forma fisica e soprattutto magri, al riparo dall' obesita' e dal rischio di malattie cardiovascolari e tumori.

Al progetto Athena prendono parte 6 gruppi europei, oltre al Dipartimento Scienze Biomolecolari e Biotecnologiche dell' Universita' di Milano guidato da Chiara Tonelli, l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) diretto da Umberto Veronesi, la societa' italiana Kos Genetics, l'Istituto di Agrumicoltura di Acireale (Catania), l' Universita' Cattolica di Campobasso.






''I risultati sugli animali - spiega la professoressa Tonelli - sono stati a dir poco rivelatori: tre gruppi di topini sono stati sottoposti a dieta ipercalorica. Ma mentre ai primi due e' stato dato da bere rispettivamente acqua e succo di arancia gialla, i topini del terzo gruppo sono stati dissetati con succo d'arancia rossa. Ebbene, mentre i topi dei primi due gruppi sono ingrassati, quelli del terzo gruppo, pur mangiando le stesse cose non sono aumentati di peso perche' (e il merito non puo' che essere delle antocianine) in loro si e' ridotta la massa adiposa della pancia, la piu' pericolosa per il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari''.

Ora gli esperti riprodurranno le stesse sperimentazioni in clinica, per verificare questi risultati anche sull'uomo. ''Il messaggio - dice Chiara Tonelli - deve essere chiaro: non si e' trovato un nuovo metodo per dimagrire, ma l'indicazione e' che con un'alimentazione sana possiamo fare molto per la nostra salute''.

Fonte: ANSA

mercoledì 30 giugno 2010

Il peperoncino ci aiuta a dimagrire: il segreto sta nel "diidro capsiato" una sostanza che stimola il metabolismo

Per chi deve eliminare qualche chilo di troppo e nello stesso tempo ama mangiare piccante ci sono buone notizie. Si tratta di una sostanza contenuta nei peperoncini che aiuta a dimagrire perchè stimola il metabolismo. Lo dimostra uno studio dell'Università della California a Los Angeles, che ha testato le proprietà della sostanza "diidro capsiato" (Dtc) presente in molti peperoni e peperoncini dolci.
Da tempo si pensava che il peperoncino possedesse virtù dimagranti perché fa "riscaldare" il corpo aiutando a bruciare calorie. Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno studiato le proprietà della diidro capsiato: le ricerche sono state condotte su 34 persone con problemi di sovrappeso che hanno consumato un pasto liquido ipocalorico per 28 giorni. Metà dei partecipanti allo studio hanno assunto una pillola contenete Dtc, gli altri una pillola placebo.
Alla fine del test è emerso che chi aveva ingerito la pillola con Dtc aveva avuto ogni giorno un dispendio maggiore di energia e quindi di calorie (fino al doppio) rispetto a chi aveva assunto il placebo.

Ma attenzione, avvertono i ricercatori: dimagrire non vuol dire cominciare a mangiare "smisurate" quantità di peperoncino ...

sabato 26 giugno 2010

Celiachia: presentata oggi una proposta di legge che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia.

E’ stata presentata oggi una proposta di legge, prima firmataria Francesca Barracciu del Partito Democratico, che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia. "Si tratta di una legge molto attesa - sottolinea la Barracciu - considerato che la celiachia implica costi gravosi di ordine sia sociale che economico. Noi interveniamo su entrambi gli aspetti, cercando di migliorare la qualita’ della vita di queste persone. L’intolleranza alla proteina del glutine e’ una malattia molto diffusa in Sardegna e l’unica cura consiste nell’eliminazione per tutta la vita di cibi come il pane, la pasta, la pizza e la sostituzione con prodotti senza glutine.

Sappiamo che in molti casi l’acquisto di questi prodotti e’ economicamente insostenibile, nonostante i contributo del sistema sanitario, per questo abbiamo previsto un sostegno per i redditi piu’ bassi. Un altro problema legato alla celiachia e’ che spesso non viene diagnosticata e cio’ comporta il rischio di complicanze tardive anche gravi. Per cio’ la legge incrementa la specializzazione presso i medici di base e ne diffonde la conoscenza presso gli operatori della ristorazione, i quali sono anche incentivati a somministrare pasti senza glutine.

Inoltre, la legge amplia la tipologia di esercizi commerciali presso i quali sara’ possibile acquistare prodotti con onere a carico del servizio sanitario, fino ad oggi acquistabili esclusivamente presso le farmacie.

Tra le novita’ della legge anche una speciale previsione per le donne in gravidanza e allattamento. Una distinzione che troppo spesso viene trascurata ma che ha implicazioni importanti".

Fonte: http://www.medici-oggi.it/
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