mercoledì 30 luglio 2014

Celiachia News: Auchan ritira la birra biologica senza glutine Riedenburger; alimenti senza glutine costano il 63% in più che all'estero;






Auchan ritira la birra biologica senza glutine Riedenburger. Pericolo per i celiaci.

Se siete celiaci e avete acquistato birra tedesca senza glutine Riedenburger di Kelheim, fate attenzione. Non consumatela e riportatela immediatamente in negozio in quanto alcuni lotti contengono un valore troppo alto di glutine.

La birra essendo fatta con il malto è un alimento offlimit per le persone affette da celiachia o intolleranti al glutine, ma da qualche tempo esistono in commercio birre appositamente studiate per loro gluten-free. Tra questa anche la Riedenburger Gluten frei, birra biologica ottenuta dal miglio e quindi teoricamente adatta agli intolleranti al glutine. Ma non il lotto incriminato che è stato immediatamente ritirato dagli scaffali dei supermercati della catena Auchan, in Italia il principale distributore di questo prodotto. ...


CTCU: in Italia gli alimenti senza glutine costano il 63% in più che all’estero

Chi soffre di celiachia (intolleranza al glutine), sa di poter seguire soltanto una strada per tenere sotto controllo la propria malattia: per tutta la sua vita dovrà rinunciare ad alimenti che contengono glutine. Questo significa evitare tutti gli alimenti che contengono p.es. grano, farro, segala, avena e orzo, ovvero pizza, pasta, pane e dolci.

Chi soffre di celiachia è quindi costretto a cercare delle alternative. Per la maggior parte degli alimenti esistono prodotti-surrogato senza glutine (p.es. pasta di mais, di riso ecc.), ma questi sono decisamente più costosi. Per questo motivo, una volta accertata la celiachia, il Servizio Sanitario Nazionale riconosce al malato un contributo mensile per far fronte all’acquisto di prodotti alimentari privi di glutine che, a seconda dell’età e del sesso del celiaco, può arriva ad un importo di 140 euro. Questo sussidio però sembra la fonte di prezzi assolutamente più alti in Italia rispetto che agli altri paesi europei. ...





lunedì 21 luglio 2014

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mercoledì 2 luglio 2014

Giardinaggio news: Coltivare amaranto e quinoa, alimenti senza glutine; Coltivare in casa frutta e verdura; Peperoncino contro gli eccessi di cibo estivo






Coltivare in casa frutta e verdura: l'idea di una start-up italiana 

Coltivare in casa frutta e verdura, senza passaggi intermedi: questa l’idea alla base di una start-up italiana nata due anni fa, Bulbo, la quale propone un’agricoltura sostenibile e ad impatto zero, anzi a centimetri zero, dalla casa al piatto.

L’intento, come spiegano gli ideatori in un’intervista concessa a Repubblica, non è sostituirsi alle fattorie tradizionali, ma in qualche modo implementarle, per dare accesso a cibo sano e biologico a quella parte di popolazione che non può usufruirne. Se prima si arrivava al massimo a dare consigli su come coltivare funghi o limoni in casa, ora sembra proprio che sia possibile avere direttamente un orto a casa propria, e a costi decisamente contenuti. ......


Coltivare amaranto e quinoa anche in Toscana 

Amaranto e quinoa sono piante esotiche con qualità nutritive sempre più apprezzate tanto da essere definite commercialmente “superfood”. Questi pseudocereali, che sono tradizionalmente coltivati e usati nelle regioni andine o centroamericane, hanno acquisito negli ultimi anni una crescente importanza proprio per le loro caratteristiche - per certi aspetti anche superiori ai più diffusi cereali - con un notevole incremento del loro valore sul mercato internazionale.

Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze, coordinato da Paolo Casini, associato di Agronomia e coltivazioni erbacee, sta studiando da tempo amaranto e quinoa, testando anche l’adattabilità di queste specie all’ambiente dell’Italia centrale, per verificare se possano essere coltivate in Toscana. .....


Peperoncino, estate piccante per chi lo coltiva in casa

La passione per il piccante dilaga e, per farsi l'arrabbiata o la puttanesca, molti italiani ormai scelgono l'idea di coltivare i peperoncini in proprio. Del resto queste bacche brucianti oltre che buone, sono decorative e fanno bene alla salute.

Recenti studi attribuiscono alla capsaicina, la sostanza piccante contenuta nei peperoncini, effetti sempre più interessanti. Secondo ricercatori della Purdue University di Indianapolis, mangiare peperoncino può aiutare a ridurre l'appetito nei confronti sia dei cibi salati che di quelli dolci e questo può risultare di grande aiuto per evitare gli eccessi di cibo estivo. E ancora, in uno studio pubblicato in Alimentari Pharmacolology e Therapeutics, il peperoncino viene indicato anche come ottimo coadiuvante nel lenire le dispepsie, (bruciori di stomaco). ....


Plastica dai pomodori: una rivoluzione biologica per l’industria

Produrre plastica dai pomodori: fino a qualche anno fa poteva apparire una follia avveniristica, ma già da qualche anno la ricerca scientifica punta forte su un settore che viene considerato la vera evoluzione del terzo millennio. Nella volontà di conciliare progresso tecnologico e tutela dell’ambiente, hanno deciso di scendere in campo anche l’azienda produttrice di salse alimentari Heinz e la causa automobilistica Ford, le quali hanno unito le menti al fine di generare bioplastica dagli scarti industriali della lavorazione del ketchup, in primis le bucce di pomodoro. ...





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