sabato 24 gennaio 2009

Celiachia: nuova direttiva Ue per etichettatura dei prodotti senza glutine


Dal 2012 saranno cambiate le etichette dei prodotti senza glutine. La commissione europea ha infatti adottato un regolamento sulla composizione e l'etichettatura degli alimenti dedicato alle persone intolleranti al glutine, in sostanza ci saranno due categorie di prodotti:
"senza glutine" con max 20ppm di glutine ammesso.
"very low gluten"
(letteralmente "contenuto in glutine molto basso") per i prodotti dietetici con contenuto in glutine tra 21 e 100 ppm.
Le nuove regole saranno operative dal 1° gennaio 2012 e renderanno possibile armonizzare l'etichettatura in tutti i 27 Paesi dell'Unione e sarà quindi più facile per i celiaci identificare gli alimenti adatti alla loro dieta.
Fino al quel momento in Italia continua a fare fede il prontuario dell'AIC (Associazione italiana celiachia) i cui prodotti mantengono sulla confezzione il classico logo della "spiga sbarrata".
Sara' anche consentito l'utilizzo di materie prime derivanti da cereali vietati, come l'amido di frumento per il pane; purché nel prodotto finito sia garantito il contenuto in glutine di 20ppm.
Infine, ultima novita', sara possibile utilizzare anche l'avena tra i cereali consentiti, a patto che venga prodotta, preparata e/o lavorata in modo da evitare una contaminazione da parte di altri cereali quali: frumento, segale, orzo o delle loro varietà incrociate. Anche in questo caso il contenuto in glutine non deve esere superiore ai 20 mg/kg.

mercoledì 21 gennaio 2009

Moria delle api, scoperta la misteriosa causa!


Che ad uccidere le api fossero i neonicotinoidi era stato gia' dimostrato. Restava da scoprire la causa, a questo ci ha pensato Vincenzo Girolami, ordinario di Entemologia agraria all’Università di Padova, nonché membro della Commissione Consultiva per i prodotti Fitosanitari che ha avuto una geniale intuizione.
Praticamente e' stata prelevata da alcune piante, normalmente coltivate, un campione di acqua ed e' stata somministrata a delle api, queste sono morte nel giro di qualche minuto.
L'acqua prelevata proviene dalla normale essudazione delle piante, tecnicamente detta guttazione, che spesso viene scambiata per rugiada.
Proprio su queste gocce, secondo il ricercatore, si vanno a depositare e concentrare i pesticidi che vengono regolarmente spruzzati sulle piante, talmente concentrati da essere comparato ad uno spray insetticida.
Da considerare che spesso l'80 per cento dei trattamenti sulle piante sono praticamente inutili e immessi solo a scopo precauzionale e non ultimo a farne le spese sono pure altri insetti utili quali: farfalle, vespe, bombi...



martedì 20 gennaio 2009

Tele2 lancia One Day: cogli l'attimo!


Soltanto per un giorno, mercoledi' 21 gennaio Tele2 attiverà la sua One Day, un'offerta eccezionale attivabile solo per un giorno e solo su internet.

L'offerta consentirà a tutti i nuovi abbonati di attivare il servizio Senza Pensieri a 9,95€ al mese anzichè 19,90€.

Non ti lasciar scappare questa fantastica occasione!

I kiwi italiani ritornano alle origini in Cina


Finalmente arriva il "via libera" delle autorita' cinesi alla importazione di prodotti ortofrutticoli stranieri, il divieto delle importazioni da altri paesi era motivato dal governo cinese dal presunto pericolo della diffusione di insetti dannosi per le loro piante, come la mosca mediterranea della frutta.
Il Kiwi, caso curioso, e' originario proprio della Cina e in Italia viene coltivato a ritmo intensivo principalmente nelle regioni Lazio e Piemonte.
Il continuo aumento nei consumi e la maggiore disponibilità economica ha creato le condizioni per aprire nuove opportunità alla nostra agricoltura.
E' un risultato importante e storico infatti l'Italia e' il primo produttore mondiale di kiwi con una produzione di circa 500.000 tonnellate di frutti di alta qualità dei quali 280.000 tonnellate sono destinati alla esportazione: nell'Unione Europea, Nord America, Medio Oriente ed Estremo Oriente.
I kiwi italiani potranno quindi partire alla volta dei porti cinesi dove gli importatori locali hanno gia' avanzato le prime richieste.
Il kiwi diventa quindi un importante apripista a cui potrebbe seguire per esempio la mela che in Italia vanta una produzione eccellente sia a livello qualitativo che quantitativo.


lunedì 19 gennaio 2009

Coltiviamo l'orto, il 40% degli italiani lo fa gia'


La Coldiretti elaborando i dati ISTAT del 2008, relativi al tempo libero, ha evidenziato che circa il 40% degli italiani si dedica assiduamente al giardinaggio. Tra le motivazioni risultano: per rilassarsi, per passione e non ultimo, per risparmiare.
Quasi 4 italiani su 10, indipendentemente dall’età e dal sesso, si dedica alla coltivazione dell'orto.
Si puo' dire che l'interesse aumenta con l'eta', infatti un quarto delle persone risultano essere giovani con eta' compresa tra i 25 e i 34 anni e il picco massimo e' tra le persone over 65.
Il fenomeno e' piu' diffuso al nord, Veneto, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia, dove interessa oltre il 50% della popolazione, e meno nel sud, dove si scende su valori inferiori al 25%.
Spesso anche chi non possiede un giardino, non si scoraggia, infatti esistono in commercio, nei vari garden center o vivaisti, piante che si possono adattare anche alla coltivazione in vaso, sfruttando cosi' al meglio gli spazi del terrazzo o del cortile.
La coltivazione spazia dalle piante aromatiche, come basilico, rosmarino, salvia o mentuccia, ma anche pomodori, zucchine, peperoni, melanzane e lattuga.
Gli ortaggi ricavati magari non saranno belli da vedere, come quelli dall'ortolano, ma almeno sai cosa mangi!

venerdì 16 gennaio 2009

Come controllare il clima con le piante


Secondo uno studio pubblicato oggi su Current Biology e' possibile controllare il clima coltivando le giuste piante.
Infatti coltivando le piante che sono in grado di riflettere al massimo la luce solare verso lo spazio, si contrasta l'effetto riscaldamento, questo fenomeno potrebbe far abbassare le temperature di 1 grado centigrado nel Nord America e in gran parte dell’Europa.
Questa riduzione sarebbe l'equivalente ad un raffreddamento annuale complessivo di oltre 0,1 gradi, quasi il 20% dell'incremento totale della temperatura della terra dalla rivoluzione Industriale ad oggi.
Per attuare un raffreddamento localizzato del clima dovrebbero essere piantate coltivazioni selettive oppure utilizzare l’ingegneria genetica per ottimizzare e migliorare il potere riflessivo di alcune varieta' di piante. Una pianta può essere più o meno riflettente, dipende principalmente dalla forma delle foglie e dalla loro disposizione sui rami.
Naturalmente e' necessaria più ricerca per raggiungere questo obiettivo in tempi non troppo lunghi e a costi contenuti.

mercoledì 14 gennaio 2009

Coltivare il deserto con l'acqua di mare si puo?


Secondo il Sahara Forest Project e' possibile trasformare il deserto in appezzamenti di lussureggiante vegetazione creando grandi serre che sfruttano l'acqua del mare e l'energia prodotta da impianti solari.

Il progetto, già in via di sperimentazione a Tenerife, Oman ed Emirati arabi uniti, prevede la creazione di enormi serre dotate di una tecnologia che utilizza degli specchi per attirare i raggi solari e produrre il vapore necessario per mettere in moto delle turbine da cui si ricava elettricità.

Le serre sono quindi provviste di evaporatori, che mantengono una temperatura costante di 15 gradi, il vapore in piu' viene riutilizzato per irrigare le coltivazioni e pulire gli specchi solari.

Vengono cosi' create all'interno delle serre le condizioni di umidità e di basse temperature ideali per consentire ai raccolti di crescere in modo fantastico in un ambiente di giusta umidità.

Le serre sperimentali hanno consentito per adesso la produzione di lattuga, peperoni, cetrioli e pomodori.

Le prospettive sembrano essere molto buone.

martedì 13 gennaio 2009

Per gli anziani praticare del giardinaggio fa bene alla salute

anziano in giardino
Il giardinaggio e' una attivita' fisica e mentale che ha molti effetti positivi sulla salute degli anziani. Lo rivela uno studio apparso sulla rivista specializzata HortTechnology.
I ricercatori hanno monitorato 14 giardinieri tra i 63 e gli 86 anni per tre mesi, analizzando la loro attività fisica e lo stato della loro salute generale e in particolare cardiaca e respiratoria.
Il gruppo di anziani hanno raggiunto la quantità raccomandata di attività fisica moderata in tempi di 30 minuti, per una media di 33 ore di giardinaggio settimanali.
Tra le attivita' svolte dal gruppo di anziani in osservazione ci sono: scavare, trapiantare, lavorare il compost, zappare, potare le piante, spingere la carriola, annaffiare, seminare.
E' stato riscontrato che questo livello di attività di giardinaggio è paragonabile a un’attività sportiva moderata e ha un effetto molto positivo sullo stato di salute generale.
Adesso per valutare meglio questo effetto e' necessari approfondire organizzando uno studio clinico più vasto.

domenica 11 gennaio 2009

Le more ci proteggono dai tumori



Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research evidenzia alcuni componenti presenti nelle more come importanti nella prevenzione dei tumori.


Le antocianine, una classe di flavonoidi contenuti in tali frutti, sono in grado di inibire la crescita di cellule tumorali e di stimolarne l’apoptosi – o morte programmata – lo studio e' stato condotto su ratti trattati con cancerogeni dei tessuti dell’esofago. Agli animali è stata somministrata polvere di more disidratate con dosi di 60 grammi al giorno.
I risultati forniscono una forte evidenza di quanto le antocianine siano importanti per la prevenzione del cancro si spera di poter dare il via alla valutazione dell’efficacia di questo trattamento anche nell’uomo utilizzando una miscela standardizzata di antocianine.

Questa varieta' ha due virtu' eccezionali: produce dei frutti giganteschi e non ha spine. I frutti, consumati freschi, hanno un gusto delizioso, ma sono perfetti anche per succhi dissetanti.
Prezzo 9.95 €

giovedì 8 gennaio 2009

Passate le feste, dieta di frutta e verdura per smaltire i chili di troppo


Le festività natalizie con le lunghe maratone a tavola ci lasciano in dono due chilogrammi in più di peso.
E’ questo l'effetto indesiderato delle feste per quanti non sono riusciti a resistere alle leccornie delle tavole dove sono stati portati pandori e panettoni, bottiglie di spumante, pasta, cotechino e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.
Secondo Coldiretti si stima che durante le feste di fine anno sono state assunte in media 15 mila-20 mila chilocalorie in più a discapito di alimenti fondamentali come frutta e verdura. Per rimettersi in forma è consigliabile una dieta a base di cibi leggeri, ricca di frutta e verdura con il consumo di molta acqua che va accompagnata dalla ripresa dell’attività fisica.
Per aiutare le buone intenzioni Coldiretti ha stilato la tradizionale lista dei prodotti le cui proprietà terapeutiche e nutrizionali sono utili per disintossicare l'organismo e per accompagnare il rientro, in salute, alla normalità dopo gli stress dei viaggi e dei banchetti natalizi.
Nella top dei cibi ok per tornare in forma tra la frutta da non dimenticare le arance, notevole fonte di vitamina C che migliora il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare l'influenza, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi;
le mele con la loro azione antidiarroica;
le pere che oltre ad avere un buon potere saziante, contenendo zuccheri semplici come il fruttosio, fibra, molta acqua e poche calorie, sono adatte per chi soffre di intestino pigro e i kiwi ricchi di vitamina C, fosforo e potassio, particolarmente indicati per migliorare il funzionamento dell'intestino.
Per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate sono spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote.
Tutte le insalate e le verdure vanno condite - sottolinea la Coldiretti - con olio d'oliva, ricco di tocoferolo un antiossidante che combatte l'invecchiamento dell'organismo e favorisce l'eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l'organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, e' un ottimo astringente e cura l'iperacidità gastrica. Le carote – conclude Coldiretti - sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza.
Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l'organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo.

mercoledì 7 gennaio 2009

Le radiazioni del telefono cellulare fanno male alla salute?

Il nostro cervello viene quotidianamente bombardato da onde elettromagnetiche provenienti dai telefoni cellulari e da altri dispositivi senza fili. Fanno male oppure no?
I risultati sono controversi e la scienza continua a tenere i telefonini sotto stretta osservazione per verificare se il loro utilizzo possa causare danni al cervello. Intanto, sono state accertate alcune condizioni in cui il cellulare effettivamente interferisce con la nostra salute: l'attività dei telefonini crea problemi ai portatori di pacemaker, ad esempio, così come sembra "eccitare" il sistema nervoso, creando problemi al sonno e alla concentrazione.
Il telefono cellulare provoca un forte campo elettromagnetico proprio all'altezza del cervello causando, dopo una lunga conversazione, un aumento di uno o due gradi della temperatura dell'encefalo, con ripercussioni sulla salute non ancora ben chiarite.
Il telefono cellulare fa male al cervello? La scienza si interroga tra colpevolisti e innocentisti
Fino a qualche tempo fa i risultati delle ricerche erano confortanti: l'uso del cellulare non sembrava collegato ad un aumento del rischio di tumore al cervello. A smuovere le acque è stato, nei giorni scorsi, uno studio svedese condotto da due ricercatori dell'Università di Orebro e Umea che hanno riesaminato undici ricerche condotte negli anni scorsi per verificare se l'uso decennale di cellulari e cordless potesse aumentare il rischio di tumore al cervello.
Il risultato è stato davvero impressionante e ha suscitato un vortice di opinioni e critiche da tutto il mondo scientifico e non solo. Secondo la ricerca, infatti, utilizzare il telefono cellulare un'ora al giorno per dieci anni aumenta il rischio di sviluppare il GLIOMA del 30% e il NEUROMA ACUSTICO del 20%. Gli scienziati svedesi ne sono certi: non si tratta di un allarme ingiustificato ma di una realtà, visto che il tempo minimo perché si possa studiare lo sviluppo di un tumore è proprio dieci anni e le ricerche condotte prima di questo anniversario sarebbero da considerarsi incomplete.
In altre parole, l'uso del cellulare si è diffuso circa dieci anni fa e in questo decennio il cellulare è diventato uno strumento utilizzato da milioni di persone ogni giorno: per questo motivo uno studio serio che indagasse sui rischi dell'utilizzo del cellulare poteva essere condotto solo adesso.
Lennart Hardell e Kjell Hansson non avrebbero dubbi, quindi: basterebbe un'ora al giorno di uso del cellulare per dieci anni per veder salire significativamente il rischio di sviluppare un tumore e sarebbe sufficiente anche meno di un'ora se si poggia il telefono sempre sullo stesso orecchio.
Come fare a utilizzare il cellulare limitando al massimo i rischi per la salute? Hardell consiglia di utilizzare poco il cellulare e comunque sempre con l'auricolare, di evitare di parlare per ore al telefono cellulare, di preferire l'apparecchio fisso e di impedire l'utilizzo del cellulare ai bambini.
Clicca qui per approfondire
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