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martedì 14 ottobre 2014

orto e giardino: Come eliminare i pesticidi da frutta e verdura; succhi di frutta e pressione alta; Coltivare lo zafferano






Come eliminare i pesticidi da frutta e verdura in modo naturale
Eticamente.net

Come eliminare i pesticidi da frutta e verdura? Basta lavarla!


La frutta e la verdura sono tra quegli alimenti che non devono mai mancare nella nostra dieta alimentare per un corretto funzionamento del nostro organismo. Tuttavia, a meno che la frutta e la verdura non siano completamente biologici, possono contenere pesticidi e diserbanti, dunque residui di sostanze chimiche potenzialmente dannose per il nostro organismo.
Come rimuoverle? Basta lavare accuratamente la frutta e la verdura prima del loro impiego o utilizzo. Oggi esistono in commercio molti prodotti in grado di disinfettare i nostri alimenti, ma questi possono provocare la perdita di elementi fondamentali. Si può ricorrere invece a metodi del tutto naturali che non solo possono garantirvi una massima pulizia degli alimenti, ma che vi permettono di risparmiare anche denaro.

Acqua e bicarbonato
Primo tra tutti è il classico rimedio della nonna: lavare e pulire frutta e verdura con acqua e bicarbonato.
Vediamo insieme come fare.
Anzitutto dovete munirvi di una terrina, oppure potete fare il tutto direttamente nel lavello: l’importante che la capienza sia proporzionata alla quantità di frutta e verdura che dovete pulire. Bene, non dovete far altro che mettere abbondante acqua (non troppa perchè ricordatevi che quando inserite gli alimenti il volume dell’acqua aumenterà) nella terrina o nel lavello per poi aggiungervi una buona dose di bicardonato (per ogni litro d’acqua vanno disciolti 25 gr di bicarbonato, ovvero un cucchiaio).
Mescolate bene e immergetevi la frutta e la verdura da pulire. Fate attenzione che la soluzione ricopra perfettamente gli alimenti per intero. Lasciate agire per una decina di minuti e risciacquate la frutta e la verdura con dell’acqua semplice.

Una soluzione molto semplice, che potete utilizzare attraverso l’impiego di strumenti e materiali di uso comune o di facile reperimento, che vi permetteranno di ottenere un ottimo risultato, in modo assolutamente sicuro e senza nessun tipo di controindicazione.

Aceto di mele e sale
 Un altro rimedio per pulire la frutta e la verdura è dato dall’impiego di aceto di mele e sale, anche questi di uso comune e di facile reperimento. .....


Pressione alta, tra le cause i succhi di frutta?
MedicinaLive

Può essere il succo di frutta tra le cause della pressione alta?
E’ quello che suggerirebbe uno studio condotto in Australia.
Ovviamente si parla in questo caso di un uso pressoché giornaliero e non occasionale.

A finire sotto accusa, secondo gli scienziati della Swinburne University of Technology di Hawthorn in Australia, sono sia i succhi di frutta che troviamo comunemente al supermercato, sia il succo di arancia confezionato.

Secondo i ricercatori australiani la colpa ascrivibile a questo alimento risiederebbe tutta nella quantità di zuccheri in essa contenuta.
La frutta è ovviamente un alimento sano, di cui il nostro corpo ha bisogno in grandi quantità. Ma quando si assume il loro succo, anche quando lo si ottiene in casa, si tende a correggere il suo sapore per renderlo più dolce: è proprio questo a creare il danno al nostro organismo, favorendo la comparsa della pressione alta. ......


Zafferano bio, corsi gratuiti per imparare a coltivare l'antiossidante più potente che esiste in natura
greenMe.it

In Toscana, l'agriturismo biologico Sant'Egle apre le porte della propria azienda agricola per imparare come si coltiva lo zafferano, antico e miracoloso croco (crocus sativus).

L'appuntamento è a ottobre/novembre, per 20 giorni, ogni mattina all'alba con stivali di gomma, giacca antivento, cappello per il sole e tanto entusiasmo!

La giornata inizia con la raccolta dei fiori per proseguire con la conviviale pulizia dei fiori, dove ci sarà modo di parlare di tutti gli aspetti della coltivazione, per terminare con l'essiccazione.
Il pranzo è bio ed è offerto dall'agriturismo.
Zafferano, dal persiano za'faran, significa oro, luce, saggezza rivelata. Noto fin dall'antichità per i suoi effetti benefici sull'organismo, è stato riscoperto in tempi recenti dalla scienza come uno degli antiossidanti più potenti in natura, capace fornire al nostro organismo vitamine, sali minerali ed oligoelementi.

Stimola il sistema immunitario, proteggendo l'organismo dall'aggressione di virus e batteri, prevenire lo sviluppo di tumori e malattie degenerative, ostacolando l'azione distruttiva dei radicali liberi, protegge il cuore e le arterie, riducendo ipertensione e ipercolesterolemia, protegge l'apparato respiratorio, allevia i sintomi della tosse e l'asma, riduce i dolori mestruali.

Grazie al contenuto di crocetina, aumenta la concentrazione, mitiga la depressione, allevia il mal di denti, protegge il fegato e stimola la digestione. ...



lunedì 20 gennaio 2014

Biomasse, biogas e biometano: una filiera vincente verso il 2020






Al Palazzo della ricerca e della conoscenza di San Michele all'Adige (Tn) il prossimo giovedì 23 gennaio, ore 10.00, si terrà il seminario organizzato dalla Fondazione Edmund Mach


E’ in programma giovedì 23 gennaio, dalle 10 alle 16, a San Michele all’Adige (Tn), nella sala conferenze del Palazzo della ricerca e della conoscenza, il seminario regionale del progetto Biomaster coordinato dalla Fondazione Edmund Mach alla presenza degli assessori Michele Dallapiccola e Mauro Gilmozzi. Saranno illustrati i contenuti del decreto sul biometano e presentati gli esempi più significativi a livello nazionale e locale di progetti e iniziative sul tema biomasse, biometano e biogas.

L’incontro assume rilevanza nazionale alla luce della recente approvazione del nuovo decreto sul biometano che introduce anche in Italia i meccanismi incentivanti per la produzione di un carburante ottenuto da fonti rinnovabili. Davanti ad un pubblico composto da amministratori, addetti del settore, progettisti e consulenti interverranno esperti a livello nazionale. Il tema del trattamento delle biomasse per la produzione di biogas e biometano è stato affrontato dal Centro trasferimento tecnologico della Fondazione Edmund Mach assieme agli altri partner trentini ed europei nel corso dei tre anni di durata del progetto Biomaster.

Da un lato le biomasse di rifiuto, dall’altro gli scarti agricoli e zootecnici, entrambe risorse idonee alla produzione di biogas e di fertilizzanti organici, coinvolgono aspetti di ordine ambientale, energetico, dei trasporti: in questo contesto il mondo agricolo non svolge solo il ruolo di produttore di biomasse ma anche quello di utilizzatore degli ammendanti prodotti. Nell’ambito di questo tema si inseriscono gli interventi degli assessori provinciali competenti in materia, Mauro Gilmozzi e Michele Dallapiccola.

Scarica il programma in formato .Pdf


Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige



giovedì 10 ottobre 2013

Come coltivare lo spinacio direttamente sul balcone; Imparare giocando a coltivare frutta e verdura






VivereVerde: come coltivare lo spinacio direttamente sul balcone di casa
Vivere Pesaro

Per questo appuntamento, visto che ancora imperversa la crisi economica, volevo fare una cosa più utile, ovvero spiegare come si può coltivare lo spinacio direttamente sul balcone di casa, partendo da una bustina di semi (costo 1 euro), visto che è anche questo il periodo giusto per piantarli.

Ortaggio molto famoso appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, è originario delle regioni caucasiche e del sud dell’Asia. Lo spinacio è una pianta erbacea a ciclo annuale, con una radice fittonante rossa vicino al colletto, le foglie basali sono carnose, provviste di un picciolo lungo 5/10 cm e di un lembo astato liscio o bolloso lungo 10/20 cm; esse sono riunite a rosetta negli stadi giovanili. Lo spinacio è una specie dioica; le piante maschili sono caratterizzate da steli fiorali privi di foglie e i fiori sono riuniti in spighe terminali, mentre le piante femminili hanno foglie complete fino all'estremità degli steli e i fiori sono riuniti in glomeruli ascellari.
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Orti scolastici a Prato, a coltivare frutta e verdura si impara giocando 
Adnkronos

Sono dedicati ai bambini dei nidi e delle scuole materne i progetti "Semina l'orto" e "Fare l'orto con i nonni", realizzati dall'assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Pratonei 25 orti didattici istituiti in 22 scuole del territorio. Le iniziative, già sperimentate con successo l'anno scorso, sono state illustrate stamani dall'assessore alla Pubblica Istruzione Rita Pieri e da Cristina Gavazzi del Coordinamento pedagogico comunale.

''Anche nell'anno scolastico appena iniziato vogliamo ripetere la positiva esperienza fatta l'anno scorso. Si tratta di progetti molto importanti sia dal punto di vista didattico che da quello del gioco e della socializzazione - spiega l'assessore Pieri - I bambini imparano infatti a conoscere il ciclo della natura e la stagionalità di frutta e verdura, imparano a rispettare l'ambiente e anche quindi ad alimentarsi meglio.
Questo significa che anche in futuro potranno operare un consumo più consapevole. L'iniziativa va poi oltre l'orto, perchè i piccoli stanno a contatto con i nonni e con il loro vasto sapere, si divertono con i proverbi, le filastrocche e molto altro''. I 25 orti didattici si trovano nelle scuole materne Borgo San Paolo, Corridoni, Figline, Fontanelle, Galciana, Galilei, Maliseti e Vergaio e negli asili nido e centri gioco Arcobaleno, Fiore, Il Borgo, Le Girandole, Il Castellare, Astrolabio, La querce, Pan di ramerino, La valle incantata, Orto del lupo, Il ranocchio, La mongolfiera, il Centro educativo di via Toti e la Ludoteca atelier Galilei.
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Orto in condotta: 16 aule all'aria aperta per coltivare, conoscere e assaggiare i prodotti della terra
La Gazzetta di Lucca
La coltivazione dell’orto entra a far parte dell’attività didattica delle scuole capannoresi a partire da quelle dell’infanzia e fino alle secondarie di primo grado. Adesso quindi, oltre alla grammatica, alla matematica e alle lingue straniere, bambini e ragazzi dovranno imparare a coltivare patate, zucchine e fagiolini, a conoscere il ritmo delle stagioni e i prodotti tipici del luogo, il corretto utilizzo dell’acqua nell’irrigazione, il rispetto dell’ambiente.
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L'orto coltivato dagli studenti deve presentare alcune precise caratteristiche: il terreno deve essere coltivato per tutta la durata del progetto, la coltivazione deve essere biologica o biodinamica, le varietà coltivate devono essere quelle tipiche del territorio regionale ed è vietata la coltivazione di prodotti geneticamente modificati. Inoltre devono essere privilegiati i prodotti che possono essere raccolti e consumati durante l'anno scolastico, mentre l'uso dell'acqua deve avere un ruolo didattico.



lunedì 3 dicembre 2012

Come coltivare la stevia. Il dolcificante naturale ad alta resa






Sia che possediate un piccolo giardino o un terrazzo, coltivare la stevia non è difficile e non sono necessarie conoscenze approfondite di botanica. Basta un poco di dimestichezza con le normali piante ornamentali e seguire costantemente la crescita delle piantine.

La parte che più ci interessa della stevia sono le sue foglie, quindi più ne produce più dolcificante otteniamo. Per coloro che non lo sapessero, ricordiamo che la stevia è  un dolcificante naturale privo di glucosio e per questo adatta a tutti coloro che tengono alla linea e per chi soffre di diabete. Inoltre, poichè resiste nella cottura alle alte temperature, la stevia è l’ingrediente ideale per dolci e pietanze.


La Stevia può essere impiegata come dolcificante a zero calorie sotto forma di foglie fresche o in polvere, estratto disidratato o concentrato liquido di estrazione acquosa e/o idroalcolica. I prodotti di estrazione possono essere usati in diverse preparazioni alimentari precotte e da forno poiché sono stabili a temperature fino a 200°C e non fermentano.

Ecco alcuni semplici consigli per coltivare la stevia:
- La stevia non sembra avere particolari esigenze nei riguardi del terreno. In natura cresce infatti su terreni poveri, sabbiosi, con falda idrica superficiale.

- Le esigenze nutrizionali sono elevate per il potassio e l’azoto tra i macroelementi e per il ferro e manganese tra i microelementi.

- In Italia il periodo migliore per il trapianto ricade nel mese di aprile per le temperature miti e le frequenti piogge che assicurano un buon attecchimento delle piantine ed uno sviluppo uniforme.

- Le piantine vengono poste in campo ad una densità di 5-6 piante per metro quadrato con interfila di 60 cm. L’assorbimento dei nutrienti si verifica nei 30 giorni seguenti il trapianto e solo per l’azoto anche in prossimità della fioritura.

- Di norma si ottengono 2 raccolti di cui il primo nel mese di luglio ed il secondo generalmente più abbondante in settembre-ottobre.

- Eseguire la prima cimatura quando le piantine avranno raggiunto circa i 12 centimetri di altezza. Devono essere eliminati i gli apici vegetativi lasciando almeno un paio di nodi con foglie per consentirne la crescita. In tal modo si potrà ottenere una produzione elevata di foglie e un sapore più dolce.

- Prima di tagliare i tralci, si deve attendere che la stevia abbia raggiunto l’altezza di 50 centimetri: questo perché le foglie più mature sono più zuccherine di quelle più giovani.

- Il periodo migliore per raccogliere le foglie va dalla primavera inoltrata agli inizi dell’autunno.


Come va curata la stevia?
Basta innaffiarla ogni giorno e tenere umido il terreno avendo cura di non far morire le radici per l’eccesso di acqua. E’ una pianta molto resistente ed è capace di sopportare temperature vicine allo zero.
Coltivare la stevia significa che non è possibile usare antiparassitari in quanto è una pianta destinata al consumo alimentare: quindi affidatevi a professionisti del settore prima di adottare contromisure in caso di attacchi da parte di afidi e altri parassiti.

Libri consigliati:



giovedì 11 ottobre 2012

Celiachia: per curarla bisogna bilanciare il contenuto di alcune proteine!





Una pasta di frumento che può mangiare anche chi soffre di celiachia senza avere controindicazioni? Grazie alla ricerca italiana del Centro di ricerca in cerealicoltura del Cra di Foggia, potrebbe essere possibile.
La cura per la celiachia potrebbe, infatti, arrivare dalle stesse specie di piante che sono responsabili della tossicità: si chiama decapeptide, ed è stato identificato all'interno di una varietà di frumento tenero.


La ricerca
Inizialmente i ricercatori del Cra-Cer hanno isolato il gene che codifica per il decapeptide contenente il motivo "Rpq" da una varietà di frumento tenero. Successivamente, i gruppi di Marco Silano (Istituto superiore di sanità) e Luigi Maiuri (Università degli Studi di Foggia) hanno dimostrato la capacità di questa molecola di contrastare l'effetto tossico del glutine sia in modelli in vitro che attraverso l'utilizzo della mucosa intestinale dei pazienti celiaci (ex-vivo), in grado cioè di riprodurre esattamente i meccanismi di tossicità del glutine. La ricerca dimostra che i frumenti, insieme al glutine, possono contenere anche molecole capaci di contrastare l'azione tossica del glutine stesso: si aprono dunque interessanti scenari per lo sviluppo di nuovi prodotti destinati ai celiaci.
I risultati della ricerca sono stati illustrati da Donatella Ficco del Cra–Cer al 56esimo convegno annuale della Società italiana di genetica agraria, tenutosi a Perugia nei giorni scorsi

Attualmente, il principale ostacolo che i ricercatori stanno cercando di affrontare è legato al fatto che nella varietà in cui il decapeptide è stato identificato il rapporto tra il peptide protettivo e le proteine tossiche del glutine è sbilanciato a favore di queste ultime. Nel corso del convegno sono state presentate anche alcune possibili strategie per riequilibrare il rapporto ed annullare completamente l'effetto tossico. Ficco ha illustrato la possibilità di trasferire il decapeptide protettivo dalla varietà donatrice di frumento tenero ad una serie di varietà di frumenti antichi a ridotto carico tossico sfruttando la tecnica dell'incrocio tra piante. Il trasferimento è stato possibile utilizzando un marcatore molecolare a base di Dna - approccio non-Ogm -, in grado di garantire la selezione dei nuovi materiali. "In questo modo – ha spiegato ancora la ricercatrice – cerchiamo di riequilibrare il rapporto tra i peptidi tossici e quelli protettivi e di sviluppare nuove varietà e nuovi prodotti trasformati a base di frumento da destinare all'alimentazione dei celiaci".

Fonte: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura

Leggi altri post su: celiachia



sabato 26 maggio 2012

Dalla pianta di tarassaco, dente di leone, si può ottenere una gomma utile alla produzione di pneumatici





Secondo una recente ricerca sul dente di leone, eseguita in collaborazione tra Bridgestone e diversi operatori di settore all’interno del programma PENRA, si ipotizza la possibilità di produrre pneumatici ecosostenibili, grazie alle sue caratteristiche quasi identiche a quelle dell’albero della gomma (Hevea brasiliensis).

Il tarassaco russo potrebbe essere una risorsa rinnovabile e commercialmente percorribile per produrre pneumatici di alta qualità. la pianta comunemente nota con il nome di dente di leone o soffione, viene in mente quando da bambini lo si raccoglieva per soffiarloper fare volare i semi a forma di paracadute ed esprimere un desiderio. E' noto anche per la sensazione di appicicaticcio sulle dita provocata dalla linfa contenuta nello stelo. Bene, è proprio da quel liquido lattiginoso che si ricava la gomma.


I test tecnici effettuati sulle performance di questa gomma naturale nei laboratori Bridgestone ad Akron e a Tokyo sembrano supportare tale ipotesi, mentre per una sperimentazione su larga scala bisognerà attendere il 2014.
Lo studio sul dente di leone non rappresenta un’eccezione, si affianca infatti a quello precedentemente annunciato da Bridgestone sulla produzione di gomma naturale ricavata dal Guayule, un arbusto perenne presente nelle zone sud-occidentali degli Stati Uniti e nelle zone settentrionali del Messico. L’impiego di tali piante permetterebbe di diversificare le fonti di gomma naturale per l’intera industria di settore favorendo la totale eliminazione della gomma sintetica.

Fonte: Gommeblog.it

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venerdì 25 maggio 2012

Scoperta una proteina delle piante che promuove la fioritura legata alla luce caratteristica della primavera.







Scoperta una proteina delle piante che promuove la fioritura legata alla luce caratteristica della primavera.
La scoperta, da parte degli scienziati della Universita' di Washington, e' stata pubblicata su 'Science'.


Era ben risaputo che, per far partire la fioritura, un particolare fattore di trascrizione noto come CO dovesse attivare il gene FT. Il CO si accumula nelle cellule delle piante durante l'inverno e, dato che la luce del giorno e' maggiore in estate, si accumula nelle cellule abbastanza CO da far scattare il gene FT della fioritura.


Ora pero', i ricercatori hanno individuato anche un'altra proteina, la FKF1, che rimuove i repressori e stabilizza il CO attraverso la luce blu, che e' abbondantemente presente nella luce del sole man mano che ci inoltra in primavera. Inoltre, la FKF1 contribuisce ad attivare il gene legato alla CO, in questo modo dando il via alla fioritura.


Fonte: AGI


Le piante diventano piu' produttive in assenza di pigmenti anti-fotosintesi








Permettere alle piante di produrre piu' frutti, riducendo i livelli di pigmenti che non contribuiscono alla fotosintesi. 
E' la conclusione di una ricerca della "olandese" Wageningen University che ha dimostrato come sia possibile sollecitare un maggiore sviluppo delle piante riducendo il livello dei pigmenti che non rendono alcun contributo al processo della fotosintesi. 




Gli scienziati hanno scoperto che i pigmenti delle foglie non direttamente coinvolti nel processo naturale, dissipano la luce, assorbendola senza sfruttarla. Uno spreco che potrebbe essere evitato, intervenendo sui pigmenti poco funzionali che sprecano gli effetti derivanti dall'attivita' della luce.


La scoperta e' importante per ridurre al minimo il consumo energetico delle illuminazioni nelle serre orticole e potrebbe portare alla creazione di strategie e impianti che riducano la quantita' di questi pigmenti "anti-fotosintesi". La ricerca e' stata pubblicata su Plant Cell.


Fonte: AGI




venerdì 13 aprile 2012

Contro l'inquinamento le piante hanno imparato a dosare le tossine




Ne' troppo, ne' troppo poco!
E' questo il segreto delle piante per sopravvivere. Nuove conoscenze sul modo in cui si nutrono le piante, acquisendo minerli dal terreno, sono stati pubblicati da un team di ricercatori della Ruhr-Universitat in una serie di tre articoli pubblicati su The Plant Cell.

I ricercatori hanno scoperto funzioni innovative della molecole nicotianamine, responsabili del metabolismo dei metalli. "Si tratta di risultati importanti per l'agricoltura sostenibile e, inoltre, per la nostra salute - ha detto Ute Kramer, ricercatrice del Dipartimento di Fisiologia Vegetale dell'universita' tedesca - perche' questo tipo di molecole aiuta a prevenire problemi causati da carenze di nutrienti essenziali nella nostra dieta".

Tutti gli organismi hanno bisogno di ferro, zinco e rame come nutrienti. Essi contribuiscono alle funzioni essenziali della cellula come catalitici. Poiche' le piante sono all'inizio della catena alimentare, un contenuto sufficiente di questi minerali e' fondamentale per l'alimentazione umana. "Approfondire il funzionamento di questo tipo di molecole - ha concluso il ricercatore - e' dunque fondamentale per capire come bilanciare l'apporto di nutrienti alla nostra dieta".

Fonte: http://www.agi.it/

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sabato 7 aprile 2012

Come eliminare le lumache dai nostri giardini. Suggerimenti e strategie per gli appassionati del giardinaggio




Lumache e chiocciole sono molluschi da giardino che amano mangiare, con la loro lingua dentata (radula), foglie, fusti, radici, bulbi, fiori e frutti. Ogni giardino le ha ma nessun amante del giardinaggio le vuole. Quindi, ecco di seguito una buona strategia anti lumache.


Le lumache sono notturne: si nutrono di notte lasciando al mattino tracce translucide del loro passaggio (bava) oltre che piante rosicchiate. Durante il giorno si nascondono sotto terra o in posti umidi e bagnati come sotto le foglie, sotto i vasi capovolti o sotto pietre e rocce. Una delle possibilità per combatterle è andare a caccia di lumache di notte usando una torcia ed eliminandole a mano. Inutile pensare di buttarle oltre la vostra staccionata, poiché hanno l’istinto di tornare nei luoghi di origine e presto ce le ritroveremmo in giardino. Per coloro invece che non hanno voglia di passare la serata a caccia molluschi, ci sono altre possibilità.


Prevenire… E’ possibile attrarre lumache e chiocciole lontano dalle piante lasciando ai bordi del giardino della sostanza organica in decomposizione, come avanzi di cucina. In alternativa, ceneri, noci schiacciate o gusci d’uovo distribuiti intorno alle piante costituiscono una barriera che le lumache trovano di difficile superamento. Inoltre, è buona norma non ammucchiare in giardino vecchi vasi o pietre sotto cui le lumache possono nascondersi e pulire i vasi prima di usarli o riporli. Infine, è opportuno coltivare in vasi appesi piante a portamento ricadente, come le fragole, o far crescere piante con foglie pelose attorno a quelle da proteggere.


… o curare.  In ogni giardino, in primavera o a fine estate, possono esserci anche 200 lumache per metro cubo di suolo, quindi la prevenzione da sola può non essere sufficiente. In questi casi esistono dei rimedi: possono ad esempio essere usate. bevande alcooliche. Le lumache amano la buona birra, o meglio, adorano il suo buon odore. Interriamo quindi un vasetto mezzo pieno di birra vicino alle piante (lasciando il bordo 1 cm sopra il suolo cosicché eventuali insetti utili non ci cadano dentro) e lasciamo che lumache e chiocciole si divertano un po’ prima affogare.


Possono essere usati anche prodotti più specifici tipo esca in granuli consentita per l’impiego in agricoltura biologica. Dopo l’ingestione di questo granulo, le lumache cessano di nutrirsi e quindi di danneggiare le nostre piante; non si vedranno lumache morte nel giardino poiché queste si ritireranno in luoghi appartati.


Fonte: Cultura del Verde

mercoledì 14 marzo 2012

12 mesi nell'orto. Progettare e coltivare verdura e legumi (Passione verde)


L'orto è un giardino commestibile, interessante per molti motivi: innanzitutto ha cicli di coltivazione molto rapidi e quindi consente di raccogliere gli ortaggi dopo qualche mese di lavoro al massimo. In secondo luogo appaga il desiderio di trascorrere piacevolmente qualche ora a contatto con la terra, avendo in più la soddisfazione di poter dire di fronte a un raccolto "Questo l'ho prodotto io".


In misura ancora maggiore l'orto è un modo di riappropriarsi del principio che si vive più sani e più a lungo con un'alimentazione ricca di frutta e ortaggi coltivati con metodi naturali e poca chimica. "12 mesi nell'orto" offre le regole base per coltivare con successo un orto famigliare, fare esperienza di giardinaggio e di benessere.
Basta munirsi di vanga, zappa e un po' di pazienza e i risultati non si faranno attendere.


Mimma Pallavicini ci guida alla scoperta dell'orto, che significa passione per il verde e qualità della vita, attività fisica alla portata di tutti, risparmio sulla spesa. Un manuale di coltivazione che risponde alle domande e alle esigenze dei lettori, che potranno gestire il proprio orto seguendo il ciclo dei mesi e delle stagioni per trovare le soluzioni più adatte a ogni periodo dell'anno.

sabato 14 gennaio 2012

L’agricoltura biodinamica per un ambiente sano, non inquinato e in equilibrio, di alimenti senza residui di sostanze chimiche, dotati di valore nutritivo e caratteristiche organolettiche elevate.



L’agricoltura biodinamica ha dimostrato di poter dare risposte concrete ed economicamente sostenibili alle esigenze sempre più pressanti di un ambiente sano, non inquinato e in equilibrio, di alimenti senza residui di sostanze chimiche, dotati di valore nutritivo e caratteristiche organolettiche elevate.

Nasce nel 1924 grazie a Rudolf Steiner, padre dell’Antroposofia, quando, in risposta a un gruppo di agricoltori, già allora preoccupati per il degradarsi della fertilità del terreno e della qualità degli alimenti, ne espose i principi in un ciclo di conferenze a Koberwitz (Polonia).

L’uomo, nel corso della sua storia, ha utilizzato diversi sistemi di lettura della natura e della vita, che trovano una loro sistematizzazione efficace nel pensiero antroposofico, posto alla base dell’agricoltura biodinamica. La suddivisione in due poli opposti, che rappresenta anche la base di molte filosofie orientali (Yin e Yang), la rilettura della struttura tripartita dei processi naturali, fondamento del pensiero alchimista (Sulfur, Mercur e Sal), e la teoria dei quattro elementi (Terra, Acqua, Aria e Fuoco), diventano non solo validissimi strumenti di studio e approfondimento della natura, ma anche dei presupposti operativi per intervenire con delle pratiche e delle metodiche efficaci e naturali. Nell’agricoltura biodinamica ha un ruolo fondamentale la relazione tra esseri viventi e il Cosmo inteso esso stesso come essere vivente.

La percezione del Cosmo come unico grande organismo vivente
Il concetto di Cosmo come organismo vivente viene ripreso ed ampliato da Rudolf Steiner. I principi delle forze formatrici del macrocosmo, che sono impresse nei suoi singoli elementi costitutivi, come i pianeti e le stelle, sono i medesimi che si ritrovano nel microcosmo, in ogni organismo vivente e in ogni cellula. Esiste un legame imprescindibile tra il macrocosmo e il microcosmo. Per questo motivo il movimento delle stelle e dei pianeti risuona con gli organismi viventi sulla terra interagendo con il loro sviluppo. L’agricoltura biodinamica pone le sue basi proprio su questi presupposti e lavora in sinergia con queste forze, sia scandendo i ritmi dei lavori agricoli (calendario delle semine e delle lavorazioni), che intervenendo con i preparati biodinamici, formulati e utilizzati secondo quegli stessi principi.

L’azienda agricola come organismo vivente
L’azienda agricola viene considerata essa stessa un organismo vivente: «un’azienda agricola si realizza nel miglior senso della parola se può venir concepita come una specie di individualità conchiusa a se stessa» (R. Steiner - Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura). L’azienda agricola diventa, essa stessa, una sorta di sistema solare in miniatura, dove i diversi elementi che la costituiscono si integrano tra loro a livello di microcosmo, secondo gli stessi rapporti che ci sono nel macrocosmo. Bosco, prati, zone umide, frutteto, siepi, seminativi ecc.., sono considerati dei veri e propri organi, ognuno con la sua funzione, in grado di dialogare tra loro e di creare quell’ armonia necessaria a mantenere la salute dell’organismo agricolo e delle sue componenti. L’azienda quindi per essere «sana dovrebbe poter generare in se stessa tutto quanto essa richiede». Un’azienda a ciclo chiuso, un organismo quindi autosufficiente, anche se nella realtà è sempre più difficile da realizzare.

Fonte: Nemeton High Green Tech Magazine

domenica 27 novembre 2011

Come conservare frutta e verdura per oltre due mesi senza aggiungere conservanti ma solo sterilizzando


Consentire a frutta e verdura di rimanere fresche anche per oltre due mesi. Come appena raccolte e senza l'utilizzo prodotti chimici.
E' questo il risultato di un nuovo sistema di conservazione, che utilizza, al posto dei tradizionali conservanti, le micro onde. La nuova tecnica è stata messa a punto da una azienda tutta italiana: la "Food&innovative technologie" di Polignano a mare, in provincia di Bari.

Il sistema è semplice ma ingegnoso: frutta, verdura, ma anche pasta e pizze vengono prima confezionate ermeticamente in appositi film, subito dopo essere state raccolte o prodotte. Quindi vengono inserite in uno speciale forno a micro onde, molto simile a quello comunemente utilizzato in cucina ma che, a differenza di quello tradizionale, non riscalda. Le onde non fanno altro che "sanificare" gli alimenti, eliminando batteri, funghi, muffe e qualunque altro elemento patogeno. A quel punto il prodotto è pronto per essere trasportato e venduto. Con una scadenza posticipata. "Il tempo di conservazione di un cibo dipende dalla sua natura - spiega Oronzo Porceli, direttore del'azienda pugliese -. L'uva, per esempio, se di buona qualità può resistere anche due mesi in frigorifero. La scadenza è la stessa di quella trattata con i conservati chimici. Ma la frutta, in questo caso, è assolutamente sana e, grazie a queste innovative micro onde, conserva tutte le sue qualità nutrizionali. E il sapore, identico a quello dell'uva appena raccolta".

Una vera e propria rivoluzione, se si pensa all'attenzione sempre maggiore per i prodotti biologici e di qualità. E che può essere estesa a moltissimi altri alimenti: dalla pasta fresca alle pizze, passando per frutta secca, vino, birra, succhi e bevande. "Prima di mettere a punto il processo sono stati effettuati molti esperimenti - prosegue Porcelli -. Alla fine abbiamo trovato la formula giusta. I prodotti vengono sistemati in apposite cassette di cartone e poi chiusi ermeticamente. Infine vengono esposti, da 4 a 20 minuti, a speciali micro onde, in grado di annullare la carica batterica. E tutto avviene a temperature basse, ovvero di soli due gradi superiori rispetto all'ambiente esterno. Una volta trattato, il cibo può essere trasportato e infine commercializzato senza che sia immediatamente deperibile".
Per il momento il processo viene utilizzato per frutta, verdura e pasta fresca. Il suo costo non è eccessivo. "Parliamo di circa dieci centesimi al chilo - conferma il direttore -. Un prezzo che non va a incidere sulle tasche dei consumatori".

Prosegui la lettura su: http://www.ilgiornale.it/interni/come_ti_conservo_frutta_e_verdura_mesi_senza_conservanti/atletica-afghanistan-w/27-11-2011/articolo-id=559073-page=0-comments=1

giovedì 29 settembre 2011

Biologico: tradizione e prospettive dell'ortofrutta


Speciale Macfrut 2011 - Il Consorzio Il Biologico e Ccpb si confronteranno con gli altri operatori della filiera a Cesena


Appuntamento col biologico a Macfrut (Cesena 5/7 ottobre 2011), dove saranno presenti il Consorzio Il Biologico e Ccpb, Consorzio per il controllo dei prodotti biologici.


"Dalla metà degli anni '90 - spiega Lino Nori, Consorzio il Biologico - questa fiera dell'ortofrutta è stata un punto di incontro per confrontarsi sul nascente mercato del biologico, che cominciava a estendersi dalla nicchia a una distribuzione più ampia.


Essendo una vetrina internazionale, per noi rappresenta un punto di confronto che unisce gli operatori italiani ma ha anche la funzione di ragionare sulle prospettive del biologico. Con noi sarà presente un tecnico, che i soci potranno incontrare presso lo spazio del Consorzio".


Il mercato ortofrutticolo rappresenta una delle voci principali dell'economia mondiale.
Negli ultimi cinque anni, grazie all'apertura dei nuovi mercati internazionali di Cina e India, ha avuto un un forte sviluppo e per l'Italia è da sempre un settore trainante. Nel 2010, con 6 miliardi di euro, l'ortofrutta è stato il ramo principale dell'export italiano.



Dopo un'estate di profonda crisi che ha colpito tutti i settori dell'economia, quello ortofrutticolo compreso, gli operatori del biologico si ritroveranno assieme a tutti gli attori della filiera alla 28esima edizione di Macfrut per ripensare alla strada futura del mercato in base al nuovo assetto dei consumi mondiali in un momento così impegnativo e denso di interrogativi.


Fonte: Ccpb (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici)

mercoledì 13 luglio 2011

Epidemia E.Coli, l'origine nella trigonella egiziana. Questo quanto concluso dall'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare.

E.coli al microscopio

L’EFSA pubblica la relazione della sua task force sui focolai di E. coli O104:H4 sviluppatisi nel 2011 in Germania e in Francia e formula ulteriori raccomandazioni per la protezione dei consumatori

Si riporta il comunicato stampa del  5 luglio 2011:

La task force dell’EFSA creata per coordinare le indagini volte a individuare la possibile fonte dei focolai di E. coli O104:H4 verificatisi in Francia e in Germania ha concluso che un lotto di semi di fieno greco importati dall’Egitto e utilizzati per produrre germogli rappresenta il collegamento più probabile tra i due focolai. Non si esclude tuttavia che siano coinvolti altri lotti di fieno greco importati dall’Egitto nel periodo dal 2009 al 2011. Sulla base di queste conclusioni, l’EFSA raccomanda alla Commissione europea di intraprendere tutti gli sforzi possibili per prevenire un’ulteriore esposizione dei consumatori ai semi sospetti e di proseguire la tracciatura in tutti i paesi che possono avere ricevuto semi dei lotti in questione. In tale contesto, l’EFSA consiglia ancora ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura.


In risposta a una richiesta urgente della Commissione europea relativa agli attuali focolai di Escherichia coli, sierotipo O104:H4, produttore della tossina Shiga (STEC), il 26 giugno 2011 l’EFSA ha creato una task force allo scopo di fornire assistenza scientifica immediata. Oltre agli esperti scientifici dell’EFSA ne fanno parte funzionari ed esperti della Commissione europea, degli Stati membri dell’UE interessati, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).


Dal maggio 2011 è in corso in Germania un focolaio di Escherichia coli, produttore della tossina Shiga (STEC), benché il numero di nuovi casi sia in rapida diminuzione. Il 24 giugno 2011 le autorità francesi hanno segnalato un focolaio di E. coli nella regione di Bordeaux. Dall’inizio di tali focolai è stato registrato un elevato numero di pazienti con diarrea emorragica causata da STEC, e una percentuale insolitamente alta di questi ha sviluppato la sindrome uremico-emolitica (HUS). Ad oggi, il focolaio di E. coli O104:H4 ha causato 48 morti in Germania e una in Svezia. Il numero complessivo dei casi segnalati nell’UE, Norvegia e Svizzera è di 4 1781.

Sulla base delle analisi delle informazioni relative ai focolai registrati in Francia e Germania, si è concluso che un lotto di semi di fieno greco utilizzati per coltivare germogli, importato dall’Egitto da un importatore tedesco, rappresenta il collegamento più probabile; tuttavia non si esclude che possano essere coinvolti altri lotti. La relazione evidenzia che i risultati negativi dei test microbiologici effettuati sui semi non permettono di escludere che un lotto sia contaminato da STEC.

Alla luce dei risultati dell’indagine in corso e delle conclusioni delle indagini retrospettive che hanno permesso di individuare nei semi di fieno greco il collegamento più probabile tra i focolai in Francia e in Germania, l’EFSA ribadisce la validità delle raccomandazioni già presentate il 29 giugno, congiuntamente all’ECDC, in materia di protezione dei consumatori.

Poiché i semi destinati alla germinazione sono spesso venduti sotto forma di miscele di semi e non è possibile escludere una contaminazione crociata, è importante consigliare ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura. Questi consigli saranno riesaminati alla luce degli sviluppi futuri.

Prosegui su: efsa.europa.eu la lettura dell'articolo

mercoledì 18 maggio 2011

orto biologico a distanza; Un orto per guarire i bimbi in ospedale; Ipertensione: banane e legumi per combatterla

il primo orto biologico a distanza


A Roma arriva il primo orto biologico a distanza
Il Cambiamento
A Roma si sperimenta una nuova idea di legame tra città e campagna con l'orto biologico a distanza. L'iniziativa di filiera corta arriva dall'Associazione Italiana per l'Agricoltura biologica e si propone come una valida e desiderata alternativa alla ...

Verdure a portata di click
Galileo
La voglia di verde è sempre più diffusa tra gli abitanti delle città. Una piccola piantina sul balcone di casa, qualche zolla ricavata nel giardino oppure un appezzamento preso in prestito nel parco comunale, sono molti i modi con cui si può cercare un ...

Il melo bonsai: un'idea regalo per chi ama le piante ornamentali
NanoPress
Amate le piante, in particolare i piccoli bonsai ornamentali? Allora questa varietà di melo formato mignon, fa proprio per voi. Costituirà un'idea regalo assolutamente perfetta per tutti i vostri amici dotati di pollice verde, ma anche per occasioni ...

Un orto per guarire i bimbi in ospedale
TGCOM
Si parla dell' “L'orto dei sogni“, una iniziativa inaugurata venerdì scorso e pensata per i piccoli ricoverati nel Reparto di pediatria dell'ospedale Sacco di Milano. L'idea è delle più nobili: curare l'orto per alleggerire il soggiorno in ospedale. ...

Ipertensione: banane e legumi per combatterla
Tuttogratis Donna
L'ipertensione è uno dei disturbi più frequenti dei nostri tempi e della nostra società. Non sono risparmiati neppure i giovani ei casi aumentano costantemente. Come fare a contrastare questo disturbo tanto diffuso? Secondo una recente ricerca ...

Con le piante grasse facciamoci il bouquet
TGCOM (Blog)‎
Uno dei trend più originali e simpatici per i matrimoni moderni sono i bouquet di piante grasse. Di primo acchito si potrebbe pensare che si tratti di una soluzione “povera”: al contrario, c'è chi riesce a creare con queste piante così particolari dei ...

lunedì 10 gennaio 2011

La cenere prodotta dal camino? Non buttiamola è una risorsa preziosa per le nostre piante

Spesso la cenere del nostro caminetto finisce nella spazzatura, ma perchè sprecare questa preziosa risorsa, in natura tutti i rifiuti vanno riutilizzati.

Per le nostre amiche piante è un aiuto davvero prezioso!

La cenere contiene un buona percentuale di potassio, un elemento che favorisce l’accumulo di zuccheri nei tessuti vegetali, in particolare in quelle piante che hanno organi di riserva come le bulbose: tulipani, narcisi e giacinti che in questo periodo stanno riposando sottoterra in vaso o in giardino, in attesa del risveglio primaverile.

Per le piante in vaso, di balconi o terrazzi, basterà mischiare uno o due cucchiai di cenere con un pò di terriccio (o meglio ancora con un pò di stallatico) nei vasi sui 30/35 cm di diametro.
Anche per le rose la cenere è un ottimo integratore, le aiuta a resistere al freddo e alle malattie. Un vantaggio da non trascurare quindi: non male per un concime a costo zero!
Facciamo comunque attenzione a non esagerare con le dosi, perchè  la cenere è anche ricca di calcare e il troppo potrebbe danneggiare le vostre beniamine.


Ottimo utilizzarla anche nell’orto, la tradizione contadina ci insegna la vite, darà un'uva più zuccherina, mentre pomodori, patate, sedano, carote e cipolle saranno più gustosi.
Sconsigliato invece l'uso della cenere sulle piante acidofile come azalee, mirtilli e rododendri, che mal la sopportano per la sua azione alcalina.

Sparsa in superficie intorno agli ortaggi, invece, la cenere può essere anche una buona barriera contro le lumache (tranne quando piove e viene dilavata facilmente).
Quindi non buttiamola perche' vale la pena conservarla in un bidoncino o latta per poterla utilizzare quando serve in giardino o sul balcone.

sabato 6 novembre 2010

L'orto sul tetto di casa: A Torino iniziano a moltiplicarsi. E c'è anche chi insegna a crearli.

Ce n'è per tutti i gusti sul tetto di via Goito 14 a Torino.
Un orto nel quartiere San Salvario che ha fatto parlare di sé. A partire da questa esperienza e dal grande interesse suscitato, Studio999 con 'Oursecretgarden' apre nei suoi spazi, al piano terra di via Goito 14, un laboratorio per accompagnare gli abitanti del quartiere nella realizzazione di orti sui tetti, dalla fase ideativa, alla realizzazione, fino alla piantumazione.

Insalata, cicoria, rucola, ravanelli e pomodori. E poi fagioli, fagiolini, zucchini e zucche rigorosamente bio.

Gli abitanti di San Salvario, ma non solo, avranno la possibilità di conoscere i benefici ambientali e sociali che questo tipo di esperienza innesca e potranno richiedere la consulenza tecnica e botanica necessaria per mettere in pratica il loro progetto. "Bisogna capire se il tipo di tetto di cui disponiamo - spiega uno dei tre soci di Studio 999, l'architetto Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - può essere adatto, se regge, quali verdure piantare in quale periodo. Prima di iniziare, certo, bisogna ottenere l'autorizzazione nell'assemblea condominiale".

In occasione di Paratissima 2010, l’orto e gli spazi dello studio sono aperti al pubblico.
Sarà in distribuzione il primo manuale per la realizzazione di orti sui tetti, realizzato da Studio999. "Abbiamo deciso di creare un orto sul tetto - spiega Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - insieme a una decina di famiglie, più che altro giovani coppie sui trentacinque anni. La coltivazione occupa una porzione perimetrale del tetto piano dello studio per un totale di 40 mq di superficie. A fine giugno inizi di luglio la prima raccolta. Nel mese di settembre si è proceduto alla piantumazione delle specie autunnali e invernali".

L’orto è coltivato in modo biologico, senza l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi e lavorando lo strato più superficiale della terra. Questo uso collettivo di uno spazio in condivisione costituisce un'importante innovazione nel modo di abitare, che crea occasioni di socialità in un contesto urbano particolarmente critico.

Leggi tutto l'articolo su: adnkronos.com

giovedì 4 novembre 2010

Eventi e mostre nel mese di Novembre 2010


INTERPOMA 2010 (dal 04/11/2010 al 06/11/2010)
La prossima Fiera internazionale specializzata per la produzione, conservazione e commercializzazione della mela, avrà luogo dal 4 al 6 novembre 2010. Nel 2008 giunsero in visita ad Interpoma 11.653 operatori provenienti da 57 nazioni. Anche nel 2010 l'evento tratterà tutti gli aspetti legati al settore della mela e sarà accompagnato dal congresso internazionale: La mela nel mondo.
Per informazioni: Fiera Bolzano - piazza Fiera 1, Bolzano - Tel 0471 516000 Fax 0471 516111.
info@fierabolzano.it
http://www.interpoma.it/

NUOVE NORME PER IL VIVAISMO FRUTTICOLO (il 05/11/2010)
'Le nuove norme comunitarie per la propagazione e commercializzazione delle piante da frutto' è il titolo della tavola rotonda che si svolgerà in occasione di Interpoma 2010 il 5 novembre alle ore 10:00 presso la sala Schreckbichl dell'Hotel Sheraton Four Points a Bolzano.
Le tematiche affrontate saranno le prospettive di qualificazione del vivaismo nazionale e i rischi per la qualità delle produzioni frutticole italiane.
Il convegno organizzato durante Interpoma è promosso da Civi Italia con lo scopo di favorire un incontro ed un confronto tra vivaisti, frutticoltori e le massime autorità ed istituzioni nazionali e comunitarie, al fine di acquisire importanti indicazioni sullo stato dell'arte delle norme europee e nazionali in materia di vivaismo, per ricercare assieme posizioni comuni e condivise, capaci di rafforzare il ruolo della filiera frutticola nazionale in Europa.
www.fierabolzano.it/interpoma/

DIRADAMENTO CHIMICO SU MELO (il 06/11/2010)
Il convegno 'Stato dell'arte ed orientamenti tecnici sul diradamento chimico delle mele' si terrà nell'ambito di Interpoma presso il Centro Congressi della Fiera Bolzano c/o Four Points Hotel Sheraton nella sala 'Tiefenbrunner' dalle ore 15,00 alle 19,00. Il convegno si organizza in due parti principali: la prima a carattere prevalentemente scientifico, la seconda ad indirizzo principalmente tecnico/applicativo. Tra le due sessioni è prevista una sessione a carattere 'regulatory' nella quale verrà trattata la situazione delle varie sostanze attive alla luce della revisione europea.
Per ulteriori informazioni: tel. 0471 976598 .
info@agrimport.it
www.fierabolzano.it/interpoma

PESTICIDES IN THE MEDITERRANEAN AREA (dal 11/11/2010 al 12/11/2010) Catania
Scopo del workshop è rendere note le attività di ricerca del Grifa e del MGPR, due associazioni che riuniscono ricercatori provenienti dall'Italia e dai Paesi del Mediterraneo. Il wokrshop si concentrerà sulla xenobiotica e in particolare sui pesticidi, sul loro impatto ambientale e sulla valutazione del rischio.
L'incontro si svolgerà in Piazza Dante, 2 presso il Monastero dei Benedettini.
mgpr-grifa@unict.it
www.grifa.org/MGPR2010/index.htm

INTENSIFICAZIONE COLTURALE IN OLIVICOLTURA ([12/11/201)] - Sassari
La Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei della Facoltà di Agraria di Sassari, ha ritenuto opportuno organizzare una Giornata di Studio nella quale verranno dibattute e approfondite le problematiche legate all'intensificazione colturale in olivicoltura.
Per informazioni contattare la segreteria: Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei
Università di Sassari,
tel. 079229232, fax 079229337.
arboree@uniss.it

Calabria, workshop sull'actinidia Gioia Tauro (Rc), 25 novembre 2010 ore 15.30.
Il 3° workshop 'Actinidia in Calabria' si terrà il 25 novembre 2010 a Palazzo Fallara,
Questo è il programma delle relazioni a seguire:
Cancro batterico dell'actinidia in Italia e nel mondo: attuali conoscenze e strategie in atto - Giorgio Mariano Balestra, Università della Tuscia (Vt)
Nuove varietà e tecniche di impollinazione - Valentino Bovo, Soc. agricola Bovo F.lli, Verona
Tecniche colturali - Cristos Xiloyannis, Università Basilicata / Servizio fitosanitario regionale
Le conclusioni saranno affidate a Michele Traversa, assessore all'Agricoltura della Regione Calabria. Coordina i lavori Rosario De Leo – divulgatore agricolo Arssa Ce.DA n° 17 Gioia Tauro.
Per informazioni contattare la segreteria organizzativa:
Associazione Protos, SS 18 - 89013 Gioia Tauro (Rc)
Tel. e fax 0966-52669
Email: protos2008@libero.it

Segnala, nei commenti, nuovi eventi e manifestazioni.

mercoledì 27 ottobre 2010

Eventi e fiere: gli appuntamenti di Novembre 2010

- INTERPOMA 2010 Bolzano (dal 04/11/2010 al 06/11/2010)
La prossima Fiera internazionale specializzata per la produzione, conservazione e commercializzazione della mela, avrà luogo dal 4 al 6 novembre 2010. Nel 2008 giunsero in visita ad Interpoma 11.653 operatori provenienti da 57 nazioni. Anche nel 2010 l'evento tratterà tutti gli aspetti legati al settore della mela e sarà accompagnato dal congresso internazionale: La mela nel mondo.
Per informazioni:
- Fiera Bolzano - piazza Fiera 1, Bolzano
- Tel 0471 516000 Fax 0471 516111.

info@fierabolzano.it
http://www.interpoma.it/


- DIRADAMENTO CHIMICO SU MELO (il 06/11/2010)

Il convegno 'Stato dell'arte ed orientamenti tecnici sul diradamento chimico delle mele' si terrà nell'ambito di Interpoma presso il Centro Congressi della Fiera Bolzano c/o Four Points Hotel Sheraton nella sala 'Tiefenbrunner' dalle ore 15,00 alle 19,00. Il convegno si organizza in due parti principali: la prima a carattere prevalentemente scientifico, la seconda ad indirizzo principalmente tecnico/applicativo. Tra le due sessioni è prevista una sessione a carattere 'regulatory' nella quale verrà trattata la situazione delle varie sostanze attive alla luce della revisione europea.

Per ulteriori informazioni: tel. 0471 976598 .
info@agrimport.it
www.fierabolzano.it/interpoma
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