Visualizzazione post con etichetta genetica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta genetica. Mostra tutti i post

lunedì 1 febbraio 2016

Salute: Gran Bretagna, via libera alla modifica genetica di embrioni umani; Zika, Italia sconsiglia viaggi a donne incinte e immunodepressi.





Gran Bretagna, via libera alla modifica genetica di embrioni umani - Corriere della Sera
Mon, 01 Feb 2016 11:49:03 GMT

Si studieranno i primi sette giorni di vita degli embrioni modificati (che non potranno essere impiantati in una donna). L'obiettivo degli scienziati è capire quali sono i geni cruciali per sviluppare bambini sani e prevenire aborti spontanei ...

Zika, Italia sconsiglia viaggi a donne incinte e immunodepressi. Regole anche per i donatori di sangue - La Repubblica
Fri, 29 Jan 2016 11:44:45 GMT

Il ministero della Salute affiggerà in porti ed aeroporti le linee guida per i soggetti a rischio: "Evitate le zone interessate dal contagio". Intanto i medici brasiliani stanno acquisendo nuovi dati dai casi conclamati di microcefalia dei neonati ...


L'allarme dell'Oms: "Mille italiani colpiti ogni giorno da un tumore" - Tiscali.it
Mon, 01 Feb 2016 11:34:19 GMT

Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondial. Per l'Organizzazione mondiale della salute il 30% dei casi potrebbero esser prevenuti con corretti stili di vita. Redazione Tiscali. Ogni giorno, in media, mille italiani si ammalano di tumore. I casi, nel ..


Ecco le 8 regole da seguire prima di subire un'operazione. Niente depilazione e vietato fumare - Contattolab
Mon, 01 Feb 2016 11:22:06 GMT

Rischiare di vedersi annullare una operazione? O ancora peggio rischiare che vada male? Depilarsi le gambe,sostituire un pasto masticando un chewing gum, fare una manicure, perdere troppo rapidamente perso. Questi sono solo alcuni degli errori più ...


Subiaco - Ricerca contro il cancro, raccolti oltre 3mila euro - Tiburno.tv
Mon, 01 Feb 2016 10:35:19 GMT

Gli abitanti di Subiaco e delle sue frazioni non si sono smentiti neppure quest'anno in quanto a generosità e solidarietà. La conferma è venuta dall'esito della nuova giornata delle "Arance della Salute", promossa sempre dall'Airc ...


Vegani e vegetariani non hanno una vita più lunga rispetto a chi mangia carne - NEWSFOOD.com
Mon, 01 Feb 2016 10:59:57 GMT

Non esiste alcuna correlazione tra un consumo di carne moderato e la riduzione dell'aspettativa di vita. Questo il risultato ottenuto dallo studio condotto dall'Università di Oxford1 che ha ...


Allerta alimentare: Alce Nero ritira la crema di riso, pericolo per i celiaci - greenMe.it
Mon, 01 Feb 2016 08:53:00 GMT

Nuova allerta alimentare. Alce Nero ha ritirato la crema di riso della linea Baby per un errore di confezionamento. Potrebbe infatti contenere crema di farro. Nessun problema per chi non soffre di celiachia o per chi non è intollerante al farro. La ...


Influenza, muore una donna a Padova: è la prima vittima - Stadio24.com
Sun, 31 Jan 2016 15:39:37 GMT

Nell'ultima settimana, l'incidenza dell'influenza stagionale in Veneto è salita a 38,3 malati per diecimila abitanti con circa 19 mila persone che si sono ammalate. È la previsione dei tecnici dell'assessorato alla Sanità della Regione Veneto sulla ...


Spesa farmaceutica, aumentata per invecchiamento e malattie croniche - Salute24 - Il Sole 24 Ore
Mon, 01 Feb 2016 07:52:06 GMT

Nei primi nove mesi del 2015, la spesa farmaceutica territoriale pubblica è aumentata del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2014. Ha raggiunto i 9.727 milioni di euro, circa 159 euro pro capite. Quali sono le ragioni di questo incremento? L ..





giovedì 15 ottobre 2015

Celiachia news: Diete fai da te; Batteri intestinali possibili responsabili; Tortine alle Carote Senza Glutine





Psicosi celiachia, fra diete fai da te e pericolosi paradossi


Con l’avvento di internet e dei social network si è registrato un boom incredibile delle diete e delle cure fai da te, anche se il più delle volte si tratta di autentiche bufale.

Anche i celiaci, le persone cioè intolleranti al glutine, non sono sfuggiti a questa moda, anzi tutt’altro.

Nel caso della celiachia inoltre, si registra una vera e propria psicosi da parte di persone che, senza nemmeno ricorrere al medico si autoconvincono di essere malati fino ad auto astenersi dal consumo di riso, cereali ecc.

Infatti non sempre la celiachia ha un fondamento medico scientifico. Spesso si tratterebbe soltanto di ipersensibilità al glutine (non-celiac gluten sensitivity), una sindrome che viene diagnosticata allorché la sintomatologia addominale e sistemica del paziente - al quale siano state escluse le diagnosi di celiachia o di allergia al frumento - risponde alla esclusione del glutine dalla dieta. Questa condizione è stata correlata più volte a disturbi psichici quali: autismo, schizofrenia, depressione.





Batteri intestinali possibili responsabili della celiachia

Cosa provoca la malattia celiaca?

Quando un soggetto affetto da malattia celiaca assume il glutine, il sistema immunitario scatena una risposta che causa danni all’intestino tenue, quali:

- dolore,

- diarrea,

- gonfiore e spossatezza.


Quali sono le cause della celiachia?

Nonostante le esatte cause siano sconosciute, è noto che alcune mutazioni genetiche siano responsabili dell’insorgenza della malattia celiaca.


Come è stata condotta la ricerca?

Nel tentativo di capire le cause della malattia, il capo della ricerca, la dottoressa Elena F. Verdu, dell’Istituto di Ricerca della Salute Intestinale, della University of Canada, ha osservato la risposta del sistema immunitario al glutine, al variare della flora batterica intestinale, nei topi intolleranti al glutine. 

Il team ha studiato tre gruppi di topi, tutti con il gene DQ8 espresso, presente anche negli umani e che li rende geneticamente intolleranti al glutine. Ogni gruppo di topi era caratterizzato da una flora batterica intestinale differente:

- senza flora batterica,

- esente da organismi patogeni specifici (SPF), in particolare senza Proteobacteria,

- con organismi patogeni specifici, incluso stafilococco, streptococco e Helicobacter.






Tortine alle Carote Senza Glutine, Ricette per Bambini Celiaci


Per preparare le tortine alle carote senza glutine, occorrono i seguenti ingredienti:

- 200 gr di carote
- 50 gr di mandorle
- 100 gr di zucchero
- 2 uova
- 100 gr di olio di semi
- 100 gr di latte
- 100 gr di maizena
- 80 gr di farina senza glutine per pizza o focacce
- 120 gr di farina ai 5 cereali senza glutine
- 1 bustina di lievito per dolci








sabato 12 gennaio 2013

Gruppo di Scienziati slovacchi scoprono la chiave per identificare la celiachia






Un team di scienziati guidati da Martin Hajduch dell’Accademia slovacca delle scienze (SAV) ha sviluppato con successo un metodo accurato ed efficace di diagnosi di malattia celiaca. Questa scoperta consente di determinare con precisione la quantità di tracce di proteine del grano che causano la malattia celiaca, come pure varie altre allergie.  «Il metodo si basa su una tecnologia all’avanguardia con l’utilizzo della proteomica quantitativa MSE», ha detto il team leader Martin Hajduch, scienziato dell’Istituto di Genetica Vegetale e Biotecnologie della SAV.



I metodi attuali studiano soprattutto la risposta immunitaria, e a volte non riescono a indicare tutte le sostanze che causano i problemi. Con la nuova procedura introdotta in Slovacchia, invece, attraverso la spettrometria di massa si possono analizzare centinaia di proteine, ed è possibile studiare più approfonditamente questa malattia, verificando in modo più accurato i prodotti alimentari per i celiaci per evitare l’utilizzo di proteine che possono provocare problemi, sottolinea Hajduch, rimarcando che si tratta ancora di una ricerca di base, necessaria tuttavia per poter in seguito procedere alla ricerca applicata. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Proteomics, periodico scientifico ufficiale dell’Associazione europea di proteomica.

Il sostegno finanziario per la ricerca è stato fornito dalla statunitense Syngenta Biotechnology, aziende leader.....
Leggi l'articolo completo




mercoledì 19 dicembre 2012

La celiachia, oltre ad essere di natura genetica, potrebbe essere originata da un'infezione nei primi mesi di vita




La celiachia potrebbe essere originata da un'infezione 
La Stampa
Sono sempre più le persone sono intolleranti al glutine. L'origine potrebbe risalire alle infezioni contratte durante l'infanzia. Avere a che fare con diverse malattie infettive durante i primi anni di vita pare faccia aumentare le probabilità fino all'80% di sviluppare ..



Celiachia: non solo genetica, ma causata anche da infezioni neonatali
Benessere 
La celiachia non sarebbe genetica ma originata da un'infezione. Teoria possibile, che non eslcude comunque un'origine ereditaria del disturbo, ma ne aggiunge solo una causa in più. Alcune persone potrebbero diventare celiache dopo aver contratto una ...


Celiachia: infezioni entro i primi 6 mesi di vita aumentano rischio? 
YourSelf.it
La celiachia è un disturbo alimentare che colpisce circa l'1% della popolazione mondiale e un team di studiosi dell'Umeå University e dell'Uppsala University ha scoperto che quest'allergia al glutine tende ad essere più frequente in caso si manifestino ...

Anahad O'Connor. Le stagioni della celiachia
Internazionale
Alcuni sospettano che i nati in primavera e in estate siano più soggetti alla celiachia, che è scatenata dal glutine presente nel grano, nell'orzo e nella segale. In genere si cominciano a mangiare cibi ricchi di glutine intorno ai sei mesi, per cui chi nasce in ...




domenica 25 novembre 2012

Celiachia: sembra che le origini della malattia siano molto più antiche di quanto si pensasse.






© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati
Alcuni ricercatori dell’Università Cattolica di Roma hanno estratto i geni della celiachia dallo scheletro di una ragazza risalente al I secolo A.C., ritrovato nel sito archeologico di Cosa, nei pressi di Ansedonia in Toscana.
L’estrazione e l’esame del Dna del reperto effettuato dai genetisti del Centro di Antropologia Molecolare per gli studi sul Dna antico dell’Università di Tor Vergata, sembrano confermare che quella ragazza possedeva i geni che predispongono alla malattia da intolleranza al glutine e di conseguenza la celiachia abbia avuto una origine molto più lontana di quanto si pensasse e che abbia fatto parte della storia dell’uomo fin dall’introduzione del grano nella nostra alimentazione.

La giovane è certamente morta in condizioni di deperimento fisico, come testimoniato dalla bassa statura, dall’osteoporosi, dall’ipoplasia (sviluppo incompleto) dello smalto dentale e da una caratteristica porosità dell’osso, segno di anemia. «Poiché la ragazza di Cosa apparteneva di certo a una famiglia agiata (come si desume dai gioielli che la ragazza indossava al momento del ritrovamento e dalle caratteristiche della sua tomba) , non è pensabile che tutti questi segni di malnutrizione che il reperto siano dovuti a condizioni di scarsa disponibilità di cibo», spiega direttore della UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico A. Gemelli di Roma Antonio Gasbarrini. «Questi elementi hanno fatto supporre che la “ragazza di Cosa” potesse essere affetta da celiachia. Di qui è partita l’idea di isolarne e analizzarne il Dna per vedere se la giovane avesse i geni predisponenti alla malattia».

La prova genetica offerta da questo studio, insieme a tutti gli altri segni fisici riscontrati sul reperto, avvalorano l’ipotesi che la “ragazza di Cosa” sia il primo caso documentato di celiachia della storia.

Fonte: healthdesk.it/ricerca



martedì 15 febbraio 2011

Celiachia: individuata causa della malattia, si prospettano possibili nuove terapie

Uno studio dell’università di Chicago getta nuova luce sulle possibili cause scatenanti della celiachia, malattia autoimmune che colpisce in Italia oltre 100mila persone e si basa sulla reazione al glutine.

Secondo lo studio, pubblicato su “Nature”, ad “accendere la malattia” sarebbe la combinazione tra alti livelli di una proteina del sistema immunitario, l’interleuchina 15, e un derivato della vitamina A, l’acido retinoico. Gli studiosi hanno ricreato la malattia nei topi e hanno verificato che alti livelli di interleuchina 15 sono in grado di dare il via ai primi stadi della malattia celiaca. Somministrando, poi, acido retinoico i sintomi hanno subito un significativo peggioramento.

Successivamente, i ricercatori hanno bloccato l’interleuchina 15 nei topi e hanno osservato che i sintomi sono regrediti: i topi sono ritornati ad essere tolleranti al glutine.

La ricerca ha anche rivelato la vera funzione dell’acido retinoico, presente anche nei trattamenti antiacne, che finora era ritenuto un fattore protettivo contro le infiammazioni dell’intestino, mentre si è rivelato essere un elemento che promuove le risposte infiammatorie cellulari.

Sono già allo studio farmaci che bloccano l’interleuchina 15 per il trattamento dell’artrite reumatoide ma secondo Bana Jabri, del Digestive Disease Research Core Center di Chicago e autore della ricerca, terapie simili potrebbero essere usate anche contro la celiachia.

Fonte: http://www.sanitaincifre.it/

lunedì 31 gennaio 2011

L’Orto Botanico di Palermo un enorme museo all’aperto!


L'Orto Botanico di Palermo è una delle più importanti istituzioni accademiche italiane e rappresenta, certamente, quella che meglio di altre coniuga realtà scientifica e territorio.

Considerato come un enorme museo all’aperto, al suo interno sono conservati reperti vivi, bisognosi di cure costanti e appropriate. La peculiarità di questo Orto è rappresentata dalla grande ricchezza di specie ospitate e dalla monumentalità di alcune di esse.

Le favorevoli condizioni climatiche di Palermo ne fanno un luogo di delizie ricco di espressioni di flore diverse. Molto cospicua è, infatti, la componente vegetale mediterranea, tropicale e subtropicale alla quale, però, si sono uniti altri numerosissimi elementi di flore esotiche.
L'orto botanico è una istituzione dell’Università degli Studi di Palermo che risale al 1789 e rappresenta il nucleo storico attorno al quale la Botanica accademica si è sviluppata a partire dal 1795, data in cui esso fu solennemente inaugurato.

La sua attuale estensione, circa 10 ettari, fu raggiunta soltanto nel 1906 in seguito a diversi, successivi, ampliamenti. Adornato da numerose statue e bassorilievi, confinante con la storica Villa Giulia, l’Orto botanico di Palermo vanta un’attività di oltre duecento anni che ha consentito lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il Bacino mediterraneo, di innumerevoli specie vegetali molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali.

Sebbene quasi tutte le piante che vivono all'aperto nell'Orto possono essere facilmente coltivate nella Conca d'Oro, è certamente straordinario che esse qui riescano a raggiungere sviluppo e dimensioni uguali o quasi a quelle che raggiungono nel loro ambiente naturale.

Le collezioni scientifiche hanno una consistenza, stimata in difetto, di circa 12 mila specie, disposte secondo criteri sistematici (il sistema sessuale di Linneo e filogenetico di Engler) o secondo criteri bio-ecologici (l’Aquarium) e geografici. Di rilievo le collezioni di succulente, palme e cicadee. Non mancano esempi rappresentativi della flora regionale.

Fonte: Grandi Giardini Italiani

lunedì 22 novembre 2010

Piante e animali: in natura adottano gli stessi meccanismi di difesa


Animali e piante condividono molecole di riconoscimento per batteri e virus e meccanismi di difesa simili.

Molto più di quanto finora non si sospettasse. Lo sostengono Pamela Ronald dell'Università della California di Davis e Bruce Beutler dello Scripps Research Institute su Science, in un articolo che passa in rassegna i più recenti studi sul sistema immunitario innato. Questi lavorano infatti quasi esattamente nello stesso modo in entrambi i regni, sebbene l’antenato comune dovrebbe risalire a circa un miliardo di anni fa.

Diversamente dalla risposta adattiva (ovvero quella estremamente specifica che l’essere umano e gli altri animali sviluppano a seguito dell’incontro di un patogeno), la risposta innata riconosce specifiche molecole che sono condivise da diversi microbi e sono essenziali per la loro sopravvivenza. Eppure, data l’enorme differenza tra piante e animali, fino a qualche anno fa si era supposto che i meccanismi di difesa fossero completamente diversi. Invece, come sta emergendo da alcuni anni, un’evoluzione convergente ha fatto sì che mondo vegetale e animale rispondessero allo stesso modo di fronte ai segnali lasciati dai batteri.

In particolare - argomentano i ricercatori – ci sono due motivi ricorrenti nei sistemi di difesa: i recettori addetti al riconoscimento e le molecole che trasmettono il segnale di pericolo. Piante, insetti e mammiferi, pur avendo proteine altamente specifiche dedicate ad avvertire la presenza di molecole batteriche, condividono regioni proteiche comuni. La chiave della somiglianza starebbe nella presenza ripetuta dell’aminoacido leucina, importante nella fase del riconoscimento del nemico. Poi, dopo aver riconosciuto il segnale di pericolo, tutte le cellule, non importa a quale specie appartengano, trasmettono l’allarme usando un altro motivo proteico comune (chimato motivo chinasico non-RD, ovvero privo degli aminoacidi arginina e aspartato).

Come sottolineano gli autori, i vantaggi di questa “immunologia evolutiva”, per quanto ancora agli albori, potrebbero rivelarsi molto importanti, sia per la ricerca applicata sulle piante, sia per nuove terapie per gli esseri umani. “E’ come se, per ora, conoscessimo solo alcune foglie del grande albero della vita”, spiegano i due studiosi. “Quando avremo sequenziato i genomi di quasi tutte le specie di piante e animali, potremo risalire a tutti i meccanismi di difesa ed elaborarne di nuovi a partire da altre specie”.

Fonte: http://www.galileonet.it/articles/4cea30b272b7ab2c1a000005

mercoledì 6 ottobre 2010

Eventi e fiere di Ottobre 2010

- MACFRUT 2010 (dal 06/10/2010 al 08/10/2010)
La rassegna internazionale di ortofrutticoltura (la maggiore del bacino del Mediterraneo) porrà quest'anno particolare attenzione alla fase del consumo e alla soddisfazione del consumatore. Sono inoltre in programma circa 300 incontri bilaterali fra imprese estere e espositori italiani, attraverso l'esame delle specifiche richieste delle une e degli altri.
Il 6 ottobre Macfrut inizierà con il 'G 20', il primo incontro fra gli assessori delle regioni di tutta Europa che hanno maggior rilievo ortofrutticolo. Un incontro-convegno che affronterà sia il problema delle regole fitosanitarie di reciprocità negli scambi commerciali tra Paesi sia il rapporto fra i vari segmenti all'interno della filiera, con una particolare attenzione al rapporto con la Gdo.
info@macfrut.com
http://www.macfrut.com/


- GENOMICA IN FRUTTICOLTURA (il 07/10/2010)
Nell'ambito del Macfrut si terrà il convegno 'La genomica, nuova frontiera tecnologica al servizio della frutticoltura - Obiettivi e risultati dei progetti internazionali in atto'. Il convegno vuole rendere edotto il pubblico dello stato di avanzamento delle ricerche nel campo della genomica, post-genomica e metabolomica, in particolare sull'utilizzazione dei geni coinvolti nelle resistenze, nella qualità e in generale nelle vie biosintetiche correlabili ai caratteri più importanti per la valorizzazione del prodotto.
luca.dondini@unibo.it
http://www.macfrut.com/


- POMARIUM 2010 (dal 10/10/2010 al 19/10/2010)
Pomarium è mostra-mercato di piante da frutto antiche e rare. Si terrà dal 10 al 19 settembre nella particolare cornice del Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa (Fi).
Un ricco programma di conferenze, eventi, attività e degustazioni accompagnerà il visitatore alla riscoperta delle antiche varietà. Saranno inoltre presenti produttori, artigiani e stand di articoli inerenti l'argomento.
info@pomarium.net
http://www.pomarium.net/


- LISTE VARIETALI DEI FRUTTIFERI. MELO E PERO (dal 14/10/2010 al 15/10/2010)
L'incontro annuale 2010 per la presentazione dei risultati del progetto 'Liste varietali dei fruttiferi. Melo e Pero' si terrà a Udine il 14 e 15 ottobre 2010.
Il pomeriggio di giovedì 14 sarà dedicato alla visita alla mostra pomologica, alla collezione di melo e ai programmi di miglioramento genetico del kiwi, della vite e del melo presso l'azienda agraria universitaria 'A. Servadei'. A questa visita in azienda agraria seguirà, per chi vorrà, una breve visita all'Istituto di genomica applicata.
La mattina seguente, cioè venerdì 15 ottobre, sarà dedicata al convegno vero e proprio, che si svolgerà presso l'auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia in Udine, in Via Sabbadini, 31.
http://www.plantgest.com/
raffaele.testolin@uniud.it


- SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO 2010 (dal 21/10/2010 al 25/10/2010)
Il Salone del Gusto giunge alla sua ottava edizione, consacra in maniera compiuta la propria vocazione internazionale e si afferma come un momento centrale nel calendario di chiunque al mondo abbia a cuore il cibo.
Insieme a Terra Madre, con la quale costituisce ormai due parti inscindibili e interconnesse che dialogano fittamente tra di loro, il Salone del Gusto è forse l’unico luogo al mondo dove contadini e artigiani, il mondo della cultura accademica e i cuochi, grandi cultori dell’enogastronomia e “semplici” neofiti si possono incontrare, dando vita a scambi e amicizie.
Orari:
Da giovedì 21 a domenica 24: dalle 11 alle 23
lunedì 25: dalle 11 alle 20
Info: tel. 0172 419611
http://www.salonedelgusto.it/


- ITALIA da giovedì 14 ottobre 2010 a sabato 16 ottobre 2010
SUN - 28° Salone Internazionale dell'Esterno - Progettazione, Arredamento, Accessori - Rimini Fiera.
SUN è la fiera internazionale riservata ai professionisti dell’outdoor. Piattaforma di business privilegiata e osservatorio unico e autorevole per l’intero settore dell’arredo per esterni, SUN è lo snodo di un mercato mondiale in crescita che vede l’Italia sempre più protagonista in termini di produzione, export e import.
Organizzato nella prestigiosa cornice della Fiera di Rimini, con 12 padiglioni e 90.000 mq di superficie espositiva, 700 espositori e oltre 24.000 visitatori professionali da 55 Paesi nel 2009, SUN è l’unica manifestazione fieristica B2B esclusivamente dedicata alla progettazione e all’arredamento dell’outdoor a 360°.
http://www.sungiosun.it/
 
 
- ITALIA da sabato 9 ottobre 2010 a domenica 10 ottobre 2010
FlorArt: Mostra mercato del verde e dell'artigianato di qualità - Castello di S. Salvatore a Susegana - TV.
Il 9 e il 10 ottobre si terrà la prima edizione della manifestazione “FlorArt - Mostra mercato del verde e dell’artigianato di qualità” nella splendida cornice del Castello di S. Salvatore a Susegana - TV.
In un’area ricca, importante, e dal gusto e dalle esigenze sempre più raffinate, quale il Nord Est - mancava ancora una proposta con queste caratteristiche.
FlorArt, Mostra mercato del verde e dell’artigianato di qualità, coinvolge un centinaio di espositori, che rappresentano il meglio della produzione dei settori del florovivaismo e dell’artigianato di qualità. Infine FlorArt è anche un percorso di riflessione sul paesaggio affrontando di anno in anno una diversa tematica. Quest’anno il tema trattato è quello del “Paesaggio nell’arte - l’arte del paesaggio”.
http://www.flor-art.it/

martedì 3 agosto 2010

La zagara: prima edizione della mostra di giardinaggio presso l'orto botanico di Palermo nei giorni 22, 23 e 24 ottobre


Piante, giardini, biodiversità e atmosfere d'autunno in terra di Sicilia

Si svolgerà presso l'orto botanico di Palermo nei giorni 22, 23 e 24 ottobre la prima edizione della mostra di giardinaggio “La zagara - Piante, giardini, biodiversità e atmosfere d’autunno all’Orto Botanico di Palermo”.

Con l’appoggio di istituzioni regionali e nazionali, il contributo delle delegazioni siciliane di associazioni di tutela dell’ambiente e il coordinamento dal direttore dell’orto botanico di Palermo, il prof. Francesco Maria Raimondo, che è anche presidente del comitato promotore, la manifestazione sarà occasione e luogo ideale per celebrare in Sicilia l’Anno Internazionale della Biodiversità.
E d’altra parte l’Orto botanico palermitano è uno straordinario scrigno di biodiversità con 12.000 specie vegetali in coltivazione su un’estensione di oltre 10 ettari e, dal 1993, gestisce una banca del germoplasma per la conservazione dei semi delle specie endemiche, rare o minacciate, soprattutto in ambito mediterraneo.

Dalla sua fondazione, nel 1779, l’Orto ha introdotto, studiato, tutelato, fatto conoscere un numero altissimo di specie vegetali, in particolare utili. Si pensi per esempio che da questa istituzione, sede del Dipartimento di Botanica dell’Università di Palermo, è partita la coltivazione in area mediterranea di due frutti popolari come il nespolo del Giappone e il mandarino.

Si è scelto di chiamare “La zagara” questa manifestazione ottobrina proprio in omaggio agli agrumi, oggetto di collezione e studio all’Orto botanico di Palermo con oltre 100 cultivar, e parte determinante dell’economia agricola dell’isola.

Mentre un gran numero di vivaisti nazionali di qualità stanno aderendo con entusiasmo all’iniziativa, (è la prima mostra mercato nazionale che si svolge in Sicilia), il comitato organizzatore lavora alla definizione del calendario di mostre e conferenze che affiancheranno la presentazione e la vendita di piante da giardino e da interno, fruttiferi, vaseria, ecc.

Fonte: Orto Botanico di Palermo

giovedì 22 luglio 2010

Celiachia: scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia. A presto la preparazione di un vaccino che consenta di bloccare i danni provocati all'intestino.

Si stringe il cerchio sulle molecole che causano la celiachia, l'intolleranza alla proteina dei cereali (glutine) che puo' causare seri problemi di assimilazione e deperimento: scoperte infatti le tre molecole tossiche responsabili della malattia, i frammenti (peptidi) del glutine che scatenano la reazione immunitaria nei pazienti. E' un passo avanti enorme che accelera la corsa verso un vaccino per questo male. Annunciata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta ha gia' portato all'avvio di una prima sperimentazione su pazienti di una cura messa a punto sulla base dei tre peptidi colpevoli, che consiste nella desensibilizzazione dei pazienti al glutine, in pratica un vaccino che puo' bloccare la malattia prima che faccia danni gravi all'intestino. La sperimentazione in corso e' condotta dalla compagnia biotech di Melbourne Nexpep Pty Ltd. La scoperta e' merito dell'equipe di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research a Parkville, Australia.

''E' un risultato importante che ci attendavamo dal gruppo di Anderson che da anni studia la celiachia ed e' a caccia di questi peptidi, ed e' un risultato arrivato anche prima del previsto; cio' permette grosso modo di dimezzare i tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino, 5-10 anni contro i 15-20 ritenuti necessari finora'', ha commentato la notizia Italo De Vitis, dirigente dell'unita' di medicina interna e gastroenterologia dell'Universita' Cattolica di Roma presso il centro integrato Columbus che e' un presidio accreditato per sorveglianza, prevenzione e diagnosi della celiachia. La malattia e' un'intolleranza che causa seri problemi all'intestino, rovinandone le pareti. Come conseguenza di cio' il paziente non riesce piu' ad assimilare vitamine, minerali ed altri nutrienti assunti con la dieta e quindi anche gli altri organi ne risentono come se il corpo fosse malnutrito.  Per gli altri il rischio e' di gravi carenze nutrizionali e quindi, a lungo termine, di danni all'organismo o problemi di sviluppo nei bambini.

Il gruppo di Anderson, ha spiegato De Vitis, finora aveva scovato la sequenza di amminoacidi del glutine responsabile della reazione immunologica nel celiaco quando questo viene a contatto con la proteina, ma restavano imprecisati i peptidi contenuti in questa sequenza maggiormente responsabili della reazione immunitaria del malato. Gli esperti australiani hanno arruolato un gran numero di pazienti, 200, ed hanno fatto mangiare loro dei cereali. Dopo sei giorni con un prelievo di sangue hanno isolato le cellule immunitarie artefici della reazione al glutine ingerito giorni prima. Poi i ricercatori hanno fatto 'incontrare' queste cellule (linfociti T) con 2700 peptidi sospetti ed hanno trovato i tre che si accoppiano piu' saldamente alle cellule. Tali tre composti sono quindi i peptidi che piu' di tutti scatenano la reazione immunitaria e adesso sono oggetto di sperimentazione in un test per vedere se, somministrando in piccolissime quantita' i tre peptidi ai pazienti, questi pian piano si desensibilizzano nei confronti del glutine. ''La scoperta e' importante - ha concluso De Vitis - perche' potrebbe fornire una cura per il 90-95% dei celiaci e quindi assicurare il controllo precoce di questa malattia prima ancora che arrechi danni all'organismo e senza dover rinunciare ai cereali nella dieta''.

Fonte: Ansa.it

giovedì 3 giugno 2010

Celiachia: alta percentuale di soggetti celiaci nel popolo Saharawi, una popolazione molto omogenea sfollata in Algeria

Nel popolo Saharawi è stato riscontrato un alto tasso di celiachia, sicuramente imputabile ad una predisposizione genetica: è una popolazione molto omogenea ha cioè un pedigree genetico piuttosto esclusivo. Il loro sfollamento in Algeria, la condizione di profughi e la loro sussistenza affidata agli aiuti umanitari ha determinato un improvviso carico di glutine in gente che non era avvezza al consumo di cereali: questo evento ha indotto una mutazione genetica che si è "accesa" in una larga fetta della popolazione.


L’arrivo di aiuti umanitari ha introdotto, nell’alimentazione di questo popolo, i cibi a base di farina di frumento e con essa il glutine, alimento fino ad allora sconosciuto, scatenando l’insorgere della celiachia in una percentuale che, fino ad ora, è la più alta riscontrata in una popolazione cioè del 5,6 % contro l’1% nella popolazione generale. I volontari che già da allora si occupavano di questi bambini li vedevano morire di diarrea e malnutrizione e cominciarono a sospettare l’intolleranza al glutine, ipotesi che si rivelò ben presto esatta.

Nei campi profughi i bambini sono 50.000 di cui 500 diagnosticati celiaci, con un'incidenza del 5/6%.

Fonte: http://www.sardegna-saharawi.it/

giovedì 27 maggio 2010

Celiachia e psoriasi: potrebbe esserci una stretta correlazione tra le due malattie autoimmuni.

Da anni sappiamo che la psoriasi è una delle più diffuse malattie autoimmuni, sappiamo meno che la stessa patologia può associarsi ad un’altra malattia su base immunitaria, quale di fatto è la celiachia. Ad essere di questo avviso, ricercatori israeliani che hanno pubblicato i riscontri del loro lavoro sul British Journal of Dermatology.

Lo studio dei ricercatori israeliani è partito dalla osservazione di 12.500 pazienti affetti da psoriasi da almeno venti anni, confrontati con un’altra popolazione costituita da 24.300 coetanei dello stesso sesso ”sani”. Dall’analisi dei due gruppi chiamati in causa si è osservata una stretta correlazione in particolare laddove vi fosse presente la psoriasi, l’incidenza del Morbo Celiaco era dello 0,29%, mentre in soggetti sani la frequenza di celiachia scendeva allo 0,11% .

Le due malattie sono sicuramente diverse, ma con certi ambiti in comune secondo i ricercatori, a partire dall’eziologia delle due malattie ricondotta a diverse cause, fattori esterni ambientali, compreso stress e infezioni, nel primo caso, in particolar modo l’esposizione al glutine nel secondo caso e non solo, occhio anche agli organi coinvolti nelle due patologie, la psoriasi non riguarda solamente la pelle, ma coinvolge diversi apparati, non ultimo quello scheletrico, chi non ricorda le artriti psoriasiche, la stessa cosa avviene in maniera diversa con la celiachia che chiama in causa l’apparato gastrontestinale senza risparmiare le eventuali malattie del ricambio associate e, dunque, dobbiamo considerare anche coinvolte ghiandole come il pancreas e ciò ci offre anche lo spunto per immaginare l’eventualità che sia la psoriasi che la celiachia aprano la strada ad altre malattie autoimmuni, tiroiditi e diabete tipo 1, in primis, che originano dalla stessa eventuale base genetica.

Nei fatti significa che oggi l’esame clinico di un paziente affetto da psoriasi si approfondisce maggiormente di un tempo ricercando eventuali tracce di un diabete di tipo I, così come non si esclude l’eventuale coinvolgimento della tiroide e, in ultimo, un’eventuale celiachia associata sia pure in forme latenti.
Una malattia, quest’ultima, di cui solo negli ultimi anni, grazie a una maggiore attenzione dei medici, si sta scoprendo la grande diffusione. Un tempo le forme lievi passavano inosservate, mentre oggi si presume che un numero anche numeroso di persone celiache non sanno di esserlo.
Dall’approfondimento della psoriasi, dunque, possiamo giungere alla diagnosi di celiachia.

Fonte: http://www.tantasalute.it/

venerdì 7 maggio 2010

Lampone: scoperto il segreto che caratterizza il suo aroma. Identificate le 46 sostanze che caratterizzano il profumo del lampone

Il lampone è considerato uno tra i frutti più profumati e ogni varietà ha un proprio odore e sapore caratteristico. I ricercatori dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige hanno effettuato analisi e studi molto approfonditi, identificando 46 composti che determinano questi singolari profili olfattivi e gustativi. Un risultato molto importante che potrà essere sfruttato nei programmi di miglioramento varietale per creare, con gli incroci naturali, varietà sempre più profumate e apprezzate dal consumatore.

"Le analisi - spiega la ricercatrice Flavia Gasperi dell'area alimentazione del Centro ricerca e innovazione - hanno messo in evidenza come la diversa composizione relativa dei principali composti volatili tipici di questo frutto, in particolare 46 composti appartenenti a diverse classi chimiche, può rendere profondamente diverso il profilo olfatto-gustativo di un lampone passando da una varietà all'altra".

Questi composti possono generare diverse sensazioni che avvertiamo non solo quando si annusa un frutto, ma anche mentre lo si mastica, e ci permettono di riconoscerlo ed apprezzarlo nelle diverse sfumature possibili. Questo è dovuto ad una complessa combinazione di segnali indotta dalla presenza contemporanea di più sostanze che modulano, in funzione della loro concentrazione, le sensazioni avvertite e che rendono l'odore e il sapore di una varietà di lamponi diversa da un'altra.

Queste conoscenze pongono le basi per impostare programmi di miglioramento varietale basati in maniera importante sulle caratteristiche sensoriali che sono determinanti per guidare l'apprezzamento del consumatore.

"Nel corso dello studio - aggiunge il ricercatore Eugenio Aprea - è emerso che varietà di lampone in cui erano presenti determinati composti volatili, in particolare terreni, risultano più resistenti alla botrite". Alcune varietà di lampone risultano pertanto dotate di meccanismi di difesa naturale contro questo patogeno; per confermare questa ipotesi, i ricercatori che si occupano di difesa stanno valutando l'efficacia di singoli composti o miscele degli stessi nel contrastare la botrite.

Fonte: Istituto agrario S. Michele all'Adige - Fondazione Edmund Mach

Link correlati:
 Lampone giapponese, Tayberry e altre varietà
Guide e manuali sul Giardinaggio 

giovedì 11 marzo 2010

Arriva il 'superpomodoro' non Ogm contro i tumori. Messo a punto dal Cnr di Napoli, è un prodotto totalmente naturale

Un pomodoro di forma semiallungata, polposo, di colore rosso intenso ma soprattutto con un'attività antiossidante totale superiore ad altre varietà in commercio: è questo il ''superpomodoro'', un prodotto naturale e non transgenico messo a punto dall'Istituto di Chimica biomolecolare del Cnr di Napoli per combattere non solo il tumore alla prostata ma tutte quelle malattie dell'uomo, dai tumori alle malattie cardiovascolari, dalle artriti al morbo di Parkinson, causate da stress-ossidativi e dalla formazione di radicali liberi.

Si tratta di una dimostrazione concreta del fatto che si possono ottenere ottimi risultati dalla ricerca al naturale che coniuga tradizione ed innovazione, senza ricorso agli Ogm". Lo sottolinea in un comunicato stampa la Coldiretti in riferimento al "superpomodoro" creato nei campi sperimentali del Cnr di Napoli in modo naturale e non transgenico.

"Si tratta - evidenzia la confederazione - di un prodotto ad alto valore nutrizionale nato dall'incrocio di alcune varietà di pomodori neri e linee pure di San Marzano che risponde perfettamente alle caratteristiche nutrizionali di prevenzione nei confronti del tumore alla prostata".

Articoli correlati:
- Il pomodoro ridotto in pillole per salvarci dall'infarto
- Alimentazione piu' sana: i cibi che fanno bene al cuore, consigli per una alimentazione senza grassi
- Il lungo muro di pomodori di Los Angeles. Il progetto Urban Farming rivoluziona l'agricoltura urbana 

giovedì 4 marzo 2010

Celiachia: una recente ricerca condotta da un gruppo di ricercatori provenienti da vari paesi, evidenzia la correlazione tra i disturbi del sistema immunitario e la celiachia

Un team composto da ricercatori provenienti da vari paesi, parzialmente finanziato dall'Unione europea, ha individuato nella celiachia quattro aspetti dei disturbi del sistema immunitario che possono determinare l'insorgenza della malattia celiaca. I risultati potrebbe condurre alla messa a punto di nuovi trattamenti farmacologici per questa patologia e per il diabete di tipo 1, associato alla stessa. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Nature Genetics.

L'inizio della celiachia coincide con il momento in cui il glutine contenuto nel cibo scatena una reazione avversa nell'intestino tenue. Sebbene possa essere diagnosticata a qualsiasi età, la malattia può insorgere nei primi anni di vita e spesso si sviluppa nei neonati che sono appena stati svezzati e che hanno iniziato ad assumere alimenti a base di cereali. Tra i sintomi ci sono gonfiore addominale, stipsi e una pronunciata astenia. La malattia è associata ad alcuni problemi della tiroide e alla rettocolite ulcerosa, una patologia infiammatoria a carico dell'intestino. Se non curata, la celiachia può determinare l'insorgenza dell'anemia, della sindrome da stanchezza cronica, dell'atrofia ossea e causare calo ponderale.

Il professor David Heel dell'Istituto Barts and the London School of Medicine and Dentistry (Regno Unito) ha affermato, in merito ai risultati, "Ora abbiamo la possibilità di comprendere determinati disturbi immunitari che portano all'insorgenza della celiachia. Tra questi, è compreso anche il modo in cui le cellule T reagiscono alle proteine tossiche del frumento, il modo in cui la ghiandola timo elimina queste stesse cellule durante l'infanzia e il modo in cui l'organismo reagisce alle infezioni virali."

"Abbiamo capito che molti di questi fattori di rischio di natura genetica alterano la quantità di questi geni del sistema immunitario prodotti dalle cellule. I dati lasciano inoltre supporre che la celiachia è causata da centinaia di fattori di rischio di natura genetica; ora come ora possiamo intuire circa la metà di questi rischi".
Un importante risultato, tra quelli ottenuti nell'ambito dello studio, è stato l'aver rilevato una prova dell'esistenza di un rischio condiviso tra i geni associati alla celiachia e altre patologie croniche immunologiche piuttosto diffuse. Il team ha già messo in evidenza l'esistenza di un legame tra la celiachia e il diabete di tipo 1 e tra la celiachia e l'artrite reumatoide.
 
Leggi l'articolo completo

mercoledì 3 marzo 2010

Scoperto a Tel Aviv un enzima che consente di stimolare la crescita delle piante

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv è riuscito ad ottenere radicali miglioramenti nella crescita di vegetali, silenziando in modelli di piante di tabacco un enzima che disattiva le gibberelline (GA), specifici fitormoni che giocano un ruolo chiave nella crescita e nello sviluppo delle piante.

Lo studio, pubblicato sul Plant Biotechnology Journal, si è concentrato sull'induzione dell'aumento di gibberellina prodotta dalle piante, mediante disattivazione della via catabolica dell'ormone, ed in particolare attraverso il silenziamento della GA2-ossidasi.

Precedenti studi avevano infatti dimostrato come il solo potenziamento della via biosintetica, mediante la sovraespressione dell'enzima GA20-ossidasi, non fosse sufficiente a provocare un aumento della produzione di gibberelline, e quindi un aumento della crescita delle piante, poiché parallelamente veniva attivata anche la via di disattivazione dell'ormone stesso, ad opera dell'enzima GA2-ossidasi.

Le linee vegetali in cui GA 2-ossidasi è silenziato, crescendo maggiormente e più velocemente rispetto alle altre linee di controllo, dimostrano gli inequivocabili vantaggi che queste piante potranno in futuro portare alle industrie della fibra e del legno.

Fonte: http://www.diariodelweb.it/

venerdì 15 gennaio 2010

Il Mango: Il frutto indicato per una dieta sana, un dolce aiuto conto il cancro del seno e del colon

Seguire una dieta sana, ricca di frutta e verdura è una delle prime mosse facilmente eseguibili per mantenersi in salute. Se poi questa dieta la integriamo con cibi ricchi di antiossidanti, allora offriamo a noi stessi una protezione in più.

Frutti ricchi di queste sostanze utili nel combattere gli agenti nocivi e i radicali liberi che sono causa d'invecchiamento precoce e tutta una serie di altri problemi sono diversi. Tra questi vi sono la melagrana (il frutto del melograno), i mirtilli e il mango che, anche se tra i tre è quello che probabilmente ne contiene meno, secondo un nuovo studio avrebbe comunque effetti positivi sui tumori del seno e del colon.

Nello studio condotto per conto della Texas AgriLife Research food dalla dr.ssa Susanne Talcott e il dr. Steve Talcott, suo marito, sono stati testati gli effetti di estratti polifenoli del mango sulle cellule tumorali in vitro. Le cellule erano rispettivamente cellule del cancro al polmone, cancro alla prostata, cancro al seno, cancro al colon e leucemia. Anche se i polifenoli del mango hanno mostrato un effetto a livello del cancro al polmone, leucemia e le cellule di cancro alla prostata, gli agenti anti-tumorali si sono dimostrati più efficaci nel rallentare la formazione di cellule cancerogene della mammella e del colon.

«Il mango ha mostrato un certo impatto sul polmone, leucemie e tumori della prostata, ma è stato più efficace sui più comuni tumori del seno e del colon. Quello che abbiamo scoperto è che non tutte le linee cellulari sono sensibili nella stessa misura a un agente antitumorale. Ma le linee di cancro alla mammella e del colon sono sottoposte ad apoptosi, o morte cellulare programmata» ha commentato la dr.ssa Talcott. A conclusione dello studio, gli esperti suggeriscono che una dieta che comprenda buoni quantitativi di frutta è senz'altro l'ideale per prevenire numerose patologie, anche gravi.

lunedì 28 dicembre 2009

Dimostrato che Neuroni in vitro conservano la memoria. L'esperimento è riuscito a ricreare schemi di attività di circuiti cerebrali mantenuti in vitro


Per la prima volta, un gruppo di neuroscienziati della Facoltà di medicina della Case Western Reserve University è riuscito a ricreare schemi di attività di circuiti cerebrali mantenuti in vitro.

Nel campo delle neuroscienze, la memoria umana viene classificata in tre categorie: dichiarativa, che consente di memorizzare fatti o specifici eventi; procedurale, che consente di ricordarsi, per esempio, come si suona il piano o si va in bicicletta; e a breve termine, che permette di ricordare, per esempio, un numero telefonico finché non lo si compone.

In questo particolare studio, i cui risultati sono riportati nell'articolo "Representing information in cell assemblies: Persistent activity mediated by semilunar granule cells", che comparirà sulla rivista "Nature Neuroscience" ed è attualmente disponibile online, gli autori Ben W. Strowbridge e Phillip Larimer erano interessati a identificare gli specifici circuiti responsabili della memoria di lavoro.

Utilizzando frammenti isolati di tessuto cerebrale di roditori, Larimer ha scoperto un modo per ricreare un tipo di memoria di lavoro in vitro. Per lo studio, la scelta è caduta su particolari strutture dell'ippocampo rappresentate dalle fibre muscoidi e dalle connesse cellule granulari, che sono spesso danneggiate nelle persone affette da epilessia e che hanno la particolarità di conservare la maggior parte della loro attività anche quando mantenute in vita in sottili sezioni di cervello.

"La constatazione che molti soggetti epilettici hanno deficit di memoria ci ha portato a chiederci se esista una connessione fondamentale tra queste strutture e i circuiti di memoria”, ha spiegato Larimer.
Dopo aver constatato un'attività elettrica spontanea in queste strutture mantenute in vitro, i ricercatori hanno inserito nelle sezioni di ippocampo alcuni elettrodi di stimolazione, verificando come la loro attività spontanea “ricordasse” quale elettrodo era stato attivato.

Questo tipo di memoria in vitro aveva una durata media di 10 secondi, tanto quanto altri tipi di memoria di lavoro studiati in soggetti umani.

domenica 18 ottobre 2009

Frutta: indagine coldiretti, per 3 italiani su 4 non ha piu' il sapore di una volta

Da una recente indagine della Coldiretti, presentata al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio, emerge che per 3 italiani su 4 (75%) la frutta non e' buona come una volta perche' i prodotti sono raccolti acerbi per durare di piu' sugli scaffali dei supermercati (65%), vengono da troppo lontano (20%), sono scomparse le antiche varieta' (10%) o non sono genuini (5%).

Contemporaneamente e' stata allestita la mostra dei frutti a rischio di estinzione, recuperati con il progetto della Coldiretti, per una filiera agricola tutta italiana che taglia le intermediazioni, favorisce la diversificazione produttiva e porta in tavola i prodotti degli agricoltori al giusto grado di maturazione, attraverso la rete dei mercati di campagna amica, i consorzi agrari e le cooperative.

Secondo un'indagine realizzata su un campione casuale di 100 persone, a guidare la classifica dei frutti dimenticati c'e' - rileva la Coldiretti - l'azzeruolo, conosciuto solo dal 15 %, seguito dalla sorba (17%), il corbezzolo (27%), il corniolo (32%), la pera volpina (38%), la giuggiola (40%), la mora di gelso (72%), la carruba (75%), la nespola (82%) e il melograno, noto all'89%.

"Per effetto della globalizzazione si e' verificata - denuncia la Coldiretti - una standardizzazione dell'offerta con la scomparsa dal mercato dei frutti cosiddetti minori. D'altra parte le poche specie commercializzate sono disponibili durante tutto l'anno sugli scaffali dei supermercati per effetto dell'arrivo di prodotti da paesi lontani dove valgono diverse regole di coltivazione e conservazione degli alimenti. Il risultato e' una minore freschezza dovuta ai lunghi tempi di trasporto ma anche - precisa la Coldiretti - la perdita di conoscenza della stagionalita' delle produzioni che puo' portare a scelte di acquisto meno consapevoli".

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...