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venerdì 6 agosto 2010

ALIMENTAZIONE: FRUTTA, VERDURA E CEREALI ABBATTONO RISCHIO CANCRO COLON DEL 60%

Una dieta ricca di frutta e verdura, latticini a basso contenuto di grassi e pesce puo' ridurre fino al 65% il rischio di sviluppare il cancro al colon-retto: a sostenerlo, ribadendo una conoscenza gia' acquisita dalla comunita' scientifica ma messa in discussione da alcuni ultimi studi, una ricerca condotta da Paige Miller della Pennsylvania State University e pubblicata sul Journal of Nutrition. ''Abbiamo scoperto - spiega Miller - che una dieta a base vegetale con elevate quantita' di frutta, verdura e cereali integrali, e che preveda il consumo di frutta secca, oli vegetali, pesce e prodotti caseari a basso contenuto di grassi e' associata, sia negli uomini che nelle donne, a un ridotto rischio di tumore colorettale''.

Miller e colleghi hanno valutato la dieta di 431 uomini e donne con cancro colorettale e di 726 uomini e donne sani.

Oltre a trovare una riduzione del rischio di cancro al colon-retto nelle persone che mangiano molta frutta e verdura - 65% nelle donne e 62% negli uomini - gli studiosi hanno rilevato che il modello di dieta associata a un maggiore rischio di cancro include molta carne rossa, carni trasformate, pollame, patate fritte, latte ricco di grassi, dolci, snack salati, burro, maionese condimenti grassi e cereali raffinati. Oltre, ovviamente, al fumare, all'essere in sovrappeso e all'eccedere con l'alcol.

Fonte: http://www.asca.it/

martedì 6 luglio 2010

La dieta colorata: il rosso e il blu ci preserva da obesita' e tumori.

Dieta dissociata, dieta a punti, dieta bilanciata e ora anche la dieta 'del rosso e del blu': il blu dei mirtilli, dei gelsi, delle melanzane, del mais blu delle Ande, il rosso delle arance rosse di Sicilia e delle fragole, il rosso/blu di ciliegie e uva 'nera'.

Ne sono convinti gli esperti europei che hanno dato il via, il primo di luglio, al 'Progetto Athena', per verificare sull'uomo, le proprieta' delle 'antocianine', i pigmenti che danno la colorazione rossa o blu alla frutta, alla verdura, ai fiori.

Una convinzione nata dai sorprendenti risultati pubblicati recentemente sul Journal of Obesity, delle sperimentazioni su animali da laboratorio, dove una dieta ipercalorica ma ricca in antocianine ha mantenuto i fortunati topini in piena forma fisica e soprattutto magri, al riparo dall' obesita' e dal rischio di malattie cardiovascolari e tumori.

Al progetto Athena prendono parte 6 gruppi europei, oltre al Dipartimento Scienze Biomolecolari e Biotecnologiche dell' Universita' di Milano guidato da Chiara Tonelli, l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) diretto da Umberto Veronesi, la societa' italiana Kos Genetics, l'Istituto di Agrumicoltura di Acireale (Catania), l' Universita' Cattolica di Campobasso.






''I risultati sugli animali - spiega la professoressa Tonelli - sono stati a dir poco rivelatori: tre gruppi di topini sono stati sottoposti a dieta ipercalorica. Ma mentre ai primi due e' stato dato da bere rispettivamente acqua e succo di arancia gialla, i topini del terzo gruppo sono stati dissetati con succo d'arancia rossa. Ebbene, mentre i topi dei primi due gruppi sono ingrassati, quelli del terzo gruppo, pur mangiando le stesse cose non sono aumentati di peso perche' (e il merito non puo' che essere delle antocianine) in loro si e' ridotta la massa adiposa della pancia, la piu' pericolosa per il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari''.

Ora gli esperti riprodurranno le stesse sperimentazioni in clinica, per verificare questi risultati anche sull'uomo. ''Il messaggio - dice Chiara Tonelli - deve essere chiaro: non si e' trovato un nuovo metodo per dimagrire, ma l'indicazione e' che con un'alimentazione sana possiamo fare molto per la nostra salute''.

Fonte: ANSA

mercoledì 30 giugno 2010

Il peperoncino ci aiuta a dimagrire: il segreto sta nel "diidro capsiato" una sostanza che stimola il metabolismo

Per chi deve eliminare qualche chilo di troppo e nello stesso tempo ama mangiare piccante ci sono buone notizie. Si tratta di una sostanza contenuta nei peperoncini che aiuta a dimagrire perchè stimola il metabolismo. Lo dimostra uno studio dell'Università della California a Los Angeles, che ha testato le proprietà della sostanza "diidro capsiato" (Dtc) presente in molti peperoni e peperoncini dolci.
Da tempo si pensava che il peperoncino possedesse virtù dimagranti perché fa "riscaldare" il corpo aiutando a bruciare calorie. Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno studiato le proprietà della diidro capsiato: le ricerche sono state condotte su 34 persone con problemi di sovrappeso che hanno consumato un pasto liquido ipocalorico per 28 giorni. Metà dei partecipanti allo studio hanno assunto una pillola contenete Dtc, gli altri una pillola placebo.
Alla fine del test è emerso che chi aveva ingerito la pillola con Dtc aveva avuto ogni giorno un dispendio maggiore di energia e quindi di calorie (fino al doppio) rispetto a chi aveva assunto il placebo.

Ma attenzione, avvertono i ricercatori: dimagrire non vuol dire cominciare a mangiare "smisurate" quantità di peperoncino ...

sabato 26 giugno 2010

Celiachia: presentata oggi una proposta di legge che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia.

E’ stata presentata oggi una proposta di legge, prima firmataria Francesca Barracciu del Partito Democratico, che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia. "Si tratta di una legge molto attesa - sottolinea la Barracciu - considerato che la celiachia implica costi gravosi di ordine sia sociale che economico. Noi interveniamo su entrambi gli aspetti, cercando di migliorare la qualita’ della vita di queste persone. L’intolleranza alla proteina del glutine e’ una malattia molto diffusa in Sardegna e l’unica cura consiste nell’eliminazione per tutta la vita di cibi come il pane, la pasta, la pizza e la sostituzione con prodotti senza glutine.

Sappiamo che in molti casi l’acquisto di questi prodotti e’ economicamente insostenibile, nonostante i contributo del sistema sanitario, per questo abbiamo previsto un sostegno per i redditi piu’ bassi. Un altro problema legato alla celiachia e’ che spesso non viene diagnosticata e cio’ comporta il rischio di complicanze tardive anche gravi. Per cio’ la legge incrementa la specializzazione presso i medici di base e ne diffonde la conoscenza presso gli operatori della ristorazione, i quali sono anche incentivati a somministrare pasti senza glutine.

Inoltre, la legge amplia la tipologia di esercizi commerciali presso i quali sara’ possibile acquistare prodotti con onere a carico del servizio sanitario, fino ad oggi acquistabili esclusivamente presso le farmacie.

Tra le novita’ della legge anche una speciale previsione per le donne in gravidanza e allattamento. Una distinzione che troppo spesso viene trascurata ma che ha implicazioni importanti".

Fonte: http://www.medici-oggi.it/

venerdì 14 maggio 2010

Glutenfree World Day: sabato 15 maggio, Giornata Mondiale della Celiachia. Hotel Savonarola, Occhiobello (RO)


Sabato 15 maggio, Giornata Mondiale della Celiachia, Schär e DS - gluten free organizzano il primo Glutenfree World Day, un evento dedicato a chi vuole scoprire il mondo senza glutine. Un'intera giornata per conoscere prodotti, servizi, ricette e novità, durante la quale sarà possibile seguire seminari informativi e prendere parte a corsi di cucina, o semplicemente passare a curiosare per fare due chiacchere con gli esperti, o per bere un caffè accompagnato da un croissant senza glutine.

La dott.ssa Letizia Saturni, nutrizionista, terrà le relazioni dedicate a ‘Dieta mediterranea senza glutine', per illustrare le basi dell'alimentazione corretta, equilibrata e sicura.

I corsi di cucina saranno partecipativi per offrire agli ospiti la possibilità di mettere le ‘mani in pasta' e imparare i segreti della pizza, del pane, della pasta fresca, dei dolci e della cucina veloce senza glutine, preparati con le farine e gli altri prodotti Schär e DS - gluten free. Gli esperti Schär e DS - gluten free saranno a disposizione tutto il giorno per rispondere a domande e dubbi e presentare le mille soluzioni offerte daI leader europeo dei prodotti senza glutine: i siti, il network di ristoranti e pizzerie DS Pizza Point, lo Schär Club, la community Glutenfreeroads e tutte le moltissime iniziative, servizi e soluzioni per accompagnare i celiaci in tutti i momenti della loro vita e della loro giornata.

I partecipanti che risponderanno al quiz di Glutenfree World potranno vincere una macchina del pane e un fornetto pizza. È prevista l'animazione per bambini che troveranno Milly e i suoi amici per giocare e stare insieme.

È obbligatoria la prenotazione. Fino ad esaurimento posti.

Per informazioni e prenotazioni:

Miriam.Vizzi@schaer.com; tel. 800 84 70 81 (9.00 - 12.00 e 14.00 - 16.00)

Programma:

10.00 Apertura, registrazione e benvenuto
11.00 - 12.00 Intervento Dr.ssa Letizia Saturni, nutrizionista sulla "Dieta mediterranea senza glutine"
11.00 - 11.45 Corso di cucina, il pane senza glutine
11.00 - 11.45 Corso di cucina, pizza senza glutine
11.00 - 11.45 Corso di cucina, la pasta frolla
12.15 - 13.00 Corso di cucina, la pasta fresca senza glutine
12.15 - 13.00 Corso di cucina, tartine e stuzzichini
12.15 - 13.00 Corso di cucina, biscotti e dolcetti
12.00 - 15.00 Apertura buffet senza glutine
14.00 - 15.00 Intervento Dr.ssa Letizia Saturni, nutrizionista sulla "Dieta mediterranea senza glutine"
14.15 - 15.00 Corso di cucina, torte salate e salatini
14.15 - 15.00 Corso di cucina, pizza senza glutine
14.15 - 15.00 Corso di cucina, dolci a pasta lievitata
15.30 - 16.15 Corso di cucina, pasta fresca
15.30 - 16.15 Corso di cucina, pane senza glutine
15.30 - 16.15 Corso di cucina, dolci al cucchiaio

Ai corsi di cucina sono ammessi 20 partecipanti per corso.

UNAWAY Hotel Savonarola -Via Eridania 36 Occhiobello (ro)
Il primo evento dedicato al mondo del senza glutine di Schär e DS.
corsi di cucina e seminari gratuiti per tutti i celiaci interessati

Fonte: http://www.newsfood.com/

venerdì 30 aprile 2010

Mancanza di ferro? Consigli e trucchi per assorbire la quantità giusta di questo importante elemento. Alimenti che contengono ferro. Una giornata a tutto ferro.


Il ferro è un elemento molto importante per
il nostro organismo, infatti entra nella costituzione
dell'emoglobina, della mioglobina e di diversi enzimi.

Svolge importanti funzioni, quali: trasporto di ossigeno ai
tessuti, trasferimento di elettroni nella catena
respiratoria, produzione di vitamina A e trasmissione degli
impulsi nervosi.
Il contenuto di ferro nell'organismo è di
circa 3-4 g. Circa il 65% del ferro totale dell'organismo è
presente nella molecola dell'emoglobina, mentre il 10% è
contenuto nella mioglobina. La quota rimanente è
rappresentata principalmente dal ferro di deposito
(ferritina ed emosiderina), mentre minime quantità sono
contenute negli enzimi e nei citocromi o sono associate alla
transferrina (proteina di trasporto).


FABBISOGNO

Il fabbisogno di ferro varia con l'età, le condizioni
fisiologiche e il sesso.
è maggiore
nella donna a causa delle perdite mestruali, aumenta in
gravidanza e diminuisce con l'età.
La tabella 1 mostra queste differenze.


Tipo
di alimento (100 grammi)




FABBISOGNO MG / DIE

Maschi
11-17 anni

12 mg

Maschi
18

10 mg

Femmine
11-14

11-18 mg

Femmine
14 fino a menopausa

18 mg


Menopausa

10 mg

Gestanti

30 mg

Nutrici

18 mg

Tabella 1

CARENZA

La carenza in ferro è responsabile dell'anemia
sideropenica
, patologia molto diffusa in Europa
(circa il 20-30% delle donne in età fertile ed adolescenti),
provocata da esaurimento delle riserve. Clinicamente
l'anemia da carenza di ferro si presenta con debolezza,
pallore, disturbi nella regolazione della temperatura
corporea, tachicardia.

Le carenze di ferro (sideropenia) sono in Italia piuttosto
frequenti, almeno nei gruppi di popolazione a più elevato
fabbisogno di ferro: lattanti, adolescenti, donne in età
fertile.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che
600-700 milioni di persone al mondo hanno carenze di ferro.

è ormai
accertato che le carenze di ferro riducono la funzionalità
del cervello, peggiorando la memoria e la capacità di
apprendimento.

Durante la gravidanza se le riserve sono basse, causa la
richiesta supplementare di ferro dovuta alla rapida crescita
del bambino durante gli ultimi sei mesi di gestazione, si
potrebbe determinare uno stato di carenza potenzialmente in
grado di rallentare la crescita cerebrale del bambino.

La carenza di ferro si scopre attraverso un semplice esame
del sangue.

DOVE
è
CONTENUTO IL FERRO

Il ferro è contenuto in molti alimenti come
i legumi, il cacao, la carne, purtroppo però il nostro
organismo ne assorbe solo una percentuale molto bassa
rispetto a quello contenuto negli alimenti.

Negli alimenti di origine animale (carne, pesce ...) il
ferro è presente in una forma chimica detta "eme" che viene
meglio assorbita. Nei vegetali il ferro si trova in una
forma chimica detta "non eme" il cui assorbimento è molto
più basso.



Alimento


Apporto di ferro (mg)

Milza di
bovino

42

Fegato
di suino

18


foglie

15

Cacao
amaro

14

Germe di
frumento

10

Fagioli
borlotti

9


Radicchio verde

7.8


Pistacchi

7.3

Pesche
secche

6

Cozze

5.6

Muesli

5.6

Cavallo

3.9

Spinaci

2.9


Lenticchie

2.1
Tabella 2 - Contenuto in ferro di alcuni
alimenti (INN 2000)

PICCOLI TRUCCHI PER FAR ASSORBIRE IL FERRO

Il nostro organismo assorbe circa il 25% del ferro contenuto
in carne, pesce e pollame. L'assorbimento di ferro da
cereali, verdura, frutta è notevolmente minore ma aumenta se
sono assunti insieme a:

  • Vitamina C - presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni,
    è in grado di moltiplicare l'assimilazione del ferro
    "non eme".

  • Cisteina - presente nella carne e nel pesce, è in grado
    di far assorbire 2 o 3 volte in più il ferro "non eme"
    presente nella verdura.

  • Vitamina A, complesso B, rame, calcio, manganese e
    molibdeno - sono necessari per un completo assorbimento
    del ferro.

  • Acido lattico nei crauti - aumenta l'assorbimento del
    minerale.

ATTENZIONE: Il tè e il caffè riducono
l'assorbimento del ferro.




GIORNATA A TUTTO FERRO

Colazione

- 1 tazza di latte con muesli (questo prodotto
mediamente contiene 6 mg di ferro ogni 100 gr.)

- 1 spremuta di agrumi (la vitamina C aumenta
l'assimilazione del ferro)


Ore 10

- 1 frutto o 1 barretta ai cereali fortificata
(esistono prodotti con aggiunta di ferro)



Pranzo

- 1 bistecca di cavallo

- Spinaci conditi con olio e limone

- Fagioli borlotti conditi con olio e limone



Ore 17

- 2 pezzi di pesche secche + una tazza di tè



Cena

- Zuppa di lenticchie

- Frittata con zucchine

- 1 panino


Fonte: http://www.sportmedicina.com/

venerdì 26 marzo 2010

E' in arrivo la pillola alle erbe che riduce l'appetito, bloccando addirittura la voglia di dolci.

Una nuova pillola alle erbe in grado di ridurre di un quinto l'appetito bloccando addirittura la voglia di dolci.

Questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Liverpool e pubblicato sulla rivista 'Journal Appetite'.

 Il composto, denoinato Zotrim, comprende tre estratti vegetali (erba mate, Guarana e Damiana) ed e' stato in grado di tagliare l'importo calorico medio di un pasto in media del 17,6 per cento. Lo studio ha coinvolto 58 donne divise in due gruppi, di cui uno ha assunto la pillola Zotrim e l'altro un placebo a colazione e prima del pranzo. Tutte le partecipanti sono state invitate a un buffet organizzato per pranzo e avevano la possibilita' di mangiare quello che volevano. Ebbene, Zotrim e' stato in grado di ridurre il consumo delle volontarie che lo hanno assunto in media di 132 calorie a pranzo.

I ricercatori hanno inoltre rilevato una diminuzione di oltre un quarto nella scelta di cibi ad alto contenuto di grassi, come i dolci. Le donne che hanno assunto il supplemento alle erbe hanno smesso di mangiare in media tre minuti prima delle altre, affermando di essere sazie. I ricercatori sono convinti che Zotrim possa essere un buon rimedio per perdere qualche chilo di troppo.

Fonte: http://salute.agi.it/

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Il dimagrimento localizzato di alcune zone del nostro corpo: sogno o realtà?

ASPETTI DELL'OBESITA'
I figli di genitori obesi hanno forti probabilità di divenire anche essi obesi. Si passa dal 40% se un solo genitore è obeso per arrivare anche all'80% se lo sono entrambi. Le femmine presentano anche lo svantaggio, in termini di probabilità, di diventarlo nel doppio dei casi rispetto ai maschi.
L'aumento del grasso sottocutaneo presenta essenzialmente due varianti:

- OBESITÀ IPERTROFICA: dovuta all'aumento in grandezza degli adipociti (cellule di grasso). È il tipo di obesità che nel tempo può portare a incrementi di peso di 10-15 kg oltre la norma.
Questo tipo di obesità appartiene maggiormente al sesso maschile. Oltre al vantaggio che il grasso si distribuisce in maniera uniforme su tutte le regioni del corpo è anche più facile che possa essere eliminato con una dieta opportuna.

- OBESITÀ IPERPLASTICA: dovuta all'aumento numerico delle cellule adipose. Questo aumento può avvenire nelle varie fasi dell'accrescimento umano fino alla pubertà. Può avvenire anche nella fase intrauterina.
È il tipo di obesità che può portare a notevoli incrementi ponderali. Appartiene maggiormente al sesso femminile e tende a collocarsi su alcune regioni del corpo preferenziali.
Questo tipo di obesità, in relazione alla modalità con cui il grasso si distribuisce e modifica l'estetica del corpo, viene definita (Figura):

- OBESITÀ A "PERA" (ginoide): presente nella maggioranza dei casi (circa il 96-97%), deriva dalle funzioni delle ghiandole endocrine (diencefalo-ipofisiaria). È il tipo di obesità ereditaria e può essere fatta risalire agli albori della presenza umana sulla terra dove questa tipologia era indispensabile a garantire la procreazione e la sopravvivenza della madre e del nascituro. La distribuzione del grasso avviene soprattutto sui fianchi, glutei e arti inferiori. L'adipe si presenza particolarmente flaccido unito ad un pallore della cute.

- OBESITÀ A "CONO GELATO" (androide): deriva generalmente dalla disfunzione delle ghiandole surrenali. La distribuzione del grasso avviene soprattutto sul tronco, nuca, collo e viso.
Principali tipi di obesità femminile


Sul numero e sul volume degli adipociti agiscono anche gli ormoni steroidei. Il testosterone tende a ridurne il numero mentre gli estrogeni tendono ad aumentarne sia il numero che il volume, in particolare questi ultimi, nella regione inferiore del corpo. Nella regione superiore del corpo, invece, l'aumento di volume degli adipociti è dovuto all'azione del cortisolo.


COME FUNZIONANO I MEZZI E I METODI PER DIMAGRIRE
LA DIETA
Quando si attua una dieta dimagrante, anche corretta dal punto di vista quantitativo e qualitativo, è necessario tenere presenti alcuni processi fisiologici che vengono attivati:

1- Quando si dimagrisce il grasso viene utilizzato in maniera uniforme da tutto il corpo. Oltretutto il corpo comincia a dimagrire proprio dove il grasso è meno spesso, quindi dal petto in su. Seguono la pancia, i fianchi e, infine, le cosce e le gambe. Quindi non è detto che il grasso cominci a diminuire per primo dove risulta più abbondante e più spesso. Inoltre gli ormoni "bruciagrassi" adrenalina e noradrenalina sembrano privilegiare il grasso depositato sull'addome (tipico dei maschi) rispetto a quello presente sui glutei e sulle cosce (tipico delle femmine).
Esiste un meccanismo, detto di "ridistribuzione", per cui se si perde troppo grasso in una certa regione del corpo è lo stesso organismo a riportarcelo dopo averlo prelevato da un'altra parte. Questo è uno dei motivi della comparsa di "pelle flaccida", situazione che tenderà poi a normalizzarsi dopo qualche mese di mantenimento del peso acquisito in quanto si realizza un rimodellamento estetico. Il trasferimento del grasso da una regione all'altra del corpo avviene attraverso la cosiddetta "migrazione".

2- La perdita di peso iniziale risulta apparentemente notevole, infatti si perdono essenzialmente liquidi a causa del minor apporto glicidico che porta ad eliminazione di acqua (questo perché esiste un rapporto cellulare di 2.8:1 di equilibrio tra glicidi ed acqua corporea). Lo stesso vale per il sale che trattiene acqua per circa 70 volte il suo peso (i 15-20 gr. di sodio introdotti di solito giornalmente trattengono da 1 a 1.5 litri di acqua). Solo in seguito il dimagrimento è reale e a carico del grasso sottocutaneo.

3- Dopo qualche tempo si innesca un meccanismo difensivo, detto di "risparmio", che comporta un consumo calorico nettamente inferiore (anche di oltre il 20%) per sostenere il metabolismo basale. Si realizza anche un minor consumo calorico a parità di lavoro svolto ed una maggiore assimilazione del cibo ingerito. Più la dieta è drastica più il meccanismo del "risparmio" si accentua.

4- Il consumo del grasso sottocutaneo porta alla formazione dei corpi chetonici (acidi derivati dall’acido acetoacetico) che tendono ad innalzare l’acidità del sangue, acidità che può sommarsi a quella derivante dall'attività fisica. Questa situazione può essere parzialmente contrastata con un giusto apporto di glicidi e di alimenti alcalini (specialmente frutta e verdura).


L'ATTIVITÀ FISICA
Sicuramente utile se unita ad una dieta dimagrante bilanciata, comporta i seguenti effetti:

1- La scelta del grasso da "bruciare" non segue un percorso legato necessariamente ai muscoli impegnati ma schemi geneticamente predeterminati in ciascun soggetto. Ad esempio può succedere che un lavoro sui muscoli addominali utilizzi il grasso delle cosce e viceversa.

2- Determina nel tempo un aumento del tono muscolare (leggera e permanente tensione dei muscoli anche in stato di riposo). Questo fatto si evidenzia esteticamente con un aspetto più "sodo" in quanto le varie regioni del corpo risultano più "sollevate" e "retratte" (es.: addome meno prominente e glutei meno cadenti). Il grasso sottocutaneo rimane invariato.

3- L'aumento delle masse muscolari comporta un maggiore consumo di ossigeno a riposo, quindi anche maggiore metabolismo e, quindi, consumo calorico nelle 24 ore.

4- Innalza il metabolismo basale e lo mantiene elevato per diverse ore dopo aver terminato l'allenamento. Quindi un consumo calorico aggiuntivo alla stessa attività fisica.

Specialmente nelle donne può presentarsi la CELLULITE dovuta alle cellule adipose che aumentano di volume e trattengono liquidi. Il metabolismo tra gli spazi intercellulari (microcircolazione sanguigna e linfatica periferica) procede con difficoltà. Quindi è necessario migliorare il drenaggio dei liquidi per evitare una stasi idrica e un processo infiammatorio locale.
Pertanto l'attività fisica deve essere impostata con alcuni accorgimenti:

- L'attività aerobica (di durata) è la più indicata in quanto favorisce la circolazione sanguigna periferica e in particolare la microcircolazione a livello tessutale e cellulare delle regioni muscolari impegnate. Inoltre le fibre muscolari a contrazione lenta tendono a specializzarsi nella migliore utilizzazione degli acidi grassi.
L'intensità ideale è quella regolata tra il 60-70% della propria massima frequenza cardiaca (numero di pulsazioni al minuto). La massima frequenza cardiaca è data dalla formula: 220 - età anagrafica. L’intensità di lavoro che non va comunque oltrepassata è quella che permette di dialogare con un partner senza affanno.

- L'attività anaerobica (forza e tono muscolare) è meno indicata in quanto già al 40% della massima tensione muscolare si ha una costrizione dei vasi sanguigni dei muscoli impegnati. Se si decide di attuarla è opportuno seguire un programma che non ostacoli un ricambio ottimale a livello cellulare e limiti anche la formazione di acido lattico.

Questo è possibile:
- usando pesi di bassa entità (che permettano l'esecuzione di almeno 25 ripetizioni in una serie)
- eseguendo ogni ripetizione con ritmo fluente e controllato senza pause che mantengono i muscoli in tensione isometrica
- portando le serie a esaurimento non esasperato
- attuando recuperi completi tra una serie e l'altra (mediamente 3 minuti) e tra un allenamento e l'altro (mediamente 2 giorni).


I "BRUCIAGRASSI"

Nel pensare comune come anche nei messaggi pubblicitari ci sono delle strategie o dei prodotti che sembrano promettere dei veri e propri miracoli nel dimagrimento generale e in quello localizzato.

La realtà è molto diversa in quanto:
1- Diuretici, sauna e lassativi fanno solo perdere momentaneamente acqua e sali minerali (sodio, potassio e cloro). I rischi possono essere delle disfunzioni cellulari, nervosismo, crampi muscolari e perdita di efficienza fisica.

2- Massaggi e idromassaggio possono solo aiutare nel recupero dalla fatica muscolare (smaltimento delle tossine) ma non intaccano le riserve di grasso sottocutaneo se non in maniera insignificante (il meccanismo di sudorazione comporta un minimo dispendio calorico). L’unico che consuma calorie e può dimagrire è solo chi esegue i massaggi.

3- Le fasce sintetiche non fanno evaporare il sudore e, quindi, accumulando liquidi tra pelle e fascia dando solo l'impressione di una maggiore sudorazione nella regione del corpo che avvolgono. Se messe a contatto diretto della pelle possono causare irritazioni e alterazione nella traspirazione tra pelle e ambiente (termoregolazione corporea). In presenza di temperatura esterna elevata e umidità possono contribuire a determinare pericolosi colpi di calore.

4- Le creme applicate localmente non hanno alcuna efficacia. Al massimo possono avere un effetto estetico legato ad una maggiore idratazione e una circolazione sottocutanea momentaneamente più attiva.

5- Gli elettrostimoli applicati localmente determinano solo una contrazione muscolare utile a migliorare il tono muscolare dei fasci muscolari meno profondi. Il consumo energetico è poco significativo.

6- I prodotti sintetici e gli estratti naturali ad azione "locale" non hanno una comprovata evidenza scientifica. Alcuni di questi hanno anche subito delle diffide da parte degli organi di controllo. Solitamente chi li propone si preoccupa anche di consigliare una dieta dimagrante e una attività fisica sistematica.



Autore: Stelvio Beraldo
Maestro di Sport

Interamente tratto da: http://www.sportmedicina.com/




venerdì 19 marzo 2010

Vi piace la frutta? E allora consumatela con tutta al buccia, altrimenti rischiate di perdere un vero concentrato di vitamine e fibre.

Quando mangiate la frutta siete tra coloro che eliminano anche la sottile buccia che ricopre ogni acino d'uva prima di mangiarlo? Oppure togliete tutte le pellicine degli agrumi: mandarini e arance? Ebbene, cercate di fare un piccolo sacrificio perché alcuni tipi di frutta non andrebbe proprio sbucciati.

La buccia di alcuni frutti dovrebbe essere mangiata perché è un vero concentrato di vitamine e fibre. Qualche esempio? La mela, per citarne uno, ma anche gli agrumi. Certo, non parliamo della parte più esterna dell’arancia, che contiene l’alcol ed ha dunque un sapore amaro e sgradevole che e' consigliabile non abusare.

Per cui una volta eliminato lo strato più superficiale, però, mangiate il frutto conservando la parte bianca, che è quella in cui si trovano le fibre. Se avete qualche problema di irregolarità intestinale, non correte subito in farmacia, la buccia della frutta rappresenta un aiuto naturale molto valido, in quanto è in grado di riequilibrare la flora intestinale proprio grazie alla presenza delle fibre.

E non dimentichiamo che le fibre sono preziose alleate della vostra linea, poiché quando vengono ingerite favoriscono il senso di sazietà e vi aiutano quindi a limitare l’assunzione di cibo in eccesso. Dite sì alla frutta con la buccia anche per regolare i livelli di colesterolo e glucosio e per prevenire efficacemente il cancro al colon.
A questo punto, non ci resta che addentare una bella mela succosa, non prima di averla ben lavata e  con tutta la buccia, ovviamente!

lunedì 22 febbraio 2010

Catania: parte oggi nelle scuole la sperimentazione per una dieta corretta con particolare attenzione per chi soffre di intolleranze alimentari, celiachia


Inizia oggi a Catania la fase di sperimentazione del progetto pilota che assicurera' a diciannove scuole dell'obbligo della citta', tra le 34 che usufruiscono della mensa scolastica, una dieta piu' sana, qualitativamente e quantitativamente corretta con particolare attenzione ai soggetti che presentano intolleranze alimentari, celiachia, altre patologie similari e a quelli appartenenti a minoranze religiose-culturali.
Le scuole, scelte dall'Asp provinciale in virtu' di un protocollo d'intesa siglato con l'Assessorato alle Politiche Scolastiche nei giorni scorsi, sono state selezionate utilizzando criteri esclusivamente scientifici basati su indici statistici e territoriali ben precisi. Il piano interessera' 1.607 alunni.

Fonte: Adnkronos

venerdì 29 gennaio 2010

La frutta secca oltre a darci energia ci aiuta nella memoria e protegge il sistema cardiocircolatorio

Il termine “frutta secca” in geneale indica i frutti oleosi come noci, nocciole e mandorle. Ognuno di questi frutti ha delle proprietà particolari, e in tutti, se consumati con moderazione, nutrono, rinvigoriscono corpo e mente, proteggono il sistema cardiocircolatorio, il cervello, la pelle, i capelli e i muscoli.  Sono anche adatti per chi fa sport, svolge un lavoro intellettuale o evita di mangiare carne.


I frutti oleosi apportano sostanze per lo più presenti nei prodotti di origine animale e necessarie all’organismo: dalle vitamine B alle proteine.


Noci, mandorle, nocciole, pistacchi, noci del brasile, arachidi, sono tutti cibi ricchi di vitamine del gruppo B, fosforo, rame, calcio, proteine e acidi grassi essenziali importantissimi per lo sviluppo dell’organismo e per il mantenimento di tutte le sue funzioni.
L’elevato contenuto di grassi rende la frutta secca ipercalorica: la maggior parte delle varietà contiene, infatti, più di 500 calorie per 100 g. Tuttavia si tratta di grassi mono o poli insaturi (circa l’85%).
La sostituzione nella propria dieta dei grassi saturi (di cui sono ricchi, oltre la carne, anche i formaggi e il burro) con i grassi insaturi della frutta secca contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo, riducendo anche il rischio di aterosclerosi e di cardiopatie.
Altro punto a favore di questi alimenti è la loro ricchezza di acidi grassi Omega 3. Oltre ad aiutare nella lotta contro le malattie cardiache, gli acidi grassi Omega 3 dei frutti oleosi hanno anche effetti benefici nella cura dell’artrite e di altre forme infiammatorie.

Caratteristiche principali della frutta secca:
- Noci anticolesterolo

- Arachidi per crescere bene
- Nocciole per proteggere il cuore
- Pistacchi: sì ma senza sale. E ti tolgono l’ansia!

- Mandorle per essere felici

- Anacardi ripuliscono il sangue


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Fonte: http://obiettivobenessere.tgcom.it/

venerdì 15 gennaio 2010

Il Mango: Il frutto indicato per una dieta sana, un dolce aiuto conto il cancro del seno e del colon

Seguire una dieta sana, ricca di frutta e verdura è una delle prime mosse facilmente eseguibili per mantenersi in salute. Se poi questa dieta la integriamo con cibi ricchi di antiossidanti, allora offriamo a noi stessi una protezione in più.

Frutti ricchi di queste sostanze utili nel combattere gli agenti nocivi e i radicali liberi che sono causa d'invecchiamento precoce e tutta una serie di altri problemi sono diversi. Tra questi vi sono la melagrana (il frutto del melograno), i mirtilli e il mango che, anche se tra i tre è quello che probabilmente ne contiene meno, secondo un nuovo studio avrebbe comunque effetti positivi sui tumori del seno e del colon.

Nello studio condotto per conto della Texas AgriLife Research food dalla dr.ssa Susanne Talcott e il dr. Steve Talcott, suo marito, sono stati testati gli effetti di estratti polifenoli del mango sulle cellule tumorali in vitro. Le cellule erano rispettivamente cellule del cancro al polmone, cancro alla prostata, cancro al seno, cancro al colon e leucemia. Anche se i polifenoli del mango hanno mostrato un effetto a livello del cancro al polmone, leucemia e le cellule di cancro alla prostata, gli agenti anti-tumorali si sono dimostrati più efficaci nel rallentare la formazione di cellule cancerogene della mammella e del colon.

«Il mango ha mostrato un certo impatto sul polmone, leucemie e tumori della prostata, ma è stato più efficace sui più comuni tumori del seno e del colon. Quello che abbiamo scoperto è che non tutte le linee cellulari sono sensibili nella stessa misura a un agente antitumorale. Ma le linee di cancro alla mammella e del colon sono sottoposte ad apoptosi, o morte cellulare programmata» ha commentato la dr.ssa Talcott. A conclusione dello studio, gli esperti suggeriscono che una dieta che comprenda buoni quantitativi di frutta è senz'altro l'ideale per prevenire numerose patologie, anche gravi.

lunedì 11 gennaio 2010

Diete: non esistono diete miracolose. Dopo gli stravizi natalizi e' fondamentale fare attivita' fisica in modo costante. Alcuni suggerimenti utili

Dopo gli stravizi di Natale e Capodanno, molte persone si ritrovano con qualche chilo in piu' e si lasciano attrarre da regimi dietetici che promettono di bruciare i grassi e far perdere peso rapidamente.
Gli esperti della British Dietetic Association (BDA) affermano che: "Le diete miracolose non esistono. L'unico modo per dimagrire e' mangiare di meno".


Rachel Cooke, dietologa del St Martins' Hospital di Bath e portavoce della BDA afferma che l'unico modo per perdere peso e' ridurre le calorie e svolgere attivita' fisica. "Purtroppo non c'e' altro modo per dimagrire e mantenere il peso raggiunto: mangiare in modo sano, muoversi e in generale cambiare le proprie abitudini".

Proprio per evitare di incappare in una serie di diete alla moda, la BDA ha pensato di pubblicare una "lista di diete da evitare nel nuovo anno", tra cui quelle del gruppo sanguigno, del minestrone di cavolo, della banana, dello sciroppo di acero o del guerriero. Tali diete possono anche causare gravi deficit nutrizionali, se seguite a lungo.

"Tanto per cominciare, nessun cibo brucia i grassi, solo l'attivita' fisica puo' riuscirci", fa presente la BDA. Da bandire anche i cosiddetti programmi disintossicanti: la BDA assicura che il corpo umano e' in grado di disintossicarsi da solo. "Il fegato lavora ogni giorno per liberare l'organismo dalle tossine, non e' necessario eliminare dei cibi o vivere solo di frutta, verdura e acqua".
"Dopo gli eccessi di Natale, basta tornare a un regime sano, riducendo le calorie e mangiando piu' frutta e verdura. Anche cosi' si perde peso".

In particolare, l'associazione dei professionisti britannici della nutrizione attacca due diete molto famose. La prima e' la Atkins, "che contraddice completamente tutti i messaggi sul mangiar sano che cerchiamo di dare ai nostri pazienti"; la seconda e' la dieta a zona, anche questa non in linea con le raccomandazioni degli esperti.

La versione piu' rigida della Atkins privilegia grassi e proteine, portando a un eccessivo consumo di grassi saturi, ed elimina pane, patate, pasta, riso e cereali, ammettendo solo piccole porzioni di frutta e verdura, mentre questi alimenti dovrebbero costituire la gran parte dell'apporto calorico della giornata. Il gruppo che promuove questa dieta ha respinto tuttavia le critiche della BDA sostendo che la nuova Atkins e' del tutto sana e implica solo una riduzione dei carboidrati e degli zuccheri semplici, incoraggiando il consumo di proteine magre, fibre, frutta e verdura.

Anche i promotori della dieta a zona hanno risposto alle critiche della BDA facendo notare che il loro programma alimentare segue le nuove indicazioni per combattere diabete e obesita'.
Ma la BDA rimane ferma nelle sue conclusioni: non esiste un regime miracoloso. Mangiate di meno e dimagrirete.

lunedì 4 gennaio 2010

Agrifoglio, come dimagrire con le erbe officinali.

Uno studio condotto dall’Universidade São Francisco (Bragança Paulista, Brazil) diretto dal dottor Marcelo Ribeiro e pubblicato da “Obesity” evidenzia come l’agrifoglio, pianta utilizzata come decorazione per Natale, sia in realtà utile nelle fasi di dimagrimento. La ricerca, condotta per 12 settimane, sui topi ha dimostrato un notevole calo di peso corporeo dopo tale utilizzo.

Il team del dottor Riberio ha indagato sul mate, o chibarrao. L’infuso è preparato con l’erba mate (”Ilex paraguariensis”), versione sudamericana dell’agrifoglio nostrano, a cui la medicina tradizionale attribuisce proprietà officinali. I ricercatori hanno così lavorato con alcuni topi da laboratorio, nutriti con una dieta ipercalorica e sottoposti a diverse terapie, tra cui appunto una a base di estratti di erba mate.

Alla fine delle 12 settimane di osservazione, Ribeiro e compagni hanno constatato come i topi che avevano ricevuto l’infuso mostravano una diminuzione del grasso corporeo ed un calo del peso.
L’estratto di erba mate può quindi essere utile per perdere peso.

martedì 29 dicembre 2009

Alimentazione piu' sana: i cibi che fanno bene al cuore, consigli per una alimentazione senza grassi

Una corretta alimentazione deve essere alla base della nostra salute, si dice che "sei quel che mangi", la salute, infatti, parte dalla tavola, anche quella del cuore, si può mangiare con gusto senza necessariamente ricorrere all’ uso di grassi.

Per la salvaguardia del nostro cuore è importante alimentarsi soprattutto con frutta e verdura fresca, legumi, cereali integrali, evitando l’ uso di grassi, sale e zucchero, usando, per i condimenti, esclusivamente olio extravergine d’ oliva.

La prima colazione, ad esempio, non va mai eliminata, è necessaria per fornire l’ energia per affrontare la giornata, soprattutto se si conduce una vita dinamica, non bisogna mai privarsi di questo momento di inizio giornata, consumando alimenti a basso contenuto di grassi e ricca di frutta e cereali integrali.

CONSIGLI COLAZIONE SENZA GRASSI
- cereali a basso contenuto o, meglio ancora, senza zuccheri, preferendo fiocchi d’ avena, mais o riso, latte scremato, frutta e semi di sesamo, girasole o zucca;
- è preferibile il pane di segale o integrale, oppure una fetta di pane tostato con marmellata senza zucchero;
- macedonia di frutta fresca con yogurt magro naturale senza zucchero;
- frullato di fragola, yogurt magro al naturale dolcificato con un pizzico di miele;
- focaccine di crusca d’ avena con frutta fresca;- muesli senza zucchero accompagnato da yogurt magro naturale;
- pane tostato di frumento integrale con ricotta e frutta fresca;
- frittelle cotte alla piastra con purée di mele e miele.
E’ sana abitudine non saltare mai il pranzo, e, soprattutto, mai affidarsi a pasti veloci a base di panini e patatine fritte, evitare i grassi si può, non rinunciando al sapore, ci si può anche concedere un dessert, un pranzo da consumare con tranquillità per reintegrare le vitamine e le energie consumate nel corso della mattinata.

CONSIGLI PRANZO SENZA GRASSI
- minestra di verdura fresca e cracker di segale;
- panino con insalata di pollo, senza pelle, pane di segale o integrale;
- insalata di pollo senza pelle, o tonno al naturale, condito con olio e succo di limone;
- patate al forno cotte senza condimento, ricotta fresca al naturale o aromatizzata, tonno e mais e un pizzico di panna a basso contenuto di grassi con contorno di insalata;
- frittelle di pesce bianco alla griglia, in alternativa, salmone o tonno, insalata mista o verdure cotte a vapore;
- verdura, pollo o tonno con verdure alla griglia accompagnate da pane azzimo;
- sgombro o aringa passati in farina di avena e cotti alla griglia con verdure a vapore;
- zuppa di lenticchie o fagioli con pane integrale e insalata verde.

CONSIGLI CENA SENZA GRASSI
Per la cena ci si può concedere dei piatti più elaborati, utilizzando sempre ingredienti freschi, verdure a vapore, pesce a volontà. Si può anche optare per legumi con un ricco contorno di insalata o posta integrale, per completare un dessert, magro, naturalmente.
- salmone o trota alla piastra o al vapore accompagnate da verdure al vapore e patate bollite con la buccia;
- pasta con salsa al pomodoro e basilico, insalata con olio e semi di sesamo;
- pollo alla piastra con riso integrale e ortaggi verdi al vapore;
- petti di pollo e verdure crude con salsa di yogurt o di arachidi magra;
- verdure alla griglia con olio e contorno di riso integrale e insalata;
- pasta integrale con sugo di panna a basso contenuto di grassi e frutti di mare o funghi;
- pesce bianco al forno con crostini di pane integrale guarnito di erbe accompagnati da pomodori grigliati e verdure al vapore;
- lenticchie o fagioli e verdure al vapore.

CONSIGLI DESSERT SENZA GRASSI
Per un dessert assolutamente privo di grassi, ci si può concedere della frutta fresca, uno yogurt magro, una macedonia di frutta senza zucchero con muesli o avena, della frutta fresca guarnita con yogurt naturale magro senza zucchero o mele al forno con yogurt magro senza zucchero.

martedì 15 dicembre 2009

Pistacchio, mangiare regolarmente questo frutto ci protegge dal tumore ai polmoni

Polmoni protetti con 68 grammi di pistacchi al giorno: il frutto allontanerebbe il rischio di cancro. È quanto emerge dallo studio presentato in occasione dell'American Association for Cancer Research Frontiers in Cancer Prevention Research Conference, dai ricercatori dell`Università del Texas di Houston, secondo cui il frutto secco, oltre a ridurre il colesterolo e fornire sostanze antiossidanti, aiuterebbe anche a ridurre il tumore polmonare.

La ricerca, condotta su 36 soggetti, metà dei quali hanno seguito un regime dietetico integrato con 68 grammi di pistacchi al giorno per un periodo di sei settimane, ha dimostrato che un consumo giornaliero del frutto aiuta a ridurre il rischio di cancro ai polmoni. I pistacchi sono infatti una buona fonte di gamma-tocoferolo, una forma di vitamina E nota per le sue proprietà anti-tumorali.

"Lo studio - spiega Ladia M. Hernandez, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia dell`Università del Texas - dimostra che mangiare 68 grammi di pistacchi al giorno aumenta l'assunzione di gamma-tocoferolo, pertanto può diminuire il rischio di cancro al polmone, senza determinare cambiamenti significativi nell'indice di massa corporea".

giovedì 8 ottobre 2009

La dieta mediterranea previene la depressione, oltre che le malattie cardiache e i tumori.

Il recente studio di un team di ricercatori delle Università di Las Palmas e di Navarra spezza una lancia a favore dello alimentare di tipo dieta mediterranea, caratterizzato da cereali integrali, frutta, verdura, legumi, pesce e olio extravergine.

Il team iberico ha studiato per quattro anni un campione di 10.094 adulti in buona salute e ha concluso che un consumo regolare di alimenti tipici della dieta mediterranea comporta una riduzione del 30% del rischio di depressione.

I ricercatori hanno individuato 480 nuovi casi di depressione nel corso dei quattro anni di follow-up (156 tra le donne e 324 tra gli uomini) e hanno concluso che chi seguiva regolarmente una tipica dieta mediterranea risultava meno esposto al rischio, anche tenendo conto di fattori come età, situazione familiare, numero di figli, ansia e competitività.

Non è ancora chiaro quale sia il meccanismo che potrebbe spiegare questo collegamento, ma di certo è ben noto che la dieta mediterranea protegge la salute del sistema cardiovascolare, ripara i tessuti danneggiati dallo stress ossidativo e combatte le infiammazioni: “dovremo quindi approfondire il nostro studio per far luce sui meccanismi di tipo ormonale o fisiologico che possano spiegare perchè gli alimenti tipici della dieta mediterranea siano in grado di prevenire la depressione”, ha spiegato Miguel Martinez- Gonzalez dell’Università di Navarra sugli Archives of General Psychiatry.

mercoledì 30 settembre 2009

Celiachia: una malattia che spesso non presenta sintomi evidenti, attenzione ai campanelli d'allarme

Un fastidioso gonfiore persistente dopo ogni pasto, un disturbo gastrointestinale che non vuole andare via: sono questi i segnali piu' conosciuti della celiachia, l'intolleranza permanente al glutine che determina un'infiammazione cronica e il progressivo danneggiamento della mucosa intestinale.
In Italia sanno di esserlo 75.000 persone, ma circa 500.000 aspettano ancora la giusta diagnosi: l'iter diagnostico dei pazienti parte quasi sempre dal medico di medicina generale, soprattutto nel caso di pazienti adulti. Tuttavia, se i malesseri tipici sono facilmente identificabili e noti, non sempre i segnali della celiachia sono cosi' chiari ed evidenti.

I sintomi della celiachia possono essere infatti estremamente vari, ed in alcuni casi, a prima vista assenti.

Accanto alla sintomatologia gastrointestinale piu' evidente esiste una enorme varieta' di sintomi extraintestinali, che generalmente si presentano in eta' adulta, come la dermatite erpetiforme, la poliabortivita', l'osteoporosi. Solo un ascolto attento e profondo, al momento dell'anamnesi, ai disturbi del paziente puo' far comprendere al medico di famiglia che si possa trattare proprio di intolleranza al glutine.

''Sotto l'etichetta dei cosiddetti 'sintomi extraintestinali' della celiachia si raccolgono in realta' la maggior parte delle situazioni in cui si trovano i pazienti adulti - afferma il Dottor Giuseppe Caula, gastroenterologo presso la Divisione di Medicina Interna Presidio Ospedaliero Valdese ASL TO1 di Torino e membro del comitato scientifico Dr Schar -. Molto spesso pazienti di questo tipo arrivano ad una diagnosi definitiva solo dopo un lungo percorso punteggiato da numerosi, e spesso costosi, esami clinici per verificare patologie differenti. Al contrario, un'ipotesi di diagnosi di celiachia che partisse tempestivamente gia' dal medico di medicina generale o dallo specialista potrebbe ridurre sia l'impatto economico e sociale per il SSN sia il costo emotivo di pazienti che spesso soffrono a lungo prima di iniziare a migliorare adottando la dieta senza glutine''.

Per favorire un approccio di ascolto ''tradizionale'' al momento dell'anamnesi del paziente possono essere seguite poche linee guida, che possano aiutare i medici di medicina generale o gli specialisti a ''sospettare'' di una possibile celiachia e richiedere, oltre agli esami specifici per i sintomi in questione, anche il dosaggio degli anticorpi che marcano l'intolleranza.

sabato 26 settembre 2009

Scoperto l'elisir di lunga vita. Mangiare piante e fiori

L'elisir di lunga vita? Mangiare fiori e piante spontanee: Il glicine, ad esempio, è ideale nell'insalata, mentre il sambuco è buono fritto.
Questo il segreto di Libereso Guglielmi, botanico che ispirò il "Barone rampante" di Italo Calvino. "Esiste una varietà incredibile di piante commestibili che non conosciamo nemmeno e che dovrebbero entrare a far parte della nostra dieta", ha detto Guglielmi, botanico 84enne, intervenuto ai lavori del Festival della Salute a Viareggio.

"L'ideale - ha affermato - sarebbe invogliare i bambini, che sono più propensi all'ascolto, a riappropriarsi di tutta una serie di informazioni riguardanti l'alimentazione e la cura di alcune malattie attraverso le piante, informazioni che sono andate del tutto perdute. In pochi sanno che ci sono dei fiori che oltre ad essere bellissimi, sono anche molto buoni. Ad esempio il glicine, l'acacia e il sambuco sono perfetti fritti o nell'insalata. Il tulipano è ottimo se imbottito con del formaggio morbido e lo stesso vale per l'ibisco. L'ortica invece può essere molto utile per stimolare la diuresi".

E per chi non ha un giardino a portata di mano, la soluzione è semplice: "Si può mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso - è il consiglio dell'esperto - per contenerne una decina".

sabato 12 settembre 2009

Consumare piu' frutta e verdura rende più intelligenti

Un recente studio dell'Università di Dusseldorf, in collaborazione con altri atenei (tra cui l'Università di Perugia) e pubblicato dal "Journal of Alzheimer's Disease" conclude che Un'alimentazione a base di frutta e verdura migliora il funzionamento del cervello, potenziando le capacità cognitive.

Gli scienziati hanno lavorato con 200 persone sane d'età media, ed hanno potuto osservare come coloro che mangiavano in media 400 gr di frutta e verdura al giorno possedevano alti livelli di antiossidanti ed livelli bassi di radicali liberi.

Tutti i soggetti mostravano abilità cognitive più spiccate rispetto a chi assumeva 100 gr di tali alimenti.

Lo studio tedesco ha provocato il positivo interesse di numerosi membri della comunità scientifica internazionale.

La dottoressa Maria Cristina Polidoro del Dipartimento di Geriatrica dell'Università di Bochum si e' cosi' espressa: "Era risaputo che esistesse una forte connessione tra l'assunzione di frutta e verdura e le difese antiossidanti naturali del nostro organismo contro i radicali liberi. Si sapeva anche che cattive abitudini alimentari aumentano il rischio di un impoverimento cognitivo, in presenza o meno di demenza. Con questa ricerca, però, viene mostrato un legame multiplo tra frutta e verdura, difese antiossidanti e abilità cognitive in totale assenza di malattie, a qualsiasi età. Al di là del proprio stile di vita, è dunque vivamente consigliabile una consistente assunzione di questi elementi fin da bambini, per evitare il più possibile il rischio di demenza in età avanzata".

L'Università di Dusseldorf ha reso noto come il prossimo passo della ricerca sarà provare l'efficienza di frutta e verdura su individui affetti da Alzheimer o altre malattie neurodegenerative.
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