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sabato 26 settembre 2009

Scoperto l'elisir di lunga vita. Mangiare piante e fiori

L'elisir di lunga vita? Mangiare fiori e piante spontanee: Il glicine, ad esempio, è ideale nell'insalata, mentre il sambuco è buono fritto.
Questo il segreto di Libereso Guglielmi, botanico che ispirò il "Barone rampante" di Italo Calvino. "Esiste una varietà incredibile di piante commestibili che non conosciamo nemmeno e che dovrebbero entrare a far parte della nostra dieta", ha detto Guglielmi, botanico 84enne, intervenuto ai lavori del Festival della Salute a Viareggio.

"L'ideale - ha affermato - sarebbe invogliare i bambini, che sono più propensi all'ascolto, a riappropriarsi di tutta una serie di informazioni riguardanti l'alimentazione e la cura di alcune malattie attraverso le piante, informazioni che sono andate del tutto perdute. In pochi sanno che ci sono dei fiori che oltre ad essere bellissimi, sono anche molto buoni. Ad esempio il glicine, l'acacia e il sambuco sono perfetti fritti o nell'insalata. Il tulipano è ottimo se imbottito con del formaggio morbido e lo stesso vale per l'ibisco. L'ortica invece può essere molto utile per stimolare la diuresi".

E per chi non ha un giardino a portata di mano, la soluzione è semplice: "Si può mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso - è il consiglio dell'esperto - per contenerne una decina".

martedì 10 febbraio 2009

Come ridurre i rischi di ipertensione e ictus con l'hibiscus


Bere te' ottenuto dai fiori di ibisco può aiutare a ridurre la pressione del sangue.
Uno studio sostenuto dalla dottoressa Diane McKay, scienziata esperta in nutrizione, rileva che sono sufficienti 3 tazze di infuso al giorno per ridurre la pressione sanguigna nelle persona a rischio di malattie cardiache, ictus e patologie renali.
La pianta ha proprietà antiossidanti che aiutano l’organismo a liberarsi dei dannosi radicali liberi.
Lo studio è stato condotto su 65 persone con età compresa tra i 30 e i 70 anni, suddivisi in due gruppi, tutte con livelli di pressione a rischio.
Al primo gruppo è stato somministrato per tre volte al giorno il tè di ibisco, mentre al secondo è stato dato un placebo. Dopo sei settimane, il gruppo trattato con l’ibisco ha mostrato una diminuzione media della pressione del 7,2%, con qualche punta del 13,2%. Al contrario, il gruppo trattato con il placebo ha registrato un calo della pressione del 1,3%.
Sono comunque necessari studi più approfonditi per stabilire con certezza come e in che misura sia possibile intervenire in tutti i problemi di pressione arteriosa e nelle malattie ad essa collegate.
Vuoi sapere tutto sulla pianta di ibisco? Accedi al sito Ortoegiardino nel settore piante da interno.
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