Per chi deve eliminare qualche chilo di troppo e nello stesso tempo ama mangiare piccante ci sono buone notizie. Si tratta di una sostanza contenuta nei peperoncini che aiuta a dimagrire perchè stimola il metabolismo. Lo dimostra uno studio dell'Università della California a Los Angeles, che ha testato le proprietà della sostanza "diidro capsiato" (Dtc) presente in molti peperoni e peperoncini dolci.
Da tempo si pensava che il peperoncino possedesse virtù dimagranti perché fa "riscaldare" il corpo aiutando a bruciare calorie. Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno studiato le proprietà della diidro capsiato: le ricerche sono state condotte su 34 persone con problemi di sovrappeso che hanno consumato un pasto liquido ipocalorico per 28 giorni. Metà dei partecipanti allo studio hanno assunto una pillola contenete Dtc, gli altri una pillola placebo.
Alla fine del test è emerso che chi aveva ingerito la pillola con Dtc aveva avuto ogni giorno un dispendio maggiore di energia e quindi di calorie (fino al doppio) rispetto a chi aveva assunto il placebo.
Ma attenzione, avvertono i ricercatori: dimagrire non vuol dire cominciare a mangiare "smisurate" quantità di peperoncino ...
mercoledì 30 giugno 2010
sabato 26 giugno 2010
Celiachia: presentata oggi una proposta di legge che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia.
E’ stata presentata oggi una proposta di legge, prima firmataria Francesca Barracciu del Partito Democratico, che prevede interventi a favore delle persone affette da celiachia. "Si tratta di una legge molto attesa - sottolinea la Barracciu - considerato che la celiachia implica costi gravosi di ordine sia sociale che economico. Noi interveniamo su entrambi gli aspetti, cercando di migliorare la qualita’ della vita di queste persone. L’intolleranza alla proteina del glutine e’ una malattia molto diffusa in Sardegna e l’unica cura consiste nell’eliminazione per tutta la vita di cibi come il pane, la pasta, la pizza e la sostituzione con prodotti senza glutine.
Sappiamo che in molti casi l’acquisto di questi prodotti e’ economicamente insostenibile, nonostante i contributo del sistema sanitario, per questo abbiamo previsto un sostegno per i redditi piu’ bassi. Un altro problema legato alla celiachia e’ che spesso non viene diagnosticata e cio’ comporta il rischio di complicanze tardive anche gravi. Per cio’ la legge incrementa la specializzazione presso i medici di base e ne diffonde la conoscenza presso gli operatori della ristorazione, i quali sono anche incentivati a somministrare pasti senza glutine.
Inoltre, la legge amplia la tipologia di esercizi commerciali presso i quali sara’ possibile acquistare prodotti con onere a carico del servizio sanitario, fino ad oggi acquistabili esclusivamente presso le farmacie.
Tra le novita’ della legge anche una speciale previsione per le donne in gravidanza e allattamento. Una distinzione che troppo spesso viene trascurata ma che ha implicazioni importanti".
Fonte: http://www.medici-oggi.it/
Sappiamo che in molti casi l’acquisto di questi prodotti e’ economicamente insostenibile, nonostante i contributo del sistema sanitario, per questo abbiamo previsto un sostegno per i redditi piu’ bassi. Un altro problema legato alla celiachia e’ che spesso non viene diagnosticata e cio’ comporta il rischio di complicanze tardive anche gravi. Per cio’ la legge incrementa la specializzazione presso i medici di base e ne diffonde la conoscenza presso gli operatori della ristorazione, i quali sono anche incentivati a somministrare pasti senza glutine.
Inoltre, la legge amplia la tipologia di esercizi commerciali presso i quali sara’ possibile acquistare prodotti con onere a carico del servizio sanitario, fino ad oggi acquistabili esclusivamente presso le farmacie.
Tra le novita’ della legge anche una speciale previsione per le donne in gravidanza e allattamento. Una distinzione che troppo spesso viene trascurata ma che ha implicazioni importanti".
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mercoledì 23 giugno 2010
Prodotti da forno senza allergeni: in Usa è partita la corsa dei panificatori.
Realizzare prodotti da forno senza allergeni alimentari è l’ultima sfida che i panificatori stanno affrontando. Una delle problematiche principali riguarda il mantenimento del sapore ma, nonostante le difficoltà incontrate per ottenere risultati positivi, le statistiche indicano che questa tendenza è in continua crescita. A darne conto è stato lo scorso mese Modern Baking, rivista statunitense del settore della panificazione.
La motivazione principale di questa tendenza, riscontrata dalla Food Allergy and Anaphylaxis Network (Faan) della Fairfax (una contea dello stato della Virginia, negli Stati Uniti) è che più di 12 milioni di americani (uno ogni 25 abitanti) soffre di allergie alimentari e/o intolleranze. I CDC (Centers for Disease Control and Prevention), ossia i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America) hanno inoltre riferito che quattro bambini su cento soffrono di almeno un’allergia alimentare e che questo numero è aumentato del 18 per cento nel decennio che va dal 1997 al 2007.
Le allergie non sono comunque le uniche condizioni difficoltose legate all’alimentazione degli americani. La clinica di Cleveland, una città degli Stati Uniti d'America nello stato dell'Ohio, ha comunicato che l’intolleranza al lattosio, ossia l’incapacità di digerire uno degli zuccheri che si trovano nel latte, colpisce una persona su dieci. Inoltre, secondo il Celiac Disease Center della Columbia University di New York, una persona su 133 soffre di celiachia (un'intolleranza permanente alla gliadina. La componente alcool-solubile del glutine, nonché un insieme di proteine contenute in diversi cereali come il frumento, l'orzo, la segale, l' avena, il farro e il kamut).
Anche i prodotti senza latte sono in aumento. Vierhile, ricercatore dell’istituto di ricerca Datamonitor, ha notato che nei primi tre mesi di quest’anno, negli USA, la percentuale degli alimenti di questo tipo (cookies, pane e panini, e dolci e pasticcini) ha raggiunto il 4,5 percento in più rispetto al 3,1 di tutti i prodotti del 2009. I prodotti realizzati senza l’uso di arachidi e noci sono aumentati dallo 0,3 per cento del 2005 allo 0,9 per cento del 2009 e all’1,1 per cento per il primo trimestre del 2010. Tra i principali prodotti troviamo anche stavolta biscotti, pane e panini.
Leggi l'articolo completo in: http://www.fornaioamico.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1188:prodotti-da-forno-senza-allergeni-in-usa-la-corsa-e-partita&catid=1:attualita&Itemid=6
La motivazione principale di questa tendenza, riscontrata dalla Food Allergy and Anaphylaxis Network (Faan) della Fairfax (una contea dello stato della Virginia, negli Stati Uniti) è che più di 12 milioni di americani (uno ogni 25 abitanti) soffre di allergie alimentari e/o intolleranze. I CDC (Centers for Disease Control and Prevention), ossia i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America) hanno inoltre riferito che quattro bambini su cento soffrono di almeno un’allergia alimentare e che questo numero è aumentato del 18 per cento nel decennio che va dal 1997 al 2007.
Le allergie non sono comunque le uniche condizioni difficoltose legate all’alimentazione degli americani. La clinica di Cleveland, una città degli Stati Uniti d'America nello stato dell'Ohio, ha comunicato che l’intolleranza al lattosio, ossia l’incapacità di digerire uno degli zuccheri che si trovano nel latte, colpisce una persona su dieci. Inoltre, secondo il Celiac Disease Center della Columbia University di New York, una persona su 133 soffre di celiachia (un'intolleranza permanente alla gliadina. La componente alcool-solubile del glutine, nonché un insieme di proteine contenute in diversi cereali come il frumento, l'orzo, la segale, l' avena, il farro e il kamut).
Anche i prodotti senza latte sono in aumento. Vierhile, ricercatore dell’istituto di ricerca Datamonitor, ha notato che nei primi tre mesi di quest’anno, negli USA, la percentuale degli alimenti di questo tipo (cookies, pane e panini, e dolci e pasticcini) ha raggiunto il 4,5 percento in più rispetto al 3,1 di tutti i prodotti del 2009. I prodotti realizzati senza l’uso di arachidi e noci sono aumentati dallo 0,3 per cento del 2005 allo 0,9 per cento del 2009 e all’1,1 per cento per il primo trimestre del 2010. Tra i principali prodotti troviamo anche stavolta biscotti, pane e panini.
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