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sabato 7 settembre 2019

La concimazione autunnale in breve. Per superare al meglio l'inverno e presentarsi nel pieno del vigore in primavera

Le colture agrarie necessitano apporti di fertilizzanti anche in autunno, al fine di superare al meglio l'inverno e presentarsi nel pieno del vigore in primavera.

L'autunno è una stagione complessa dal punto di vista agrario.
Le colture arboree sono quasi tutte nella fase di post-raccolta, tranne le varietà particolarmente tardive, ma le piante devono comunque essere nutrite per avviarsi al meglio al riposo autunnale. In altri casi, invece, la coltura è all'inizio del proprio ciclo colturale, come i cereali a paglia, quindi la loro concimazione autunnale fa parte a pieno titolo del programma di concimazione a fini produttivi.

Nelle colture arboree, come vitepomacee,  drupacee e actinidia, la concimazione autunnale permette invece di reintegrare una parte dei nutrienti asportati con la produzione. Non a caso, tale pratica copre da tempo un ruolo fondamentale nei piani di fertilizzazione annuali.

Con la concimazione autunnale vanno quindi reintegrati non solo i macroelementi come azoto (poco e a lenta cessione), fosforo e potassio, ma anche i microelementi.

La residua attività fotosintetica delle colture permette loro di assorbire questi elementi e di accumularli nei propri tessuti, a tutto beneficio delle parti lignificate e delle gemme. Inoltre, una linfa a maggior concentrazione di sali offre alle piante una maggiore resistenza al freddo. Anche irrorazioni alla chioma con soluzioni diluite di urea può aiutare ad accumulare sostanze azotate, motivo per il quale tale pratica ha preso abbastanza piede in diverse zone frutticole del Nord Italia.

Dal punto di vista quantitativo, le esigenze nutrizionali annue del melo si possono quantificare all'incirca sugli 80 chilogrammi per ettaro di azoto, 40 di fosforo e 90 di potassio. Parte della loro restituzione al terreno può essere fatta nei mesi autunnali, adottando per lo più concimi di natura organica, come per esempio letame maturo oppure concimi organici pellettati. In tale segmento di prodotti si possono reperire formulati a base di pollina oppure misti organici.

Di ottimo effetto anche i prodotti contenenti acidi umici, atti a migliorare la struttura del terreno e la sua capacità di scambio cationico, abbinati anche ad applicazioni fogliari pre-caduta foglie con prodotti contenenti aminoacidi liberi e microelementi come manganese, ferro, molibdeno e zinco, opportunamente chelati. Tali apporti aiutano la coltura a entrare nel modo nella successiva fase di riposo invernale, rafforzando tronco, colletto e radici. Ma non solo. Tali apporti autunnali permettono di minimizzare il cosiddetto fenomeno della "moria", causato dai freddi invernali che aprono ferite nella corteccia, come pure aiutano la fase della differenziazione delle gemme.

In caso però le temperature estive ritardino la caduta delle foglie, nei fruttiferi può essere utile applicare specifici formulati fogliari a base di rame e magnesio che agevolino proprio la caduta stessa e l'entrata a riposo delle colture, traendo vantaggi anche in termini di contenimento di batteriosi, come avviene per esempio nelle drupacee e nell'actinidia. Particolarmente in quest'ultimo caso le concimazioni azotate vanno dosate con maestria, dato che un loro eccesso può appunto favorire gli attacchi di patogeni come Pseudomonas.

Non solo fruttiferi

A differenza di quanto accade nei frutteti e nei vigneti, nei cereali a paglia come il frumento la concimazione autunnale è in concomitanza delle prime fasi di sviluppo della coltura. Mentre cioè le concimazioni autunnali nelle colture arboree giungono a fine ciclo e in post-raccolta, quelle su cereali fanno già pienamente parte del piano di fertilizzazione del ciclo in essere.
Per esempio, a tal fine può essere utile un'applicazione di calciocianamide 4/5 giorni prima della semina oppure, in post-emergenza, a partire dallo stadio delle cosiddette "tre foglie" per una finestra temporale di due settimane, avendo cura di non applicare il prodotto su piante umide.
Tali applicazioni permettono alla coltura di contare su azoto a lento effetto, integrato dall'apporto di calcio in grado di aumentare la resistenza delle piante alle fisiopatie.

In alternativa, possono essere anche utilizzati concimi azotati a lenta cessione, magari contenenti agenti inibitori della nitrificazione in modo da prolungare il più possibile l'effetto benefico del rilascio graduale dell'azoto.

Fonte Articolo: Fertilgest

sabato 17 gennaio 2015

Alta scuola di giardinaggio in versione Web Edition






Torna una nuova stagione di corsi di giardinaggio diretti dal Maestro Giardiniere Carlo Pagani sul mondo del giardino, delle piante e dell’orto, e, per la prima volta, con un ciclo di lezioni accessibili direttamente online.


Dal 7 febbraio al 30 maggio 2015, nel vivaio di Flora 2000 a Budrio, il Maestro Giardiniere terrà un ciclo di lezioni, seminari e corsi pratici rivolti a tutti coloro che vogliono scoprire e conoscere il mondo del giardinaggio e diventare giardinieri esperti.

Per imparare a prendersi cura del proprio giardino, dalla crescita delle piante ai rimedi per i problemi più frequenti fino ai segreti per un giardino sempre bello e in forma. I corsi hanno una durata di 2 ore e mezza, dalle ore 9:30 alle 12:00.

Novità assoluta di quest’anno e nel panorama del gardening è l’Alta Scuola di Giardinaggio Web Edition, i nuovissimi corsi online del Maestro Giardiniere: un canale tematico esclusivo, dal quale seguire le lezioni di giardinaggio di Carlo Pagani.

Una serie di corsi dai temi importanti e fondamentali sul giardino, le piante e l’orto, che potranno essere seguiti quando lo si desidera e sul supporto che si predilige: dal computer, al tablet sino allo smartphone per accompagnarti sino in giardino e fare pratica, quasi assieme. A breve sarà possibile seguire il Maestro Giardiniere direttamente da casa, che ci spiegherà in maniera chiara ed esaustiva come coltivare le piante, ma soprattutto ci insegnerà l’arte del giardinaggio.

Leggi l'articolo completo 
DI MARIA TOMASEO






lunedì 27 gennaio 2014

8 modi top per uccidere una pianta d'appartamento






Nessuno propone di uccidere una pianta d'appartamento, ma molte piante d'appartamento periscono per eccesso di gentilezza. Fare giardinaggio in casa vuol dire agire in un clima artificiale per cui per tutte le piante sarà necessario un periodo di adattamento. Aspettiamo di veder cadere alcune foglie prima di prendere provvedimenti.

La cosa migliore che puoi fare per le tue piante d'appartamento è di imparare qualcosa seguendo le loro condizioni di crescita e di mantenere quelle condizioni il più possibile. Se noti che sta sorgendo un qualche problema, agire in fretta.

Ed ecco alcuni modi infallibili per uccidere le vostre piante d'appartamento:


1 - Eccesso di acqua 

Il primo assassino delle piante d'appartamento è l'eccesso di irrigazione. Le piante assorbono l'aria attraverso le loro radici e se il terreno è costantemente bagnato, non possono farlo. Incoraggiando il marciume radicale, che può uccidere una pianta d'appartamento.
Non innaffiare automaticamente tutte le piante d'appartamento. Verificare che il terreno, per almeno un centimetro di profondità sia asciutto prima di dare altra acqua. Verificare che l'acqua in eccesso fuoriesca dai fori di drenaggio sul fondo del vaso, questo evita il ristagno.


2 - Accumulo di sale nel terreno

Dare ad ogni pianta un vaso di dimensione sufficiente e verificare che il terriccio utilizzato e la quantità di acqua non favorisca il ristagno che possa portare ad accumulo di sale nel terreno. Anche l'esterno del vaso potrebbe produrre una specie di muffa bianca che si sbriciola al tatto. Non è solo sgradevole a vedere e oltre che danneggiare il contenitore, danneggia anche la pianta che contiene.

Il sale in eccesso può inibire la crescita delle piante. Le piante coltivate in contenitori devono già fare i conti con una quantità limitata di terreno se poi c'è troppo sale il tutto si rifletterà nella crescita e sul vigore della vegetazione.


3 - Scarsa umidità 

Tutti abbiamo notato cosa provoca una bassa umidità sulla nostra pelle, la rende secca e arida. Beh, anche per le piante succede la stessa cosa soprattutto durante l'inverno. Provate a immaginare l'impatto su una pianta che viveva all'aperto, un paio di settimane prima. Si può notare in primo luogo il problema della bruciatura sulle punte delle foglie.

Assicurare alle vostre piante d'appartamento l'umidità di cui hanno bisogno. Se la vostra casa tende ad avere un clima secco, è possibile aumentare l'umidità intorno alle vostre piante d'appartamento mettendo un sottovaso con della ghiaia, riempiendolo di acqua fino a lambire il vaso della pianta. Non lasciate che le vostre piante restino immerse direttamente in acqua o si creerà tutto un altro problema.


4 - Luce insufficiente

Le piante che non raggiungono la quantità di luce di cui hanno bisogno hanno un colorito pallido, piuttosto che una crescita verde e le nuove foglie o i nuovi getti hanno uno sviluppo esile. Si può inoltre notare che le nuove foglie sono più piccole del solito. Se questo accade, spostare la pianta in un luogo più soleggiato, andare per tentativi.

Solo le piante su cui è specificato il sole diretto, come Ciclamino, gardenia, geranio e altre piante d'appartamento coltivate per i loro fiori, devono essere situati in una finestra rivolta a sud. Piante di scarsa illuminazione, come Pothos e Philodendron, staranno bene se messi in una stanza dove la luce solare li raggiunge in maniera indiretta.
Ricordarsi che le piante rallentano i processi di crescita durante l'inverno e una luce brillante nel centro della stanza dovrebbe essere sufficiente.


5 - Correnti d'aria 

La maggior parte delle piante d'appartamento sono felici di stare alle stesse temperature degli esseri umani. Riescono a gestire la lieve flessione della temperatura, la sera, quando fa meno caldo. Quello che spesso non sono in grado di gestire è l'esposizione a correnti d'aria fredda. riservando un angolo al coperto, in particolare con piante tropicali o in fioritura, vicino a una porta frequentemente aperta verso l'esterno o troppo vicino ad una finestra con scarso isolamento si avrà lo stesso effetto di lasciare la pianta non protetta all'esterno. Si noterà probabilmente prima cadere alcune foglie dando l'impressione come se la pianta abbia bisogno di acqua, quando in realtà ha bisogno di calore. La ripetuta o prolungata esposizione a temperature fredde può uccidere una pianta d'appartamento.


6 - Esposizione a fonti di calore

Molti giardinieri pensano che stanno facendo alle loro piante d'appartamento un favore mettendoli in un posto caldo. Posizionando la pianta d'appartamento vicino ad una fonte diretta di calore, come un radiatore o una conduttura, non solo farà friggere la vostra pianta, farà anche accelerare la disidratazione. Alcune posizioni non sono ovviamente buone, ma a volte la scelta dei luoghi sono limitate. Anche se siete diligenti ad annaffiare il terreno, il fogliame diventerà rapidamente essiccato. Mettete sempre una separazione tra la pianta e la fonte di calore, per esempio una tavola di legno.


7 - Parassiti 

Gli insetti si moltiplicano molto rapidamente al chiuso. In casa non ci sono predatori naturali per tenere gli insetti sotto controllo, quindi bisogna essere molto diligente circa il controllo dei sintomi. Tenete d'occhio le foglie che diventano scolorite o arricciato. Imparate ad individuare i parassiti più comuni delle piante d'appartamento quali: acari, cocciniglie, afidi ecc....


8 - Eccesso di radici 

Prima o poi per una sana crescita della pianta d'appartamento, anche il suo vaso è destinato a crescere. Quando una pianta diventa troppo grande per il suo vaso e in proporzione le radici sono più della terra, la pianta va in sofferenza. Questo è un problema facile da risolvere. Ripianta la tua pianta d'appartamento in un vaso di uno o due pollici più grande. Non allargare troppo il vaso, perchè troppo terreno significa che le radici saranno in condizioni di maggiore umidità e potrebbero a marcire. Questo è un buon momento per rinfrescare il terreno e magari aggiungere del concime a lenta cessione.

In alcune occasioni si potrebbe optare per una potatura delle radici e cambiare una parte di terreno con quello fresco, é una operazione delicata da fare solo se si è competenti.



mercoledì 22 gennaio 2014

Cavolo rosso: coltivazione e benefici per la salute; In Cina con le serre hi-tech per coltivare fragole sostenibili;






Cavolo rosso: coltivazione e benefici per la salute
greenMe.it -

Il cavolo rosso, o cavolo cappuccio rosso, è un ortaggio della famiglia delle Crucifere. E’ ricco di vitamine e sali minerali. Il suo consumo è considerato utile per salvaguardare la salute del cuore. La vitamina C e il beta-carotene presenti nel cavolo rosso risultano benefici per proteggere le coronarie. Potrete coltivare il cavolo rosso a partire dai semi o grazie all’acquisto di piantine da trapiantare.
Coltivare il cavolo rosso
Scegliete un luogo soleggiato per coltivare il cavolo rosso. Evitate terreni che si asciugano rapidamente, ma anche che tendono a trattenere troppa acqua. Di solito lasemina del cavolo rosso avviene tra febbraio ed aprile, per permettere il trapianto degli ortaggi tra aprile e luglio. Il periodo del raccolto va da agosto a settembre.


In Cina con le serre hi-tech per coltivare fragole sostenibili
Quotidiano.net -

«Il posto delle fragole» Michelangelo Guglielmetti, 38enne imprenditore milanese, l’ha trovato dall’altra parte del mondo, nella provincia del Liaoning, nordest della Cina al confine con la Corea del nord. È là, nel cuore delle campagne seminate a granoturco, che impianterà 143 serre di ultima generazione, solari e fotovoltaiche. Dove coltivare, per l’appunto, fragole. E mirtilli, lamponi, more. Persino fiori, grazie alla particolare architettura che garantirà una pioggia di luce. Frutta fresca, tracciabile, prodotta con tecniche salubri: ciò che sempre più spesso i consumatori cinesi chiedono di trovare sugli scaffali del supermercato. «Agrisolar Yemin», questo è il nome del progetto che settimana scorsa, in occasione del tavolo sull’agroalimentare per Expo organizzato dalla Camera di commercio di Milano, è stato presentato da Guglielmetti alle altre imprese presenti. L’obiettivo? Fare rete, trovare partner italiani che abbiano tecnologia, conoscenza e voglia di aggredire un mercato, quello cinese, il cui Pil nel 2013 è cresciuto del 7,7% e che ha sempre fame del sapere tecnico europeo. I finanziamenti sono già in tasca: la banca orientale China development bank ha staccato un assegno da cento milioni di renminbi (pari a circa dieci milioni di euro) per lo sviluppo del progetto.


Ciao, Milano. E il manager torna a coltivare il suo podere
La Nazione -

Pontremoli, 22 gennaio 2014 - Alla scoperta dell’antica sapienza contadina per ritrovare nuove emozioni, guardando la vita dal fondo di un campo coltivato. Questo ritorno al futuro sta contagiando giovani e non. Come il pontremolese Orazio Benelli, scappato da Milano dove faceva il manager, per riappropriarsi del vecchio podere di famiglia e costruire un’azienda agrituristica da lasciare ai nipoti.

La sua proprietà si trova a Oppilo una frazione a 4 km dal centro pontremolese, in aperta campagna sulle colline che dominano la Lunigiana. Un podere appartenuto al poeta e matematico Luigi Poletti, studioso dei numeri primi nell’ Ottocento. Benelli ha recuperato gli antichi casolari di pietra, rinnovato vigneti e oliveti. La sua produzione vinicola si fregia dell’Igt e l’olio è ricercatissimo dalle massaie, ai suoi ospiti propone solo degustazioni di antichi piatti locali.

«Sono solo assaggi di cibi antichi attraverso i quali mi piace far capire agli ospiti la storia di questo territorio». Col tempo il podere Benelli è diventato un campo scuola di Sloow Food, dove giovani allievi apprendono le tecniche agricole. Le materie? Cucina tipica, cottura nei testi, olivicoltura, viticoltura,norcineria, apicultura e miele, castagne, potature e innesti, preparazione dei terreni e concimazione, orticoltura, coltivazione dei piccoli frutti.

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