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domenica 25 settembre 2011

safefood è un microchip che riconosce se un alimento è contaminato;




Un microchip individua gli alimenti contaminati
TuttoPerLei.it
 E' un microchip che può essere portato in tasca o nella borsa e serve a riconoscere gli alimenti contaminati. A questo sistema, sta lavorando una ricerca partita dall'Università degli Studi di Pavia, che ha vinto uno dei finanziamenti da 30mila euro ...

Safefood: l'assaggiatore elettronico per testare la qualità dei ...
wellMe.it
Il maggiordomo, l'uomo di fiducia, il fedelissimo del nobile padrone di casa: queste erano, nel passato, le figure incaricate di testare la qualità dei cibi, prima che il gran signore li portasse alla bocca. Una scommessa sulla vita, ogni volta, ...

Vuoi controllare la qualità di un alimento? Usa il microchip
controcampus.it
"Mens sana in corpore sano", il vecchio e saggio motto latino, sembra al giorno d'oggi aver trovato applicazioni puramente estetiche, si va in palestra per curare il fisco, ma spesso, si trascura l'alimentazione mangiando cibi poco sani. spesso ...

Working Capital, vince il chip anti-contaminazione di Lucia Fornasari
NEWSFOOD.com
Un sensore portatile in grado di analizzare gli alimenti ed individuare eventuali contaminazioni. Questo è Safefood, vincitore di uno dei quattro premi (finanziamenti di 30.000 Euro l'uno) offerti da ".Working Capital-Premio nazionale Innovazione". ...

Chip che riconosce alimenti contaminati
ANSA.it‎
Un microchip da portarsi in tasca o nella borsa per riconoscere gli alimenti contaminati. A questo sta lavorando una ricerca nata presso l'Università degli Studi di Pavia, che ha vinto uno dei finanziamenti da 30mila euro di ...

mercoledì 21 settembre 2011

glutine: scoperta una nuova patologia legata a questo enzima, presente in alcuni cereali




Di problemi alla salute, il glutine ne dava già parecchi. Sono diversi i soggetti, in Italia e nel mondo, che manifestano intolleranza o allergia a questo elemento e sono impossibilitati a mangiare prodotti a base di frumento, orzo o segale.

Si conoscevano già l’allergia al glutine e la celiachia, come patologie strettamente legate a questo elemento naturale. Ma ora si è scoperto un nuovo problema, ancora in fase di studio: la Sensibilità al Glutine. Colpisce il 6% della popolazione e quasi esclusivamente adulti. Si presenta con dolori intestinali, diarrea, gonfiori addominali ma anche con dolori articolari, mente annebbiata e problemi respiratori che insorgono anche alcuni GIORNI dopo l’ingestione del glutine. Dato che spesso questi sintomi vengono confusi con quelli delle allergie, intolleranze o della celiachia … occorre capire bene prima di agire.

Il primo esame da fare è l’esame del sangue, per cominciare a escludere la celiachia. Anche la biopsia intestinale può aiutare, in quanto si vede la presenza o meno di atrofia dei villi intestinali (tipica dei celiachi). Si può escludere la celiachia anche controllando le immunoglobuline A e G, entrambe scarse nei celiachi ma ben presenti in altri soggetti con disturbi intestinali. Una volta esclusa la celiachia, si potrà parlare di Sensibilità al Glutine e dare al soggetto una dieta priva di tale elemento per un certo periodo. Mentre la celiachia è permanente, la Sensibilità può lentamente regredire e con la regressione scompariranno anche sintomi e lesioni intestinali lasciati dai momenti di crisi.

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martedì 20 settembre 2011

Mele e pere: riducono il rischio di ictus del 50%



Mele e pere aiutano a prevenire l'ictus
Tutta Salute
Le mele e le pere, se consumate con regolarità, possono aiutare a prevenire l'ictus. E' il risultato del primo studio del genere condotto dai ricercatori della Wageningen Uninversity nei Paesi Bassi e pubblicato sulla rivista Stroke, ...

Una mela al giorno leva l'infarto di torno
PiusaniPiubelli.it
Secondo Linda M. Oude Griep, autrice di uno studio presso l'Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, "Per prevenire l'infarto, può essere utile consumare una considerevole quantità di frutta e verdura bianca, ad esempio, mangiando una mela al giorno" ...

Mele, pere e cavoli contro l'ictus
Sanihelp.it
Uno studio olandese della Wageningen University pubblicato sul Journal of the American Heart Association sostiene che consumare una mela di media grandezza al giorno riduce il rischio di ictus tra il 36 e 45% e che per ogni 25 grammi di ...

Ictus, prevenire l'insorgenza mangiando mele e pere
MedicinaLive
Una mela al giorno toglie il medico di torno? Si, ed a questa equazione salutistica dobbiamo aggiungere anche le pere, soprattutto se vogliamo proteggerci dall'insorgenza di ictus. E' risaputo: una dieta ricca di frutta e verdura è proprio ciò che ci ...

Una pera al giorno riduce il rischio di ictus del 50%
Tam Tam
Studio olandese calcola che ogni aumento di 25 grammi al giorno di frutta bianca ( mele e pere) è associabile ad un rischio inferiore del 9% di ictus. Ovviamente parliamo, a scanso di equivoci, dei frutti del pero che ha raggiunto la mela negli onori ...

lunedì 22 agosto 2011

Celiachia e infertilità: esiste un legame tra celiachia e infertilità








Un recente studio del Center for Women's Reproductive Care della Columbia University, pubblicato sul 'Journal of Reproductive Medicine', afferma che esiste una relazione tra celiachia e l'infertilità che non trova spiegazioni medico scientifiche di alcune donne.

Il campione arruolato per lo studio includeva 191 donne che presentavano infertilità inspiegabile.
Le donne sono state sottoposte sia al test sierologico della celiachia che a quelli dell'infertilità.

Il risultato dello studio è stato sorprendete perchè delle donne sottoposte allo screening 3 su 51 presentano celiachia, che corrisponde al 5.9% delle donne che presentava infetilità inspiegabile del campione.

Gli studiosi ritengono che dev'essere approfondita la relazione tra celiachia, alimentazione priva di glutine e infertilità inspiegabile delle donne.
Sarebbe davvero importante sapere se una dieta priva di glutine può davvero contribuire ad aumentare le possibilità di concepire.

Fonte: Adkronos

domenica 24 luglio 2011

La celiachia può essere diagnosticata grazie anche ad un semplice test della saliva


Per scoprire se si è affetti dalla celiachia può essere sufficiente eseguire un test della saliva. Il test semplicissimo, veloce e non invasivo, consente di scoprire facilmente, specialmente per i bambini, se sono affetti da intolleranza al glutine. Infatti una altissima percentuale tra giovani edi adulti non sanno di essere affetti da celiachia. Spesso i sintomi non sono molto evidenti e l'ipotesi di essere intolleranti al glutine non viene presa in considerazione.

Nella maggior parte dei casi l'intolleranza  al glutine si manifesta con una sindrome da malassorbimento e nei bambini potrebbe arrecate danni alla crescita, specialmente nel periodo dello sviluppo.

E’ stata questa la spinta alla ricerca per gli scienziati dell’università romana guidati dalla responsabile del Centro Celiachia, Margherita Bonamico, i quali hanno proposto a 7mila bambini in età scolastica un nuovo test, semplice e non invasivo.

Sono stati raccolti dei piccoli campioni di saliva i quali sono stati poi analizzati alla ricerca della presenza degli anticorpi tipici della malattia. I minori risultati positivi sono stati poi sottoposti ad una endoscopia di conferma e sono stati sottoposti ad una dieta priva di glutine. Dopodiché sono stati seguiti per circa tre anni per vedere se tale regime alimentare avesse apportato problemi al loro sviluppo.

I risultati della ricerca, presentati durante la Digestive Disease Week di recente tenutasi a Chicago, hanno dimostrato che almeno l’1.3 per cento dei bimbi soffre di celiachia: in un caso su tre si tratta di una forma tipica, in due terzi dei bimbi era una forma “silente” che non dava grossi sintomi. Spiegano i ricercatori:

"Il test salivare è ben accetto dai bambini e anche dai loro genitori: oltre il 90 per cento dei piccoli che abbiamo invitato si sono sottoposti al test. Si tratta di un test semplice ma riproducibile e sensibile, che potrebbe aiutare a individuare i piccoli celiaci: i bambini diagnosticati, che sono stati sottoposti a una dieta priva di glutine, in tre anni hanno avuto un significativo miglioramento nella crescita, senza complicazioni e con un buon grado di aderenza alla dieta".

La ricerca dimostra quindi che il test potrebbe rappresentare uno strumento adatto per scovare i casi non diagnosticati, soprattutto per ciò che riguarda quelli asintomatici.

 Il test salivare potrebbe essere quindi un buon mezzo per scovare i casi non diagnosticati; proprio perché il problema pare in continuo aumento e la maggioranza dei pazienti non si accorge di avere la celiachia perché i sintomi sono blandi e vengono scambiati per cattiva digestione.

sabato 16 luglio 2011

Celiachia: anche la Sicilia vara la sua nuova rete regionale per i malati di celiachia



L'assessore regionale siciliano per la Salute, Massimo Russo, ha firmato il decreto con il quale viene approvato il percorso diagnostico-terapeutico per la malattia celiaca e si definisce la nuova rete regionale individuando i centri regionali, i compiti assegnati e i relativi referenti. Lo riferisce una nota regionale spiegando che ai soggetti con malattia celiaca verra' garantita una diagnosi piu' precoce e piu' qualificata e un migliore impiego delle risorse. Sara' istituito il ''Registro regionale della malattia celiaca'' e ridefinito il sistema di erogazione dei prodotti alimentari privi di glutine. Verra' anche portata avanti una campagna di sensibilizzazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con un pacchetto formativo sulla base delle indicazioni di un apposito tavolo tecnico. Attraverso le Asp saranno anche organizzati seminari di studio.


Cosi' come riportato nel Piano della Salute 2011-2013 anche per la malattia celiaca l'assistenza sara' organizzata secondo il principio delle ''reti integrate'', prevedendo la concentrazione della casistica piu' complessa in un numero limitato di centri (Hub), a loro volta supportati dai centri periferici (Spoke) che assicurano l'assistenza per la casistica a minore grado di complessita'.

Questi i Centri ''Hub'' in Sicilia, scelti sulla base dell'esperienza maturata negli anni e della dotazione tecnologica a disposizione (tra parentesi i referenti della struttura):
Ospedale ''Giovanni Paolo II'' di Sciacca (Antonio Carroccio);
Policlinico - Vittorio Emanuele di Catania (Cinzia D'Agate - Massimo Spina);
Policlinico ''G. Martino'' di Messina (Giuseppe Magazzu' - Salvatore Pellegrino);
Azienda ''Civico Di Cristina'' di Palermo (Francesca Cavataio);
Azienda ''Villa Sofia - Cervello'' di Palermo (Lorenzo Oliva);
Ospedale ''Guzzardi'' di Vittoria (Fabrizio Comisi);
Ospedale ''Umberto I'' di Siracusa (Sebastiana Malandrino);
Ospedale ''S. Antonio Abate'' di Trapani (Andrea Ditta - Pietro Di Stefano).

''Un altro importante passo avanti nella riorganizzazione e riqualificazione del sistema - ha spiegato l'assessore Russo - peraltro previsto e programmato nel nuovo Piano Sanitario Regionale che abbiamo approvato da poco colmando una lacuna decennale. La celiachia e' una malattia sempre piu' diffusa e la creazione della rete e del registro favorira' la costituzione di network professionali in grado di coinvolgere le aziende sanitarie per la prevenzione del rischio e la valutazione della qualita' dell'assistenza, oltre che per la conoscenza epidemiologica''.


Fonte: Asca

mercoledì 13 luglio 2011

Epidemia E.Coli, l'origine nella trigonella egiziana. Questo quanto concluso dall'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare.

E.coli al microscopio

L’EFSA pubblica la relazione della sua task force sui focolai di E. coli O104:H4 sviluppatisi nel 2011 in Germania e in Francia e formula ulteriori raccomandazioni per la protezione dei consumatori

Si riporta il comunicato stampa del  5 luglio 2011:

La task force dell’EFSA creata per coordinare le indagini volte a individuare la possibile fonte dei focolai di E. coli O104:H4 verificatisi in Francia e in Germania ha concluso che un lotto di semi di fieno greco importati dall’Egitto e utilizzati per produrre germogli rappresenta il collegamento più probabile tra i due focolai. Non si esclude tuttavia che siano coinvolti altri lotti di fieno greco importati dall’Egitto nel periodo dal 2009 al 2011. Sulla base di queste conclusioni, l’EFSA raccomanda alla Commissione europea di intraprendere tutti gli sforzi possibili per prevenire un’ulteriore esposizione dei consumatori ai semi sospetti e di proseguire la tracciatura in tutti i paesi che possono avere ricevuto semi dei lotti in questione. In tale contesto, l’EFSA consiglia ancora ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura.


In risposta a una richiesta urgente della Commissione europea relativa agli attuali focolai di Escherichia coli, sierotipo O104:H4, produttore della tossina Shiga (STEC), il 26 giugno 2011 l’EFSA ha creato una task force allo scopo di fornire assistenza scientifica immediata. Oltre agli esperti scientifici dell’EFSA ne fanno parte funzionari ed esperti della Commissione europea, degli Stati membri dell’UE interessati, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).


Dal maggio 2011 è in corso in Germania un focolaio di Escherichia coli, produttore della tossina Shiga (STEC), benché il numero di nuovi casi sia in rapida diminuzione. Il 24 giugno 2011 le autorità francesi hanno segnalato un focolaio di E. coli nella regione di Bordeaux. Dall’inizio di tali focolai è stato registrato un elevato numero di pazienti con diarrea emorragica causata da STEC, e una percentuale insolitamente alta di questi ha sviluppato la sindrome uremico-emolitica (HUS). Ad oggi, il focolaio di E. coli O104:H4 ha causato 48 morti in Germania e una in Svezia. Il numero complessivo dei casi segnalati nell’UE, Norvegia e Svizzera è di 4 1781.

Sulla base delle analisi delle informazioni relative ai focolai registrati in Francia e Germania, si è concluso che un lotto di semi di fieno greco utilizzati per coltivare germogli, importato dall’Egitto da un importatore tedesco, rappresenta il collegamento più probabile; tuttavia non si esclude che possano essere coinvolti altri lotti. La relazione evidenzia che i risultati negativi dei test microbiologici effettuati sui semi non permettono di escludere che un lotto sia contaminato da STEC.

Alla luce dei risultati dell’indagine in corso e delle conclusioni delle indagini retrospettive che hanno permesso di individuare nei semi di fieno greco il collegamento più probabile tra i focolai in Francia e in Germania, l’EFSA ribadisce la validità delle raccomandazioni già presentate il 29 giugno, congiuntamente all’ECDC, in materia di protezione dei consumatori.

Poiché i semi destinati alla germinazione sono spesso venduti sotto forma di miscele di semi e non è possibile escludere una contaminazione crociata, è importante consigliare ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura. Questi consigli saranno riesaminati alla luce degli sviluppi futuri.

Prosegui su: efsa.europa.eu la lettura dell'articolo

martedì 21 giugno 2011

Celiachia e menopausa per prevenire problemi in gravidanza e menopausa meglio mangiare gluten free



Menopausa e dieta gluten free
Uno studio condotto presso l’università Federico II di Napoli e pubblicato sulla rivista Menopause rivela che donne celiache che seguono una dieta adeguata riducono il rischio sia di menopausa precoce che di problemi in gravidanza.


Lo studio ha usato un campione di 100 donne in menopausa.
25 erano celiache che seguivano un regime alimentare senza glutine da 10 anni.
33 hanno scoperto la celiachia solo dopo la menopausa e il resto del campione non presentava la malattia.

Lo studio ha evidenziato che l'età del menarca è stata la stessa per tutte le donne del campione, mentre la menopausa è arrivata verso i 50 anni per le donne con celiachia che però seguivano una dieta gluten free e per quelle che non avevano la celiachia, mentre per le altre celiache che non seguivano una dieta priva di glutine l'età era 48 anni.

In queste donne la menopausa si è manifestata con vampate di calore, irritabilità, problemi muscolari, e soprattutto riferiscono di aver avuto complicazioni durante le gravidanze.

Fonte: http://www.consiglialimentari.it/

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sabato 4 giugno 2011

Celiachia news: Lievito naturale e celiachia; Medicina, videocapsula per endoscopie al policlinico Milano;





"Irpinia in Pizza"
Lievito naturale e celiachia
Fornaio Amico
Il lievito naturale è un esempio di biotecnologia tradizionale applicata al settore dei prodotti lievitati da forno. Ha ottime ripercussioni sulle caratteristiche sensoriali, nutrizionali, strutturali e di conservazione dei prodotti in seguito all’uso di questo starter naturale. In particolare, la presenza dei batteri lattici del lievito naturale promuove il processo d’acidificazione lattica ed un’intensa degradazione delle sostanze proteiche dei cereali.. ...

Premio SIGE al Centro celiachia della Ca' Granda

Vita di Donna Community
Milano, Giugno 2011 - Il progetto di ricerca “Utilizzo della videocapsula endoscopica e dell'enteroscopia con doppio pallone nella diagnosi precoce delle neoplasie dell'intestino tenue nei soggetti celiaci ad alto rischio”, presentato alla Società ...

Forni accesi per tutta la notte, a Banzano arriva il festival ...
Online-News
Da oggi fino a domenica via libera alla bontà e alla fantasia di “Pizza Festival”. Banzano, frazione di Montoro Superiore, diventa così la capitale campana della pizza. Circa 80 pizzaioli e oltre 10 pizzerie prenderanno parte alla manifestazione ...

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giovedì 26 maggio 2011

Celiachia news del 26-Maggio-2011: Trentino, Consiglio approva ddl su celiachia; Celiachia e dermatite erpetiforme;



Celiachia

Trentino: Consiglio approva ddl su celiachia
Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato all'unanimita' la proposta di legge sugli interventi a favore delle persone malate di celiachia, presentata dal gruppo del Pdl, primo firmatario Pino Morandini.

Sono state inoltre approvate due proposte di ordine del giorno sullo stesso tema, una dello stesso Morandini, l'altra dal Pd.

La legge vuole ''curare e prevenire la celiachia e favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da questa patologia''. Il consigliere Nerio Giovanazzi ha ricordato che ''si presumono 5.000 celiaci anche in Trentino''.
Fonte:  ANSA


Celiachia e dermatite erpetiforme, approvato oggi in Trentino il disegno di legge
E’ la prima in Italia a livello locale, e finamente rende giustizia di una malattia ormai diffusa, definendola “sociale” e non più “rara”. Stamani la quarta commissione presieduta da Mattia Civico ha approvato all’unanimità il disegno di legge 143 proposto da Pino Morandini (Pdl) che introduce “interventi a favore di soggetti affetti da celiachia e dermatite erpetiforme”....
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Bambini: i legami tra glutine, diabete e celiachia

Ritardare l’introduzione del glutine nei neonati geneticamente predisposti a sviluppare diabete non ne ritarda nè la comparsa nè il decorso. La notizia arriva da uno studio condotto presso il Children’s Hospital of Pittsburgh e pubblicato sulla rivista “Diabetes Care”.
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Alimenti senza glutine? Da oggi è più facile trovarli
SASSARI. Una buona notizia per i celiaci sardi. Da oggi i prodotti senza glutine potranno essere venduti non solo nelle farmacie convenzionate, ma anche in tutti gli esercizi commerciali autorizzati. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori. Sino ad oggi, infatti, i prodotti destinati all'alimentazione delle persone affette da celiachia erano distribuiti esclusivamente nelle farmacie convenzionate. «Per venire incontro ad un'esigenza più volte manifestata dalle associazioni dei pazienti e per garantire una maggiore possibilità di scelta - spiega l'assessore Liori . l'autorizzazione alla vendita sarà estesa ad altri esercizi commerciali specializzati.
Con questi, le aziende sanitarie locali stipuleranno una convenzione di dodici mesi, impegnandoli ad assolvere tutti gli obblighi informativi sull'assistenza». La decisione della giunta conferma l'interesse crescenti nei confronti del delicato mondo delle intolleranze alimentari: si stima che in Sardegna siano oltre 4mila le persone affette da celiachia.
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News Celiachia del 12-maggio-2011: più a rischio chi nasce in estate; alcuni cereali possono essere introdotti nell'alimentazione;


Celiachia, alcuni cereali consentiti

Celiachia: più a rischio chi nasce in estate
Benessere - Guidone.it
Secondo uno studio americano, presentato alla Digestive Disease Week (DDW) in corso a Chicago (Usa), chi nasce nel periodo estivo è più portato a essere malato di celiaca. Un'incidenza collegata, ritengono i ricercatori del Massachussetts General ...

Salute. Pediatria: piu' rischi celiachia per bimbi nati in ...
CataniaOggi
Chicago, 9 mag. - Nascere in particolari stagioni dell'anno sembra aumentare il pericolo di soffrire di celiachia. Secondo uno studio americano, presentato alla Digestive Disease Week (DDW) in corso a Chicago (Usa), la malattia celiaca è più comune nei ...

Celiachia: alcuni cereali possono essere introdotti nell'alimentazione
NanoPress
In Italia circa 600 mila persone soffrono di celiachia, un'intolleranza alimentare che non permette di mangiare cibi preparati con diversi tipi di cereali, compresi pasta, pane e biscotti.Chi soffre di questo disturbo è costretto a seguire una dieta ...

Celiachia, Glutenfree World Day Verona: Sabato 14 Maggio 2011
Italia News
La celiachia è un'intolleranza permanente del sistema immunitario ad una sostanza proteica collante: il glutine. Le persone celiache non possono mangiare alimenti prodotti con cereali quali frumento, segale e orzo contenenti a loro volta glutine. ...

A tavola con le ricette della salute scolari scrivono i menu ai ...
Gazzetta del Sud
Alonzo - sono state individuate 160 ricette per la realizzazione di un volume unico nel suo genere, perché in collaborazione con l'Aic Sicilia (Associazione italiana celiachia) si è pensato di aggiungere sostituzioni e suggerimenti per rendere i ...

venerdì 6 maggio 2011

News del 06-Maggio-2011: Orticola 2011, la botanica a Milano; il super-succo di frutta per un cuore sano;Piante aliene invasive in Sardegna

il Giornale
Attese 30mila persone tra le bancarelle allestite ai giardini Montanelli. Oggi anche il sindaco visiterà la fiera Tra le piante di finocchi, peperoni e melanzane quest'anno spunta anche un kolonilott, tipica aiuola svedese Da un cancello della chiesa ...

La Stampa (Blog)
Un mix di 13 succhi di frutta riduce il rischio di malattie cardiache e ictus. La ricetta ideata dagli scienziati francesi Un team di scienziati francesi ha ideato il succo di frutta ideale. Un super-succo di frutta, per la precisione, ...
13 frutti, sapore buono, cuore protetto: questo il nuovo succo di ...
NEWSFOOD.com
Unire 13 varietà di frutta per creare un super succo di frutta doppiamente valido: buono da bere e capace di proteggere il cuore riducendo il pericolo di malattie cardiovascolari ed ictus. Questo il lavoro condotto in una ricerca dell'Università di ...

Alla scoperta delle erbe di campo con Cavolfiori a merenda
Ecologiae.com
Un'alimentazione quoditiana e una cura del corpo basate sull'utilizzo di erbe di campo e sostanze naturali sono fondamentali per uno stile di vita ecocompatibile e sano, per il corpo e anche per la mente. Per questo vi invitiamo a prender parte ...

Il 7 e 8 maggio a Modena un seminario di riconoscimento di fiori ...
Modena 2000
Un sapere antico andato perduto nel corso del tempo, da quando l'uomo ha iniziato a coltivare la terra. Portulaca, acacia, finocchietto selvativo sono tante le erbe e i fiori che la natura offre e che possono aggiungere un tocco creativo alla cucina ...
Piante aliene invasive a Tavolara
La Nuova Sardegna
Per fronteggiare il proliferare delle piante aliene invasive, causa di danni all'ambiente, all'economia e all'uomo, dal 2002, l'Eppo, l'Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante, che riunisce 48 nazioni, ha messo in piedi un ...

Aromatica 2011: il festival di erbe e profumi del ponente ligure
mentelocale.it
Da giovedì 2 a domenica 5 giugno nel Golfo Dianese torna Aromatica, il festival di erbe e profumi del ponente ligure. I comuni che ospitano questa manifestazione si affacciano sul golfo e sono sette in totale: Cervo, San Bartolomeo al Mare, ...

venerdì 8 aprile 2011

Plastica ricavata dalla frutta

La plastica del futuro potrà essere ricavata dalle fibre naturali della frutta. Sarà più leggera e più resistente

Grazie alle microfibre di frutti come ananas, cocco e banane verrà costituita la plastica del futuro. Un tipo di plastica più leggera del 30% e, paradossalmente, di 3 – 4 volte più resistente. Ma il grande vantaggio è il fatto che sarà completamente rinnovabile.
 
Ideatori della plastica composta da fibre di frutta sono un team di ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile. La loro invenzione è stata presentata al National Meeting & Exposition dell’American Chemical Society.
 
A discapito della plastica prodotta dal petrolio, quella ricavata dalle fibre naturali, spiegano i ricercatori, possiede una resistenza simile al kevlar, ovvero il materiale con il quale vengono prodotti i giubbotti antiproiettile.
 
Insomma, la plastica del futuro potrà diminuire drasticamente l’inquinamento provocato da quella attuale. C’è però da chiedersi quante foreste verranno devastate al fine di creare campi atti alla coltivazione di frutta.

Fonte: http://www.ticinonews.ch/

mercoledì 16 marzo 2011

Biotecnololgie: scoperto il meccanismo per cui le piante riparano le loro ferite


Scoperte le armi segrete che permettono alle piante di riparare le loro ferite: si tratta di fattori di trascrizione identificati per la prima volta dal Centro di ricerca sulle piante dell'istituto giapponese Riken e dall'Istituto giapponese per la Scienza avanzata industriale (Aist).

La scoperta, rende noto lo stesso istituto di ricerca, getta luce sui meccanismi molecolari della differenziazione cellulare, che nelle piante permette alle cellule di crescere e differenziasi con una velocità straordinaria. Le applicazioni, secondo gli esperti, potrebbero essere interessanti in campo medico, per esempio nella rigenerazione degli organi, in agricoltura e nell'industria

Fonte: Ansa

lunedì 14 marzo 2011

Energia elettrica a basso costo se si produce in casa da soli e senza pannelli solari

L'idea è quella di produrre energia elettrica in casa sfruttando l’acqua che passa nei tubi, presto potrebbe diventare una realtà alla portata di tutti.

Avere una fonte di energia elettrica, ecologica ed economica, a portata di mano, da cui ricaricare le batterie? Mettere da parte i pannelli solari per un sistema più rapido e meno ingombrante?

Una soluzione prova a fornirla Yanko Design con la sua idea di sfruttare l’acqua di casa. In base al suo progetto, è proprio il passaggio dell’acqua nei tubi delle abitazioni che può fornire l’energia utile per ricaricare le tradizionali pile AA.


Più nello specifico, Great Barrier (è questo il nome dato al prototipo) non è altro che una turbina idroelettrica collocata lungo il tubo che, al passaggio dell’acqua, è in grado di generare energia elettrica.

L’utilità può sembrare limitata, ma l’impatto dell’applicazione di questa idea può essere rilevante. Oltre al contenimento nei costi, ci sarebbe un utilizzo più efficace dei litri e litri d’acqua che ogni giorno vengono utilizzati.

Fonte: http://www.webmasterpoint.org/
Autore: Fabio Lepre

La ipersensibilita’ al glutine potrebbe essere una diagnosi di falsa celiachia

Si tratta della Gluten Sensivity (GS), e’ un disturbo che colpisce sei volte di piu’ della celiachia ed e’ causato da un’ipersensibilita’ al glutine.

Finora era sconosciuto e ai pazienti colpiti, esclusa la diagnosi di celiachia o allergia al frumento, si parlava di disturbo funzionale o colon irritabile, oppure addirittura veniva etichettato come effetto placebo, il sollievo dall’eliminazione della dieta degli alimenti con glutine.

Ma il disturbo esiste. In Italia colpisce 3 milioni di persone, negli Stati Uniti 20 milioni, in una percentuale del 5-6% della popolazione. A identificarlo è stato un team di ricerca internazionale, al quale hanno partecipato studiosi della School of Medicine dell’Universita’ di Baltimora, nel Maryland, guidati da Alessio Fasano, e della Seconda Universita’ degli Studi di Napoli, coordinati da Anna Sapone.

Una scoperta tutta italiana, dunque, che ha rilevato sia nella celiachia che nella gluten sensivity un meccanismo genetico di base. ”Ma ci sono differenze a livello molecolare e di risposta immunitaria”, afferma Fasano. Nella celiachia si attiva un meccanismo di tipo autoimmune condizionato da una risposta adattativa del sistema immunitario, mentre nella gluten sensitivity e’ coinvolto un meccanismo immunitario innato. ”Inoltre, nella gluten sensivity non ci sono danni alla barriera intestinale e alla sua funzione – prosegue Fasano – diversamente da quanto accade nella celiachia”.

Fonte: ANSA

martedì 15 febbraio 2011

Celiachia: individuata causa della malattia, si prospettano possibili nuove terapie

Uno studio dell’università di Chicago getta nuova luce sulle possibili cause scatenanti della celiachia, malattia autoimmune che colpisce in Italia oltre 100mila persone e si basa sulla reazione al glutine.

Secondo lo studio, pubblicato su “Nature”, ad “accendere la malattia” sarebbe la combinazione tra alti livelli di una proteina del sistema immunitario, l’interleuchina 15, e un derivato della vitamina A, l’acido retinoico. Gli studiosi hanno ricreato la malattia nei topi e hanno verificato che alti livelli di interleuchina 15 sono in grado di dare il via ai primi stadi della malattia celiaca. Somministrando, poi, acido retinoico i sintomi hanno subito un significativo peggioramento.

Successivamente, i ricercatori hanno bloccato l’interleuchina 15 nei topi e hanno osservato che i sintomi sono regrediti: i topi sono ritornati ad essere tolleranti al glutine.

La ricerca ha anche rivelato la vera funzione dell’acido retinoico, presente anche nei trattamenti antiacne, che finora era ritenuto un fattore protettivo contro le infiammazioni dell’intestino, mentre si è rivelato essere un elemento che promuove le risposte infiammatorie cellulari.

Sono già allo studio farmaci che bloccano l’interleuchina 15 per il trattamento dell’artrite reumatoide ma secondo Bana Jabri, del Digestive Disease Research Core Center di Chicago e autore della ricerca, terapie simili potrebbero essere usate anche contro la celiachia.

Fonte: http://www.sanitaincifre.it/

domenica 23 gennaio 2011

novità celiachia: la farina di frumento idrolizzata potrebbe essere atossica per i celeaci

Un recente studio, pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology, la rivista ufficiale dell’American Gastroenterological Association Institute evidenzia la possibilità per i pazienti celiaci di consumare farina di frumento idrolizzata.

I prodotti da forno a base di farina di grano idrolizzato non sono tossici per i pazienti celiaci, spiega Luigi Greco dell’Università di Napoli, autore principale dello studio: "Questa è la prima volta che un prodotto derivato da farina di grano ha dimostrato di non essere tossico dopo essere stato somministrato a pazienti celiaci per 60 giorni. I nostri risultati supportano la ricerca, inoltre, che esplora le terapie che potrebbero ridurre la tossicità del glutine per i celiaci al di là della dieta standard senza glutine."

Scopo di questo studio per i medici è valutare la sicurezza della somministrazione giornaliera di prodotti da forno realizzati da una forma idrolizzata di farina di frumento in pazienti affetti dal disturbo. I medici hanno usato farina di grano fermentata con lievito naturale, lattobacilli e proteasi fungine: questo processo diminuisce la concentrazione di glutine.

Lo studio ha preso in esame un totale di 16 pazienti celiaci, di età compresa tra i 12 e i 23 anni, tutti in buona salute perché seguivano una dieta priva di glutine da almeno cinque anni.
- Due dei sei pazienti che hanno mangiato prodotti da forno a base di farina naturale hanno interrotto lo studio a causa di sintomi come malessere, dolori addominali e diarrea.
-I due pazienti che hanno mangiato farina a base di prodotti da forno prodotti in gran parte con farina idrolizzata non hanno riportato malesseri, ma hanno sviluppo atrofia subtotale (completa assenza di villi, le estroflessioni necessarie per l’assorbimento).
-I cinque pazienti che hanno mangiato i prodotti da forno completamente idrolizzati non hanno invece riportato alcun effetto collaterale.


Fonte: http://www.medicinalive.com/

mercoledì 29 dicembre 2010

Inquinamento ambientale: dalla Francia un aiuto viene fornito dalle piante

La lotta contro l'inquinamento in Francia può trarre benefici dall'aiuto di alcune piante.
Si tratta di quello che viene ormai definita fitodecontaminazione, di cui abbiamo già parlato nel precedente post:  Arrivano le piante mangia-metalli. Come risanare, con la coltivazione di piante, i terreni inquinati da metalli pesanti a causa delle attività umane.


Tale tecnica consiste nell’utilizzare alcune piante e i diversi microrganismi presenti nelle loro radici per togliere dalle acque di scarico e dai terreni che si trovano presso le zone industriali le sostanze nocive responsabili dell’inquinamento ambientale e dei danni ambientali da esso provocati.
La soluzione è stata adottata con successo sia dai piccoli centri che da grandi città, insieme alle opportunità offerte dai consueti depuratori.


Tutto dipende dal tipo di impatto ambientale che riusciamo a mettere in atto. È vero che l’impatto ambientale può essere ridotto accumulando di meno, in vista di un consumo ecocompatibile. Ma non basta solo questo. A volte per portare beneficio contro gli effetti dell’inquinamento si può ricorrere a metodi alternativi, come appunto il fitorimedio. Quest’ultimo è riuscito a determinare una qualità migliore dell’acqua e una trasformazione del paesaggio all’insegna della natura. In certi casi l’acqua è addirittura diventata balneabile e sono stati messi a punto giardini, con i quali è stato possibile nascondere alla vista le fabbriche.



Naturalmente bisognerebbe tenere presente che il metodo ha anche dei limiti. Per essere applicato occorrono dei terreni spaziosi e i vantaggi riscontrabili richiedono la messa in atto di un percorso più lungo nel tempo rispetto a quello garantito dalla depurazione chimica. Tuttavia l’aiuto messo a disposizione dalle piante contro l’inquinamento delle acque e del suolo non è affatto da sottovalutare, se si vuole rientrare nella classifica dei Paesi più ecologici in fatto di sostenibilità ambientale.


Fonte: Ansa

martedì 21 dicembre 2010

Arrivano le piante mangia-metalli. Come risanare, con la coltivazione di piante, i terreni inquinati da metalli pesanti a causa delle attività umane.

Recenti studi hanno dimostrato l'efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui, girasoli, mais e brassica possono essere impiegati come sistemi di disinquinamento.

"Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell'aria, nel suolo e nelle acque", spiega Franco Gambale, direttore dell'Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Genova, "possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l'elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni".

La fitodecontaminazione, al contrario, è un processo di purificazione naturale, in quanto, continua il direttore dell'Ibf-Cnr "sfrutta la capacità delle piante di assorbire elementi e composti dal suolo per poi concentrarli nelle parti mietibili (fusto e foglie). Le piante in questione, se opportunamente trattate con sostanze dette chelanti, che servono a rendere estraibili i metalli inquinanti, funzionano come pompe che operano a energia solare, in grado di assorbire dall'acqua e dal terreno non solo i sali minerali necessari per la propria sussistenza, ma anche elementi tossici minerali e/o organici".
 
Espletata la loro funzione, le piante vengono raccolte e incenerite a bassa temperatura, in modo da evitare la reimmissione degli agenti inquinanti nell'atmosfera e da restituire all'uomo, e alle sue attività, suoli prima perduti.

Ma i benefici non si limitano a questo. "La biomassa ottenuta", prosegue Gambale, "può essere utilizzata per generare gas da impiegare per la produzione di energia e i residui minerali possono essere riciclati o inglobati, per esempio, in matrici cementizie. Le ceneri possono infine essere smaltite in discariche attrezzate a costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli necessari per lo smaltimento del suolo, in considerazione del minor volume del materiale contaminato".

Alcuni anni fa, nel comune di Arcola, in provincia di La Spezia, su un terreno contaminato da piombo adiacente a uno stabilimento industriale, è stata effettuata una prima sperimentazione di bonifica con la tecnica della fitodecontaminazione. L'esperimento faceva parte del progetto ‘PhyLeS', coordinato dal Cnr. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, mostrando l'efficacia del sistema, che può essere utilizzato anche in presenza di altri inquinamento da piombo, quanto di elementi come il cadmio.

"Con alcuni accorgimenti derivati dai risultati della sperimentazione - conclude Gambale - riteniamo sia possibile un miglioramento della metodica che potrebbe consentire di ridurre il tempo di decontaminazione a circa 20 anni. Un risultato apprezzabile se si considera che gli approcci chimico-fisici tradizionali sono certamente più veloci, ma costosi e per nulla ecosostenibili".

Scritto da: Emanuele Grimaldi
Fonte: cnr
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