Gluten Free Expo a Rimini. La celiachia si affronta a tavola con gusto
Gambero Rosso
L’avanzare della celiachia (e delle altre intolleranze alimentari, nuove e vecchie che siano) è un fenomeno che non può essere ignorato. Gli ultimi dati riferiscono di un 5% della popolazione mondiale affetto da questa grave forma di
intolleranza al glutine, che non sempre si accompagna a sintomi conclamati, ma può insorgere in qualunque momento, anche in relazione a una
ipersensibilità a farine e derivati sviluppata in età adulta.
È un universo alimentare che si mobilita, quindi, quello che dal 14 al 17 novembre si incontra a Rimini per la
Gluten Free Expo – unico Salone europeo dedicato esclusivamente a questo mercato - giunta alla seconda edizione dopo la fortunata manifestazione bresciana dello scorso anno.
Per quattro giorni gli sforzi di produttori, chef e esperti del settore alimentare saranno mirati a segnalare nuove strade da percorrere per agevolare i celiaci, senza però ghettizzarli, facendogli scontare il peso di un disturbo che condiziona il regime alimentare e i rapporti sociali. E la questione si fa più seria proprio quando si tratta di relazionarsi con la ristorazione, troppo spesso ancora impreparata a fronteggiare il problema. Senza dimenticare che un pasto senza glutine può incontrare il gusto di tutti i commensali, e anzi risultare estremamente piacevole, sano e digeribile. Ma anche gustoso.
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Gluten Free Expo | Rimini Fiera, Via Emilia 155, Rimini | Dal 14 al 17 novembre, dalle 9.30 alle 18.30 (lunedì fino alle 17) |
www.s-attitude.com/glutenfreeexpo/2014/index.php
Troppo arsenico negli alimenti a base di riso per i celiaci
Teatro Naturale
Il riso è uno dei pochi cereali consumati da persone affette da celiachia, in quanto non contiene glutine. Tuttavia alcuni
prodotti a base di riso, come farine, dolci, pane e stata, possono contenere
alti livelli di arsenico come rivelato dalle analisi effettuate da ricercatori della Università Miguel Hernández di Elche, Spagna.
Per la maggioranza dei consumatori questi livelli non sono un problema perché non mangiano molto riso tutti i giorni, ma questo non è il caso per chi soffre di celiachia.
I risultati delle analisi, presentati sulla rivista
Additivi alimentari e contaminanti, avvertono che alcuni di questi prodotti contengono “importanti” livelli di arsenico totale (As-t, fino a 120 mg / kg) e arsenico inorganico (AS-i , fino a 85,8 mg / kg). Arsenico totale è la somma della arsenico organico, che si combina con il carbonio, e arsenico inorganico, che reagisce con altri elementi come l'ossigeno, cloro e zolfo, ed è più dannoso. ....
Svezzamento: quando inserire il glutine?
Sanihelp.it
Quando far assaggiare per la prima volta la pastina o un biscottino al bebè? Una domanda che moltissime mamme si fanno, soprattutto se in famiglia ci sono casi di celiachia: in passato infatti è stato ipotizzato che il glutine vada introdotto nell'alimentazione fra i 4 e i 6 mesi per non aumentare il rischio di sviluppare l'intolleranza.
Oggi per la prima volta al mondo uno studio italiano, pubblicato sul New England Journal of Medicine, tranquillizza le neomamme dimostrando che non è necessario aspettare troppo né sperimentare
cibi con glutine molto presto: nei bambini senza una predisposizione genetica alla celiachia, il momento in cui il glutine entra nella pappa non influisce sulla probabilità di ammalarsi; nei piccoli ad alto rischio, invece,
conoscere il glutine non prima dei 12 mesi aiuta a ridurre il pericolo di celiachia.
No all'ansia, inoltre, per le donne che non riescono ad allattare al seno: l'allattamento artificiale non influenza il rischio di diventare celiaci. I dati arrivano da una ricerca della Società Italiana di Gastroenterologia, secondo la quale
il fattore che più incide sulla comparsa dell'intolleranza al glutine è la genetica: i bambini con due copie del gene HLA-DQ-2 hanno una probabilità di ammalarsi doppia rispetto a chi non lo possiede, inoltre nell'80% dei casi è emerso che la celiachia si manifesta entro i primi 3 anni di vita.
I bimbi che ne hanno due copie hanno il 38% di probabilità di essere celiaci contro il 19% dei piccoli che non ne sono portatori. .....