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mercoledì 3 marzo 2010

Scoperto a Tel Aviv un enzima che consente di stimolare la crescita delle piante

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv è riuscito ad ottenere radicali miglioramenti nella crescita di vegetali, silenziando in modelli di piante di tabacco un enzima che disattiva le gibberelline (GA), specifici fitormoni che giocano un ruolo chiave nella crescita e nello sviluppo delle piante.

Lo studio, pubblicato sul Plant Biotechnology Journal, si è concentrato sull'induzione dell'aumento di gibberellina prodotta dalle piante, mediante disattivazione della via catabolica dell'ormone, ed in particolare attraverso il silenziamento della GA2-ossidasi.

Precedenti studi avevano infatti dimostrato come il solo potenziamento della via biosintetica, mediante la sovraespressione dell'enzima GA20-ossidasi, non fosse sufficiente a provocare un aumento della produzione di gibberelline, e quindi un aumento della crescita delle piante, poiché parallelamente veniva attivata anche la via di disattivazione dell'ormone stesso, ad opera dell'enzima GA2-ossidasi.

Le linee vegetali in cui GA 2-ossidasi è silenziato, crescendo maggiormente e più velocemente rispetto alle altre linee di controllo, dimostrano gli inequivocabili vantaggi che queste piante potranno in futuro portare alle industrie della fibra e del legno.

Fonte: http://www.diariodelweb.it/

sabato 27 febbraio 2010

La mimosa, simbolo della festa della donna, alcuni consigli sulla coltivazione della pianta e per conservare piu' a lungo i fiori recisi.


Ecco alcuni consigli per conservare al meglio la mimosa e per far sì che il simbolo della festa della donna si conservi vivo e rigoglioso per tutto il periodo della sua fioritura.

Come conservare e mantenere piu' feschi i fiori recisi

- Utilizzare un coltellino affilato per eliminare tutte le foglie rovinate e quelle a contatto con l’acqua del vaso che sono destinate a marcire piu' rapidamente.

- Utilizzare acqua tiepida per si riempire il vaso, questo consente ai capolini ancora chiusi di potersi aprire e a quelli sbocciati di acquisire un aspetto più soffice. Tenere il vaso in ambiente non troppo secco e lontano dai caloriferi.

Perché si e' scelta la mimosa quale simbolo della festa della donna.

Nel 1946 alla vigilia del primo “8 marzo” del dopoguerra, si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata, che fiorisse nel periodo della festa, poco costoso e dall’aspetto gentile e delicato. Le “palline” (capolini) morbide e accese che costituiscono la mimosa sono così diventate il simbolo della festa delle donne. Un fiore molto diffuso ma effimero e fragile, che dopo qualche giorno svanisce portando via con sé anche il suo alto valore evocativo.


Coltivare un alberello di mimosa per avere fiori freschi per tutta la primavera

Se volete acquistare un piccolo alberello di mimosa da tenere in giardino o in terrazzo tenete presente che la temperatura non deve scendere mai sotto i 10°.

Si può coltivare anche in casa, alla luce del sole, ma lontano dai termosifoni. La mimosa, infatti è una varietà di acacia originaria di luoghi dai climi caldi e temperati come l'Australia o  tropicali come l'Africa o il sud est asiatico, perciò piuttosto umidi.

Le foglie possono essere composte, bipennate, di colore grigio-argenteeo, oppure, dei veri e propri fillodi, che sono dei rametti trasformati in foglie. I fiori, che sbocciano da gennaio a marzo, secondo la zona, sono riuniti in pannocchie di una decina di centimetri.

La pianta in condizioni ideali può raggiungere anche i 10 metri d'altezza. Va messa a dimora da ottobre a marzo, quando non e' ancora in piena fioritura. Richiede un terreno acido, umido ma drenante. Va bagnata poco in inverno e più di frequente in estate, magari aggiungendo all'acqua del fertilizzante, ogni 15 giorni.

Gradisce il sole, anche diretto, ma meglio i luoghi riparati dal vento. Una volta stabilizzata diventa un alberello solido trae il suo nutrimento dal terreno e le è sufficiente l'acqua delle piogge; non richiede quindi cure eccessivamente impegnative. È un sempreverde, quindi non perde mai le foglie.

Propagazione:
Tramite semina o per talea, in primavera- estate. Le talee vanno prelevate dalla pianta medre in estate, e piantate in un terriccio di torba e sabbia.

Rinvaso:
Subito dopo la fioritura, in primavera, quando necessario, ogni 3 anni circa. Utilizzare sempre dei vasi che abbiano un diametro solo leggermente più ampio del precedente.

Potatura:
Si eliminano le parti danneggiate e secche subito dopo la fioritura. Questo tipo di potatura stimolerà l'emissione di nuova vegetazione

Avversità:
Non sono indicate malattie o parassiti particolari. possono verificarsi raramente avvizzimenti di rami e foglie, causati spesso da funghi. Può essere colpita da afidi e cocciniglie che vanno debellati con prodotti specifici.

domenica 21 febbraio 2010

Ipertensione quali sono le piante e i rimedi naturali per curarla

L'ipertensione e' un problema molto freguente ed quasi sempre è necessario ricorrere a farmaci specifici per combatterla, ma non tutti sanno che esistono anche molti rimedi naturali che aiutano a mantenere la pressione nella norma e a riportare ai giusti valori qualche dato che spesso raggiunge i massimi.

Sia che si assumono farmaci oppure piante medicinali per abbassare la pressione bisogna sempre prestare molta attenzione a cosa si utilizza, perché un improvviso calo della pressione può essere altrettanto dannoso di avere la pressione troppo alta.

Quindi è sempre meglio chiedere il parere del medico o di un erborista professionale, meglio se fitoterapista, prima di avventurarsi nell’automedicazione. Di seguito vengono illustrate quali sono le piante medicinali che possono esservi di aiuto in caso di ipertensione.

Una delle piante migliori da utilizzarsi per la cura dell'ipertensione è l'olivo, è molto efficace ed adatta anche a terapie lunghe perchè priva di tossicità. A questo scopo in fitoterepia si utilizzano le foglie che hanno un'azione vasodilatatrice e quindi sono ipotensive, cioè abbassano la pressione del sangue, sia la massima che la minima.

Molto efficace, specialmente quando vi sia la necessità di ottenere un rapido abbassamento della pressione sanguigna, è il decotto di foglie di olivo: si fanno bollire 20 grammi di foglie di olivo in 300 di acqua fino a ridurre di 1/3, e questa (una tazza) è la dose giornaliera, l'effetto si avverte rapidamente ma è bene insistere per almeno 15 - 20 giorni.

Nel caso di un'ipertensione più lieve si può utilizzare l'infuso, 30 - 50 grammi di foglie in un litro, da infondere per 25 minuti, se ne assumono 2-3 tazze al giorno.
L'infuso di foglie di olivo ha anche proprietà depurative e diuretiche, antiuriche, ipolipemizzanti, ed ipoglicemizzanti, quindi svolge anche un'utile azione disintossicante generale, con particolare mira all'eccesso di acidi urici, grassi e zuccheri nel sangue.

Un preparato valido da utilizzarsi qualora non si avesse il tempo di preparare la tisana è la tintura madre di foglie di olivo, la dose, variabile a seconda dei casi, è di 30-50 gocce 3 volte al giorno.

In commercio si trovano anche validi preparati nei quali l'olivo è associato ad altre piante ad azione ipotensiva, in particolare biancospino, vischio ed aglio.
Il biancospino (utilizzabile anche in tisana insieme all'olivo) coadiuva l'azione ipotensiva e regolarizza l'attività cardiaca, proprietà utile nelle lievi aritmie, il vischio è dotato di una notevole azione ipotensiva, ma, utilizzato da solo, non è adatto a terapie lunghe perchè dotato di una certa tossicità, l'aglio, blandamente ipotensivo, aiuta ad regolare l'eccesso dei lipidi del sangue (colesterolo e trigliceridi), problema che spesso si trova associato all'ipertensione.


Fonte: http://www.encanta.it/

martedì 16 febbraio 2010

Garden Puzzle e' una divertente ed utile applicazione di grafica online per creare il progetto del vostro giardino.

Garden Puzzle è una divertente applicazione grafica online, in lingua inglese, che consente di costruire in maniera facile e intuitiva un progetto per il vostro giardino. L'applicazione di base e' gratuita mentre, al solito, quella avanzata e' a pagamento, ma vi assicuro quella base e' gia' sufficiente per farsi un'idea di come impostare le varie piante nel vostro giardino.

E' sufficiente cliccare su "create your project" per avviare l'applicazione, quindi scegliere lo sfondo che piu' si avvicina alla conformazione del vostro angolo di giardino.

A questo punto  non vi resta che trascinare, con il cursore (drag and drop) gli elementi messi a disposizione e creare scenari e composizioni. Se qualche pianta non vi piace la potete togliere trascinandola nel cestino.

Buon divertimento

martedì 26 gennaio 2010

Dal 23 al 25 aprile 2010 i fiori più belli d'Italia si danno appuntamento ai giardini della Landriana

Torna "Primavera alla Landriana" la mostra-mercato di giardinaggio che inaugura la bella stagione sul litorale romano. Sul litorale romano il ritorno della bella stagione viene accolto da una delle mostre di giardinaggio più importanti del centro Italia, quella organizzata dalla famiglia Aldobrandini ai Giardini della Landriana.

Questo meraviglioso parco naturalistico a 40 km a sud di Roma creato negli anni '50 dalla Marchesa Lavinia Taverna Gallarati Scotti e dal famoso architetto paesaggista inglese Russel Page - dal 23 al 25 aprile 2010 ospiterà "Primavera alla Landriana" che con oltre cento espositori provenienti da ogni parte d'Italia, ogni anno presenta le eccellenze italiane nel settore del florovivaismo.


Un appuntamento per gli amanti del giardinaggio, gli addetti ai lavori ma non solo. Le giornate di mostra prevedono anche momenti di intrattenimento capaci di interessare chi fa del giardino una parte importante della propria casa o chi semplicemente si lascia affascinare dalla vita "en plein air". Anche quest'anno non potranno mancare gli architetti paesaggisti per consigli e suggerimenti o gli affascinanti "Tree Climbing" che con le loro spettacolari tecniche di potatura terranno con il naso all'insù i visitatori della Landriana.


Durante le giornate della mostra, sarà altresì possibile visitare i 10 ettari di parco, seguendo un itinerario immerso in un'esclusiva scenografia di luci e penombre naturali, soffermandosi negli angoli più suggestivi della Landriana: come la Valle delle Rose, il Viale Bianco, il Giardino degli Ulivi e il quieto Lago circondato dalle rose antiche che a Primavera regaleranno tutto il loro splendore.


A disposizione del pubblico anche un servizio di bar ristorante e tavola calda per una piacevole sosta nel cuore della Landriana. Ricordiamo inoltre che i cani alla Landriana hanno libero accesso, purchè tenuti a guinzaglio.

"Primavera alla Landriana" si svolgerà dalle 10,00 alle 19,00 con orario continuato. Tutte le info su: www.landriana.com.


I Giardini della Landriana si trovano a 40 km a sud di Roma, in località Campo di Carne 51 - Tor San Lorenzo Ardea (RM), durante i mesi primaverili ed estivi sono aperti nel week end e per tutto l'anno rappresentano un'ideale location per eventi privati e ricevimenti.


Fonte: http://www.viniesapori.net/

martedì 5 gennaio 2010

Elleboro, una pianta che fiorisce durante l’inverno e che non teme freddo e gelo. Alcuni consigli per coltivarla

L'elleboro e' una pianta che fiorisce durante l’inverno, non teme il freddo ne il gelo. La pianta è conosciuta anche col nome di Rosa di Natale. I fiori dell’Elleboro hanno un aspetto delicato ma in realtà la pianta è molto resistente e robusta e non necessita di molte cure.

L'elleboro appartiene al genere Helleborus, famiglia delle Ranunculacee. E' una pianta con dimensioni non molto grandi: raggiunge al massimo i 40 cm di altezza e di larghezza. Le piante hanno fiori con 5 grandi sepali, simili a petali, 8-10 petali piccoli e tubolari, numerosi stami e 3-10 pistilli. Produce fiori che variano dalle sfumature del rosa, bianco o verde che sbocciano da metà inverno fino all'inizio della primavera.


E’ fondamentale ricordarsi che l’Elleboro è una pianta velenosa, quindi bisogna maneggiarla con i guanti e tenerla lontana dalla portata dei bambini e degli animali domestici.

COLTIVAZIONE
La pianta non presenta particolari problemi ed e' di facile coltivazione.
Va posizionata in penombra, in giardino va bene sotto un albero, oppure sul balcone o terrazzo utilizzando vasi di medie dimensioni e terriccio fertile.
Annaffiare una volta a settimana, evitando i ristagni che potrebbero fare marcire il colletto della pianta.
In primavera, qualora ce ne fosse bisogno, è consigliabile utilizzare un insetticida specifico contro gli afidi.

sabato 2 gennaio 2010

Erbe medicinali contro l'Alzheimer. La strada naturale per combattere sintomi come depressione, ansia e danni alla memoria.

Una strada naturale per contrastare l'Alzheimer. E' infatti possibile utilizzare alcune erbe medicinali per combattere i sintomi legati alla malattia: perdita di memoria, capacita' di apprendimento, depressione e ansia.
Lo sostiene una ricerca della Swinburne University of Technology, in Australia.

Gli studiosi si sono concentrati in particolare su corteccia di pino, balsamo al limone, ginseng americano ("Panax quinquefolius") e brahmi ("Bacopa monnieri"), pianta acquatica originaria dell'India. Dotati di elementi anti-infiammatori e anti-ossidanti, tali vegetali sono attualmente i protagonisti di numerose sperimentazioni.

In due test, si è voluto verificare l'effetto di un estratto di Brahmi, chiamato CDRI08. I due trial, randomizzati, a doppio ceco e durati 90 giorni l'uno, hanno mostrato come l'estratto fosse in grado di migliorare la memoria.

Un altro test (durato 50 giorni) ha coinvolto uomini dai 50 ai 65 anni, a cui è stato somministrato un estratto di corteccia di pino. Essi hanno evidenziato un potenziamento della memoria spaziale e della capacità di riconoscimento degli oggetti, insieme ad un abbassamento della pressione sistolica.

Attualmente, è in corso un ennesimo esperimento, che vuole osservare le potenzialità del balsamo al limone nel contrastare ansia ed agitazione (sintomi dell'Alzheimer.)
Ma, come spiegano i ricercatori della Swinburne, in ballo c'è molto di più della lotta alla malattia.

Secondo le statistiche, il 60% dei cittadini australiani utilizza la medicina naturale, spesso tramite terapie fai-da-te. Diventa allora cruciale, concludono gli studiosi fornire le giuste informazioni a medici e pazienti, al fine di integrare i prodotti naturali nei programmi di cura e prevenzione della malattia.

Fonte: www.newsfood.com/

giovedì 17 dicembre 2009

I fiori in corsia fanno bene ai malati. Alleviano il dolore, favoriscono la guarigione e migliorano l'umore.

Una bella stella di Natale non può non accendere un sorriso sul volto di un malato costretto in ospedale in questo periodo, inoltre ricevere fiori per un degente è un piacere in ogni momento dell'anno. Ma i fiori fanno davvero bene ai malati? Sì, alleviano il dolore, favoriscono la guarigione e migliorano l'umore, inoltre non sono pericolosi. Malgrado molti nosocomi inglesi stiano bandendo i fiori dalle corsie, uno studio condotto da Giskin Day e Naiome Carter dell'Imperial College di Londra e pubblicato sul British Medical Journal riabilita i fiori in corsia e sfata alcuni miti come il fatto che i fiori portano germi o tolgono l'ossigeno ai pazienti e sono pericolosi.

Gli esperti hanno chiesto a pazienti e staff medico e infermieristico del Royal Brompton Hospital and the Chelsea & Westminster Hospital un parere sui fiori al letto del paziente in ospedale ed hanno esaminato la letteratura scientifica prodotta sull'argomento per valutare tutti i pro e contro dei fiori in ospedale. Dalla letteratura scientifica è emerso che, se è vero che l'acqua dei sottovasi dei fiori è piena di germi, non è mai stato dimostrato che questi possono essere causa di infezioni; altri studi hanno invece dimostrato che non è vero che i fiori di notte rubano l'ossigeno ai pazienti ricoverati. Sfatando questo mito si riduce anche un aggravio di lavoro per gli infermieri, abituati a portare i fiori fuori dalla stanza di notte. Non a caso, è emerso dall'indagine, uno dei motivi principali per cui lo staff ospedaliero spesso non vede di buon occhio l'arrivo di un bouquet o di un vaso di fiori è proprio il fatto che aumenta il loro carico di lavoro.

Ma i fiori, hanno dimostrato numerose ricerche, fanno bene al paziente: alleviano il dolore post-operatorio, abbassano la pressione, riducono ansia e fatica e l'uso di analgesici, migliorano l'umore e favoriscono la convalescenza. Ci sono però delle regole da seguire per chi decide di regalare fiori a un degente, concludono gli autori del lavoro: se sei un visitatore abituale del paziente sarà educato da parte tua pensare a cambiare l'acqua ai fiori ogni volta che vai; scegli dei mazzi non troppo ingombranti e preoccupati anche del vaso in cui potrai disporli in ospedale; evita infine fiori che spargono polline e che emanano un profumo troppo forte che può disturbare gli altri 'abitanti' del reparto.

martedì 8 dicembre 2009

Agrifoglio, pianta simbolo del natale, alcuni consigli sulla coltivazione e uso decorativo della pianta

L’agrifoglio, così come la Stella di Natale, è, per tradizione, utilizzato durante le festività per addobbare la casa. Era considerato magico anche prima dell’avvento della cristianità, poiché si pensava che potesse proteggere dagli spiriti malvagi e che fosse un portafortuna.

Sembra che già i primi ad utilizzare l’agrifoglio per decorare le case durante il Natale furono gli Irlandesi. L’agrifoglio è conosciuto anche con altri nomi: Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore.


In casa possiamo solo utilizzare i rametti a scopo decorativo, ma se possediamo un giardino, è possibile coltivare questa pianta che preferisce stare all’ombra in un terreno acido. L’agrifoglio può arrivare anche fino a 10 metri d’altezza; ha foglie di colore verde lucido dalla forma particolare che possono essere striate di bianco o di giallo. In inverno producono delle bacche rosse che rendono i rami di questa pianta ideali per le decorazioni.

Viene chiamato anche pungitopo perché le foglie hanno delle punte che possono pungere. L’agrifoglio resiste anche alle temperature molto basse e non patisce quando durante il periodo natalizio potiamo dei rametti per fare delle decorazioni.

Per realizzare il centrotavola basterà mettere su una base che può essere un piatto o un’alzata, dei rami di agrifoglio, delle pigne, delle candele e dei fiori e bacche finti.

Importante: tenete i rametti di agrifoglio lontano dai bambini perché le bacche e le foglie, se ingerite, sono velenose.

domenica 18 ottobre 2009

Frutta: indagine coldiretti, per 3 italiani su 4 non ha piu' il sapore di una volta

Da una recente indagine della Coldiretti, presentata al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio, emerge che per 3 italiani su 4 (75%) la frutta non e' buona come una volta perche' i prodotti sono raccolti acerbi per durare di piu' sugli scaffali dei supermercati (65%), vengono da troppo lontano (20%), sono scomparse le antiche varieta' (10%) o non sono genuini (5%).

Contemporaneamente e' stata allestita la mostra dei frutti a rischio di estinzione, recuperati con il progetto della Coldiretti, per una filiera agricola tutta italiana che taglia le intermediazioni, favorisce la diversificazione produttiva e porta in tavola i prodotti degli agricoltori al giusto grado di maturazione, attraverso la rete dei mercati di campagna amica, i consorzi agrari e le cooperative.

Secondo un'indagine realizzata su un campione casuale di 100 persone, a guidare la classifica dei frutti dimenticati c'e' - rileva la Coldiretti - l'azzeruolo, conosciuto solo dal 15 %, seguito dalla sorba (17%), il corbezzolo (27%), il corniolo (32%), la pera volpina (38%), la giuggiola (40%), la mora di gelso (72%), la carruba (75%), la nespola (82%) e il melograno, noto all'89%.

"Per effetto della globalizzazione si e' verificata - denuncia la Coldiretti - una standardizzazione dell'offerta con la scomparsa dal mercato dei frutti cosiddetti minori. D'altra parte le poche specie commercializzate sono disponibili durante tutto l'anno sugli scaffali dei supermercati per effetto dell'arrivo di prodotti da paesi lontani dove valgono diverse regole di coltivazione e conservazione degli alimenti. Il risultato e' una minore freschezza dovuta ai lunghi tempi di trasporto ma anche - precisa la Coldiretti - la perdita di conoscenza della stagionalita' delle produzioni che puo' portare a scelte di acquisto meno consapevoli".

lunedì 28 settembre 2009

Non si vive di solo frumento! ecco le alternative, utili in particolar modo per chi soffre di celiachia

Pianta di quinoaIl grano e' una delle fonti di sostentamento dell'uomo. Però, oltre alla spiga, c'è dell'altro. Ci sono cereali alternativi e quelli che non appartengono alla grande famiglia delle graminacee. Ma che fanno ugualmente tanto bene.


Il Kamut è buono, digeribile e prezioso di vitamine, proteine e sali minerali. Il kamut, antenato del grano, vanta un'elevata concentrazione di selenio, fondamentale per ridurre la formazione di radicali liberi. Insomma, fa bene ed è ben tollerato anche da chi manifesta un'ipersensibilità al frumento (allergia al glutine).
Come assaporarlo? Sotto forma di pasta, di pane o, perché no, di pizza.

Il farro apprezzato nell'antica Roma, oggi il farro è tornato in auge, coltivato soprattutto in Toscana e Umbria. Le sue peculiarità? Avere un notevole potere antiossidante nonché proprietà ricostituenti e rinfrescanti, vista la quantità di ferro e fibre in esso contenuti.

Il monococco, coltivato nel Vicino Oriente già più di 10mila anni fa e ora riscoperto per il suo alto contenuto proteico. Una curiosità: tracce di questo cereale sono state trovate nello stomaco della mummia Otzi, rinvenuta in Val Senales e risalente all'Età del Rame.

E del grano saraceno che dire? Che, in realtà, non fa parte della famiglia del grano, ma che è alquanto versatile in cucina. Pizzoccheri e sciatt docent.

La quinoa, venerata dagli Inca come pianta sacra, la quinoa nasce sugli altopiani pietrosi andini, ad altitudini comprese fra i 3.800 e 4.200 metri. Un alimento ricco di fosforo, magnesio, ferro, zinco e proteine vegetali, nonché totalmente privo di glutine, quindi complice di chi ha problemi di celiachia.

L'amaranto, originario del Centro America e ingrediente perfetto per un sano minestrone di verdura.

sabato 26 settembre 2009

Scoperto l'elisir di lunga vita. Mangiare piante e fiori

L'elisir di lunga vita? Mangiare fiori e piante spontanee: Il glicine, ad esempio, è ideale nell'insalata, mentre il sambuco è buono fritto.
Questo il segreto di Libereso Guglielmi, botanico che ispirò il "Barone rampante" di Italo Calvino. "Esiste una varietà incredibile di piante commestibili che non conosciamo nemmeno e che dovrebbero entrare a far parte della nostra dieta", ha detto Guglielmi, botanico 84enne, intervenuto ai lavori del Festival della Salute a Viareggio.

"L'ideale - ha affermato - sarebbe invogliare i bambini, che sono più propensi all'ascolto, a riappropriarsi di tutta una serie di informazioni riguardanti l'alimentazione e la cura di alcune malattie attraverso le piante, informazioni che sono andate del tutto perdute. In pochi sanno che ci sono dei fiori che oltre ad essere bellissimi, sono anche molto buoni. Ad esempio il glicine, l'acacia e il sambuco sono perfetti fritti o nell'insalata. Il tulipano è ottimo se imbottito con del formaggio morbido e lo stesso vale per l'ibisco. L'ortica invece può essere molto utile per stimolare la diuresi".

E per chi non ha un giardino a portata di mano, la soluzione è semplice: "Si può mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso - è il consiglio dell'esperto - per contenerne una decina".

domenica 6 settembre 2009

Sviluppata proteina per la protezione delle piante dalle principali malattie

E' stata sviluppata a Trento un composto a base di proteine, che protegge le piante dalle malattie.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l'Istituto agrario di San Michele all'Adige (Iasma) e del Volcani Centre di Israele.

Il prodotto e' stato testato su fragola, vite, cetriolo e zucchino, serve per diverse malattie delle piante e non lascia residui, quindi non e' tossico.

A breve partira' un bando per la commercializzazione del nuovo preparato.

Fonte: ansa.it

sabato 29 agosto 2009

Patata rosso purpureo per combattere tumori, presto sul mercato

E' una superpatata dal colore inconsueto: rosso purpureo. Ma conviene metter da parte ogni riserva perché il tubero, modificato in laboratorio, è ricco di sostanze antiossidanti alleate preziose nella prevenzione del cancro e di altre patologie. E non è tutto. L'ortaggio messo a punto da Soyoung Lim, ricercatrice della Kansas State University (Usa), potrebbe coniugare salute e bellezza, grazie alla sua capacità di contrastare il temuto invecchiamento.

Proprio le preziose sostanze con cui il tubero è stato arricchito, le cosiddette antocianine, hanno finito per donargli l'inconsueto colore con cui la superpatata esordirà sulle tavole. E' dolce, assicura chi l'ha testata, e perfettamente commestibile. Nei test di laboratorio, spiega un articolo del britannico Telegraph, le antocianine di cui l'ortaggio è ricco hanno mostrato di rallentare la crescita del cancro del colon.


Ora la 'patata della salute' verrà sottoposta a ulteriori test clinici e, se tutto filerà liscio, approderà sul mercato.

Fonte: http://www.adnkronos.com/

giovedì 20 agosto 2009

Pianta carnivora in grado di divorare un topo e' stata scoperta da un gruppo di ricercatori del Regno Unito

E' stata scoperta, da un gruppo di biologi inglesi, una delle più grandi piante carnivore esistenti al mondo. La pianta e' stat individuata a Palawan, nella zona centrale dell'arcipelago delle Filippine, è stata battezzata Nepenthes Attemboroughii essa è in grado di mangiare piccoli animali.
Raggiunge i 30 centimetri di diametro, ha la forma di una coppa piena di acqua e di enzimi acidi per la digestione della sfortunata vittima.

Con la stessa tattica di altre piante carnivore, attrae infatti il suo pasto emettendo un odore dolciastro: una volta che la preda è caduta nella coppa digestiva non può più uscire a causa delle pareti scivolose e affoga. In seguito viene lentamente digerita.

Nel corso della sua esplorazione la spedizione britannica ha scoperto oltre 20 nuove specie di piante carnivore e ha rinvenuto esemplari di altre due che si credevano scomparse nel bombardamento di Manila durante la Seconda guerra mondiale, quando fu distrutto l'Herbarium nazionale delle Filippine.


venerdì 31 luglio 2009

Aromaterapia per dimagrire. le essenze possano agire a livello del sistema nervoso

Nel Medioevo, numerose erbe aromatiche, quali lavanda, basilico, rosmarino, salvia e menta, godevano di grande reputazione ed entravano nelle ricette mediche e magiche.
Con il trascorrere dei secoli la concezione magica della natura ha lasciato il posto a ricerche scientifiche basate sulla chimica, che hanno portato, tra l’altro, alla scoperta degli oli essenziali, derivati estremamente raffinati delle piante che racchiudono in sé i cosiddetti principi attivi, cioè dei metaboliti secondari in grado di stimolare e riequilibrare la salute fisica e psichica dell’essere umano.

Anni di studi chimici e biologici hanno permesso di riconoscere scientificamente il potere antimicrobico delle essenze e la loro validità nel trattamento di numerosi disturbi. Le osservazioni di questi studiosi trovano conferma nelle attuali ricerche microbiologiche: sono sempre meglio noti i molteplici principi attivi che compongono gli oli essenziali, ed è possibile testare in vitro la loro efficacia nei confronti di diversi germi patogeni. Inoltre, le recentissime conoscenze di psiconeuroendocrinoimmunologia ci fanno capire come le essenze possano agire a livello del sistema nervoso, influenzando in modo benefico le nostre funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.

Non è un caso, quindi, che gli oli essenziali abbiano potere anche sul dimagrimento.
Sia che vengano inalate dai vapori delle gocce sciolte in acqua e nella sauna, sia che vengano assorbite dalla pelle spalmandoli sul corpo, le essenze raggiungono gli organi interni attraverso la circolazione sanguigna, e aiutano l’organismo a liberarsi dalle scorie e dai grassi causa del soprappeso. L’importante è saper scegliere l’essenza giusta per le proprie esigenze.

Ecco qualche esempio:
- Vaniglia: ha un effetto calmante e riequilibrante
- Mirto: rasserena e aiuta a eliminare i problemi di assuefazione
- Gelsomino: combatte la depressione e riequilibra tutta la sfera psichica
- Lavanda: induce una sensazione di calma e relax, abbatte lo stress e riduce il nervosismo
- Legno di rosa: il suo aroma dolce e speziato allontana l’ansia
- Arancio dolce: placa gli stati ansiosi, rilassa e combatte l’insonnia
- Eucalipto: il suo aroma fresco e forte fornisce un potente stimolo alla mente e aiuta la concentrazione
- Fiore d’arancio: antidepressivo, combatte tristezza e abbattimento

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domenica 26 luglio 2009

aromaterapia con fiori e frutta per lenire lo stress

Gli aromi e i profumi, hanno il potere di agire sulla nostra psiche e in qualche modo favoriscono ricordi, emozioni ed anche risposte fisiologiche.

Secondo un recente studio, seguito da alcuni ricercatori dell'Università di Tokio e pubblicato sul ACS Journal of Agricultural and Food Chemistry, si evidenzia come l'inalazione di alcuni aromi possa modificare l'attività dei geni ematochimici in modo da ridurre i livelli di stress.


Si e' scoperto che facendo inalare del Linalolo (un monoterpene presente in molte piante) ad un gruppo di topi sottoposti a stress, si e' riscontrato che tale sostanza agisce in modo evidente andando a modificare l'attività di un insieme di 100 geni che normalmente andrebbero in "crisi" se sottoposte a situazioni di stress.


I risultati ottenuti confermano che il linalolo ha permesso ai livelli di stress elevato nei neutrofili e linfociti del sistema immunitario di tornare a livelli praticamente normali.


Il dr. Akio Nakamura, coordinatore dello studio, ricorda come sin dai tempi antichi era uso "aromatizzare" gli ambienti per purificarli e per creare situazioni di rilassamento per combattere stati emotivi negativi.


Il profumo del giardino o degli alberi in fioritura, le frutte coltivate, possono fare molto a riguardo dello stato dell’umore della persona che si trova a passeggiare tra i vari profumi naturali che i campi offrono.

Il profumo della limonaia, tanto cara ai poeti, ad esempio, aiuta per far tornare la serenità.
La lavanda invece aiuta per il rilassamento, serve per profumare gli ambienti domestici quando è raccolta in essenza o essiccata, ma il prato fiorito della lavanda serve ancora di più a distendere il sistema nervoso e ad aiutare a combattere i timori e le paure.


In generale avere il “pallino” del pollice verde aiuta a distendere i nervi, creare armonia e migliorare la condizione psicologica di chi lo cura e tra i fiori ci vive.


Un profumo giusto serve allora per stare bene, l’aromaterapia ha efficacia sulle persone che hanno difficoltà relazionali o che vivono un periodo di stress e di nervosismo, ma anche migliora lo stato d’animo delle persone sane, che vogliono dare armonia alla loro vita.


Aromaterapia e medicina al naturale, che sempre più aiutano a tamponare le emergenze che la vita di routine crea. L’aroma delle piante, da solo, aiuta a regolare il nostro sistema immunitario, mettendo in circolo una energia positiva, che riequilibra le carenze causate dallo stress e dalla vita frenetica.

venerdì 10 luglio 2009

La prima mela italiana rossa dentro e fuori e' in arrivo a settembre


Sta per nascere in Val Venosta, Alto Adige, la prima mela italiana rossa dentro e fuori. La nuova mela - cui lavorano da anni agronomi di tutto il mondo - è stata creata a Monaco di Baviera. I primi frutti dei 3500 alberi piantati in Alto Adige arriveranno a maturazione a settembre. Karl Luggin, l'agricoltore altoatesino che si è assicurato i diritti per l'Italia, preferisce in ogni caso essere cauto e spiega: ''I frutti hanno dieci volte le proprietà delle mele normali, ma sono forse un po' troppo aspri''; e il loro succo è molto simile a quello del lampone. Secondo esperti, il frutto è ancora allo stato sperimentale; per la loro immissione sul mercato ci vorranno ancora circa quattro anni.


Fonte: Agrapress

martedì 2 giugno 2009

Il pomodoro ridotto in pillole per salvarci dall'infarto

Alcuni scienziati britannici hanno ridotto l'italianissimo frutto rosso in pillole per contrastare l'accumulo di grassi nelle arterie: è un integratore in compresse che avrà il nome di Ateronon e che, dicono, ha la proprietà di impedire al colesterolo cattivo di accumularsi nel sangue e causare infarti ed ictus.

Il gruppo di ricercatori ha lavorato sul licopene, il potente antiossidante che si accumula sulla buccia e colora di rosso il pomodoro estraendone il salubre principio attivo.

I cardiologi inglesi ne hanno parlato ieri in un convegno a Londra, raccontando come la pasticca al pomodoro ha distrutto quasi tutto il grasso nelle arterie di 150 volontari in circa otto settimane, bloccando l'ossidazione del grasso nel sangue.

Servono altri test, ammettono, per essere certi della sua efficacia. Ma i primi risultati fanno ben sperare.

La singola capsula al pomodoro contiene tanto licopene quanto 3 kg di pomodori maturi. L'antiossidante è difficile da assorbire nella sua forma naturale, spremuto così invece sarebbe efficace.

Le compresse cosi' ottenute potranno essere comprate anche nei supermercati, assendo gli ingredienti naturali vengono dunque sorpassate le procedure di autorizzazione per i nuovi farmaci.

Agli inglesi le pillole con il concentrato di pomodoro, ma noi italiani preferiamo il pomodoro al naturale, dieta mediterranea contro chimica o sintesi più o meno naturale. La compressa rossopomodoro semina più di qualche scetticismo in Carlo Cannella, nutrizionista alla Sapienza di Roma: "Cinque dosi di frutta e verdura al giorno, ecco la vera medicina che protegge da quasi tutto: gli integratori non servono a niente da soli, mentre col cibo hanno effetti trascurabili". Pomodoro fresco, molto meglio di un cachet.

domenica 24 maggio 2009

Debutta a Roma l'orto di quartiere, l'iniziativa e' aperta a tutti!

Roma - Debutta l’orto di quartiere, un esperimento in atto nel cuore di Testaccio a Roma per far coltivare piante di stagione ai cittadini che vogliono mangiar sano e naturale e riscoprire il piacere del contatto con la terra.

L’iniziativa e’ nata dal docente universitario Maurizio Di Puolo, e realizzata con la collaborazione del Comune e di un vivaio, allestendo nell’ex mattatoio di Testaccio un orto recintato della lunghezza di 240 mq e ampiezza di 2 mq suddiviso in trenta mini-lotti dotati gia’ di impianto di irrigazione.

Chiunque e' interessato puo’ farne richiesta e ottenere un lotto per coltivarlo a suo piacimento.

Per ulteriori informazioni sulla coltivazione dell'orto e del giardinaggio in generale visiti il sito ortoegiardino.it

Fonte: gazzettadiparma.it
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