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venerdì 12 febbraio 2010

Celiachia e dieta mediterranea: i consigli dell'esperta ai corsi gratuiti della Coop di Legnaia


Dieta mediterranea, un modello alimentare per tutti. E’ questo l’argomento al centro del nuovo appuntamento con i corsi gratuiti della Cooperativa Agricola di Legnaia che si e' tenuto giovedì 11 febbraio, alle 17,30, nella Sala Assemblee del Centro agro-commerciale di Sollicciano (via Baccio da Montelupo 180) che ha visto protagonista la dottoressa Elisa Spaghetti, referente Afc, Associazione Italiana Celiachia Toscana Onlus.
Obiettivo dell’incontro e' l’occasione per riscoprire i pregi della dieta mediterranea, anche per chi soffre di celiachia, con i consigli di un’esperta del settore e di questa malattia per una corretta alimentazione.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in numerosi alimenti, e si stima che questa malattie colpisca un soggetto ogni 100/150 persone. A fronte di circa quattrocentomila potenziali celiaci, ne sono stati diagnosticati poco più di ottanatcinquemila. Ogni anno vengono effettuate cinquemila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%. L’incontro e' anche un momento per conoscere i sintomi della malattia e per scoprire quale sia una corretta dieta, per garantire al celiaco un ottimo stato di salute.


Questo il programma degli appuntamenti:
giovedì 18 febbraio “Come comunicare con il proprio cane”, relatrice Annalisa Badi, istruttrice cinofila; giovedì 25 febbraio “Un occhio di riguardo per il bambino celiaco”, Dott.ssa Elisa Spaghetti, referente Afc Associazione Italiana Celiachia Toscana Onlus
La partecipazione è libera, ma si richiede la preiscrizione al centralino della Cooperativa Agricola di Legnaia.
 
Info e iscrizioni: 055/73.581.
 
Fonte: http://www.055news.it/

domenica 7 febbraio 2010

attenzione ai pollini invernali, si sviluppano nei periodi freddi, da febbraio a metà marzo.

Nonostante siamo abituati a immaginare le allergie come patologie legate alla polvere di casa e soprattutto a quelle della primavera, ai pollini di graminacee, di olivo, di paritaria, facilmente individuabili proprio per la stagionalità tipica (aprile-giugno),  da qualche tempo vi sono altri insidiosi allergeni che si sviluppano nei periodi freddi e soprattutto da metà febbraio a fine marzo.

Stiamo parlando  dei pollini delle cupressacee, una grande famiglia della specie delle conifere a cui fanno parte:  il cipresso comune, la thuia e altre nuove specie importate da alcuni anni in Italia quali il cedro e il cedro giapponese.

Segue la famiglia dei ginepri che comprende diversi tipi di alberi con pollini simili dal punto di vista allergenico. Tutte queste piante si riconoscono per le tipiche foglie accartocciate come quelle del cipresso e per la formazione di bacche.

Questa famiglia di piante e' in grado di emettere migliaia di pollini al giorno e sono necessari quaranta o cinquanta pollini per metro cubo per scatenare, nei soggetti sensibili, l'allergia.

Il fenomeno allergico negli ultimi tempi e' in forte aumento. Il motivo e' dato dal fatto che molte delle suddette piante hanno trovato facile adattabilita' nelle nostre citta',  molte di esse cosiddette "esotiche", e quindi importate, vengono usate per l'abbellimento dei giardini e dei parchi, ma principalmente come siepi e soprattutto bordature.

I sintomi purtroppo spesso si confondono con quelli delle comuni virosi (raffreddori) facili in questo periodo: bruciore degli occhi, prurito del naso, rinorrea, starnuti, tosse, e qualche volta «respiro sibilante». Ma il normale raffreddore dura pochi giorni, l'allergia si prolunga e spesso è accompagnata da una classica iperemia del volto (arrossamento e bruciore). In questi casi è consigliabile praticare le prove allergologiche cutanee presso uno specialista.


La cura farmacologica ben condotta può facilmente dominare i sintomi. Raramente si sviluppa l'asma. Qualora fosse necessario, sempre su consiglio dello specialista, si può oggi praticare con sicurezza il vaccino per via infettiva e per via sublinguale.


Fonte: www.ilgiornale.it/

martedì 2 febbraio 2010

Celiachia e orticaria da freddo sono in stretta relazione.

Uno studio recente condotto a Madrid mette in relazione la celiachia, malattia autoimmune che causa una intolleranza al glutine, con l’orticaria da freddo, una serie di manifestazioni a carico della pelle e non solo, che si scatenano a causa delle basse temperature e che può anche essere associata ad eventuali disordini di natura metabolica o della tiroide.

Apparentemente due malattie così diverse l’una dell’altra. In passato uno studio legava la celiachia ad altre malattie autoimmuni ed una di queste era l’orticaria cronica idiopatica, ma nessuna relazione era stata fatta con l’orticaria da freddo.

Il legame fra le due manifestazioni si è evidenziato osservando i sintomi rinvenuti in un bambino di poco meno di quattro anni d’età ricoverato in un ospedale di Madrid che andava incontro ad angioedema ed ad orticaria da freddo quando si esponeva alle basse temperature. Lo stesso piccolo paziente presentava intolleranza ad alcuni legumi, asma allergico, ricongiuntivite, allergia al polline, anemia.

A questo punto i medici hanno deciso di analizzare a fondo il problema ed hanno sottoposto il bambino ad una biopsia intestinale che si e' conclusa con una diagnosi di malattia celiaca. Il conseguente allontanamento del glutine dalla dieta ha di fatto evidenziato, prima la riduzione e poi la completa sparizione dei sintomi dell’orticaria da freddo, per cui si è giunti anche alla conclusione che un decorso non favorevole dell’orticaria da freddo dovrebbe portare a sospettare la malattia celiaca.

Fonte: http://www.tantasalute.it/

martedì 29 dicembre 2009

Prodotti senza glutine? Ottimi anzi sono piu' controllati, anche per chi non è intollerante

La celiachia, intolleranza alimentare ormai diffusamente conosciuta, non è da considerare una malattia, ma un regime alimentare sano, che permette, grazie ai prodotti senza glutine, di migliorare lo stile di vita dell’individuo, limitando la probabilità dell’insorgenza di tumori e stabilizzando la massa ossea.

Le ultime stime, effettuate a fine dello scorso anno, evidenziano che ben un italiano su cento è intollerante al glutine e quindi è sempre più importante diffondere informazioni utili non solo ai celiaci, ma anche e soprattutto alle famiglie che condividono la celiachia per far capire che il mangiare prodotti senza glutine non è un dovere, bensì un piacere.

Ogni anno vengono spesi ben 150 milioni di euro per l’acquisto di prodotti senza glutine e in commercio (compresi sia il circuito farmaceutico che quello della grande distribuzione) si possono ormai trovare moltissime tipologie di prodotti gluten-free, che non hanno nulla da invidiare per sapore e per confezione a quelli a base di farina. Inoltre, in natura esistono già materie prime prive di glutine (riso, mais, frutta, verdura, latte, carne, uova, formaggi, zuccheri e varie bevande), che soddisfano i desideri culinari dei celiaci e garantiscono l’equilibrio nutrizionale corretto dell’individuo.

Ma questo regime alimentare può essere seguito anche dalle persone non intolleranti al glutine? La risposta è positiva, ma sicuramente questo stile nutrizionale non può essere considerato al pari di una dieta dimagrante. Infatti, se da una parte i prodotti senza glutine sono più facilmente digeribili (basti pensare che una pasta di grano duro viene digerita in due ore mentre quella senza glutine in meno di un’ora) dall’altra apportano le stesse calorie degli alimenti contenenti glutine. Quindi, chi pensa di poter calare di peso solo assumendo gli alimenti per celiaci si sbaglia. Alla fine, la regole per mantenere un corretto peso forma rimangono sempre le stesse: non eccedere con il cibo, fare sport e mantenere un corretto stile di vita nel tempo.


martedì 15 dicembre 2009

La Dieta Mediterranea e' perfetta ma e' necessario tener conto delle calorie

Si alla Dieta Mediterranea, ma riducendone del 30% l'apporto calorico rispetto a qualche anno fa. E' il messaggio lanciato oggi nella seconda giornata del P.a.n. Prevenzione alimentazione nutrizione 'Signora Dieta mediterranea: piu' di 50 anni ma non li dimostra, organizzato dall'associazione 'Giuseppe Dossetti', a cui hanno partecipato nutrizionisti, docenti e pediatri.

Gli alimenti sono i soliti, pasta, pane, pesce, olio extra vergine di oliva, frutta e verdura, che però non devono superare le 2000 calorie dalle 3000 fissate anni fa, una riduzione dovuta alla vita di oggi che richiede un dispendio energetico molto più basso.

Assumere troppe calorie, infatti, oltre a provocare un aumento di peso, può causare alcune forme di intolleranze alimentari.

Secondo Adolfo Panfili, docente delegato del sindaco di Roma per la Sanità delle Asl, infatti, troppi grassi alterano il sistema assimilativo intestinale. Una patologia però che, nel caso dei carboidrati, può dipendere dal frumento: dal 1974, ha spiegato Panfili, viene utilizzato un ibrido di origine sudamericana radiologicamente modificato, con 4 nuovi amminoacidi che spesso non vengono riconosciuti nel codice di lettura intestinale, creando una normale reazione di intolleranza.

A questo proposito il docente ha anche ricordato l'aumento esponenziale dei casi di celiachia, passati in 25 anni da 1 ogni 2000 individui, a 1 ogni 70-100, che in alcune zone della Sardegna sfiorano quota 40. Il segretario dell'associazione Claudio Giustozzi ha infine sottolineato il ruolo giocato dalla dieta mediterranea nel sistema economico. "L'Italia è uno dei più grandi produttori degli alimenti base e ricordiamoci che un piatto di pasta condito costa appena 0,50 euro a persona".

domenica 8 novembre 2009

Celiachia: cosa potrebbe succedere se non viene diagnosticata per tempo

La celiachia è un disordine metabolico che non va assolutamente sottovalutato, perché può portare a gravi conseguenze.

La forma più lieve è quella silente, che viene scoperta per caso perché è quasi asintomatica e dà solo uno stato di malessere generalizzato. Ma, se scoperta, non va sottovalutata comunque.

Tra le patologie e i disturbi a cui si può andare incontro se si trascura il morbo celiaco, abbiamo l’anemia, perché i danni che avvengono a carico della mucosa intestinale possono diminuire l’assorbimento di ferro.

Poi può provocare osteoporosi, in quanto neanche il calcio viene assorbito bene e le ossa ne risentono, soprattuto negli anziani.

Infine possono scatenarsi una serie di malattie autoimmuni, tra cui la tiroidite autoimmune, a causa di risposte immunitarie alterate e linfomi intestinali.

sabato 24 ottobre 2009

Celiachia: alcuni scienziati australiani stanno preparando una singolare terapia basata sull'utilizzo di vermi parassiti spesso presenti nell'uomo

I vermi contro le malattie autoimmuni come la celiachia, intolleranza permanente al glutine presente nei cereali.
Alcuni scienziati australiani stanno cercando di sviluppare una nuova terapia ma il trattamento può incontrare una certa riluttanza, visto il rimedio che consiste nell'infettarsi con vermi parassiti. L'equipe del prof. James Daveson, dell'ospedale Princess Alexandra di Brisbane, ha contagiato 20 volontari che soffrono di questo male con il parassita intestinale detto anchilostoma, le cui larve penetrano per via orale o cutanea nell'uomo e si attaccano alla parete intestinale.

Il parassita, che sta scomparendo dalle società occidentali a causa della forte enfasi sull'igiene, ha dimostrato di poter produrre una maggiore tolleranza a cibi come pane e pasta. "I pazienti che hanno ospitato il parassita hanno tollerato meglio il glutine, con migliori risultati nei test rispetto ai soggetti del gruppo di controllo; hanno accusato minori infiammazioni e meno danni alla parete intestinale", ha spiegato Daveson in una relazione ad un convegno della Settimana della gastroenterologia, in corso a Sydney.

Una rigorosa dieta senza glutine è finora l'unica terapia che garantisce al celiaco un buono stato di salute. Altrimenti il sistema immunitario lo combatte come un invasore nemicò e gli anticorpi attaccano le pareti intestinali, causando problemi che vanno dalla diarrea cronica al cancro.

Lo studioso ha spiegato che la ricerca si è basata sulla teoria secondo cui il sistema immunitario ha bisogno di essere esposto ad organismi estranei, per funzionare bene.

Diversi studi hanno mostrato un legame fra gli alti standard di igiene ed il numero crescente di malattie autoimmuni. "L'uomo si è evoluto insieme con essi, eppure abbiamo sterilizzato il nostro mondo così bene che non abbiamo più vermi nel nostro intestino. Alcuni esperti ritengono che questa sia una delle ragioni per cui assistiamo ad una crescita allarmante di disturbi auto immuni come la celiachia, ma anche l'asma e la sclerosi multipla", ha aggiunto.

I vermi usati nella sperimentazione convivono solo con l'uomo, e non sono facilmente trasmissibili da persona a persona. Dopo la sperimentazione di 21 giorni, ai volontari è stata offerto un trattamento per liberasi dei parassiti, ma tutti hanno scelto di continuare ad ospitarli.

Fonte: ANSA

Novita' sulla cioccolatta di Modica: quella per i celiaci e quella per ogni segno zodiacale

Arriva la famosa cioccolata di Modica anche per i malati di celiachia, il morbo dell'intolleranza al glutine.
E' in arrivo anche una particolare ciooccolata aromatizzata con essenze astrologicamente consigliate per ogni segno zodiacale.

Anna Crispino, in occasione della inaugurazione della sua nuova cioccolatteria modicana, in via Isonzo a Roma, e in concomitanza del trentennale dell'Associazione nazionale celiaci ha voluto dare un particolare risalto all'evento.
Vengono offerti, così, cioccolata e dolci della tradizione modicana, rielaborati e personalizzati anche per i celiaci dal laboratorio artigianale della «Casa di accoglienza Don Puglisi», quella creata nel quartiere Brancaccio di Palermo dal sacerdote ucciso dalla mafia, per offrire alle sue ospiti una concreta opportunità di emancipazione e di indipendenza.
Alla base c'è l'aspetto di solidarietà, sostenuta pure dall'ottima qualità delle materie prime utilizzate, tutte provenienti dalla rete del commercio equo e solidale.

Fonte: www.ilgiornale.it/

mercoledì 30 settembre 2009

Celiachia: una malattia che spesso non presenta sintomi evidenti, attenzione ai campanelli d'allarme

Un fastidioso gonfiore persistente dopo ogni pasto, un disturbo gastrointestinale che non vuole andare via: sono questi i segnali piu' conosciuti della celiachia, l'intolleranza permanente al glutine che determina un'infiammazione cronica e il progressivo danneggiamento della mucosa intestinale.
In Italia sanno di esserlo 75.000 persone, ma circa 500.000 aspettano ancora la giusta diagnosi: l'iter diagnostico dei pazienti parte quasi sempre dal medico di medicina generale, soprattutto nel caso di pazienti adulti. Tuttavia, se i malesseri tipici sono facilmente identificabili e noti, non sempre i segnali della celiachia sono cosi' chiari ed evidenti.

I sintomi della celiachia possono essere infatti estremamente vari, ed in alcuni casi, a prima vista assenti.

Accanto alla sintomatologia gastrointestinale piu' evidente esiste una enorme varieta' di sintomi extraintestinali, che generalmente si presentano in eta' adulta, come la dermatite erpetiforme, la poliabortivita', l'osteoporosi. Solo un ascolto attento e profondo, al momento dell'anamnesi, ai disturbi del paziente puo' far comprendere al medico di famiglia che si possa trattare proprio di intolleranza al glutine.

''Sotto l'etichetta dei cosiddetti 'sintomi extraintestinali' della celiachia si raccolgono in realta' la maggior parte delle situazioni in cui si trovano i pazienti adulti - afferma il Dottor Giuseppe Caula, gastroenterologo presso la Divisione di Medicina Interna Presidio Ospedaliero Valdese ASL TO1 di Torino e membro del comitato scientifico Dr Schar -. Molto spesso pazienti di questo tipo arrivano ad una diagnosi definitiva solo dopo un lungo percorso punteggiato da numerosi, e spesso costosi, esami clinici per verificare patologie differenti. Al contrario, un'ipotesi di diagnosi di celiachia che partisse tempestivamente gia' dal medico di medicina generale o dallo specialista potrebbe ridurre sia l'impatto economico e sociale per il SSN sia il costo emotivo di pazienti che spesso soffrono a lungo prima di iniziare a migliorare adottando la dieta senza glutine''.

Per favorire un approccio di ascolto ''tradizionale'' al momento dell'anamnesi del paziente possono essere seguite poche linee guida, che possano aiutare i medici di medicina generale o gli specialisti a ''sospettare'' di una possibile celiachia e richiedere, oltre agli esami specifici per i sintomi in questione, anche il dosaggio degli anticorpi che marcano l'intolleranza.

Ritorna a Salerno, dopo il successo della prima edizione, la kermesse “Vivace, vetrina delle intolleranze alimentari”

Dopo il successo della prima edizione, ritorna la kermesse “Vivace, vetrina delle intolleranze alimentari”, presente nei giorni 1-2-3-4 ottobre 2009 presso il Parco Salid a Salerno.

L'evento, unico nel suo genere, torna con un programma ricco di appuntamenti. Tante le novità, a partire dall'ampliamento dei temi trattati: quest'anno non si parlerà esclusivamente di alimentazione priva di glutine, (celiachia), ma anche di intolleranza al lattosio ed alle proteine del latte, così da poter offrire un quadro sempre più completo sulle tematiche in oggetto.
La manifestazione, infatti, nasce dall'esigenza di colmare un vuoto nel settore enogastronomico italiano, ancora poco attento alle esigenze ed alle problematiche relative alle intolleranze alimentari; altro obiettivo è quello di migliorare la qualità degli alimenti e della vita di coloro che soffrono di una intolleranza grave.

Durante la quattro giorni sono previsti un convegno e dei workshop a cui prenderanno parte esperti del settore medico-scientifico e commerciale. Anche quest'anno è prevista la presenza di stand espositivi, riservati alle aziende ed agli enti che hanno sposato l'iniziativa, che potranno così esporre i loro prodotti ed incontrare i consumatori, oltre che confrontarsi con gli altri operatori del settore.

Tornano anche i laboratori del senza glutine, dedicati a ristoratori e consumatori, per offrire linee guida per una corretta preparazione dei pasti e dare la possibilità di interagire con i professionisti del settore dell'azienda Molino Rivetti srl.

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