Quando mangiate la frutta siete tra coloro che eliminano anche la sottile buccia che ricopre ogni acino d'uva prima di mangiarlo? Oppure togliete tutte le pellicine degli agrumi: mandarini e arance? Ebbene, cercate di fare un piccolo sacrificio perché alcuni tipi di frutta non andrebbe proprio sbucciati.
La buccia di alcuni frutti dovrebbe essere mangiata perché è un vero concentrato di vitamine e fibre. Qualche esempio? La mela, per citarne uno, ma anche gli agrumi. Certo, non parliamo della parte più esterna dell’arancia, che contiene l’alcol ed ha dunque un sapore amaro e sgradevole che e' consigliabile non abusare.
Per cui una volta eliminato lo strato più superficiale, però, mangiate il frutto conservando la parte bianca, che è quella in cui si trovano le fibre. Se avete qualche problema di irregolarità intestinale, non correte subito in farmacia, la buccia della frutta rappresenta un aiuto naturale molto valido, in quanto è in grado di riequilibrare la flora intestinale proprio grazie alla presenza delle fibre.
E non dimentichiamo che le fibre sono preziose alleate della vostra linea, poiché quando vengono ingerite favoriscono il senso di sazietà e vi aiutano quindi a limitare l’assunzione di cibo in eccesso. Dite sì alla frutta con la buccia anche per regolare i livelli di colesterolo e glucosio e per prevenire efficacemente il cancro al colon.
A questo punto, non ci resta che addentare una bella mela succosa, non prima di averla ben lavata e con tutta la buccia, ovviamente!
venerdì 19 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
Arriva il 'superpomodoro' non Ogm contro i tumori. Messo a punto dal Cnr di Napoli, è un prodotto totalmente naturale
Un pomodoro di forma semiallungata, polposo, di colore rosso intenso ma soprattutto con un'attività antiossidante totale superiore ad altre varietà in commercio: è questo il ''superpomodoro'', un prodotto naturale e non transgenico messo a punto dall'Istituto di Chimica biomolecolare del Cnr di Napoli per combattere non solo il tumore alla prostata ma tutte quelle malattie dell'uomo, dai tumori alle malattie cardiovascolari, dalle artriti al morbo di Parkinson, causate da stress-ossidativi e dalla formazione di radicali liberi.
"Si tratta - evidenzia la confederazione - di un prodotto ad alto valore nutrizionale nato dall'incrocio di alcune varietà di pomodori neri e linee pure di San Marzano che risponde perfettamente alle caratteristiche nutrizionali di prevenzione nei confronti del tumore alla prostata".
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“Si tratta di una dimostrazione concreta del fatto che si possono ottenere ottimi risultati dalla ricerca al naturale che coniuga tradizione ed innovazione, senza ricorso agli Ogm". Lo sottolinea in un comunicato stampa la Coldiretti in riferimento al "superpomodoro" creato nei campi sperimentali del Cnr di Napoli in modo naturale e non transgenico.
"Si tratta - evidenzia la confederazione - di un prodotto ad alto valore nutrizionale nato dall'incrocio di alcune varietà di pomodori neri e linee pure di San Marzano che risponde perfettamente alle caratteristiche nutrizionali di prevenzione nei confronti del tumore alla prostata".
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Benzina dalle alghe, allo studio microrganismi modificati in grado di produrre energia
Il motore a scoppio si sa funziona con qualsiasi sostanza che, una volta vaporizzata, sia in grado di generare una esplosione che dia la spinta per possa muovere un cilindro.
I propellenti al momento più utilizzati sono: la benzina, il diesel e il gas liquido, ma nessuno vieta di impiegare anche alcool prodotto dalla fermentazione di sostanze vegetali. In Brasile, per esempio, buona parte degli automezzi da tempo viaggiano ad alcool, prodotto dalla fermentazione di cereali e canna da zucchero con notevoli vantaggi sia per i fumi di scarico che sono meno inquinanti rispetto ai tradizionali idrocarburi, che contengono sostanze nocive per la salute.
Di conseguenza, la ricerca si sta orientando verso l’individuazione di piante in grado di essere utilizzate per la produzione di carburanti e che non comportino elevati rischi per la salute.
Tra le linee di studio attualmente nei laboratori spicca l’ingegneria genetica e in particolare quelle basate sulla fermentazione alcolica provocata da microrganismi unicellulari.
Tali microrganismi, di diversa natura (batteri, funghi, anche alghe), agiscono con diversi meccanismi e producono diverse sostanze. Di molti di questi microrganismi si sta effettuando la mappatura del genoma: l’obiettivo è intervenire in modo da modificarli rendendo il processo più efficiente e, soprattutto, attuabile anche con materiali non costosi, facilmente reperibili e non utilizzabili per altri motivi. Per esempio, i residui delle lavorazioni industriali degli alimenti, piante spontanee infestanti, oppure piante specificatamente coltivate ma anch’esse modificate nel loro genoma per essere adatte allo scopo. Si pensa anche a colture di alghe microscopiche in vasche apposite.
Un'altro grande sogno degli scienziati è riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana dove le cellule verdi delle piante, sotto l’azione della luce, assorbono anidride carbonica e producono energia chimica e glucosio. Quando gli scienziati ne scopriranno il meccanismo e saranno riusciti a riprodurlo artificialmente ne avremo un gran numero di vantaggi, avremo una fonte energetica a basso costo e non inquinante.
Fonte: http://www3.lastampa.it/ambiente
I propellenti al momento più utilizzati sono: la benzina, il diesel e il gas liquido, ma nessuno vieta di impiegare anche alcool prodotto dalla fermentazione di sostanze vegetali. In Brasile, per esempio, buona parte degli automezzi da tempo viaggiano ad alcool, prodotto dalla fermentazione di cereali e canna da zucchero con notevoli vantaggi sia per i fumi di scarico che sono meno inquinanti rispetto ai tradizionali idrocarburi, che contengono sostanze nocive per la salute.
Di conseguenza, la ricerca si sta orientando verso l’individuazione di piante in grado di essere utilizzate per la produzione di carburanti e che non comportino elevati rischi per la salute.
Tra le linee di studio attualmente nei laboratori spicca l’ingegneria genetica e in particolare quelle basate sulla fermentazione alcolica provocata da microrganismi unicellulari.
Tali microrganismi, di diversa natura (batteri, funghi, anche alghe), agiscono con diversi meccanismi e producono diverse sostanze. Di molti di questi microrganismi si sta effettuando la mappatura del genoma: l’obiettivo è intervenire in modo da modificarli rendendo il processo più efficiente e, soprattutto, attuabile anche con materiali non costosi, facilmente reperibili e non utilizzabili per altri motivi. Per esempio, i residui delle lavorazioni industriali degli alimenti, piante spontanee infestanti, oppure piante specificatamente coltivate ma anch’esse modificate nel loro genoma per essere adatte allo scopo. Si pensa anche a colture di alghe microscopiche in vasche apposite.
Un'altro grande sogno degli scienziati è riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana dove le cellule verdi delle piante, sotto l’azione della luce, assorbono anidride carbonica e producono energia chimica e glucosio. Quando gli scienziati ne scopriranno il meccanismo e saranno riusciti a riprodurlo artificialmente ne avremo un gran numero di vantaggi, avremo una fonte energetica a basso costo e non inquinante.
Fonte: http://www3.lastampa.it/ambiente
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