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Super Mirtillo delle Ande |
Dopo il
super pomodoro, e la
super carota, è la volta del
super mirtillo, direttamente in arrivo dal sud America, un concentrato di
antiossidanti e bontà. A sostenerlo, è una ricerca condotta da
Edward Kennelly, biologo del Lehman College (New York, Stati Uniti) e
Paola Pedraza, botanica del New York Botanical Garden, pubblicata sul “
Journal of Agricultural and Food Chemistry”.
I ricercatori, hanno preso in esame 5 specie di mirtillo, scoprendo come la
Cavendishia grandifolia e la
Anthopterus wardii avessero quantità di antiossidanti 2-4 volte superiori rispetto ai mirtilli disponibili sul mercato, che sono già di per sé ricchi di
vitamina B9, tannini e antociani, i pigmenti responsabili del colore bluastro dei frutti, considerati un vero
antidoto contro l’invecchiamento cellulare e la fragilità capillare, anche degli occhi. Inoltre, i mirtilli sono molto utili in caso di ritenzione idrica e sono un vero toccasana per il sistema cardiovascolare, grazie alle sue proprietà
antinfiammatorie e antiaggreganti piastriniche. Senza considerare l’azione “scova rifiuti” sui radicali liberi.
Come speiga
Kennelly:
"Crediamo che queste due specie siano superfrutti con un grande potenziale per la salute umana. Attualmente non sono disponibili sul mercato ma, è solo una questione di tempo prima che le persone inizino a chiederne la disponibilità."
Le 2 specie, sono
originarie delle Ande, uno degli ecosistemi più a rischio del mondo e da cui proviene anche
un cereale prezioso per chi soffre di celiachia, la quinoa, ricca di sali minerali quali
magnesio, sodio, fosforo, ferro e zinco, ma assolutamente priva di glutine. Nell’attesa dell’arrivo dei
super mirtilli sudamericani, dunque potremo sempre consumare i mirtilli “tradizionali” che colorano i banchi della frutta, una delle fonti naturali più ricche di antociani insieme a
fragole,
more, ribes ma anche
melanzane,
uva nera e
bietola rossa. In linea generale, più un alimento ha un colorito rossastro o bluastro, tanto maggiore è la presenza degli antociani.
Fonte:
Asca
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