venerdì 24 gennaio 2014

Brico Io il negozio on line del fai da te, bricolage, giardinaggio, articoli per la casa






Brico Io é il marchio di una catena di numerosi negozi per il Fai da te, bricolage, giardinaggio, articoli per la casa e la decorazione.
Un ampio assortimento di prodotti di alta qualità per la casa, il tempo libero, la tecnologia e tanto altro.


Da oggi si presenta anche lo shop online e si propone per soddisfare le richieste del consumatore, attraverso un assortimento diversificato e dedicato al soft bricolage. Sullo shop online si possono trovare oltre 10000 referenze.

Le categorie merceologiche presenti su Brico Io sono: Accessori Auto, Moto e Ciclo, Idraulica, Arredo e Accessori per il Bagno, Decorazione Casa, Decoupage, Mobili e Complementi d'Arredo, Pulizia e Sistemazione Casa, Climatizzazione e Riscaldamento, Colle, Siliconi e Materiale Edile, Elettroutensili e Ferramenta, Decoro e arredo giardino, Macchine per giardino, Illuminazione e materiale elettrico e Articoli per Animali.


Perchè acquistare su Brico Io
Il servizio di e-commerce è altamente integrato con la rete vendita. All'utente oltre a venire offerti servizi di pagamento che vanno dalla carta di credito al contrassegno, verrà presto offerto il servizio di consegna presso punto vendita.

Cosa cercano gli utenti su Brico Io:
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giovedì 23 gennaio 2014

Celiachia: Nuovo test diagnostico, evita l'endoscopia; Con la quinoa, una dieta più varia per i celiaci.






Celiachia: nuovo test diagnostico evita l'endoscopia 
DiariodelWeb.it -

I ricercatori del Walter and Eliza Hall Institute hanno sviluppato un test, semplice, rapido ed accurato, in grado di diagnosticare la celiachia, in grado di fornire un risultato preciso entro 24 ore.

TEST ATTUALI
- Attualmente l’intolleranza al glutine viene diagnosticata, in prima battuta, attraverso i test degli anticorpi ma, in maniera certa e definitiva, solo attraverso l’endoscopia, esame un po’ invasivo e fastidioso: si preleva una porzione di tessuto intestinale così da valutarne i possibili danni e l’atrofia dei villi.

DIAGNOSI LIMITATA
- Il dottor Jason Tye-Din, gastroenterologo e responsabile della Ricerca sulla Celiachia, spiega, inoltre, che «l’attuale diagnosi della malattia celiaca è limitata dalla necessità di biopsie intestinali e dal assumere glutine da parte dei pazienti. Per le molte persone che seguono una dieta senza glutine, senza una diagnosi formale, un test affidabile per la celiachia impone loro di consumare di nuovo del glutine, cosa spesso sgradevole e difficoltosa».

L O STUDIO
- Questo studio, pubblicato su Clinical & Experimental Immunology, e condotto dai ricercatori del Melbourne Institute con i colleghi della società di biotecnologia «ImmusanT» di Boston, ha preso in considerazione 48 partecipanti successivamente sottoposti a test del sangue.

I RISULTATI
- I risultati, come spiega Tye-Din, «rivelano che questo nuovo esame del sangue è preciso dopo soli tre giorni di consumo di glutine, e non dopo le diverse settimane o mesi tradizionalmente necessari per ottenere una diagnosi con biopsia intestinale».

COME FUNZIONA
- Tye-Din continua specificando il funzionamento di tale test che "misura il rilascio di citochine, la risposta delle cellule T al glutine dopo tre giorni di consumo, e una risposta positiva è altamente predittiva della malattia celiaca. Con questo test, siamo stati in grado di rilevare una risposta delle cellule T nella maggior parte dei partecipanti allo studio riconosciuti per avere malattia celiaca e, soprattutto, il test è stato negativo in tutti i pazienti che non hanno la celiachia, anche se avevano seguito una dieta senza glutine perché pensavano che fosse proprio il glutine la causa dei loro sintomi».

 NO REINTRODUZIONE GLUTINE
- Un evidente vantaggio, quindi, è il non dover reintrodurre il glutine nella dieta per poter effettuare gli esami: «Le persone hanno paura di sperimentare gli spiacevoli sintomi e finiscono per fermarsi prematuramente o evitare del tutto i test».

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Con la quinoa, una dieta più varia per i celiaci
Dica 33


- Uno studio americano conferma che chi soffre di celiachia può tranquillamente arricchire la propria dieta senza glutine con alimenti a base di quinoa. Questa pianta nota come "cibo degli Incas", che dal punto di vista scientifico assomiglia agli spinaci e alle barbabietole ma sul piano merceologico assomiglia in tutto e per tutto a un cereale, è sempre più sulla cresta dell'onda: l'anno scorso è stata dichiarata cibo dell'anno dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, e ora ha avuto una consacrazione importante anche sulle pagine dell'American journal of gastroenterology, grazie allo studio condotto da Victor Zevallos, del King's College di Londra.

La pianta di quinoa resiste a temperature estreme e alla siccità, e può essere coltivata anche a quattromila metri di altitudine: produce semi privi di glutine, e con uno straordinario contenuto di proteine e aminoacidi essenziali e di calcio, magnesio, fosforo e ferro.Facile da aggiungere a insalate e zuppe, può essere aggiunta al pasto come contorno o come piatto unico. Con la farina si possono preparare pancakes, frittelle, torte e biscotti.

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mercoledì 22 gennaio 2014

Cavolo rosso: coltivazione e benefici per la salute; In Cina con le serre hi-tech per coltivare fragole sostenibili;






Cavolo rosso: coltivazione e benefici per la salute
greenMe.it -

Il cavolo rosso, o cavolo cappuccio rosso, è un ortaggio della famiglia delle Crucifere. E’ ricco di vitamine e sali minerali. Il suo consumo è considerato utile per salvaguardare la salute del cuore. La vitamina C e il beta-carotene presenti nel cavolo rosso risultano benefici per proteggere le coronarie. Potrete coltivare il cavolo rosso a partire dai semi o grazie all’acquisto di piantine da trapiantare.
Coltivare il cavolo rosso
Scegliete un luogo soleggiato per coltivare il cavolo rosso. Evitate terreni che si asciugano rapidamente, ma anche che tendono a trattenere troppa acqua. Di solito lasemina del cavolo rosso avviene tra febbraio ed aprile, per permettere il trapianto degli ortaggi tra aprile e luglio. Il periodo del raccolto va da agosto a settembre.


In Cina con le serre hi-tech per coltivare fragole sostenibili
Quotidiano.net -

«Il posto delle fragole» Michelangelo Guglielmetti, 38enne imprenditore milanese, l’ha trovato dall’altra parte del mondo, nella provincia del Liaoning, nordest della Cina al confine con la Corea del nord. È là, nel cuore delle campagne seminate a granoturco, che impianterà 143 serre di ultima generazione, solari e fotovoltaiche. Dove coltivare, per l’appunto, fragole. E mirtilli, lamponi, more. Persino fiori, grazie alla particolare architettura che garantirà una pioggia di luce. Frutta fresca, tracciabile, prodotta con tecniche salubri: ciò che sempre più spesso i consumatori cinesi chiedono di trovare sugli scaffali del supermercato. «Agrisolar Yemin», questo è il nome del progetto che settimana scorsa, in occasione del tavolo sull’agroalimentare per Expo organizzato dalla Camera di commercio di Milano, è stato presentato da Guglielmetti alle altre imprese presenti. L’obiettivo? Fare rete, trovare partner italiani che abbiano tecnologia, conoscenza e voglia di aggredire un mercato, quello cinese, il cui Pil nel 2013 è cresciuto del 7,7% e che ha sempre fame del sapere tecnico europeo. I finanziamenti sono già in tasca: la banca orientale China development bank ha staccato un assegno da cento milioni di renminbi (pari a circa dieci milioni di euro) per lo sviluppo del progetto.


Ciao, Milano. E il manager torna a coltivare il suo podere
La Nazione -

Pontremoli, 22 gennaio 2014 - Alla scoperta dell’antica sapienza contadina per ritrovare nuove emozioni, guardando la vita dal fondo di un campo coltivato. Questo ritorno al futuro sta contagiando giovani e non. Come il pontremolese Orazio Benelli, scappato da Milano dove faceva il manager, per riappropriarsi del vecchio podere di famiglia e costruire un’azienda agrituristica da lasciare ai nipoti.

La sua proprietà si trova a Oppilo una frazione a 4 km dal centro pontremolese, in aperta campagna sulle colline che dominano la Lunigiana. Un podere appartenuto al poeta e matematico Luigi Poletti, studioso dei numeri primi nell’ Ottocento. Benelli ha recuperato gli antichi casolari di pietra, rinnovato vigneti e oliveti. La sua produzione vinicola si fregia dell’Igt e l’olio è ricercatissimo dalle massaie, ai suoi ospiti propone solo degustazioni di antichi piatti locali.

«Sono solo assaggi di cibi antichi attraverso i quali mi piace far capire agli ospiti la storia di questo territorio». Col tempo il podere Benelli è diventato un campo scuola di Sloow Food, dove giovani allievi apprendono le tecniche agricole. Le materie? Cucina tipica, cottura nei testi, olivicoltura, viticoltura,norcineria, apicultura e miele, castagne, potature e innesti, preparazione dei terreni e concimazione, orticoltura, coltivazione dei piccoli frutti.

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