domenica 1 febbraio 2009

Ma il caffe' fa bene anche agli anziani? sembra proprio di si!


Il consumo moderato di caffe' sia esso decaffeinato oppure no, sembra che faccia proprio bene agli anziani, anzi e' un vero toccasana. Tutto cio' e' emerso nel corso del Congresso SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ove sono stati evidenziati tra i molteplici costituenti della bevanda il contenuto di polifenoli e caffeina che determinano l’effetto positivo sulla salute nella terza età.
Bere caffè significa aumentare la concentrazione plasmatica di acido caffeico (un polifenolo) e di conseguenza aumentare la capacità antiossidante totale del plasma, ma anche diminuire l’aggregazione piastrinica e modulare l’espressione genica.
Sembra che una regolare assunzione di caffè protegge dall’insorgenza di Parkinson e di Alzheimer e dall’insorgenza del diabete di tipo 2 (frequente in età avanzata).
Inoltre: il caffè, proprio per le sue componenti antiossidative, è protettivo rispetto alla cellula epatica, tutelando dal danno di cirrosi alcoolica e non alcoolica fino a prevenire l’eventuale esordio di carcinoma epatico.

EFFETTI DEL CAFFE'
Funzioni metaboliche
: Non aumenta il colesterolo ematico, non incrementa le LDL. Incrementa la termogenesi. Previene dal Diabete II.
Sistema cardiovascolare: non vi sono associazioni tra consumo e ictus, malattia coronaria. Non incide sul rialzo pressorio se non nell'immediato con somministrazione acuta.
Apparato urinario: ha effetti diuretici; stimola il rilascio di renina; non è associato al cancro al rene.
Sistema nervoso: variabile individuale. Favorisce lo stato di allerta e le performance cerebrali. Protettivo nei confronti della malattia di Parkinson e Alzheimer.
Apparato gastrointestinale: digestivo; previene da CCR; cancro esofageo, gastrico; stimola l'attività propulsiva del colon.
Funzioni epatobiliari: previene da Cirrosi epatica e epatocarcinoma; stimola la cistifellea; previene i calcoli biliari. Da evitare solo se già in presenza di calcolosi.
Apparato muscolo scheletrico: stimolatore della performance fisica.

(Approfondimenti in merito, oltre che aggiornamenti scientifici sul tema, nelle varie patologie e differenti momenti fisiologici, sono reperibili sul nuovo sito http://www.caffemedicina.it/, interamente dedicato ai professionisti della salute)

sabato 24 gennaio 2009

Celiachia: nuova direttiva Ue per etichettatura dei prodotti senza glutine


Dal 2012 saranno cambiate le etichette dei prodotti senza glutine. La commissione europea ha infatti adottato un regolamento sulla composizione e l'etichettatura degli alimenti dedicato alle persone intolleranti al glutine, in sostanza ci saranno due categorie di prodotti:
"senza glutine" con max 20ppm di glutine ammesso.
"very low gluten"
(letteralmente "contenuto in glutine molto basso") per i prodotti dietetici con contenuto in glutine tra 21 e 100 ppm.
Le nuove regole saranno operative dal 1° gennaio 2012 e renderanno possibile armonizzare l'etichettatura in tutti i 27 Paesi dell'Unione e sarà quindi più facile per i celiaci identificare gli alimenti adatti alla loro dieta.
Fino al quel momento in Italia continua a fare fede il prontuario dell'AIC (Associazione italiana celiachia) i cui prodotti mantengono sulla confezzione il classico logo della "spiga sbarrata".
Sara' anche consentito l'utilizzo di materie prime derivanti da cereali vietati, come l'amido di frumento per il pane; purché nel prodotto finito sia garantito il contenuto in glutine di 20ppm.
Infine, ultima novita', sara possibile utilizzare anche l'avena tra i cereali consentiti, a patto che venga prodotta, preparata e/o lavorata in modo da evitare una contaminazione da parte di altri cereali quali: frumento, segale, orzo o delle loro varietà incrociate. Anche in questo caso il contenuto in glutine non deve esere superiore ai 20 mg/kg.

mercoledì 21 gennaio 2009

Moria delle api, scoperta la misteriosa causa!


Che ad uccidere le api fossero i neonicotinoidi era stato gia' dimostrato. Restava da scoprire la causa, a questo ci ha pensato Vincenzo Girolami, ordinario di Entemologia agraria all’Università di Padova, nonché membro della Commissione Consultiva per i prodotti Fitosanitari che ha avuto una geniale intuizione.
Praticamente e' stata prelevata da alcune piante, normalmente coltivate, un campione di acqua ed e' stata somministrata a delle api, queste sono morte nel giro di qualche minuto.
L'acqua prelevata proviene dalla normale essudazione delle piante, tecnicamente detta guttazione, che spesso viene scambiata per rugiada.
Proprio su queste gocce, secondo il ricercatore, si vanno a depositare e concentrare i pesticidi che vengono regolarmente spruzzati sulle piante, talmente concentrati da essere comparato ad uno spray insetticida.
Da considerare che spesso l'80 per cento dei trattamenti sulle piante sono praticamente inutili e immessi solo a scopo precauzionale e non ultimo a farne le spese sono pure altri insetti utili quali: farfalle, vespe, bombi...



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