lunedì 21 giugno 2010

I nemici dell'orto, più o meno temibili, animali appartenenti a gruppi molto diversi e dannosi per motivi molto differenti. Come riconoscerli e affrontarli.

Si tratta di specie comprese fra Artropodi (Insetti e Acari), Nematodi, Molluschi e Mammiferi Roditori: qualora si presentassero numerosi e preoccupanti, essi vanno affrontati con mezzi idonei, scelti appositamente.

Insetti terricoli
Negli orti familiari, dove i danni causati da insetti sono in genere di scarso rilievo a motivo della grande varietà di vegetali presenti e della diffusa consuetudine di alternarne rapidamente la coltivazione, possono invece costituire serio pericolo alcune forme polifaghe, appartenenti a famiglie diverse, ma unificate dal comportamento, poiché trascorrono tutta o parte della loro vita nel terreno cibandosi di bulbi, tuberi, radici o altre parti di numerose piante; questi insetti, spesso, ma non tutti né sempre, sono favoriti da suoli sciolti, profondi, permeabili, ricchi di humus, abbondantemente conciliati, ben lavorati ed irrigati.

Delle specie più comuni si fa cenno qui di seguito.

Grillotalpa. Il grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa) è un grosso ortottero (l'adulto può raggiungere i 6 cm di lunghezza) che compie il ciclo biologico in 2 anni, vivendo nel suolo che abbandona raramente. Infatti i danni sono causati sia dalle forme giovanili che dagli adulti, che scavano nel terreno numerose gallerie, nutrendosi, tra l'altro di germogli e parti sotterranee di piante diverse, rodendo radici, bulbi, tuberi e colletto.

Gryllotalpa grillotalpa, detto comunemente Grillotalpa






Maggiolino. Questo coleottero (Melolontha melolontha) ha un ciclo biologico che si completa nell'arco di 3-4 anni: le larve (molli, biancastre, con cranio color ruggine, tipicamente ricurve), rimangono nel terreno nutrendosi di tessuti vegetali, particolarmente di giovani radici. Gli adulti conducono vita aerea e sono voraci defogliatori di arbusti e latifoglie varie; possono danneggiare anche gli ortaggi divorando foglie ed apici vegetativi. Di norma ogni tre anni si può assistere all'interessante fenomeno dello sfarfallamento contemporaneo di moltissimi adulti che possono invadere, e quindi defogliare, intere piante.

Melolontha melolontha, comunemente detto Maggiolino
Elateridi. Le larve di questi coleotteri (Agriotes litigiosus, A. lineatus, A. spunctator, A. sordidus, A. obscurus) sono facilmente distinguibili in quanto hanno forma allungata, subcilindrica, e tegumento assai consistente, di color giallo ruggine ciò che le fa volgarmente denominare "ferretti". I danni alle colture ortensi sono da attribuire alla voracità delle larve che attaccano l'apparato radicale di varie specie vegetali, penetrano nei tessuti, stroncano le piantine e scavano i tuberi.

Un esemplare di Elateride
Agrotidi. Alcuni Lepidotteri Nottuidi (Agrotis segetum, A. ypsilon, Noctua pronuba, Autographa gamma, Spodoptera exigua) sono ospiti assai comuni dei nostri orti. Le larve, di colore grigiastro e glabre, se stuzzicate si arrotolano rapidamente su sé stesse in modo caratteristico. Hanno abitudini notturne, infatti durante il giorno stanno inattive nel terreno, mentre di notte raggiungono le parti ipogee degli ortaggi (radici, tuberi, colletto) rodendole, ma talvolta attaccano anche la parte aerea di giovani piantine. Essendo le Nottue estremamente polifaghe, i danni che causano possono essere estesi a tutte le colture ortensi.

Un esemplare della famiglia degli Agrotidi





Lotta. Se in un orto si debbono lamentare perdite attribuite all'attività di insetti terricoli, dopo averne accertata la presenza, per la difesa si può avvalersi di diversi principi attivi, in varie formulazioni. Specifico contro la grillotalpa è l'uso di esche avvelenate; per gli altri si agisce interrando, ad esempio, prodotti a base di methiocarb, chiorpyrifos, phoxim.

Acari
Entro il tipo degli Artropodi, gli Acari costituiscono un ordine della classe Aracnidi, e si distinguono dagli insetti per avere il corpo costituito di 2 parti e 4 paia di arti ambulatori. Si tratta di animali dalle dimensioni modeste o modestissime (quelli che interessano l'agricoltura di solito non superano il millimetro di lunghezza), forniti di un apparato boccale atto a pungere e a succhiare. I danni prodotti dagli acari alle piante sono appunto dovuti alle punture che essi infliggono numerosissime agli organi vegetali: taluni perforano le cellule delle foglie svuotandole del loro contenuto e conferendo un caratteristico colore bronzeo, altri attaccano anche fiori e frutti su cui possono determinare l'insorgenza di caratteristiche malformazioni.

Un esempio di acaro


Nell'ambito delle colture orticole, gli acari più frequenti e dannosi sono i Tetranichidi Tetranychus urticae e T. cinnabarinus, ospiti di numerosi ortaggi in pieno campo e in serra, su cui si sviluppano con più generazioni all'anno: colpiscono il fogliame che assume la citata colorazione bronzea e ricoprono le lamine con una fitta tela sericea. Altra specie da segnalare è Aculops lycopersici, particolarmente legata al pomodoro nelle zone dell'Italia centromeridionale: l'acaro provoca bronzatura e fragilità delle foglie, talora fessurazione del fusto, aborto fioraie e mancata maturazione dei frutti.

La difesa contro gli acari si avvale dell'impiego di prodotti specifici.
Nematodi

I nematodi sono animali di aspetto vermiforme, alcuni dei quali, di dimensioni submicroscopiche, hanno particolare interesse in agricoltura in quanto danneggiano le piante coltivate, vivendo e diffondendosi nel terreno. Negli orti può ricorrere e affermarsi la presenza di specie ubiquitarie e polifaghe come l'anguilluia delle piante erbacee (Ditylenchus dípsaci), l'anguilluia della barbabietola (Heterodera schachtii) e l'anguilluia delle radici (Heterodera radicicola).

Esempio di nematode


I danni che le differenti specie penetrando nelle piante attraverso le radici, provocano, possono riassumersi in diminuita funzionalità dell'apparato radicale, presenza su questo di galle, distribuzione di tessuti, talvolta danneggiamenti alle foglie, indebolimento e generale della pianta che può soggiacere a successive infezioni fungine. La lotta può attuarsi con adeguate rotazioni e con l'impiego di apposite sostanze nematocide come ad esempio prodotti a base di dicioropropano-dicioropropilene. Nelle colture sotto plastica o vetro e nei semenzai viene attuata la sterilizzazione del terreno mediante vapore.

Molluschi

Alcuni Molluschi Clasteropodi terrestri possono essere dannosi negli orti, soprattutto in primavera e in autunno, in quanto si cibano di giovani piante, germogli, foglie. Si tratta di appartenenti alla famiglia Limacidae che comprende le ben note limacce (Limax flavus, L. maximus, Agriolimax agrestis) e alla famiglia Arionidae (Arion empiricorum, A. lusitanicus): tali specie si distinguono dalle altrettanto note chiocciole eduli in quanto, fra l'altro, sono prive di conchiglia.

Esempio di mollusco


Questi gasteropodi sono attivi soprattutto durante e dopo le giornate piovose, specialmente nelle ore notturne o mattutine. Nelle rimanenti ore della giornata essi rimangono rintanati sotto pietre o in luoghi freschi umidi ed ombreggiati per cui gli agricoltori si accorgono della foro presenza solo per i danni che producono o per le strisce di muco sericeo che rimane dopo il loro passaggio.

Ricci, topi, talpe, uccelli, ecc. sono predatori di limacce ma la lotta può essere coronata da successo solo se condotta con prodotti specifici che agiscono per contatto come calce viva, calciocianamide, metaldeide, solfato ferroso. Tra le sostanze ricordate la metaldeide è la più diffusa: con essa possono prepararsi anche delle esche avvelenate.

Roditori

Fra questi piccoli mammiferi comuni nelle nostre regioni, diverse specie appartenenti alle famiglie Alirotidae (Arvicola terrestris, Clethrionomys glareolus, Microtus arvalis, Microtus agrestis, Pitymis savii) e Muridae (Apodemus sylvaticus, Himus musculus) sono temibili nemici di varie colture e talvolta possono apparire e far razzia anche negli orti.

Esempio di roditore appartenente alla famiglia

dei Mirotidae
Voraci e astuti, i topi in campo agrario sono noti per le loro molteplici attività. Si ricordano il taglio delle grosse radici e lo scortecciamento ad anello nella zona del colletto, nei fruttiferi; la distruzione di parti ipogee carnose (radici, tuberi, bulbi) di varie piante orticole; la devastazione di seminativi e di derrate immagazzinate.

Lotta. E' basata sull'impiego di esche avvelenate costituite da bulbi, tuberi, semi, granaglie, ecc., seguendo però metodologie diverse secondo le specie che si devono combattere. In particolare contro i Muridi la strategia messa in atto deve essere particolarmente accurata, data l'astuzia di questi animali. Esistono in commercio rodentici diversi per composizione ed effetto.

Nell'uso bisogna sempre ricordare la loro possibile tossicità anche per l'uomo e gli animali domestici. Si ricordano il fosfuro di zinco, l'arsenico, la crimidina e tutto il gruppo degli anticoagulanti (warfarin, prolin, clorophacinone).


Fonte: Giardino Fiorito - Gambini Franca


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