sabato 16 luglio 2011

Celiachia: anche la Sicilia vara la sua nuova rete regionale per i malati di celiachia



L'assessore regionale siciliano per la Salute, Massimo Russo, ha firmato il decreto con il quale viene approvato il percorso diagnostico-terapeutico per la malattia celiaca e si definisce la nuova rete regionale individuando i centri regionali, i compiti assegnati e i relativi referenti. Lo riferisce una nota regionale spiegando che ai soggetti con malattia celiaca verra' garantita una diagnosi piu' precoce e piu' qualificata e un migliore impiego delle risorse. Sara' istituito il ''Registro regionale della malattia celiaca'' e ridefinito il sistema di erogazione dei prodotti alimentari privi di glutine. Verra' anche portata avanti una campagna di sensibilizzazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con un pacchetto formativo sulla base delle indicazioni di un apposito tavolo tecnico. Attraverso le Asp saranno anche organizzati seminari di studio.


Cosi' come riportato nel Piano della Salute 2011-2013 anche per la malattia celiaca l'assistenza sara' organizzata secondo il principio delle ''reti integrate'', prevedendo la concentrazione della casistica piu' complessa in un numero limitato di centri (Hub), a loro volta supportati dai centri periferici (Spoke) che assicurano l'assistenza per la casistica a minore grado di complessita'.

Questi i Centri ''Hub'' in Sicilia, scelti sulla base dell'esperienza maturata negli anni e della dotazione tecnologica a disposizione (tra parentesi i referenti della struttura):
Ospedale ''Giovanni Paolo II'' di Sciacca (Antonio Carroccio);
Policlinico - Vittorio Emanuele di Catania (Cinzia D'Agate - Massimo Spina);
Policlinico ''G. Martino'' di Messina (Giuseppe Magazzu' - Salvatore Pellegrino);
Azienda ''Civico Di Cristina'' di Palermo (Francesca Cavataio);
Azienda ''Villa Sofia - Cervello'' di Palermo (Lorenzo Oliva);
Ospedale ''Guzzardi'' di Vittoria (Fabrizio Comisi);
Ospedale ''Umberto I'' di Siracusa (Sebastiana Malandrino);
Ospedale ''S. Antonio Abate'' di Trapani (Andrea Ditta - Pietro Di Stefano).

''Un altro importante passo avanti nella riorganizzazione e riqualificazione del sistema - ha spiegato l'assessore Russo - peraltro previsto e programmato nel nuovo Piano Sanitario Regionale che abbiamo approvato da poco colmando una lacuna decennale. La celiachia e' una malattia sempre piu' diffusa e la creazione della rete e del registro favorira' la costituzione di network professionali in grado di coinvolgere le aziende sanitarie per la prevenzione del rischio e la valutazione della qualita' dell'assistenza, oltre che per la conoscenza epidemiologica''.


Fonte: Asca

mercoledì 13 luglio 2011

Epidemia E.Coli, l'origine nella trigonella egiziana. Questo quanto concluso dall'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare.

E.coli al microscopio

L’EFSA pubblica la relazione della sua task force sui focolai di E. coli O104:H4 sviluppatisi nel 2011 in Germania e in Francia e formula ulteriori raccomandazioni per la protezione dei consumatori

Si riporta il comunicato stampa del  5 luglio 2011:

La task force dell’EFSA creata per coordinare le indagini volte a individuare la possibile fonte dei focolai di E. coli O104:H4 verificatisi in Francia e in Germania ha concluso che un lotto di semi di fieno greco importati dall’Egitto e utilizzati per produrre germogli rappresenta il collegamento più probabile tra i due focolai. Non si esclude tuttavia che siano coinvolti altri lotti di fieno greco importati dall’Egitto nel periodo dal 2009 al 2011. Sulla base di queste conclusioni, l’EFSA raccomanda alla Commissione europea di intraprendere tutti gli sforzi possibili per prevenire un’ulteriore esposizione dei consumatori ai semi sospetti e di proseguire la tracciatura in tutti i paesi che possono avere ricevuto semi dei lotti in questione. In tale contesto, l’EFSA consiglia ancora ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura.


In risposta a una richiesta urgente della Commissione europea relativa agli attuali focolai di Escherichia coli, sierotipo O104:H4, produttore della tossina Shiga (STEC), il 26 giugno 2011 l’EFSA ha creato una task force allo scopo di fornire assistenza scientifica immediata. Oltre agli esperti scientifici dell’EFSA ne fanno parte funzionari ed esperti della Commissione europea, degli Stati membri dell’UE interessati, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).


Dal maggio 2011 è in corso in Germania un focolaio di Escherichia coli, produttore della tossina Shiga (STEC), benché il numero di nuovi casi sia in rapida diminuzione. Il 24 giugno 2011 le autorità francesi hanno segnalato un focolaio di E. coli nella regione di Bordeaux. Dall’inizio di tali focolai è stato registrato un elevato numero di pazienti con diarrea emorragica causata da STEC, e una percentuale insolitamente alta di questi ha sviluppato la sindrome uremico-emolitica (HUS). Ad oggi, il focolaio di E. coli O104:H4 ha causato 48 morti in Germania e una in Svezia. Il numero complessivo dei casi segnalati nell’UE, Norvegia e Svizzera è di 4 1781.

Sulla base delle analisi delle informazioni relative ai focolai registrati in Francia e Germania, si è concluso che un lotto di semi di fieno greco utilizzati per coltivare germogli, importato dall’Egitto da un importatore tedesco, rappresenta il collegamento più probabile; tuttavia non si esclude che possano essere coinvolti altri lotti. La relazione evidenzia che i risultati negativi dei test microbiologici effettuati sui semi non permettono di escludere che un lotto sia contaminato da STEC.

Alla luce dei risultati dell’indagine in corso e delle conclusioni delle indagini retrospettive che hanno permesso di individuare nei semi di fieno greco il collegamento più probabile tra i focolai in Francia e in Germania, l’EFSA ribadisce la validità delle raccomandazioni già presentate il 29 giugno, congiuntamente all’ECDC, in materia di protezione dei consumatori.

Poiché i semi destinati alla germinazione sono spesso venduti sotto forma di miscele di semi e non è possibile escludere una contaminazione crociata, è importante consigliare ai consumatori di non coltivare germogli per il proprio consumo personale e di non mangiare germogli o semi germogliati a meno che non siano stati sottoposti a un’accurata cottura. Questi consigli saranno riesaminati alla luce degli sviluppi futuri.

Prosegui su: efsa.europa.eu la lettura dell'articolo

venerdì 8 luglio 2011

La fondazione Minoprio propone corsi avanzati per tecnici super specializzati nella produzione delle piante. Corsi biennali, per diplomati e liceali.

Parco della fondazione Minoprio
Una grandissima novità in merito alla formazione.
58 istituti italiani sono stati scelti da Ministero per la realizzazione di corsi biennali, per diplomati e liceali, d'alta specializzazione.

Minoprio è l'unico istituto che propone questo tipo di corso nella produzione di piante.
Si chiama “Tecnico Superiore per la filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche” e ha una caratteristica fondamentale: è un corso unico sull’intero territorio nazionale. Questo corso rientra in un importante progetto del Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università, che lo ha lanciato in seguito a uno studio del Ministero dello Sviluppo Economico. Il progetto vede coinvolti 58 Istituti, distribuiti in diverse regioni italiane per la realizzazione di altrettanti Istituti Tecnici Superiori con la sigla ITS, che formeranno tecnici di altissima specializzazione in settori considerati trainanti (efficienza energetica, mobilità sostenibile, bioedilizia, produzioni tipiche). Finalmente arriva anche in Italia una realtà che in Europa esiste dagli anni Settanta. I corsi sono biennali, i docenti devono provenire per il 50% dal mondo imprenditoriale e dall’Università e un terzo delle ore sarà svolto in aziende, in Italia o, preferibilmente, all’estero, sotto forma di tirocinio.


Gli ITS nascono con l’obiettivo di curare due mali in apparente contraddizione: da una parte un’altissima disoccupazione giovanile e dall’altra un sistema industriale che ogni anno non riesce a trovare tecnici specializzati. Un paradosso che nasconde un problema antico: le nostre scuole e le nostre università sfornano diplomati e laureali che hanno spesso una formazione lontana da quella richiesta dal mercato del lavoro. Su richiesta del Ministero dell’Istruzione le realtà che hanno attivato gli ITS hanno dovuto costituire una Fondazione per poter operare a livelli di eccellenza, mentre è stata riconosciuta l’unicità di Minoprio che ha già una Fondazione efficiente.

Di questi 58 ITS, nove sono in ambito agricolo; di questi, otto sono riferibili alla produzione agroalimentare – olio, vino e prodotti che rappresentano la fase di lavorazione e trasformazione dei prodotti – mentre la scuola di Minoprio è l’unica che si occupa direttamente di produzione, in particolare di piante. D’altra parte Como è al secondo posto in Italia per questo genere di produzione, dopo Pistoia.


Il lungo titolo del corso non è stato scelto a caso, contiene in sé concetti fondamentali: “Tecnico Superiore per la filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche”; “filiera” per comprendere competenze che vanno dalla produzione con tecnologie moderne alla commercializzazione; “nuove” per intendere una continua ricerca di innovazione e aggiornamento; “vegetali” per ampliare la conoscenza delle piante da quelle da interno alle piante da orto, da frutto e forestali.

Il corso è rivolto a diplomati a indirizzo agrario o a liceali che dovranno frequentare dei corsi propedeutici e partirà con l’anno accademico. Il corso consentirà di acquisire crediti universitari per l’eventuale ingresso al terzo anno di alcuni Diplomi Universitari, saranno utili ai fini dell’accesso all’esame di stato per le professioni di Agrotecnico e Perito Agrario e costituiranno titolo per l’accesso ai pubblici concorsi.

Le iscrizioni sono aperte fino al 5 agosto e verranno poi riaperte dopo la pausa estiva, dal 29 agosto in poi. Il corso è gratuito, c’è da pagare la sola tassa di iscrizione di Euro 300,00.

La figura formata e specializzata avrà il ruolo di programmare e realizzare produzioni vegetali in coltivazione protetta (serre, tunnel) o all’aperto, curerà gli aspetti promozionali e commerciali del prodotto anche in sinergia con le organizzazioni di mercato.

Coordinerà i processi produttivi del materiale vegetale progettando ove necessario una differenziazione nella coltivazione dei prodotti, con utilizzo di tecniche biologiche, tecnologie informatiche e a risparmio energetico, studierà strategie di marketing, si relazionerà con operatori italiani esteri ed esteri nella logica della delocalizzazione delle produzioni e dell'apertura di nuovi mercati, creerà e gestirà reti di servizi a integrazione dei prodotti interfacciandosi con il mondo della ricerca applicata per l’impiego di tecniche e prodotti sperimentali.

Opererà presso imprese vivaistiche, floricole, orticole, garden, centri di distribuzione e altre imprese agricole. I processi che governerà si delineano in:

• ideazione e pianificazione delle produzioni vegetali
• ricerca applicata nella tecnica colturale con nuove varietà vegetali
• gestione e organizzazione aziendale secondo regolari sistemi di qualità
• gestione dell’approvvigionamento
• coordinamento della promozione e della vendita
• controllo dei risultati di produzione e di vendita

I contenuti formativi e la qualità del corso sono definiti dal Comitato Tecnico Scientifico, rappresentato da facoltà universitarie, organizzazioni imprenditoriali, albi professionali, con lo scopo di raggiungere le seguenti tre competenze:

1. programmare i piani di produzione vegetale e florovivaistica

2. applicare tecniche e tecnologie di produzione innovative a basso impatto ambientale con risparmio energetico

3. organizzare processi di valorizzazione commerciale della pianta florovivaistica.


In un momento difficile come quello attuale, questo corso può costituire la corsia preferenziale per un’occupazione proiettata nel futuro e legata all’ambiente, alle tecnologie più innovative, alle energie rinnovabili, alla produzione e alla valorizzazione del Made in Italy.


Per informazioni e iscrizioni:
Fondazione Minoprio
Viale Raimondi, 54 – 22070 Vertemate con Minoprio (CO)
Tel. 031 900224 – fax 031 900248
http://www.fondazioneminoprio.it/
minforma@fondazioneminoprio.it
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