giovedì 27 maggio 2010

Celiachia e psoriasi: potrebbe esserci una stretta correlazione tra le due malattie autoimmuni.

Da anni sappiamo che la psoriasi è una delle più diffuse malattie autoimmuni, sappiamo meno che la stessa patologia può associarsi ad un’altra malattia su base immunitaria, quale di fatto è la celiachia. Ad essere di questo avviso, ricercatori israeliani che hanno pubblicato i riscontri del loro lavoro sul British Journal of Dermatology.

Lo studio dei ricercatori israeliani è partito dalla osservazione di 12.500 pazienti affetti da psoriasi da almeno venti anni, confrontati con un’altra popolazione costituita da 24.300 coetanei dello stesso sesso ”sani”. Dall’analisi dei due gruppi chiamati in causa si è osservata una stretta correlazione in particolare laddove vi fosse presente la psoriasi, l’incidenza del Morbo Celiaco era dello 0,29%, mentre in soggetti sani la frequenza di celiachia scendeva allo 0,11% .

Le due malattie sono sicuramente diverse, ma con certi ambiti in comune secondo i ricercatori, a partire dall’eziologia delle due malattie ricondotta a diverse cause, fattori esterni ambientali, compreso stress e infezioni, nel primo caso, in particolar modo l’esposizione al glutine nel secondo caso e non solo, occhio anche agli organi coinvolti nelle due patologie, la psoriasi non riguarda solamente la pelle, ma coinvolge diversi apparati, non ultimo quello scheletrico, chi non ricorda le artriti psoriasiche, la stessa cosa avviene in maniera diversa con la celiachia che chiama in causa l’apparato gastrontestinale senza risparmiare le eventuali malattie del ricambio associate e, dunque, dobbiamo considerare anche coinvolte ghiandole come il pancreas e ciò ci offre anche lo spunto per immaginare l’eventualità che sia la psoriasi che la celiachia aprano la strada ad altre malattie autoimmuni, tiroiditi e diabete tipo 1, in primis, che originano dalla stessa eventuale base genetica.

Nei fatti significa che oggi l’esame clinico di un paziente affetto da psoriasi si approfondisce maggiormente di un tempo ricercando eventuali tracce di un diabete di tipo I, così come non si esclude l’eventuale coinvolgimento della tiroide e, in ultimo, un’eventuale celiachia associata sia pure in forme latenti.
Una malattia, quest’ultima, di cui solo negli ultimi anni, grazie a una maggiore attenzione dei medici, si sta scoprendo la grande diffusione. Un tempo le forme lievi passavano inosservate, mentre oggi si presume che un numero anche numeroso di persone celiache non sanno di esserlo.
Dall’approfondimento della psoriasi, dunque, possiamo giungere alla diagnosi di celiachia.

Fonte: http://www.tantasalute.it/

venerdì 21 maggio 2010

Cinque studenti italiani inventano una'applicazione per curare l’orto da iPhone.

Un gruppo di giovani studenti italiani dell’Isis Facchinetti di Busto Arsizio (Varese) hanno voluto inventarsi un nuovo progetto tecnologico, per partecipare ad un concorso locale dedicato all’innovazione.

I cinque giovanissimi hanno provato a risolvere un piccolo problema quotidiano: innaffiare i fiori o curare un orto mentre si è in vacanza o in ufficio. Hanno pensato quindi ad una piccola serra controllabile in remoto da un iPhone, attraverso un’applicazione ad hoc. In soli due mesi, rimanendo a scuola qualche ora in più e rinunciando al tempo libero, è nato il primo prototipo funzionante della loro “Serra Domotica”. Il progetto è valso loro un premio assegnato dall’Unione Industriali di Varese e dall’Università Carlo Cattaneo, oltre alla già citata iscrizione all’albo delle eccellenze.

«Per ora questo è un approfondimento nostro», racconta Enthonj, uno dei cinque ragazzi,  “Ci siamo documentati e abbiamo iniziato a smanettare con l’SDK di iPhone, al momento l’applicazione è ancora rudimentale ma siamo certi di poterla migliorare… il software funziona già perfettamente per quando riguarda la comunicazione dello stato in cui si trova la serra, ora stiamo lavorando più sull’invio dei comandi per la gestione».

Oltre all’applicazione, i ragazzi hanno realizzato la serra vera e propria: una sorta di acquario per le piante da giardino, che darebbe la possibilità a tutti di gestire un piccolo orticello direttamente dall’ufficio.

Nel futuro di questi giovanissimi, ovviamente, c’è l’università: Enthonj pensa di iscriversi al Politecnico e nel suo futuro vede lo sviluppo di applicazioni web. Loro dovranno aspettare di crescere professionalmente, ma per noi la loro intraprendenza è già una bella sorpresa.

Leggi tutto l'articolo in: http://www.melablog.it/post/11774/cinque-studenti-italiani-inventano-lorto-che-si-cura-da-iphone

martedì 18 maggio 2010

Fibromialgia: bastano pochi passi e un po di giardinaggio per alleviare il dolore della malattia

L`ippocampo è una regione del cervello che può essere stimolata da una varietà di patologie legate agli effetti dello stress, tra cui proprio la fibromialgia, un disturbo che provoca l`insorgenza di un dolore diffuso in tutto l`organismo. Nonostante le cause della malattia siano ancora in parte sconosciute, molti studiosi ritengono che alla basa vi sia il coinvolgimento del sistema nervoso centrale.

Fare delle passeggiate, dedicarsi al giardinaggio o fare le scale a piedi potrebbe ridurre i disturbi associati alla fibromialgia. È quanto emerge da uno studio pubblicato su BioMed Central da alcuni ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, negli Usa.

La ricerca è stata condotta su un campoine di 84 pazienti affetti da fibromialgia, cui è stato chiesto di svolgere 30 minuti di moderata attività fisica per 5 – 7 giorni a settimana. Gli esercizi, di modesta intensità, miravano a modificare le abitudini della vita quotidiana: prevedevano infatti di fare le scale anziché prendere l’ascensore, di camminare e di scegliere hobby come il giardinaggio.

Al termine dell’esperimento, è emerso che il livello di movimento quotidiano dei pazienti era aumentato del 54%, mentre i deficit funzionali e i dolori collegati alla malattia erano diminuiti in modo significativo.
Lo studio ha dimostrato che una moderata serie di esercizi, da svolgere quotidianamente, potrebbe migliorare efficacemente i sintomi della malattia”.


Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/
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