Questo stile di coltivazione non convenzionale è noto come idroponica, ovvero la pratica di coltivare piante senza terra. I giardinieri coltivano le piante direttamente in pozze d'acqua, rendendo più facile per le piante ottenere ciò di cui hanno bisogno e per i coltivatori conservare le risorse.
Sebbene l'agricoltura idroponica sia da tempo utilizzata per esperimenti di scienza alimentare, i ricercatori hanno iniziato sempre più a valutare se potrebbe rappresentare la prossima grande innovazione per l'agricoltura urbana, condensando tutti i vantaggi di un orto urbano all'aperto in uno spazio interno più efficiente e meno dispendioso.
Stiamo parlando di sistemi che riempiono l'intero soffitto di un magazzino, ed è qui che qualcosa come l'idroponica può entrare in gioco e portare un po' di quell'efficienza su scala industriale all'agricoltura urbana.
Coltivare piante in acqua anziché nel terreno in realtà utilizza una piccola frazione dell'acqua utilizzata nell'agricoltura tradizionale: poiché non c'è terreno che assorba l'acqua, tutta questa va direttamente alle piante. Attualmente, l'agricoltura è responsabile di oltre il 70 percento del consumo globale di acqua . Con la diminuzione delle riserve di acqua dolce del pianeta e la domanda in aumento, l'idroponica potrebbe contribuire a soddisfare un'urgente necessità di ridurre drasticamente il consumo di acqua nell'agricoltura.
L'idroponica è particolarmente adatta agli ambienti urbani dove il terreno è scarso perché può essere coltivata quasi ovunque ci sia accesso all'elettricità e all'acqua corrente. Tuttavia, l'idroponica non deve essere limitata agli ambienti urbani: può essere efficace in quasi ogni contesto, indipendentemente dalla densità di popolazione. Immaginate di poter installare una serra per coltivare lattuga e altre verdure per la comunità locale.
Dal controllo del clima all'illuminazione, quasi ogni elemento dell'agricoltura urbana indoor richiede l'uso di elettricità, e questo consumo di energia si somma. le spese che derivano da un elevato consumo di energia possono rendere l'idroponica difficile da sostenere come modello di business, almeno in una città densamente popolata. Potrebbe convenire trasferirsi in periferia alla ricerca di costi di utenze e terreni più bassi.
Pro e contro della coltura idroponica
L'idroponica, una tecnica che permette di coltivare piante senza l'uso del suolo, utilizzando invece soluzioni nutritive liquide, si sta affermando come una delle possibili soluzioni per l'agricoltura urbana. Questa tecnica ha diverse potenzialità, ma anche alcuni limiti. Analizziamoli.
Vantaggi dell'idroponica
Ottimizzazione dello spazio:
Le coltivazioni idroponiche possono essere verticali, consentendo di sfruttare al massimo lo spazio disponibile, caratteristica essenziale nelle città densamente popolate.
Risparmio idrico:
L'idroponica utilizza circa il 90% in meno di acqua rispetto all'agricoltura tradizionale, grazie al ricircolo delle soluzioni nutritive.
Produzione locale e sostenibile:
Coltivare vicino ai centri urbani riduce i costi e le emissioni legate al trasporto, migliorando la sostenibilità.
Coltivazioni indipendenti dal clima:
Sistemi idroponici possono essere utilizzati in ambienti controllati, rendendo possibile la produzione tutto l'anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
Migliore controllo dei nutrienti:
Le piante ricevono una miscela nutritiva ottimizzata, che può portare a una crescita più rapida e a una resa maggiore rispetto alla coltivazione tradizionale.
Assenza di pesticidi:
Coltivando in un ambiente controllato, si riduce la necessità di utilizzare pesticidi e altre sostanze chimiche.
Svantaggi dell'idroponica
Alti costi iniziali:
L'installazione di un sistema idroponico richiede un investimento significativo per l'acquisto di attrezzature, sensori, pompe e strutture adeguate.
Dipendenza dalla tecnologia:
Un guasto tecnico (ad esempio a una pompa o a un sistema di irrigazione) può compromettere rapidamente la salute delle piante.
Consumo energetico:
I sistemi idroponici indoor richiedono spesso luce artificiale e altre attrezzature, che possono comportare un consumo energetico significativo.
Conoscenze tecniche necessarie:
La gestione di un sistema idroponico richiede competenze specifiche per monitorare parametri come pH, concentrazione di nutrienti e livelli di ossigenazione.
Limitata varietà di colture:
Non tutte le piante si prestano bene alla coltivazione idroponica; la tecnica è più adatta per ortaggi a crescita rapida e meno per colture di grandi dimensioni o a lungo ciclo.
Possibili rischi di contaminazione:
In caso di contaminazione del sistema (es. da funghi o batteri), la diffusione può essere rapida, poiché tutte le piante condividono la stessa soluzione nutritiva.
Conclusioni
L'idroponica rappresenta sicuramente una soluzione promettente per affrontare le sfide dell'agricoltura urbana, soprattutto in termini di efficienza spaziale e sostenibilità.
Tuttavia, il successo dipende dalla risoluzione delle sfide tecnologiche ed economiche associate.
È probabile che questa tecnica si affermi come una parte complementare di un approccio più ampio che includa altre tecnologie (come l'aeroponica e l'agricoltura verticale) e pratiche sostenibili.