sabato 1 maggio 2010

Il ruolo delle piante nel riscaldamento globale. Le piante restano un mezzo efficace per combattere il riscaldamento globale

Nonostante emettano in piccole quantità un gas ad effetto serra le piante restano un mezzo efficace per combattere il riscaldamento globale. E’ quanto sostiene un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori dell’Università di Edimburgo e coordinato dal dottor Andy McLeod.

La ricerca ha calcolato che le piante emettano meno dell’1% delle emissioni totati di metano sulla Terra. Quindi, anche se il metano è considerato circa 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’impatto sul riscaldamento globale, la vegetazione non ne produrrebbe poi così tanto da incidere significativamente sull’aumento delle temperature e su quanto sta avvenendo relativamente ai cambiamenti climatici.

I risultati di questo studio sono in netto contrasto con una precedente ricerca scientifica che aveva ipotizzato che le piante erano responsabili della produzione di grandi quantità di gas serra.

I nuovi dati forniti dall’Università di Edimburgo confermano al contrario che gli alberi sono un modo utile per compensare le emissioni di gas a effetto serra, in quanto la loro produzione di piccole quantità di metano è di gran lunga superata e compensata dalla loro capacità di immagazzinare il carbonio dall’atmosfera nelle foglie, nel legno e nella corteccia.

Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati hanno creato delle foglie artificiali utilizzando la pectina contenuta naturalmente nelle piante e hanno poi misurato il metano prodotto quando le foglie venivano esposte alla luce solare.

Hanno poi unito i loro risultati con i dati satellitari sulla copertura vegetale della superficie terrestre, l’ozono nell’atmosfera, la copertura nuvolosa, la temperatura, e le informazioni sul ruolo delle emissioni solari nell’incremento del metano prodotto da tutte le piante presenti sulla Terra.

I loro risultati confutano precedenti studi che avevano indicato che la quantità di metano prodotta dalle piante avrebbe potuto essere molto più alta. La ricerca futura prenderà in esame la produzione di metano da parti di piante diverse dalle foglie, e la quantità di metano emessa da diverse specie di piante in diverse regioni della Terra.

Fonte: http://www.ecologiae.com/

venerdì 30 aprile 2010

Mancanza di ferro? Consigli e trucchi per assorbire la quantità giusta di questo importante elemento. Alimenti che contengono ferro. Una giornata a tutto ferro.


Il ferro è un elemento molto importante per
il nostro organismo, infatti entra nella costituzione
dell'emoglobina, della mioglobina e di diversi enzimi.

Svolge importanti funzioni, quali: trasporto di ossigeno ai
tessuti, trasferimento di elettroni nella catena
respiratoria, produzione di vitamina A e trasmissione degli
impulsi nervosi.
Il contenuto di ferro nell'organismo è di
circa 3-4 g. Circa il 65% del ferro totale dell'organismo è
presente nella molecola dell'emoglobina, mentre il 10% è
contenuto nella mioglobina. La quota rimanente è
rappresentata principalmente dal ferro di deposito
(ferritina ed emosiderina), mentre minime quantità sono
contenute negli enzimi e nei citocromi o sono associate alla
transferrina (proteina di trasporto).


FABBISOGNO

Il fabbisogno di ferro varia con l'età, le condizioni
fisiologiche e il sesso.
è maggiore
nella donna a causa delle perdite mestruali, aumenta in
gravidanza e diminuisce con l'età.
La tabella 1 mostra queste differenze.


Tipo
di alimento (100 grammi)




FABBISOGNO MG / DIE

Maschi
11-17 anni

12 mg

Maschi
18

10 mg

Femmine
11-14

11-18 mg

Femmine
14 fino a menopausa

18 mg


Menopausa

10 mg

Gestanti

30 mg

Nutrici

18 mg

Tabella 1

CARENZA

La carenza in ferro è responsabile dell'anemia
sideropenica
, patologia molto diffusa in Europa
(circa il 20-30% delle donne in età fertile ed adolescenti),
provocata da esaurimento delle riserve. Clinicamente
l'anemia da carenza di ferro si presenta con debolezza,
pallore, disturbi nella regolazione della temperatura
corporea, tachicardia.

Le carenze di ferro (sideropenia) sono in Italia piuttosto
frequenti, almeno nei gruppi di popolazione a più elevato
fabbisogno di ferro: lattanti, adolescenti, donne in età
fertile.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che
600-700 milioni di persone al mondo hanno carenze di ferro.

è ormai
accertato che le carenze di ferro riducono la funzionalità
del cervello, peggiorando la memoria e la capacità di
apprendimento.

Durante la gravidanza se le riserve sono basse, causa la
richiesta supplementare di ferro dovuta alla rapida crescita
del bambino durante gli ultimi sei mesi di gestazione, si
potrebbe determinare uno stato di carenza potenzialmente in
grado di rallentare la crescita cerebrale del bambino.

La carenza di ferro si scopre attraverso un semplice esame
del sangue.

DOVE
è
CONTENUTO IL FERRO

Il ferro è contenuto in molti alimenti come
i legumi, il cacao, la carne, purtroppo però il nostro
organismo ne assorbe solo una percentuale molto bassa
rispetto a quello contenuto negli alimenti.

Negli alimenti di origine animale (carne, pesce ...) il
ferro è presente in una forma chimica detta "eme" che viene
meglio assorbita. Nei vegetali il ferro si trova in una
forma chimica detta "non eme" il cui assorbimento è molto
più basso.



Alimento


Apporto di ferro (mg)

Milza di
bovino

42

Fegato
di suino

18


foglie

15

Cacao
amaro

14

Germe di
frumento

10

Fagioli
borlotti

9


Radicchio verde

7.8


Pistacchi

7.3

Pesche
secche

6

Cozze

5.6

Muesli

5.6

Cavallo

3.9

Spinaci

2.9


Lenticchie

2.1
Tabella 2 - Contenuto in ferro di alcuni
alimenti (INN 2000)

PICCOLI TRUCCHI PER FAR ASSORBIRE IL FERRO

Il nostro organismo assorbe circa il 25% del ferro contenuto
in carne, pesce e pollame. L'assorbimento di ferro da
cereali, verdura, frutta è notevolmente minore ma aumenta se
sono assunti insieme a:

  • Vitamina C - presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni,
    è in grado di moltiplicare l'assimilazione del ferro
    "non eme".

  • Cisteina - presente nella carne e nel pesce, è in grado
    di far assorbire 2 o 3 volte in più il ferro "non eme"
    presente nella verdura.

  • Vitamina A, complesso B, rame, calcio, manganese e
    molibdeno - sono necessari per un completo assorbimento
    del ferro.

  • Acido lattico nei crauti - aumenta l'assorbimento del
    minerale.

ATTENZIONE: Il tè e il caffè riducono
l'assorbimento del ferro.




GIORNATA A TUTTO FERRO

Colazione

- 1 tazza di latte con muesli (questo prodotto
mediamente contiene 6 mg di ferro ogni 100 gr.)

- 1 spremuta di agrumi (la vitamina C aumenta
l'assimilazione del ferro)


Ore 10

- 1 frutto o 1 barretta ai cereali fortificata
(esistono prodotti con aggiunta di ferro)



Pranzo

- 1 bistecca di cavallo

- Spinaci conditi con olio e limone

- Fagioli borlotti conditi con olio e limone



Ore 17

- 2 pezzi di pesche secche + una tazza di tè



Cena

- Zuppa di lenticchie

- Frittata con zucchine

- 1 panino


Fonte: http://www.sportmedicina.com/

martedì 27 aprile 2010

Le radici: oggi parliamo del ruolo fondamentale delle radici per il sostegno e la nutrizione degli alberi

Le radici legnose degli alberi sono organi che sopportano l'albero meccanicamente, funzionano come organi di riserva di energia, trasportano acqua e sostanze in essa disciolte, sintetizzano sostanze organiche: regolatori di crescita, aminoacidi e vitamine essenziali per lo sviluppo.

Le radici legnose possono essere molto superficiali o molto profonde e non assorbono acqua. Altre caratteristiche delle radici legnose sono: assenza di midollo, gli elementi conduttori sono più larghi di quelli del tronco, le cellule parenchimatiche sono in percentuale maggiore rispetto a quelle del tronco ed il parenchima accumula sostanze di riserva, generalmente amido. E' importante ricordare che il parenchima delle radici legnose accumula riserve di energia e che la capacità di difesa delle radici dipende dalle riserve stesse. Quando si abbassano le riserve, la difesa è bassa. Quando diminuisce la difesa, si ha l'attacco dei patogeni più deboli ed opportunisti.

La RIZOSFERA è l'interfaccia assorbente radici-suolo. E' la zona di circa un millimetro di spessore posta attorno all'epidermide dei peli radicali e delle cellule intorno alle micorrize (verranno descritte approfonditamente in seguito). Il rizoplano è la striscia di suolo in cui avviene l'assorbimento degli elementi nutritivi disciolti da parte dall'albero. Nella rizosfera e nel suolo circostante, abitano una grande varietà di organismi, più informazioni si riescono ad avere sulla rizosfera e maggiori saranno le probabilità che i trattamenti fatti risultino benefici e non dannosi. Ovunque nel mondo si assista ad un declino degli alberi in città e nei boschi, può significare che gli alberi sono malati a causa di un problema a livello di rizosfera.

Per quanto riguarda il suolo, ancor oggi molti testi lo definiscono come: -materiale sciolto, costituito da roccia disgregata e altri minerali e da sostanza organica parzialmente decomposta, che ricopre gran parte della superficie terrestre-. Una definizione più corretta del suolo potrebbe essere che si tratta di sostanza costituita da sabbia, limo, argilla, sostanza organica in decomposizione, aria, acqua ed un enorme numero di organismi viventi. La sopravvivenza di tutti i sistemi viventi dipende enormemente dalla sinergia e dall'efficienza nell'ottimizzare il funzionamento di tutti i processi, mantenendo gli sprechi al minimo livello possibile. Quando efficienza e sinergia iniziano a diminuire, inizia il declino. Gli alberi a livello energetico sono dipendenti dalla radiazione luminosa del sole, dall'acqua e dagli elementi assorbiti dal suolo come componenti strutturali.

Leggi tutto l'articolo su: CulturaDelVerde.it
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