Un team di ricercatori indiani del
Jawaharlal Nehru tropical botanic garden and research institute di Thiruvananthapuram, nel Kerala, ha pubblicato su
Plant Biology l'affascinante ricerca "
Fluorescent prey traps in carnivorous plants" nella quale si evidenzia che «Le
piante carnivore acquisiscono la maggior parte delle loro sostanze nutritive catturando formiche, insetti e altri artropodi attraverso le loro foglie evolutesi in trappole biologiche. Finora, gli attrattori più noti delle prede nelle trappole preda carnivore erano
il nettare, il colore e stimoli olfattivi», ma i ricercatori hanno esaminato le prede intrappolate in 14 specie/ibridi di
Nepenthes 5
Sarracenia, 5
Drosera, 2 di
Pinguicula ed anche nella
Dionaea muscipula e nell'
Utricularia stellaris, sottoponendo le piante carnivore a scansione UV 366 nm ed hanno scoperto che i perestomi di alcune di loro presentavano una fluorescenza: «Abbiamo trovato l'esistenza di distinte
emissioni di fluorescenza blu presso i punti di cattura delle prede in Nepenthes, Sarracenia e Dionaea». Queste emissioni blu che
attraggono le prede aumentano con l'arrivo della preda nella trappola e diminuiscono mentre sta morendo.
Quindi, alcune
piante carnivore agiscono come "lampade fluorescenti" blu per attrarre le prede e questa seducente fluorescenza bluastra rivela un nuovo meccanismo di cattura delle prede in alcune specie.,
Uno dei ricercatori indiani,
Sabulal Baby, ha spiegato a Bbc Nature che «Queste distinte emissioni azzurre erano finora sconosciute nelle trappole delle piante carnivore. Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo studio che notifica tali emissioni fluorescenti forti e distinte nel regno vegetale».
Il team ha trovato le emissioni blu nel bordo delle piante carnivore a brocca Nepenthes e Sarracenia e anche sui lati interni nella Dionaea muscipul. La maggior parte degli insetti e degli altri artropodi è in grado di percepire le regioni UV dello spettro elettromagnetico e gli anelli blu fluorescenti dei peristomi delle può renderle molto attraenti ai loro occhi, inoltre queste emissioni fluorescenti sarebbe anche percepibili in condizioni di scarsa luminosità e quindi
attrarre anche prede notturne. Anche diversi piccoli mammiferi come topi, pipistrelli e toporagni non sarebbero insensibili alla fluorescenza.
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