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lunedì 7 ottobre 2013

Isolati i tre geni della giovinezza che regalano pelle liscia anche dopo i 100 anni






Trovate tre variazioni genetiche congenite in un'area specifica del Dna di un gruppo di ultracentenari.

Sono stati identificati per la prima volta i "geni della giovinezza" che garantiscono una pelle sempre liscia, anche dopo i 100 anni di età.
Sono 3 variazioni genetiche congenite, identificate con le sigle Kcnd2, Diaph1 e Edem1, e sono state trovate in un'area specifica del DNA umano di un gruppo di fortunati ultracentenari con una pelle eccezionalmente giovane.

La scoperta è dei ricercatori del dipartimento di dermatologia della Stanford university school of medicine e dell'Albert Einstein College of medicine di New York e lo studio è pubblicato su Journal of investigative dermatology.

INVECCHIAMENTO RALLENTATO - Gli scienziati hanno potuto accedere ad un corposo database del DNA di 1.000 persone anziane, inclusi 100 ultracentenari, residenti a New York.
"Escludendo chi si era sottoposto ad interventi di chirurgia e trattamenti estetici, abbiamo individuato gli stessi 3 geni in chi mostrava un invecchiamento molto più rallentato nonostante avesse già superato i 100 anni di età."

Prosegui la lettura: www.corriere.it



giovedì 21 febbraio 2013

Scoperto un altro trucco delle piante carnivore per attrarre gli insetti: la fluorescenza.






Un team di ricercatori indiani del Jawaharlal Nehru tropical botanic garden and research institute di Thiruvananthapuram, nel Kerala, ha pubblicato su Plant Biology l'affascinante ricerca "Fluorescent prey traps in carnivorous plants" nella quale si evidenzia che «Le piante carnivore acquisiscono la maggior parte delle loro sostanze nutritive catturando formiche, insetti e altri artropodi attraverso le loro foglie evolutesi in trappole biologiche. Finora, gli attrattori più noti delle prede nelle trappole preda carnivore erano il nettare, il colore e stimoli olfattivi», ma i ricercatori hanno esaminato le prede intrappolate in 14 specie/ibridi di Nepenthes 5 Sarracenia, 5 Drosera, 2 di Pinguicula ed anche nella Dionaea muscipula e nell'Utricularia stellaris, sottoponendo le piante carnivore a scansione UV 366 nm ed hanno scoperto che i perestomi di alcune di loro presentavano una fluorescenza: «Abbiamo trovato l'esistenza di distinte emissioni di fluorescenza blu presso i punti di cattura delle prede in Nepenthes, Sarracenia e Dionaea». Queste emissioni blu che attraggono le prede aumentano con l'arrivo della preda nella trappola e diminuiscono mentre sta morendo.

Quindi, alcune piante carnivore agiscono come "lampade fluorescenti" blu per attrarre le prede e questa seducente fluorescenza bluastra rivela un nuovo meccanismo di cattura delle prede in alcune specie., Uno dei ricercatori indiani, Sabulal Baby, ha spiegato a Bbc Nature che «Queste distinte emissioni azzurre erano finora sconosciute nelle trappole delle piante carnivore. Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo studio che notifica tali emissioni fluorescenti forti e distinte nel regno vegetale».

Il team ha trovato le emissioni blu nel bordo delle piante carnivore a brocca Nepenthes e Sarracenia e anche sui lati interni nella Dionaea muscipul. La maggior parte degli insetti e degli altri artropodi è in grado di percepire le regioni UV dello spettro elettromagnetico e gli anelli blu fluorescenti dei peristomi delle può renderle molto attraenti ai loro occhi, inoltre queste emissioni fluorescenti sarebbe anche percepibili in condizioni di scarsa luminosità e quindi attrarre anche prede notturne. Anche diversi piccoli mammiferi come topi, pipistrelli e toporagni non sarebbero insensibili alla fluorescenza.

Leggi quì l'articolo completo






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