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martedì 25 agosto 2009

Celiachia e diabete: Le nuove strade della ricerca e della diagnosi su due dei principali disturbi alimentari del nuovo secolo.

Un importante appuntamento per chi è interessato alle dinamiche legate alla celiachia ed al diabete. Il giorno 13 settembre 2009 alle ore 16,30, presso il Centro Diurno di Gratteri (PA) si terrà la conferenza "Celiachia e Diabete", un incontro in cui docenti universitari e addetti al settore si confronteranno sulle nuove frontiere di diagnosi ed analisi preventiva.

La celiachia è oggi considerata come un disturbo alimentare estremamente diffuso nei paesi più ricchi, e soprattutto sta spingendo l'industria alimentare ad aprire una nuova fascia di mercato legato proprio alla produzione di alimenti senza glutine.

A questo dato non poteva non seguire un incremento sostanziale degli investimenti relativi alle tecnologie diagnostiche che molti laboratori stanno ponendo in essere proprio per migliorare la prevenzione e la cura di questa malattia.

Sul diabete sono state già spesi fiumi di parole: è indubbiamente la disfunzione alimentare del secolo, frutto del regime alimentare isterico e compulsivo dei paesi industrializzati e in netto e continuo aumento soprattutto nelle giovani generazioni.

Entrambe le problematiche richiedono abitudini alimentari ad hoc e tagliati sulle specifiche esigenze delle persone celiache e diabetiche, e questa conferenza vuole proprio evidenziare i nuovi sviluppi legati alla ricerca, test per diabetici e celiaci, conditi dalla degustazione di prodotti senza glutine preparati seguendo le ricette del volume "Delizie senza Glutine" (ed. Marsala).

PROGRAMMA
ore 16.30: Effettuazione dell’Eoruspital test per la celiachia.

Ore 17.00: Presentazione da parte del Sindaco di Gratteri Avv. Muffoletto

Seguirà il dibattito sui temi con l’intervento di:Giuseppe Brignola - Prof. Aggregato di Dermatologia - Università di Palermo; Carla Giordano - Prof. Associato di Diabetologia ed Endocrimnologia - Università di Palermo; Giuseppe Iacono - Responsabile dell’Unità di Gastroenterologia Pediatrica - Ospedale dei Bambini di Palermo; Francesco Scarlata - Prof. Aggregato di Infettivologia - Università di Palermo.

Al termine: Degustazione delle “delizie senza glutine” preparate dalla sig.ra Concetta Grisanti.

giovedì 23 luglio 2009

Celiachia e turismo: Dai ristoranti alle strutture, ecco le novità per i turisti intolleranti al glutine.


L’allergia al glutine è una patologia molto diffusa, e la percentuale di persone affette da questa disfunzione aumenta ogni anno vertiginosamente.

Il mercato alimentare, si è dovuto necessariamente adeguare a questa nuova tendenza proponendo prodotti gluten-free, disponibili inizialmente solo nelle farmacie e poi, finalmente, nella grande distribuzione.

A seguire questa tendenza, adesso, è il mercato turistico, che spalanca le sue porte alle persone affette da celiachia, proponendo i viaggi gluten free, ossia itinerari, pacchetti vacanze e soluzioni pensate esclusivamente per i celiaci.

La rete si allarga e coinvolge tutto il sistema turistico italiano. Dagli Autogrill, che propongono adesso scaffali con prodotti ad hoc per gli intolleranti al glutine, ai ristoranti, il cui menu giornaliero offre piatti riservati ai celiaci, fino alle strutture turistiche ed alle navi da crociera che da quest’anno, propongono menu specifici per questa categoria di allergici.

Niente più sacrifici quindi per i turisti affetti da celiachia, al contrario, maggiore attenzione da parte degli operatori a questa fetta di clienti che diventa sempre più ampia e sempre più esigente.

Soddisfazione da parte delle associazioni di settore, che pur confermando la notizia della pericolosa tendenza all’aumento vertiginoso di questa intolleranza alimentare in tutte le fasce d’età della popolazione mondiale, possono segnare un punto a favore del sostegno a questa fascia debole.

venerdì 10 luglio 2009

Per le medicine gli italiani spendono quasi il doppio rispetto alla frutta e verdura

Secondo Coldiretti gli italiani spendono per farmaci il doppio di frutta e verdura, il cui consumo potrebbe sicuramente favorire un minor ricorso ai farmaci secondo l'antico proverbio.
Dal rapporto Osmed 2008, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) emerge che la spesa farmaceutica totale, comprensiva della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le strutture pubbliche, e' stata di 24,4 miliardi di euro.

Si tratta di un valore che è quasi il doppio della spesa per frutta e verdura fresche e per ortaggi surgelati delle famiglie italiane che nel 2008 hanno destinato 14 miliardi, con un calo dell'acquisto medio per nucleo familiare del 3,1 per cento (378,7 chili per famiglia) mentre l'uso di medicine di fascia A è cresciuto del 4,9 per cento nello stesso anno.

Tra i farmaci di maggior consumo ci sono peraltro quelli per le patologie relative al sistema cardiovascolare, gastrointestinale e a quello del sistema nervoso centrale sul quale la corretta alimentazione ha un impatto determinante.

Fonte: Republica.it

giovedì 2 luglio 2009

Il consumo dei succhi di frutta danneggia i denti

Bere succhi di frutta fa male ai denti e spesso puo' letteralmente erodere lo smalto. Lo rivela una ricerca del Rochester Medical Center dell'Universita' di New York pubblicata sul Journal of Dentistry.
"Alcuni succhi di frutta sono cosi' acidi che possono ridurre la durezza dello smalto dell'84 per cento, facendo consumare i denti piu' in fretta", ha detto il dottor Yan-Fang Ren, dell'Eastman Institure for Oral Health.

"L'acido del succo di arancia - ha continuato - e' cosi' forte che i denti vengono letteralmente lavati via". E' noto da tempo che i succhi di frutta e le bibite gassate hanno un alto contenuto di acido e che possono ridurre la resistenza dello smalto.

Tuttavia, lo studio di Ren mostra che gli effetti di queste bevande possono essere piu' gravi di quanto si pensasse.

"Siamo arrivati alla scoperta - ha spiegato - misurando gli effetti corrosivi delle sostanze sbiancanti per i denti. Abbiamo utilizzato degli scanner ad alta risoluzione per guardare la superficie dei denti in maniera dettagliata. Quello che abbiamo visto e' che l'azione corrosiva degli sbiancanti e' insignificante rispetto a quella dei succhi di frutta.

Il consumo di queste bibite e' potenzialmente dannoso per i denti. Non abbiamo ancora degli strumenti per evitare l'erosione, anche se riteniamo che alti livelli di fluoruro possono rallentarla".

Nel frattempo, forse dovremmo semplicemente seguire i consigli dei dentisti sul consumo di queste bevande: berle non troppo lentamente, solo con una cannuccia oppure mentre si mangia.

Sono in aumento le persone intolleranti al glutine!

Il numero delle persone affette da celiachia è quadruplicato dal 1948 ad oggi rendendo necessari strumenti più efficaci per la cura e la diagnosi della malattia stessa, tanto che la malattia è ormai diffusa quanto il diabete o l’artrite reumatoide.

Sono allergiche al glutine, le persone affette da celiachia , essa e' una proteina presente nel grano, nell’orzo e nella segale. L’ingestione di tale proteina causa una reazione immunitaria che danneggia i villi intestinali, provocando diarrea, crampi, anemia, infertilità, una prematura e grave osteoporosi. La malattia si cura soltanto modificando la dieta, da cui occorre eliminare il glutine.

L’allarme è stato lanciato sulle pagine di Gastroenterology da Joseph Murray e il suo gruppo di ricerca della Mayo Clinic il quale afferma:
"I disturbi causati ai celiaci sono diventati molto più comuni negli ultimi 50 anni e non sappiamo la causa. La malattia colpisce oggi 1 persona su 100, ma, considerato che i suoi sintomi sono spesso confusi con quelli di altri disturbi, le persone affette da celiachia potrebbero essere molto più numerose".

Per il gastroenterologo, dal momento che il numero dei celiaci è quadruplicato negli ultimi 50 anni ed una cattiva diagnosi può causare morte prematura, sarebbe saggio iniziare a considerare la malattia come un vero e proprio caso di salute pubblica, che va affrontato con i giusti mezzi e la dovuta attenzione.

mercoledì 10 giugno 2009

Celiachia, convegno a Mola di Bari. Specialisti a confronto sulle nuove frontiere della lotta all’intolleranza al glutine

Giovedì 11 giugno si svolgerà a partire dalle 9, nel Teatro Angioino di Mola di Bari, un convegno scientifico sulla celiachia.

Se non diagnosticata in tempo e non trattata correttamente la celiachia può portare a numerose e gravi complicanze, come ad esempio il carcinoma dell’intestino, l’artrite reumatoide, danni alla funzionalità della milza e a patologie epatiche e vascolari.

I relatori, medici e laboratoristi delle Università di Bari, Napoli e Roma, presenteranno un panorama esaustivo sulle attuali conoscenze, approfondendo questo argomento alla luce della più recente letteratura. L’obiettivo è ottenere una comunicazione fra tutte le figure professionali coinvolte, per arrivare a una corretta e precoce diagnosi, che possa portare anche ad un’adeguata terapia per prevenire le complicazioni dovute alla malattia celiaca.

Al convegno, organizzato dal dott. Tommaso Luisi, responsabile del reparto di gastroenterologia dell’Ospedale “Di Venere” di Bari, e dalla dott.ssa Annamaria Baldassarre, responsabile del laboratorio di analisi della ASL di Mola, parteciperanno 50 medici, 15 biologi, 15 tecnici di laboratorio e 15 infermieri professionali. Il convegno è patrocinato dalla Regione Puglia, dall’Università di Bari, dall’Asl di Bari, dal Comune di Mola e dall’Associazione Italiana Celiaci (presidente il prof. Antonio Francavilla).

venerdì 5 giugno 2009

Programma ortofrutta nelle scuole. 'Ottima occasione per educare i nostri ragazzi ad una corretta alimentazione'

'Con il Programma Ortofrutta nelle scuole abbiamo la grande opportunità di educare i nostri bambini e ragazzi al corretto consumo di frutta e verdura partendo dalle scuole. Non solo: questo intervento, che abbiamo fortemente voluto a Bruxelles, attiverà programmi di educazione alimentare in tutti i Paesi comunitari e l'Italia, leader europeo nella produzione di ortofrutta di qualità, potrà impostare su queste basi una strategia di sviluppo per una fra le filiere più importanti, per ricadute economiche ed occupazionali, in tutto il territorio nazionale'.
Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia in merito al Programma Ortofrutta nella Scuole.

Il piano prevede il coinvolgimento di circa 500 mila studenti ogni anno, in tutte le regioni d'Italia, a partire dalle scuole primarie. Nella prima fase (anno scolastico 2009/2010) saranno attivati 16 mln di euro per la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole e verranno realizzate una serie di misure di accompagnamento: programmi educativi mirati, azioni di divulgazione e informazione, visite e fattorie didattiche.

L'idea di dar vita ad un programma per promuovere il consumo di frutta e verdura nasce anche da una considerazione: questi alimenti vengono mangiati meno di quanto si dovrebbe. Nel nostro Paese, infatti, il consumo di frutta ed ortaggi è ben lontano dalle 5 porzioni giornaliere e dai 400 gr. raccomandati: gli italiani ne consumano in media 2.8 porzioni al giorno.

Non solo: la diffusione dell'obesità e del sovrappeso giovanili sta raggiungendo livelli di attenzione (più del 25% di bambini e adolescenti italiani sono obesi o in sovrappeso) e stanno aumentando le patologie direttamente riconducibili alla presenza di indici di massa corporea superiori alla norma.

martedì 2 giugno 2009

Il pomodoro ridotto in pillole per salvarci dall'infarto

Alcuni scienziati britannici hanno ridotto l'italianissimo frutto rosso in pillole per contrastare l'accumulo di grassi nelle arterie: è un integratore in compresse che avrà il nome di Ateronon e che, dicono, ha la proprietà di impedire al colesterolo cattivo di accumularsi nel sangue e causare infarti ed ictus.

Il gruppo di ricercatori ha lavorato sul licopene, il potente antiossidante che si accumula sulla buccia e colora di rosso il pomodoro estraendone il salubre principio attivo.

I cardiologi inglesi ne hanno parlato ieri in un convegno a Londra, raccontando come la pasticca al pomodoro ha distrutto quasi tutto il grasso nelle arterie di 150 volontari in circa otto settimane, bloccando l'ossidazione del grasso nel sangue.

Servono altri test, ammettono, per essere certi della sua efficacia. Ma i primi risultati fanno ben sperare.

La singola capsula al pomodoro contiene tanto licopene quanto 3 kg di pomodori maturi. L'antiossidante è difficile da assorbire nella sua forma naturale, spremuto così invece sarebbe efficace.

Le compresse cosi' ottenute potranno essere comprate anche nei supermercati, assendo gli ingredienti naturali vengono dunque sorpassate le procedure di autorizzazione per i nuovi farmaci.

Agli inglesi le pillole con il concentrato di pomodoro, ma noi italiani preferiamo il pomodoro al naturale, dieta mediterranea contro chimica o sintesi più o meno naturale. La compressa rossopomodoro semina più di qualche scetticismo in Carlo Cannella, nutrizionista alla Sapienza di Roma: "Cinque dosi di frutta e verdura al giorno, ecco la vera medicina che protegge da quasi tutto: gli integratori non servono a niente da soli, mentre col cibo hanno effetti trascurabili". Pomodoro fresco, molto meglio di un cachet.

venerdì 1 maggio 2009

Sicurezza alimentare, tolleranza zero, a tutti i prodotti l'etichetta d'origine


La Cia sostiene la 'tolleranza zero' contro i contraffattori degli alimenti.
'Tolleranza zero' per chi sofistica ed inquina gli alimenti, attentando alla salute pubblica; rendere sempre più rigorosi i controlli; estendere a tutti i prodotti agroalimentari l’indicazione d’origine in etichetta; una dura lotta alle falsificazioni.

E’ quanto ribadito oggi dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori ) nel commentare in modo positivo l’operazione congiunta condotta in provincia di Salerno dall'Ispettorato Controllo Qualità, il Corpo Forestale dello Stato e la Asl competente che ha portato al maxi-sequestro di prodotti alimentari scaduti, mal conservati e in situazioni igieniche molto precarie. Occorrono, avverte la Cia, misure drastiche per contrastare l’adulterazione e la truffa nell’alimentazione.

E’ necessaria la massima fermezza contro chi, attraverso azioni criminali, fraudolenti e illegali, mette a repentaglio la salute dei cittadini e provoca gravi danni alla stessa credibilità del settore agroalimentare italiano.

D’altra parte, la stragrande maggioranza degli italiani (nove su dieci) vuole massima sicurezza alimentare e chiede misure efficaci per reprimere sofisticazioni e adulterazioni dei prodotti; mentre sette su dieci sono favorevoli un’etichetta 'trasparente' che permetta di riconoscere la provenienza del prodotto.
Non solo. Oltre il 65% dei nostri connazionali guarda alla qualità. La sicurezza è, quindi, al primo posto nelle scelte alimentari degli italiani.
Una tendenza, avverte la Cia, che è stata rafforzata anche dagli ultimi scandali alimentari e dalle vicende che hanno riguardato i sequestri di prodotti 'pericolosi' per la salute.

Fonte: Cia - Confederazione italiana agricoltori

giovedì 30 aprile 2009

Primavera tempo di graminacee e allergie


Primavera e allergia: quasi un "binomio" indivisibile. Nuvole di polline sembrano quasi annunciare la primavera e aprirgli le porte. La maggior responsabile di questi fenomeni è una famiglia di piante rappresentata su tutta la superficie terrestre da oltre 9000 specie: le graminacee ("Gramineae" o "Poaceae"). Una specie vegetale largamente diffusa e che rappresenta la maggiore componente erbacea di innumerevoli ambienti.
I fiori delle Graminacee, presenti in grande quantità nelle nostre colline e nei nostri parchi, sono disposti in infiorescenze dette "spighette", a loro volta sono riunite in strutture più complesse ("pannocchie" o "spighe").
Sono vegetali ubiquitari capaci di sopravvivono a condizioni climatiche estremamente variabili, al mare e in montagna, dall’equatore alla fascia sub-polare.
Le più "allergeniche" tra le graminacee sono le seguenti specie: Dactylis, Festuca, Poa, Lolium, Holcus, Phleum, oltre a diversi generi di cereali, quali grano, orzo, segale, avena, mais granoturco e riso.
L’immissione dei pollini in atmosfera è abbondante proprio nel periodo stagionale di pollinazione delle Graminacee (Aprile- Giugno), nelle giornate calde e con un’umidità del 60-90%. Tra i fattori che influenzano la produzione di pollini di queste piante erbacee o arbustive, oltre che alla temperatura e all’umidità, appaiono importanti anche le precipitazioni e l’intensità luminosa.

Come difenderci dalle prime reazioni allergiche "polline-dipendenti"?
Una soluzione quasi "banale" è data dalla riduzione del tempo trascorso all’aperto, specialmente in presenza delle condizioni ideali di impollinazione: 25-30 gradi di temperatura, giornate ventilate, umidità 60-90%, giornate soleggiate.

Preferibile quindi evitare le gite nelle ore mattutine, specie in giorni di sole particolarmente ventilati. è importante, inoltre, prestare attenzione alle giornate piovose ed in particolare alle ore successive alla pioggia: non è vero che la pioggia diminuisce sempre l'effetto degli allergeni nell'aria! La pioggia infatti frantuma il polline in una miriade di particelle che mantenendo intatto il loro potere allergizzante e trasportate dal vento, raggiungono più in profondità le vie respiratorie.

Meglio quindi viaggiare in auto con i finestrini chiusi e non andare in motorino o in bicicletta; evitare i luoghi in cui l’erba è stata tagliata di fresco.
Nei periodi critici l'ideale sarebbe trascorrere alcuni giorni di vacanza in zone marine o di montagna: a 600/1000 metri di quota le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.Una attenzione particolare meritano i nostri occhi che come specchio dell’ambiente circostante, sono facile preda di forme di congiuntivite allergica scatenata dal contatto con i pollini: meglio quindi usare gli occhiali e non le lenti a contatto per evitare fastidiosi fenomeni di irritazione e proteggere i nostri occhi.

Fonte: sportmedicina.com

martedì 28 aprile 2009

Avellino: La Giornata mondiale dell'immunologia.


Avellino - Si terrà il 29 aprile 2009, in occasione della Giornata mondiale dell'immunologia, presso l’Aula Bottazzi dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione - CNR di Avellino il convegno "Mucosa associated immune responses: between tolerance and inflammation". Con questa iniziativa i ricercatori del Cnr vogliono ricordare l'importanza delle ricerche nel campo immunologico, grazie alle quali è stato possibile debellare malattie infettive devastanti che solo un secolo fa mietevano vittime in tutto il mondo, nonché contrastare alcuni tipi di tumore o prevenire il rigetto dei trapianti. Interverranno scienziati di fama internazionale tra i quali il professor Sollid, uno dei massimi esperti nel campo della malattia celiachia, e la professoressa Vaarala, luminare nel campo del diabete. Sono inoltre previsti interventi di giovani immunologi impegnati nella ricerca sia di base sia clinica.
Fonte: irpinianews.it

domenica 5 aprile 2009

Al Kursaal l’Assemblea dell’Associazione Regionale Celiaci


Dopo 30 anni dalla sua scoperta, la celiachia resta una patologia ancora piuttosto sconosciuta, ma sempre più diffusa. A San Marino si contano circa 130 persone intolleranti al glutine. In Italia questa malattia colpisce un soggetto ogni 100/150 persone. Numeri sottostimati però perché sono tantissimi coloro che non sanno di soffrirne. Di questo e di altri aspetti - come le malattie associate alla celiachia, le complicanze, l’incidenza sulla popolazione infantile e negli adulti, i prodotti alimentari specifici per la dieta senza glutine - si è parlato oggi nell’ambito della Assemblea Regionale dell’Associazione Italiana Celiachia, che proprio sul Titano celebra il trentennale.
Un appuntamento tenuto a battesimo dal Segretario di Stato per la Sanità, Claudio Podeschi e dall’Associazione celiaci sammarinesi, attiva da anni sul fronte della formazione e dell’informazione.
Per curare questa malattia, attualmente, occorre bandire dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, come pane, pasta, biscotti e pizza. Ma bisogna rilevare che sono sempre di più i ristoranti che offrono cibi per celiaci. E sempre più allargata è anche la scelta di prodotti dolciari confezionati, rigorosamente senza glutine. Tale dieta è infatti l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.

Fonte: sanmarinortv.sm
Link correlati:
- Pianta di amaranto priva di glutine è indicata per l'alimentazione di chi è affetto da morbo celiaco.

mercoledì 25 marzo 2009

Primavera, stagione di fiori e di allergie

Arriva la primavera e con lei i problemi legati alle più comuni allergie respiratorie. Ecco come prevenirle e curarle.
Sempre più persone con l’avvicinarsi della primavera sono vittime di allergie respiratorie. Per molti sembra quasi impossibile uscire di casa, perché le alte concentrazioni di pollini causano disturbi respiratori e uno stato di generale disagio fisico.
I dati poi danno segnali di emergenza per l’incremento costante di soggetti colpiti: la pollinosi è una delle malattie più diffuse al mondo, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità in Italia si stima che ogni anno circa nove milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e quattro milioni di essi ricorrono a cure.

Ma cosa sono esattamente i pollini e cosa provocano?
I pollini di piante arboree o erbacee sono responsabili della cosiddetta pollinosi, ovvero di tutte quelle manifestazioni allergiche tipiche della primavera, quali starnuti ripetuti, naso chiuso o congestionato, pizzicore e lacrimazione degli occhi, fino all’asma.
Considerato che il 15-20 per cento della popolazione italiana soffre di allergie e che dai dati emerge un fenomeno in crescita, soprattutto tra i più giovani e le donne, quali sono le cause scatenanti tra i fattori di tipo genetico e ambientale che facilitano lo scatenarsi dell’allergia?
Le allergie sono scatenate dagli ‘allergeni’, sostanze, tra cui anche i pollini, capaci di indurre una risposta immunitaria di tipo allergico in un ospite suscettibile.
Numerosi studi dimostrano che le caratteristiche genetiche dell’ospite sono molto importanti nello sviluppo di allergie, anche se attualmente non sono ancora stati ben definiti i geni coinvolti nelle reazioni.
Ma anche altri fattori, esterni, contribuiscono a rendere l’uomo suscettibile alle allergie: gli inquinanti industriali, il fumo di sigaretta e le infezioni virali che alterano i comuni meccanismi di difesa. E’ anche vero che l’inquinamento atmosferico ha alterato la pollinazione delle piante stesse. I pollini in base alla loro specie hanno una propria stagionalità, ma questa negli ultimi anni è stata stravolta e i periodi di pollinazione risultano estremamente allungati.
Nella primavera precoce, fin da febbraio, iniziano le piante arboree;
da aprile a giugno pollinano le Graminacee,
nei mesi estivi e autunnali le Composite, tra cui Ambrosia e Artemisia;
c’è poi la Parietaria che in Italia, a seconda delle aree geografiche, copre il periodo primaverile ed estivo.

In presenza quindi di più allergeni e di un intervallo temporale che va ben oltre il mese di marzo, quali sono i principali consigli per prevenire e giocare d’anticipo?
Una volta diagnosticata l’allergia respiratoria e identificato l’allergene responsabile è possibile eseguire l’immunoterapia specifica, più comunemente nota come vaccino. Consiste nella somministrazione, per bocca o tramite iniezione, di dosi crescenti dell’allergene in modo da alterare la risposta immunologica dell’ospite e migliorare negli anni i sintomi clinici. Si tratta di una terapia che va protratta per alcuni anni, ma che spesso permette di ridurre notevolmente i sintomi, soprattutto l’asma.
E per chi ha invece un forte attacco allergico in corso può essere utile ricorrere agli antistaminici? Nel ‘pieno’ dell’allergia è utile ricorrere a terapie sintomatiche in grado di ridurre i sintomi e l’infiammazione che ne sta alla base. Quindi sì ad antistaminici - quelli di ultima generazione danno sempre meno sonnolenza - e alla terapia topica oculare, nasale o bronchiale con cromoni, cortisone o broncodilatatori, sempre a discrezione dello specialista curante.

lunedì 23 marzo 2009

La processionaria torna ad attaccare i pini



La processionaria e' un parassita che da diversi anni ormai attacca le piante defogliando le chiome e mette a rischio oltre che il verde anche le persone e gli animali. Gli esperti consigliano la disinfestazione da attuare in questo periodo.
Il parassita in questione e' il lepidottero defogliatore Traumatocampa detto anche "processionaria del pino" già da alcuni anni un grosso numero di pinete del nostro Appennino è stato attaccato da questo tipo di parassita.
Oltre al danno sulle piante, può costituire un serio pericolo per l'uomo e per gli animali domestici. Infatti in seguito ad un contatto dell’epidermide con i peli urticanti della processionaria si possono verificare reazioni urticanti, e nei casi più gravi può verificarsi uno shock anafilattico.
Oltre ad essere pericolosa per gli individui, la processionaria risulta deleteria anche nei confronti degli animali che, annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti.
I bruchi vivono in gruppo e spostandosi di ramo in ramo si nutrono a spese della chioma. In autunno formano un nido protettivo dove affronteranno l'inverno, per poi, in primavera, tra la seconda metà di marzo e la fine di aprile, discendere lungo i tronchi. Questo è il momento di massima pericolosità.
Il metodo più semplice e più pratico per combattere la processionaria è l’eliminazione e distruzione dei nidi. Questa operazione deve essere svolta durante l’inverno prima che le larve siano uscite dal nido. Durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti.
Chiunque riscontrasse la presenza dei nidi di processionaria sulle proprie piante di pino deve provvedere a sue spese gli interventi di lotta.


mercoledì 18 marzo 2009

Razzini chiede di aumentare i contributi per gli affetti da celiachia


E' necessaria una dimostrazione di attenzione dalla Regione a fronte di 300 nuovi casi all'anno.
Trieste - Stando ai dati della sezione regionale dell'Associazione italiana celiachia, i celiaci potenziali nel nostro Paese sono circa 400 mila, ma attualmente ne sono stati diagnosticati solo 75.000 e ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove diagnosi e nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo del 10%.
E per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia ogni anno i nuovi casi diagnosticati sono circa 300.
Dati, questi, alla base dell'interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord Federico Razzini che - ricordando i contributi che in forma di buoni acquisto le Aziende per i Servizi Sanitari erogano ai pazienti affetti da morbo celiaco (L.R.19/2006), le modalità di erogazione dei prodotti privi di glutine e i limiti massimi di spesa suddivisi per fasce d'età - vuole così sapere se non sia opportuno aumentare i livelli massimi di spesa per l'acquisto di prodotti senza glutine da parte di soggetti affetti da morbo celiaco per dare un segnale di attenzione nei confronti di questa malattia sempre più diffusa.

mercoledì 11 marzo 2009

La dieta mediterranea non è più quella di una volta. Frutta e verdura hanno perso il 50 % delle proprietà nutritive

Dietologi, dietisti e nutrizionisti sono concordi nel dire che gli alimenti che giungono adesso nelle nostre tavole hanno perso il 50% del loro valore nutritivo.

Cereali, frutta, legumi, carne, pesce, latte, uova e verdure, contengono sempre meno vitamine, sali minerali e altri importanti nutrienti.

Alcuni esperti di nutrizione intervistati in occasione del SANA (Salone internazionale sull´alimentazione, salute & ambiente) di Bologna, sono concordi nel dire che
- i procedimenti di produzione e di conservazione dei cibi che arrivano da tutte le parti del mondo,
- la richiesta di prodotti fuori dalla loro naturale stagione
- e, non da ultimo, l´inquinamento
fanno sì che la nostra alimentazione perda buona parte dei nutrienti fondamentali.

la perdita di vitamine e sali minerali rispetto agli stessi alimenti di 15-20anni fa, ammonterebbe ad oltre il 50 per cento.

I moderni sistemi di produzione e conservazione aggravati dalla "catena lunga" della Grande distribuzione, hanno portato a notevoli modificazioni nei confronti di quello che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole.

I prodotti che portiamo oggi a tavola hanno sicuramente un aspetto piu' gradevole, ma una buona parte dei nutrienti si e' persa.

La dieta mediterranea resta comunque il modello di alimentazione più corretto, per cui e' consigliabile stare attenti ai prodotti che si scelgono, privilegiate i prodotti freschi e di stagione, evitiamo per quanto possibile i prodotti confezionati.

sabato 7 marzo 2009

CELIACHIA: 400 MEDICI AL CONVEGNO NAZIONALE DI REGGIO EMILIA


Oltre 400 tra medici e pediatri si riuniscono sabato 07/03/09 a Reggio Emilia per discutere di celiachia nell'ambito del corso di formazione "Il punto sulla celiachia a 30 anni dalla nascita dell'Associazione italiana celiachia: novita' e conferme".
Una malattia - quella dell'intolleranza permanente al glutine che provoca l'infiammazione cronica e il progressivo danneggiamento della mucosa intestinale- di cui soffrono in Italia 75 mila persone, mentre altre 500 mila aspettano ancora una diagnosi: sempre piu' importante nella cura della malattia e' la diagnosi precoce da parte del medico o del pediatra di base.
Il meeting reggiano prevede diverse sessioni formative, partendo dall'analisi dei dati epidemiologici. Una volta diagnosticata la malattia, la gestione del paziente diventa compito del medico specialista - gastroenterologo e dietista - che, tuttavia, spesso interviene tardivamente e solo dopo un percorso diagnostico non sempre corretto e tempestivo.

martedì 3 marzo 2009

Frutta e verdura da sempre alleate dei nostri occhi

Secondo gli studi di alcuni ricercatori dell’Università di Liverpool il rischio di degenerazione maculare correlata all’età può essere diminuito fino al 20 per cento mangiando più frutta, verdura e noci.
La degenerazione maculare, generalmente correlata all’età, e' una malattia della retina che, nel mondo, colpisce più di 25 milioni di persone e che rappresenta la principale causa di riduzione della vista e cecità negli individui sopra i 50 anni.
Ai fini del problema sembrano pure giovare alcuni integratori specifici in particolare l’assunzione di un integratore a base di acido folico, vitamina B6 e vitamina B12 contribuiscono a ridurre il rischio di sviluppare la malattia in una popolazione di donne a rischio di malattie cardiovascolari.
Tra i motivi che possono favorire lo sviluppo della degenerazione maculare correlata all’età, spicca sicuramente il fattore eta': dopo i 70 anni circa il 38 per cento delle persone mostra segni clinici di questa malattia.
Altri fattori di rischio sono:
- Il sesso, le donne sono piu' a rischio degli uomini.
- Il colore dell'iride, se di colore piu' chiaro.
- L’eccessiva esposizione alla luce solare.
- La predisposizione genetica.
- Il fumo delle sigarette.
- Chi soffre di pressione alta, ipertensione.
- Le persone obese.
- E non ultima una dieta sbagliata.

Alimenti che aiutano a proteggere
Una dieta ricca di frutta e verdura ha un effetto protettivo a lungo termine, grazie all’elevato contenuto di vitamine e sali minerali.
Recenti studi hanno individuato altri nutrienti che possono avere un effetto benefico, tra questi i grassi omega-3 di cui è particolarmente ricco il pesce azzurro e la luteina, una vitamina della famiglia dei carotenoidi che si trova naturalmente nella retina e di cui sono ricche frutta e verdure a foglia verde. La luteina, oltre a svolgere un’importante attività antiossidante, contribuisce alla formazione dei cosiddetti pigmenti maculari che impediscono alle radiazioni nocive di raggiungere e danneggiare il tessuto sensibile della retina.

Integratori Utili
Gli integratori oltre che avere funzione protettiva, possono pure contribuire a rallentare l’evoluzione della malattia.
Un studio internazionale ha dimostrato che l’integrazione della dieta con alte dosi di antiossidanti, in particolare vitamina C, vitamina E, beta carotene e zinco, può ridurre il rischio di progressione della degenerazione maculare.
In conclusione le sane abitudini alimentari hanno ancora dimostrato i loro effetti benefici.
Naturalmente non biosogna limitarsi solo alla dieta ma muoversi su più fronti: evitando di fumare, eliminando il sovrappeso, non esponendosi in modo indiscriminato alle radiazioni solari (usare occhiali da sole), consumando molta frutta e verdura ricche di antiossidanti, pesce e pochi grassi animali.

Fonte Corriere.it

giovedì 19 febbraio 2009

Celiachia: a Rimini 5 appuntamenti con il gusto


GLI INCONTRI-LEZIONE PROMOSSI DALLA CONFARTIGIANATO PER SCOPRIRE PRODOTTI E RICETTE GLUTEN-FREE
Rinunciare al glutine, senza rinunciare al gusto. Sono le parole d'ordine del progetto "Benvenuta Celiachia" organizzato dalla Confartigianato di Rimini - Donne Impresa di cui è presidente Valeria Piccani.
Cinque appuntamenti per scoprire che l'intolleranza al glutine che caratterizza la malattia può essere aggirata attraverso la conoscenza di trucchi culinari, conservando nello stesso tempo salute e benessere.
Dopo quello del 17 febbraio, sono previsti altri 4 incontri con chef ed esperti del settore per promuovere la cultura alimentare.
Martedì 3 marzo lo chef Cosimo Di Stasi guiderà la cena-lezione "Ricordanze di Romagna", il 17 marzo carni rosse e bianche nella dieta dei celiaci saranno protagoniste dell'incontro "Ed è subito carne", il 31 marzo sarà la volta dei "Tesori di campagna", ed infine il 14 aprile il ciclo si concluderà con l'ultima portata, i dolci e i dessert, delizie spesso a base di farina e quindi vietate ai celiaci, ma che opportunamente rivisitate e corrette con ingredienti senza glutine possono ugualmente soddisfare tutti i palati.

domenica 1 febbraio 2009

Ma il caffe' fa bene anche agli anziani? sembra proprio di si!


Il consumo moderato di caffe' sia esso decaffeinato oppure no, sembra che faccia proprio bene agli anziani, anzi e' un vero toccasana. Tutto cio' e' emerso nel corso del Congresso SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ove sono stati evidenziati tra i molteplici costituenti della bevanda il contenuto di polifenoli e caffeina che determinano l’effetto positivo sulla salute nella terza età.
Bere caffè significa aumentare la concentrazione plasmatica di acido caffeico (un polifenolo) e di conseguenza aumentare la capacità antiossidante totale del plasma, ma anche diminuire l’aggregazione piastrinica e modulare l’espressione genica.
Sembra che una regolare assunzione di caffè protegge dall’insorgenza di Parkinson e di Alzheimer e dall’insorgenza del diabete di tipo 2 (frequente in età avanzata).
Inoltre: il caffè, proprio per le sue componenti antiossidative, è protettivo rispetto alla cellula epatica, tutelando dal danno di cirrosi alcoolica e non alcoolica fino a prevenire l’eventuale esordio di carcinoma epatico.

EFFETTI DEL CAFFE'
Funzioni metaboliche
: Non aumenta il colesterolo ematico, non incrementa le LDL. Incrementa la termogenesi. Previene dal Diabete II.
Sistema cardiovascolare: non vi sono associazioni tra consumo e ictus, malattia coronaria. Non incide sul rialzo pressorio se non nell'immediato con somministrazione acuta.
Apparato urinario: ha effetti diuretici; stimola il rilascio di renina; non è associato al cancro al rene.
Sistema nervoso: variabile individuale. Favorisce lo stato di allerta e le performance cerebrali. Protettivo nei confronti della malattia di Parkinson e Alzheimer.
Apparato gastrointestinale: digestivo; previene da CCR; cancro esofageo, gastrico; stimola l'attività propulsiva del colon.
Funzioni epatobiliari: previene da Cirrosi epatica e epatocarcinoma; stimola la cistifellea; previene i calcoli biliari. Da evitare solo se già in presenza di calcolosi.
Apparato muscolo scheletrico: stimolatore della performance fisica.

(Approfondimenti in merito, oltre che aggiornamenti scientifici sul tema, nelle varie patologie e differenti momenti fisiologici, sono reperibili sul nuovo sito http://www.caffemedicina.it/, interamente dedicato ai professionisti della salute)
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