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martedì 10 febbraio 2009

Come ridurre i rischi di ipertensione e ictus con l'hibiscus


Bere te' ottenuto dai fiori di ibisco può aiutare a ridurre la pressione del sangue.
Uno studio sostenuto dalla dottoressa Diane McKay, scienziata esperta in nutrizione, rileva che sono sufficienti 3 tazze di infuso al giorno per ridurre la pressione sanguigna nelle persona a rischio di malattie cardiache, ictus e patologie renali.
La pianta ha proprietà antiossidanti che aiutano l’organismo a liberarsi dei dannosi radicali liberi.
Lo studio è stato condotto su 65 persone con età compresa tra i 30 e i 70 anni, suddivisi in due gruppi, tutte con livelli di pressione a rischio.
Al primo gruppo è stato somministrato per tre volte al giorno il tè di ibisco, mentre al secondo è stato dato un placebo. Dopo sei settimane, il gruppo trattato con l’ibisco ha mostrato una diminuzione media della pressione del 7,2%, con qualche punta del 13,2%. Al contrario, il gruppo trattato con il placebo ha registrato un calo della pressione del 1,3%.
Sono comunque necessari studi più approfonditi per stabilire con certezza come e in che misura sia possibile intervenire in tutti i problemi di pressione arteriosa e nelle malattie ad essa collegate.
Vuoi sapere tutto sulla pianta di ibisco? Accedi al sito Ortoegiardino nel settore piante da interno.

mercoledì 21 gennaio 2009

Moria delle api, scoperta la misteriosa causa!


Che ad uccidere le api fossero i neonicotinoidi era stato gia' dimostrato. Restava da scoprire la causa, a questo ci ha pensato Vincenzo Girolami, ordinario di Entemologia agraria all’Università di Padova, nonché membro della Commissione Consultiva per i prodotti Fitosanitari che ha avuto una geniale intuizione.
Praticamente e' stata prelevata da alcune piante, normalmente coltivate, un campione di acqua ed e' stata somministrata a delle api, queste sono morte nel giro di qualche minuto.
L'acqua prelevata proviene dalla normale essudazione delle piante, tecnicamente detta guttazione, che spesso viene scambiata per rugiada.
Proprio su queste gocce, secondo il ricercatore, si vanno a depositare e concentrare i pesticidi che vengono regolarmente spruzzati sulle piante, talmente concentrati da essere comparato ad uno spray insetticida.
Da considerare che spesso l'80 per cento dei trattamenti sulle piante sono praticamente inutili e immessi solo a scopo precauzionale e non ultimo a farne le spese sono pure altri insetti utili quali: farfalle, vespe, bombi...



mercoledì 31 dicembre 2008

Portare fiori e piante in ospedale aiuta a guarire prima


Secondo uno studio condotto da Seong-hyun Park e Richard H. Mattson dell'Università del Kansas (Usa), pubblicato dalla rivista "HortTechnology", portare in dono una pianta o dei fiori a chi è ricoverato in ospedale non è solo un gesto di cortesia: aiuta a velocizzare la guarigione post-operatoria.

I ricercatori hanno confrontato le cartelle cliniche di 90 pazienti, ricoverati per un intervento all'appendice, ospitati in stanze adornate da piante con quelli assegnati a camere normali.

Il risultato e' che fiori e piante, oltre ad essere molto graditi (nove malati su dieci li considerano la migliore qualità della propria camera), sono dei veri toccasana. I pazienti delle stanze più "verdi", infatti, assumono meno antidolorifici, hanno risposte fisiologiche migliori (pulsazioni e pressione arteriosa più basse) e manifestano meno ansia e debolezza.

Fra i fiori recisi e una pianta, la scelta e' andata per quest'ultima, infatti le piante in vaso sarebbero più efficaci dei fiori recisi: la loro longevità, induce i pazienti a prendersene cura, innaffiandole e potandole.
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