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giovedì 11 dicembre 2008

La Jolanda furiosa



La Jolanda furiosa è il nono libro di Luciana Littizzetto, pubblicato il 2 dicembre 2008, ed è il seguito ideale, anche se non filologico, di Rivergination, il suo libro di maggior successo.
Il libro raccoglie una serie di brevi racconti comici ispirati alla cronaca e al costume contemporanei.

Ecco la recensione del libro presa dal risvolto di copertina:

"Il punto G (ve lo spiego un po’ col linguaggio della navigazione) si situa a circa sette, otto centimetri sulla rotta della jolanda. A l’intérieur.
Questo rassicura anche chi ha un walter mignon, piccolo come il tappo del moscato.”

Nessuno come Luciana Littizzetto riesce a farci ridere prendendo in giro i nostri costumi. E quello che c’è sotto. Insomma, per capirsi, quelle cose lì che ognuno chiama un po’ come vuole, ma quando lei le chiama il walter e la jolanda la risata è irresistibile, imperiosa, incontinente. Nessuno come la mitica Litti riesce a rendere sublimi anche gli argomenti più triviali, e a trascinare a terra, a portata di mano e di sbeffeggio, quelli più alti. O forse semplicemente sopravvalutati.

Finiscono così sotto una gragnola di geniali guizzi comici la pubblicità, fatta di scoiattoli che spengono gli incendi con una puzzetta o di campioni del calcio (tanto per non fare nomi, Beckham) con un walter che riempie l’intero cartellone: “Avete presente una baguette, un arrosto per dodici persone, un bob a due, l’uovo di Pasqua del bar, quello della lotteria pasquale?”.

Le banche, con i loro comodissimi codici IBAN: “È il numero più lungo del mondo. Un numero lungo come le balle dei cani da caccia. Sicuramente più di parecchi piselli. Che spesso somigliano invece al CIN”. Gli uomini, che girano per casa coi bragoni da ginnastica ascellari o peggio ancora nudi, “con una pancetta a meloncino rosa dove l’ombelico pare il buco che si fa per metterci dentro il porto”.

I politici: “Che fine ha fatto Prodi, con l’occhiale montatura Telefunken e il viso a forma di Tetrapak?”.

Il Papa: “Ma chi lo fotografa ogni volta, il regista di Paperissima?”. E qualche altro sano e divertentissimo sobbalzo di coscienza, giusto “per non vivere nella beata ignoranza come le oche da pâté”.

A voi un assaggio Il primo capitolo del libro
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