Primavera e allergia: quasi un "binomio" indivisibile. Nuvole di polline sembrano quasi annunciare la primavera e aprirgli le porte. La maggior responsabile di questi fenomeni è una famiglia di piante rappresentata su tutta la superficie terrestre da oltre 9000 specie: le graminacee ("Gramineae" o "Poaceae"). Una specie vegetale largamente diffusa e che rappresenta la maggiore componente erbacea di innumerevoli ambienti.
I fiori delle Graminacee, presenti in grande quantità nelle nostre colline e nei nostri parchi, sono disposti in infiorescenze dette "spighette", a loro volta sono riunite in strutture più complesse ("pannocchie" o "spighe").
Sono vegetali ubiquitari capaci di sopravvivono a condizioni climatiche estremamente variabili, al mare e in montagna, dall’equatore alla fascia sub-polare.
Le più "allergeniche" tra le graminacee sono le seguenti specie: Dactylis, Festuca, Poa, Lolium, Holcus, Phleum, oltre a diversi generi di cereali, quali grano, orzo, segale, avena, mais granoturco e riso.
L’immissione dei pollini in atmosfera è abbondante proprio nel periodo stagionale di pollinazione delle Graminacee (Aprile- Giugno), nelle giornate calde e con un’umidità del 60-90%. Tra i fattori che influenzano la produzione di pollini di queste piante erbacee o arbustive, oltre che alla temperatura e all’umidità, appaiono importanti anche le precipitazioni e l’intensità luminosa.
I fiori delle Graminacee, presenti in grande quantità nelle nostre colline e nei nostri parchi, sono disposti in infiorescenze dette "spighette", a loro volta sono riunite in strutture più complesse ("pannocchie" o "spighe").
Sono vegetali ubiquitari capaci di sopravvivono a condizioni climatiche estremamente variabili, al mare e in montagna, dall’equatore alla fascia sub-polare.
Le più "allergeniche" tra le graminacee sono le seguenti specie: Dactylis, Festuca, Poa, Lolium, Holcus, Phleum, oltre a diversi generi di cereali, quali grano, orzo, segale, avena, mais granoturco e riso.
L’immissione dei pollini in atmosfera è abbondante proprio nel periodo stagionale di pollinazione delle Graminacee (Aprile- Giugno), nelle giornate calde e con un’umidità del 60-90%. Tra i fattori che influenzano la produzione di pollini di queste piante erbacee o arbustive, oltre che alla temperatura e all’umidità, appaiono importanti anche le precipitazioni e l’intensità luminosa.
Come difenderci dalle prime reazioni allergiche "polline-dipendenti"?
Una soluzione quasi "banale" è data dalla riduzione del tempo trascorso all’aperto, specialmente in presenza delle condizioni ideali di impollinazione: 25-30 gradi di temperatura, giornate ventilate, umidità 60-90%, giornate soleggiate.
Preferibile quindi evitare le gite nelle ore mattutine, specie in giorni di sole particolarmente ventilati. è importante, inoltre, prestare attenzione alle giornate piovose ed in particolare alle ore successive alla pioggia: non è vero che la pioggia diminuisce sempre l'effetto degli allergeni nell'aria! La pioggia infatti frantuma il polline in una miriade di particelle che mantenendo intatto il loro potere allergizzante e trasportate dal vento, raggiungono più in profondità le vie respiratorie.
Meglio quindi viaggiare in auto con i finestrini chiusi e non andare in motorino o in bicicletta; evitare i luoghi in cui l’erba è stata tagliata di fresco.
Nei periodi critici l'ideale sarebbe trascorrere alcuni giorni di vacanza in zone marine o di montagna: a 600/1000 metri di quota le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.Una attenzione particolare meritano i nostri occhi che come specchio dell’ambiente circostante, sono facile preda di forme di congiuntivite allergica scatenata dal contatto con i pollini: meglio quindi usare gli occhiali e non le lenti a contatto per evitare fastidiosi fenomeni di irritazione e proteggere i nostri occhi.
Fonte: sportmedicina.com