venerdì 20 marzo 2009

Giappone: Sei disoccupato? Vai a lavorare nei campi!


L'iniziativa del ministro all'Agricoltura nipponico Taro Aso

Il Giappone ha una filosofia molto pratica rispetto ai problemi della vita: c’é la crisi? saltano posti di lavoro?
Nessun problema, si torna a lavorare nei campi. E così il ministro per l’Agricoltura Taro Aso ha finanziato per 800 disoccupati uno stage della durata di 10 gorni per imparare a produrre e vendere ortaggi e frutta. Dopo questo primo periodo iniziale i disoccupati lavoreranno per un anno nei villaggi agricoli.
Intanto, l’iniziativa non è solo politica, ma proprio economica: 'Un’ esigenza di grande attualità per il Giappone che, nonostante la presenza di 3 milioni di agricoltori è, tra i Paesi sviluppati, il più dipendente dall’estero, dal quale importa ben il 60% degli alimenti necessari'.
L’idea è piaciuta tanto a Coldiretti che la presenterà domani al G8 Farmers Meeting, a palazzo Rospigliosi a Roma, cioè a quelli che saranno un po’ gli stati generali tra i vari rappresentanti del mondo agricolo dei paesi industrializzati, in vista del G8 ufficiale di luglio alla Maddalena.

mercoledì 18 marzo 2009

Razzini chiede di aumentare i contributi per gli affetti da celiachia


E' necessaria una dimostrazione di attenzione dalla Regione a fronte di 300 nuovi casi all'anno.
Trieste - Stando ai dati della sezione regionale dell'Associazione italiana celiachia, i celiaci potenziali nel nostro Paese sono circa 400 mila, ma attualmente ne sono stati diagnosticati solo 75.000 e ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove diagnosi e nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo del 10%.
E per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia ogni anno i nuovi casi diagnosticati sono circa 300.
Dati, questi, alla base dell'interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord Federico Razzini che - ricordando i contributi che in forma di buoni acquisto le Aziende per i Servizi Sanitari erogano ai pazienti affetti da morbo celiaco (L.R.19/2006), le modalità di erogazione dei prodotti privi di glutine e i limiti massimi di spesa suddivisi per fasce d'età - vuole così sapere se non sia opportuno aumentare i livelli massimi di spesa per l'acquisto di prodotti senza glutine da parte di soggetti affetti da morbo celiaco per dare un segnale di attenzione nei confronti di questa malattia sempre più diffusa.

mercoledì 11 marzo 2009

La dieta mediterranea non è più quella di una volta. Frutta e verdura hanno perso il 50 % delle proprietà nutritive

Dietologi, dietisti e nutrizionisti sono concordi nel dire che gli alimenti che giungono adesso nelle nostre tavole hanno perso il 50% del loro valore nutritivo.

Cereali, frutta, legumi, carne, pesce, latte, uova e verdure, contengono sempre meno vitamine, sali minerali e altri importanti nutrienti.

Alcuni esperti di nutrizione intervistati in occasione del SANA (Salone internazionale sull´alimentazione, salute & ambiente) di Bologna, sono concordi nel dire che
- i procedimenti di produzione e di conservazione dei cibi che arrivano da tutte le parti del mondo,
- la richiesta di prodotti fuori dalla loro naturale stagione
- e, non da ultimo, l´inquinamento
fanno sì che la nostra alimentazione perda buona parte dei nutrienti fondamentali.

la perdita di vitamine e sali minerali rispetto agli stessi alimenti di 15-20anni fa, ammonterebbe ad oltre il 50 per cento.

I moderni sistemi di produzione e conservazione aggravati dalla "catena lunga" della Grande distribuzione, hanno portato a notevoli modificazioni nei confronti di quello che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole.

I prodotti che portiamo oggi a tavola hanno sicuramente un aspetto piu' gradevole, ma una buona parte dei nutrienti si e' persa.

La dieta mediterranea resta comunque il modello di alimentazione più corretto, per cui e' consigliabile stare attenti ai prodotti che si scelgono, privilegiate i prodotti freschi e di stagione, evitiamo per quanto possibile i prodotti confezionati.
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