mercoledì 3 agosto 2011

Celiachia: un provvedimento comunitario propone di semplificare le etichette di prodotti alimentare per fini speciali, ma non tiene conto di aspetti ad alto rischio per esempio sugli alimenti senza glutine.




"Un 'no' secco, deciso e unanime quello espresso oggi dalla 12ma Commissione di Palazzo Madama alla proposta di Regolamento dell'Unione europea sulla etichettatura degli alimenti per fini speciali".

Lo riferisce il senatore del Pdl Luigi D'Ambrosio Lettieri, relatore della proposta di Regolamento dell'Ue sull'etichettatura degli alimenti per fini speciali. "Il provvedimento comunitario - aggiunge - propone una condivisibile semplificazione che agevola certamente il processo di armonizzazione, ma non tiene conto di aspetti di rilevanza elevatissima che riguardano la tutela della salute e la protezione di fasce di popolazione vulnerabile. Come nel caso dei pazienti celiaci. Se passasse la proposta dell'Unione Europea, la normativa italiana - che e' tra le piu' evolute del mondo - subirebbe un preoccupante arretramento esponendo a gravi rischi la salute dei pazienti affetti da celiachia, per i quali non esistendo una terapia farmacologica, gli alimenti senza glutine sono l'unica condizione di garanzia.


La Commissione Sanita' del Senato ha solidamente motivato il proprio parere contrario con questi argomenti che, anche sulla base delle osservazioni negative espresse sull'atto comunitario dalla Commissione delle Politiche europee, lede i principi di proporzionalita' e di sussidarieta' sanciti dal Trattato di Lisbona. Il tutto - conclude il senatore Pdl - con la conseguenza di un inaccettabile arretramento della legislazione italiana e la conseguente abrogazione di norme che oggi garantiscono la qualitá della produzione di alimenti per celiaci e ne garantiscono la erogazione ai pazienti con oneri a carico del Servizio Sanitario.

Attendiamo ora l'esito dei lavori della Camera dei Deputati al cui esame passa la proposta di regolamento comunitario su cui pesano anche le giustificate perplessitá dei tecnici del Ministero della Salute e si registra ufficiosamente anche la contrarieta' di altri Paesi dell'Unione".

Fonte: AGI - Agenzia Giornalistica Italia

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