giovedì 21 febbraio 2013

Google Glass, gli occhiali 2.0 che Google sta sperimentando, permettono di fare ricerche sul web e di acquisire foto e video.




Google apre i preordini dei suoi occhiali 
La Stampa 
I Google Glass permetteranno agli utenti di fare ricerche sul web e di acquisire foto e video con i comandi vocali ma anche di ricevere ed eseguire le istruzioni mostrate sullo schermo. Big G, che già aveva aperto i preordini alla conferenza degli ...

Google Glass, una giornata con gli occhiali 2.0
La Repubblica 
Gli occhiali duepuntozero di Google, i Google Glass, saranno uno dei primi prodotti di tecnologia indossabile ad arrivare sul mercato. Basati su Android, possono registrare, geotaggare, fotografare, visualizzare informazioni da web e social network, e ...



L'esperienza d'uso di Google Glass mostrata in un video in prima ...
iSpazio
google glass. È già da più di un anno che si parla di Google Glass, un prototipo di occhiali virtuali che ci consentirà di svolgere tutte le funzioni che oggi perfezioniamo con i nostri smartphone tradizionali. Se il concetto è semplice, appare meno ...


Google Glass, a che punto sono
Il Post
Mercoledì 20 febbraio Google ha pubblicato un nuovo video per mostrare alcuni dei progressi raggiunti con Google Glass, il suo progetto per realizzare un paio di occhiali che mostrano sulle loro lenti informazioni come indicazioni stradali, aggiornamenti dai social network e che possono essere utilizzati per realizzare fotografie e ... Secondo New York Times e Wall Street Journal la società è al lavoro per fare un orologio che dialoghi con gli iPhone e tenga traccia delle proprie attività ...



Scoperto un altro trucco delle piante carnivore per attrarre gli insetti: la fluorescenza.






Un team di ricercatori indiani del Jawaharlal Nehru tropical botanic garden and research institute di Thiruvananthapuram, nel Kerala, ha pubblicato su Plant Biology l'affascinante ricerca "Fluorescent prey traps in carnivorous plants" nella quale si evidenzia che «Le piante carnivore acquisiscono la maggior parte delle loro sostanze nutritive catturando formiche, insetti e altri artropodi attraverso le loro foglie evolutesi in trappole biologiche. Finora, gli attrattori più noti delle prede nelle trappole preda carnivore erano il nettare, il colore e stimoli olfattivi», ma i ricercatori hanno esaminato le prede intrappolate in 14 specie/ibridi di Nepenthes 5 Sarracenia, 5 Drosera, 2 di Pinguicula ed anche nella Dionaea muscipula e nell'Utricularia stellaris, sottoponendo le piante carnivore a scansione UV 366 nm ed hanno scoperto che i perestomi di alcune di loro presentavano una fluorescenza: «Abbiamo trovato l'esistenza di distinte emissioni di fluorescenza blu presso i punti di cattura delle prede in Nepenthes, Sarracenia e Dionaea». Queste emissioni blu che attraggono le prede aumentano con l'arrivo della preda nella trappola e diminuiscono mentre sta morendo.

Quindi, alcune piante carnivore agiscono come "lampade fluorescenti" blu per attrarre le prede e questa seducente fluorescenza bluastra rivela un nuovo meccanismo di cattura delle prede in alcune specie., Uno dei ricercatori indiani, Sabulal Baby, ha spiegato a Bbc Nature che «Queste distinte emissioni azzurre erano finora sconosciute nelle trappole delle piante carnivore. Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo studio che notifica tali emissioni fluorescenti forti e distinte nel regno vegetale».

Il team ha trovato le emissioni blu nel bordo delle piante carnivore a brocca Nepenthes e Sarracenia e anche sui lati interni nella Dionaea muscipul. La maggior parte degli insetti e degli altri artropodi è in grado di percepire le regioni UV dello spettro elettromagnetico e gli anelli blu fluorescenti dei peristomi delle può renderle molto attraenti ai loro occhi, inoltre queste emissioni fluorescenti sarebbe anche percepibili in condizioni di scarsa luminosità e quindi attrarre anche prede notturne. Anche diversi piccoli mammiferi come topi, pipistrelli e toporagni non sarebbero insensibili alla fluorescenza.

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martedì 12 febbraio 2013

Frutta e verdure alleati preziosi dei nostri reni




Spesso le malattie renali sono causate da una eccessiva produzione di acido, scatenate, a loro volte, da una alimentazione squilibrata e basata sulla introduzione di troppe proteine di origine animale e da cereali.

Partendo da questo presupposto alcuni scienziati del Texas A&M College of Medicine sono arrivati a una conclusione: frutta e verdure possono dimostrarsi un’importante barriera contro le malattie di nefrologica. La ricerca, pubblicata sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology, evidenzia che: aggiungere frutta e verdura alla propria alimentazione potrebbe proteggere i reni dalle malattie croniche caratterizzate da eccessiva produzione di acido.

Gli scienziati americani sono arrivati a questa conclusione dopo avere analizzato settantuno pazienti, tutti affetti da malattie croniche renali. Per un periodo lungo un anno a una parte del campione è stati somministrati un farmaco alcalino, mentre all’altro è stato concesso di mangiare frutta e verdura a volontà, questo si è dimostrano un toccasana verso quelle diete sbilanciate a maggioranza di carni e prodotti di origine cerealicola, che spesso possono anche causare acidosi metaboliche.



Dopo un capillare controllo del rispetto delle prescrizioni e delle cartelle cliniche dei partecipanti al trial, gli scienziati sono arrivati alla conclusione al termine del periodo di osservazione che le funzione renali fra i due gruppi erano simili e le misure urinarie relative al danno renale erano basse in entrambi i gruppi. Inoltre, "la misura del Ptco2 (plasma total carbon dioxide)" era più alta nei pazienti che avevano ricevuto il bicarbonato, rispetto a quelli che avevano ricevuto frutta e verdura. Gli scienziati ritengono dunque che aggiungere frutta e verdura possa fornire una valida alternativa terapeutica ai farmaci a base di bicarbonato per trattare le acidosi metaboliche e proteggere i reni.




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