sabato 11 dicembre 2010

Il glutine nei cosmetici non fa alcun danno a coloro che soffrono di celiachia.

È proprio il caso di dirlo: una mossa pubblicitaria scorretta. Il glutine nei cosmetici non fa alcun danno a coloro che soffrono di celiachia. Quindi è ingannevole reclamizzare l’assenza di glutine in uno stick labbra, facendo leva su un problema che tocca migliaia di persone, solo per vendere un prodotto.

Nessun rischio con i burro cacao!
Se soffri di celiachia, puoi usare un burro cacao qualsiasi perché, anche se il glutine vi è presente, la quantità che si può ingerire è trascurabile e non provoca alcun rischio.

La direttiva europea sui cosmetici ha imposto ai produttori di dichiarare espressamente in etichetta le sostanze che provocano allergie, ma il glutine non rientra nell’elenco. Non fa parte nemmeno nelle sostanze regolamentate, cioè soggette a restrizioni d’uso o obbligo di avvertenze.

Va detto che gli ingredienti contenenti glutine non sono particolarmente comuni nei cosmetici. Quando ci sono, si tratta di sostanze di origine naturale (wheat, triticum, mays, corn) con proprietà idratanti e umettanti, utilizzate principalmente nei balsami per capelli o in qualche crema.

Fonte: altroconsumo.it

sabato 4 dicembre 2010

La Stella di Natale, tutti i suoi magnifici colori, consigli utili per la coltivazione e cura della pianta


Grazie ai loro colori e forme piacevoli, le Stelle di Natale portano uno splendore del tutto speciale. Nel rosso classico, ma anche nel più trendy color salmone, nel rosa smagliante oppure nel giallo limone.
Quando si tratta di offrire una gamma estesa di colori e forme, la Stella di Natale fa da padrona. La sua ricchezza di colori e la peculiare adattabilità hanno fatto della Stella di Natale un simbolo in grado di incontrare i gusti più disparati.


Varietà di colori e ricchezza di forme
Uno sguardo più attento permette anche di notare la bellezza di questa pianta in ogni suo particolare. Il fogliame delle Poinsettie è arrivato ad avere diverse nuance e molteplici sfumature di verde, che creano giochi di luci e contrasti con le foglie colorate superiori. Piante di diverso colore sono coltivate nello stesso vaso e sono cresciute insieme per dar vita ad una pianta unica e variopinta.
Alla varietà di colore segue una ricchezza delle forme. Si parte dalla pianta compatta, tradizionalmente folta, per arrivare alla versione in miniatura, particolarmente indicata per creare decorazioni per la tavola. Le varianti intermedie midi e maxi, la stella gigante nella forma di una piramide e Poinsettia ad alberello.


Decorazioni e fiori recisi
Non esiste limite alle possibilità di creare decorazioni fantasiose e anche le idee più insolite possono essere realizzate in un modo che sia in linea sia con il proprio gusto sia con il portafoglio.
L’ultima moda per le Poinsettie è quella di usarle come fiori recisi. Per allungare la vita della pianta, è necessario “sigillare” il fusto del fiore bagnandolo per pochi secondi in acqua bollente oppure tenendolo un attimo sulla fiamma di una candela.


Origini e cura
I ricchi colori delle Poinsettie provengono originalmente dal Messico: nonostante le origini esotiche, questo è un fiore facile da curare. Ama ambienti luminosi e caldi e riesce ad adattarsi alla poca umidità dell’aria degli spazi interni. Da evitare: l’eccessivo inaffiamento, le forti variazioni di temperatura e, soprattutto, le correnti d’aria. Infatti, seguendo questi pochi consigli sarà facile assicurare loro una lunga vita.
La collocazione ideale per le Stelle di Natale è un luogo luminoso, caldo (intorno ai 20 gradi Centigradi), anche vicino ad un termosifone. Ma la stella deve essere protetta dai raggi del sole diretti e dalle correnti d’aria. Deve essere innaffiata solo quando il terriccio è asciutto preferibilmente con acqua tiepida. La Stella di Natale non ama il sottovaso pieno d’acqua. Quando è in fioritura, non deve essere aggiunto fertilizzante; dopo dovrebbe essere innaffiata ogni mese con una soluzione nutriente disponibile in commercio.


Fonte: stars for europe

La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane dal punteruolo rosso

Quella del 2010 è la peggiore epidemia che mai si sia verificata in Italia, per quanto riguarda gli attacchi alle palme da parte del punteruolo rosso. Preoccupazione (ma anche contromisure efficaci) da parte del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali) che per debellare il problema del punteruolo rosso della palma (un coleottero curculionide, originario dell'Asia, micidiale parassita di molte specie di palme) sottolinea quanto sia necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante.

Nei prossimi mesi, intanto, il Conaf – come è stato annunciato oggi a Roma in occasione dell’Assemblea nazionale degli ordini provinciali – organizzerà un convegno scientifico di carattere nazionale, 'con l‘obiettivo di giungere ad una soluzione definitiva – ha detto il presidente Conaf, Andrea Sisti - che debelli il problema del punteruolo rosso delle palme, a vantaggio del verde urbano di tutta Italia'.

Oltre ad un doppio intervento da eseguire al tronco e alle foglie, è necessario agire nei tempi giusti: 'In passato gli attacchi si verificavano nel periodo giugno-luglio – precisa Giovanni Chiofalo, coordinatore del Dipartimento Verde Urbano del Conafadesso a settembre-ottobre, a causa dell’innalzamento medio delle temperature. Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località siciliane ed anche in altre città italiane (Genova Roma, Lago di Garda, etc.), con un campione di 110 piante, riscontrando risultati positivi grazie agli interventi eseguiti a fine luglio-metà agosto, proprio perché siamo riusciti ad anticipare gli attacchi di settembre'. Fra la fine di agosto e gli inizi di settembre – assicura il Conaf – arrivano le larve; quello è il momento di intervenire: 'Con l’endoterapia – aggiunge Chiofalo -, un sistema di difesa del verde urbano che permette la eliminazione di insetti nocivi senza disperdere prodotti chimici nell'ambiente, attraverso un apposito strumento abbiamo iniettato nel fusto della palma, a 80 centimetri da terra, un insetticida che non è dannoso per la pianta ma che uccide la larva del punteruolo. Il trattamento (costo 120 euro per intervento) si effettua con un trapano che penetra nel tronco, quindi attraverso dei piccoli tubi si inietta l’insetticida'.

Contemporaneamente è da utilizzare il metodo a pioggia: 'Spruzzando una soluzione antiparassitaria - prosegue il dottore agronomo Giovanni Chiofalo – si agisce anche sulle foglie della palma, per avere così un intervento completo ed efficace anche sulla chioma, per combattere il punteruolo rosso adulto ed evitare la deposizione delle uova. I trattamenti vanno eseguiti dalla metà di giugno ogni settimana, e non una volta ogni tre settimane come avveniva in passato. Il costo di ogni trattamento del genere è di 200 euro a pianta'. Il Conaf sottolinea come il punteruolo rosso attacchi ormai anche altre piante, come ad esempio il Chamaerops (conosciuta anche come palma umana).

Fonte: Conaf
Alcuni testi per meglio conoscere le palme:

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