giovedì 22 luglio 2010

Serre fotovoltaiche: partono in Sardegna i primi progetti per coltivare senza impatto ambientale.

Prima in Italia, la Sardegna nell'arco di tre anni istallerà 500 MW fotovoltaici derivanti dalla realizzazione di dieci impianti in serra. Si potrà quindi produrre contemporaneamente energia da fonte rinnovabile e prodotti ortofrutticoli o florovivaistici sotto un tetto di moduli solari.

Settecento ettari di serre dove potranno lavorare migliaia di persone. "Si tratta di una rivoluzione per il futuro dell’agricoltura sarda, ma anche per l’ambiente e l’occupazione. Ora tocca al turismo: l’agricoltura multifunzionale dovrà andare sempre più a braccetto anche con il settore dell’ospitalità", ha dichiarato Andrea Prato, l’assessore regionale all’Agricoltura.
 
Impatto ambientale ed emissioni pari a zero saranno possibili anche grazie allo sfruttamento del “decreto salva-Alcoa” che consentirà di mantenere stabile il prezzo al consumo dell’energia permettendo di usufruire del medesimo incentivo sul Conto Energia.

Il progetto fotovoltaico in serra, una volta realizzato, andrà a fornire 750 milioni di kilowattora pari al fabbisogno di 200mila famiglie, la metà degli abitanti della Sardegna, e raggiungendo quelli che attualmente sono gli standard attribuiti alle regioni del nord Italia che sfruttano l’idroelettrico ma con un impatto ambientale neanche lentamente comparabile.

Grazie al fotovoltaico sardo sarà evitato il consumo di 181 tonnellate di petrolio (TEP) e la produzione di emissioni di CO2 pari a 543 tonnellate.

Fonte: http://www.repubblica.it/

Il giardino delle idee: Celiachia: scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia. A presto la preparazione di un vaccino che consenta di bloccare i danni provocati all'intestino.

Il giardino delle idee: Celiachia: scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia. A presto la preparazione di un vaccino che consenta di bloccare i danni provocati all'intestino.

Celiachia: scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia. A presto la preparazione di un vaccino che consenta di bloccare i danni provocati all'intestino.

Si stringe il cerchio sulle molecole che causano la celiachia, l'intolleranza alla proteina dei cereali (glutine) che puo' causare seri problemi di assimilazione e deperimento: scoperte infatti le tre molecole tossiche responsabili della malattia, i frammenti (peptidi) del glutine che scatenano la reazione immunitaria nei pazienti. E' un passo avanti enorme che accelera la corsa verso un vaccino per questo male. Annunciata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta ha gia' portato all'avvio di una prima sperimentazione su pazienti di una cura messa a punto sulla base dei tre peptidi colpevoli, che consiste nella desensibilizzazione dei pazienti al glutine, in pratica un vaccino che puo' bloccare la malattia prima che faccia danni gravi all'intestino. La sperimentazione in corso e' condotta dalla compagnia biotech di Melbourne Nexpep Pty Ltd. La scoperta e' merito dell'equipe di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research a Parkville, Australia.

''E' un risultato importante che ci attendavamo dal gruppo di Anderson che da anni studia la celiachia ed e' a caccia di questi peptidi, ed e' un risultato arrivato anche prima del previsto; cio' permette grosso modo di dimezzare i tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino, 5-10 anni contro i 15-20 ritenuti necessari finora'', ha commentato la notizia Italo De Vitis, dirigente dell'unita' di medicina interna e gastroenterologia dell'Universita' Cattolica di Roma presso il centro integrato Columbus che e' un presidio accreditato per sorveglianza, prevenzione e diagnosi della celiachia. La malattia e' un'intolleranza che causa seri problemi all'intestino, rovinandone le pareti. Come conseguenza di cio' il paziente non riesce piu' ad assimilare vitamine, minerali ed altri nutrienti assunti con la dieta e quindi anche gli altri organi ne risentono come se il corpo fosse malnutrito.  Per gli altri il rischio e' di gravi carenze nutrizionali e quindi, a lungo termine, di danni all'organismo o problemi di sviluppo nei bambini.

Il gruppo di Anderson, ha spiegato De Vitis, finora aveva scovato la sequenza di amminoacidi del glutine responsabile della reazione immunologica nel celiaco quando questo viene a contatto con la proteina, ma restavano imprecisati i peptidi contenuti in questa sequenza maggiormente responsabili della reazione immunitaria del malato. Gli esperti australiani hanno arruolato un gran numero di pazienti, 200, ed hanno fatto mangiare loro dei cereali. Dopo sei giorni con un prelievo di sangue hanno isolato le cellule immunitarie artefici della reazione al glutine ingerito giorni prima. Poi i ricercatori hanno fatto 'incontrare' queste cellule (linfociti T) con 2700 peptidi sospetti ed hanno trovato i tre che si accoppiano piu' saldamente alle cellule. Tali tre composti sono quindi i peptidi che piu' di tutti scatenano la reazione immunitaria e adesso sono oggetto di sperimentazione in un test per vedere se, somministrando in piccolissime quantita' i tre peptidi ai pazienti, questi pian piano si desensibilizzano nei confronti del glutine. ''La scoperta e' importante - ha concluso De Vitis - perche' potrebbe fornire una cura per il 90-95% dei celiaci e quindi assicurare il controllo precoce di questa malattia prima ancora che arrechi danni all'organismo e senza dover rinunciare ai cereali nella dieta''.

Fonte: Ansa.it
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