martedì 4 maggio 2010

Bastano 5 minuti nel verde per salvaguardare la nostra salute mentale

Uno studio epidemiologico rileva che si riducono rischio depressione e ansia
Bastano 5 minuti di esercizio nel verde, vicino a laghetti o corsi d'acqua, per migliorare salute mentale e difese immunitarie. E' quanto emerge da uno studio epidemiologico pubblicato sulla rivista 'Enviromental Science and Technology'.
Fare giardinaggio, camminare, andare in bici, a cavallo o occuparsi dell'orto aumentano il senso di autostima e benessere, riducendo i rischi di depressione e ansia. Benefici soprattutto per i giovani e per chi gia' soffre di disturbi psicologici.

Fonte: http://www.ansa.it/

lunedì 3 maggio 2010

Celiachia: nuove prospettive giungono dallo studio dei batteri intestinali

Purtroppo le persone affette da celiachia sono in costante aumento e, spesso, questa patologia non è riconosciuta e diagnosticata per tempo.

La malattia si manifesta principalmente come una reazione incontrollata del nostro sistema immunitario che provoca una intolleranza al glutine.

Una nuova speranza arriva dallo studio condotto dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo a Valencia secondo cui promuovere un equilibrio della flora microbica intestinale potrebbe avere un ruolo chiave nella risposta immunitaria legata alla celiachia, in particolare nelle prime fasi della manifestazione.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “Journal of Leukocyte Biology” e suggeriscono come i cambiamenti dietetici possano contribuire ad alleviare la gravità della malattia celiaca in alcuni pazienti, poiché differenti batteri intestinali possono influenzare differenti risposte e il grado d’infiammazione.
Allo stesso modo, fanno notare i ricercatori, l’intervento sulla flora batterica intestinale per mezzo di prebiotici e probiotici può migliorare la qualità della vita dei celiaci e ne potrebbero beneficiare anche le persone affette da diabete di tipo 1 e altre malattie autoimmuni.

«Ci auguriamo che lo studio potrà in ultima analisi favorire la comprensione dei meccanismi di azione del microbiota intestinale nelle malattie immuno-mediate. Questo studio può anche aiutare a progettare nuove strategie, che potrebbero migliorare la qualità della vita dei pazienti celiaci in futuro», ha concluso la dottoressa Yolanda Sanz del CNR spagnolo.

Fonte: http://www.lastampa.it/

sabato 1 maggio 2010

Il ruolo delle piante nel riscaldamento globale. Le piante restano un mezzo efficace per combattere il riscaldamento globale

Nonostante emettano in piccole quantità un gas ad effetto serra le piante restano un mezzo efficace per combattere il riscaldamento globale. E’ quanto sostiene un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori dell’Università di Edimburgo e coordinato dal dottor Andy McLeod.

La ricerca ha calcolato che le piante emettano meno dell’1% delle emissioni totati di metano sulla Terra. Quindi, anche se il metano è considerato circa 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’impatto sul riscaldamento globale, la vegetazione non ne produrrebbe poi così tanto da incidere significativamente sull’aumento delle temperature e su quanto sta avvenendo relativamente ai cambiamenti climatici.

I risultati di questo studio sono in netto contrasto con una precedente ricerca scientifica che aveva ipotizzato che le piante erano responsabili della produzione di grandi quantità di gas serra.

I nuovi dati forniti dall’Università di Edimburgo confermano al contrario che gli alberi sono un modo utile per compensare le emissioni di gas a effetto serra, in quanto la loro produzione di piccole quantità di metano è di gran lunga superata e compensata dalla loro capacità di immagazzinare il carbonio dall’atmosfera nelle foglie, nel legno e nella corteccia.

Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati hanno creato delle foglie artificiali utilizzando la pectina contenuta naturalmente nelle piante e hanno poi misurato il metano prodotto quando le foglie venivano esposte alla luce solare.

Hanno poi unito i loro risultati con i dati satellitari sulla copertura vegetale della superficie terrestre, l’ozono nell’atmosfera, la copertura nuvolosa, la temperatura, e le informazioni sul ruolo delle emissioni solari nell’incremento del metano prodotto da tutte le piante presenti sulla Terra.

I loro risultati confutano precedenti studi che avevano indicato che la quantità di metano prodotta dalle piante avrebbe potuto essere molto più alta. La ricerca futura prenderà in esame la produzione di metano da parti di piante diverse dalle foglie, e la quantità di metano emessa da diverse specie di piante in diverse regioni della Terra.

Fonte: http://www.ecologiae.com/
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