venerdì 26 giugno 2009

Quali sono i rischi di una dieta senza glutine

Il glutine è una proteina speciale presente in alcuni cereali come ad esempio la segale, il grano e l'orzo e molti tipi di pane. Negli ultimi tempi si è diffusa la moda di mangiare "gluten-free", senza glutine, un po' come una decina di anni fa si tendeva ad evitare il pane. Il glutine aiuta il pane a lievitare prima del processo di cottura. Inoltre, il glutine mantiene l'amido nelle fette di pane, che restano così integre ed elastiche senza disfarsi. Molti vegetariani fanno affidamento proprio sulle proprietà assorbenti e nutritive del glutine.

Tuttavia, il glutine non è tollerato da tutti. Per esempio, coloro che sono affetti dalla celiachia, non sono in grado di digerirlo correttamente e stanno male se mangiano cibi che lo contengono. L'unica scelta che hanno è quella di una dieta senza glutine. Fortunatamente per loro, non tutti i cereali contengono glutine, per esempio il riso, la quinoa, i semi di girasole, i germogli di soya, l'avena, il miglio, il grano saraceno tra i vari. I prodotti gluten-free solitamente hanno meno dell'1% di glutine ed è riportato sull'etichetta.

Una recente ricerca ha messo in evidenza gli svantaggi della dieta senza glutine e le sue conseguenze sul corpo. Nel corso della ricerca, pubblicata nel numero dell'Aprile 2009 della rivista British Journal of Nutrition, i ricercatori hanno monitorato 10 volontari sani sottoposti alla dieta per un certo periodo di tempo.

Realizzata dallo Spanish National Research Council, la sperimentazione ha osservato, con dei regolari check-up, i partecipanti sottoporsi a una dieta senza glutine per un mese. Al termine della sperimentazione, i livelli dei "batteri buoni" presenti nello stomaco risultarono nettamente inferiori alla quantità presente prima dell'inizio dell'esperimento. Oltre ai batteri utili risultarono ridotti significativamente gli indicatori della salute del sistema immunitario.

La possibilità che il sistema immunitario possa essere compromesso ha destato grande impressione, soprattutto data la crescente popolarità di questa dieta. Molti pensano che dimagrire equivale a tagliare elementi nutritivi dalla alimentazione, ma in realtà seguire una dieta stretta senza il parere del medico può tradursi unicamente in cattiva salute. E' necessario fare ancora altri test dato che questa era una piccola ricerca, ma di certo, i risultati non sono stati positivi.

A parte quella percentuale di popolazione che soffre di celiachia, la dieta senza glutine, mettendo a rischio la salute batterica dell'organismo e il sistema immunitario, non è una buona idea per la gestione del peso o per un programma disintossicante. Ricordate che i batteri buoni (chiamati probiotici, presenti soprattutto nello yogurt) localizzati nello stomaco sono preziosi e necessari per la digestione.

In conclusione, la prossima volta che morite di fame e vi ritrovate di fronte a un menù con piatti senza glutine, optate per una bella pizza e brindate alla vostra salute.
Fonte: healthnews

mercoledì 10 giugno 2009

Celiachia, convegno a Mola di Bari. Specialisti a confronto sulle nuove frontiere della lotta all’intolleranza al glutine

Giovedì 11 giugno si svolgerà a partire dalle 9, nel Teatro Angioino di Mola di Bari, un convegno scientifico sulla celiachia.

Se non diagnosticata in tempo e non trattata correttamente la celiachia può portare a numerose e gravi complicanze, come ad esempio il carcinoma dell’intestino, l’artrite reumatoide, danni alla funzionalità della milza e a patologie epatiche e vascolari.

I relatori, medici e laboratoristi delle Università di Bari, Napoli e Roma, presenteranno un panorama esaustivo sulle attuali conoscenze, approfondendo questo argomento alla luce della più recente letteratura. L’obiettivo è ottenere una comunicazione fra tutte le figure professionali coinvolte, per arrivare a una corretta e precoce diagnosi, che possa portare anche ad un’adeguata terapia per prevenire le complicazioni dovute alla malattia celiaca.

Al convegno, organizzato dal dott. Tommaso Luisi, responsabile del reparto di gastroenterologia dell’Ospedale “Di Venere” di Bari, e dalla dott.ssa Annamaria Baldassarre, responsabile del laboratorio di analisi della ASL di Mola, parteciperanno 50 medici, 15 biologi, 15 tecnici di laboratorio e 15 infermieri professionali. Il convegno è patrocinato dalla Regione Puglia, dall’Università di Bari, dall’Asl di Bari, dal Comune di Mola e dall’Associazione Italiana Celiaci (presidente il prof. Antonio Francavilla).

venerdì 5 giugno 2009

Programma ortofrutta nelle scuole. 'Ottima occasione per educare i nostri ragazzi ad una corretta alimentazione'

'Con il Programma Ortofrutta nelle scuole abbiamo la grande opportunità di educare i nostri bambini e ragazzi al corretto consumo di frutta e verdura partendo dalle scuole. Non solo: questo intervento, che abbiamo fortemente voluto a Bruxelles, attiverà programmi di educazione alimentare in tutti i Paesi comunitari e l'Italia, leader europeo nella produzione di ortofrutta di qualità, potrà impostare su queste basi una strategia di sviluppo per una fra le filiere più importanti, per ricadute economiche ed occupazionali, in tutto il territorio nazionale'.
Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia in merito al Programma Ortofrutta nella Scuole.

Il piano prevede il coinvolgimento di circa 500 mila studenti ogni anno, in tutte le regioni d'Italia, a partire dalle scuole primarie. Nella prima fase (anno scolastico 2009/2010) saranno attivati 16 mln di euro per la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole e verranno realizzate una serie di misure di accompagnamento: programmi educativi mirati, azioni di divulgazione e informazione, visite e fattorie didattiche.

L'idea di dar vita ad un programma per promuovere il consumo di frutta e verdura nasce anche da una considerazione: questi alimenti vengono mangiati meno di quanto si dovrebbe. Nel nostro Paese, infatti, il consumo di frutta ed ortaggi è ben lontano dalle 5 porzioni giornaliere e dai 400 gr. raccomandati: gli italiani ne consumano in media 2.8 porzioni al giorno.

Non solo: la diffusione dell'obesità e del sovrappeso giovanili sta raggiungendo livelli di attenzione (più del 25% di bambini e adolescenti italiani sono obesi o in sovrappeso) e stanno aumentando le patologie direttamente riconducibili alla presenza di indici di massa corporea superiori alla norma.

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