domenica 11 gennaio 2009

Le more ci proteggono dai tumori



Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research evidenzia alcuni componenti presenti nelle more come importanti nella prevenzione dei tumori.


Le antocianine, una classe di flavonoidi contenuti in tali frutti, sono in grado di inibire la crescita di cellule tumorali e di stimolarne l’apoptosi – o morte programmata – lo studio e' stato condotto su ratti trattati con cancerogeni dei tessuti dell’esofago. Agli animali è stata somministrata polvere di more disidratate con dosi di 60 grammi al giorno.
I risultati forniscono una forte evidenza di quanto le antocianine siano importanti per la prevenzione del cancro si spera di poter dare il via alla valutazione dell’efficacia di questo trattamento anche nell’uomo utilizzando una miscela standardizzata di antocianine.

Questa varieta' ha due virtu' eccezionali: produce dei frutti giganteschi e non ha spine. I frutti, consumati freschi, hanno un gusto delizioso, ma sono perfetti anche per succhi dissetanti.
Prezzo 9.95 €

giovedì 8 gennaio 2009

Passate le feste, dieta di frutta e verdura per smaltire i chili di troppo


Le festività natalizie con le lunghe maratone a tavola ci lasciano in dono due chilogrammi in più di peso.
E’ questo l'effetto indesiderato delle feste per quanti non sono riusciti a resistere alle leccornie delle tavole dove sono stati portati pandori e panettoni, bottiglie di spumante, pasta, cotechino e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.
Secondo Coldiretti si stima che durante le feste di fine anno sono state assunte in media 15 mila-20 mila chilocalorie in più a discapito di alimenti fondamentali come frutta e verdura. Per rimettersi in forma è consigliabile una dieta a base di cibi leggeri, ricca di frutta e verdura con il consumo di molta acqua che va accompagnata dalla ripresa dell’attività fisica.
Per aiutare le buone intenzioni Coldiretti ha stilato la tradizionale lista dei prodotti le cui proprietà terapeutiche e nutrizionali sono utili per disintossicare l'organismo e per accompagnare il rientro, in salute, alla normalità dopo gli stress dei viaggi e dei banchetti natalizi.
Nella top dei cibi ok per tornare in forma tra la frutta da non dimenticare le arance, notevole fonte di vitamina C che migliora il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare l'influenza, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi;
le mele con la loro azione antidiarroica;
le pere che oltre ad avere un buon potere saziante, contenendo zuccheri semplici come il fruttosio, fibra, molta acqua e poche calorie, sono adatte per chi soffre di intestino pigro e i kiwi ricchi di vitamina C, fosforo e potassio, particolarmente indicati per migliorare il funzionamento dell'intestino.
Per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate sono spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote.
Tutte le insalate e le verdure vanno condite - sottolinea la Coldiretti - con olio d'oliva, ricco di tocoferolo un antiossidante che combatte l'invecchiamento dell'organismo e favorisce l'eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l'organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, e' un ottimo astringente e cura l'iperacidità gastrica. Le carote – conclude Coldiretti - sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza.
Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l'organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo.

mercoledì 7 gennaio 2009

Le radiazioni del telefono cellulare fanno male alla salute?

Il nostro cervello viene quotidianamente bombardato da onde elettromagnetiche provenienti dai telefoni cellulari e da altri dispositivi senza fili. Fanno male oppure no?
I risultati sono controversi e la scienza continua a tenere i telefonini sotto stretta osservazione per verificare se il loro utilizzo possa causare danni al cervello. Intanto, sono state accertate alcune condizioni in cui il cellulare effettivamente interferisce con la nostra salute: l'attività dei telefonini crea problemi ai portatori di pacemaker, ad esempio, così come sembra "eccitare" il sistema nervoso, creando problemi al sonno e alla concentrazione.
Il telefono cellulare provoca un forte campo elettromagnetico proprio all'altezza del cervello causando, dopo una lunga conversazione, un aumento di uno o due gradi della temperatura dell'encefalo, con ripercussioni sulla salute non ancora ben chiarite.
Il telefono cellulare fa male al cervello? La scienza si interroga tra colpevolisti e innocentisti
Fino a qualche tempo fa i risultati delle ricerche erano confortanti: l'uso del cellulare non sembrava collegato ad un aumento del rischio di tumore al cervello. A smuovere le acque è stato, nei giorni scorsi, uno studio svedese condotto da due ricercatori dell'Università di Orebro e Umea che hanno riesaminato undici ricerche condotte negli anni scorsi per verificare se l'uso decennale di cellulari e cordless potesse aumentare il rischio di tumore al cervello.
Il risultato è stato davvero impressionante e ha suscitato un vortice di opinioni e critiche da tutto il mondo scientifico e non solo. Secondo la ricerca, infatti, utilizzare il telefono cellulare un'ora al giorno per dieci anni aumenta il rischio di sviluppare il GLIOMA del 30% e il NEUROMA ACUSTICO del 20%. Gli scienziati svedesi ne sono certi: non si tratta di un allarme ingiustificato ma di una realtà, visto che il tempo minimo perché si possa studiare lo sviluppo di un tumore è proprio dieci anni e le ricerche condotte prima di questo anniversario sarebbero da considerarsi incomplete.
In altre parole, l'uso del cellulare si è diffuso circa dieci anni fa e in questo decennio il cellulare è diventato uno strumento utilizzato da milioni di persone ogni giorno: per questo motivo uno studio serio che indagasse sui rischi dell'utilizzo del cellulare poteva essere condotto solo adesso.
Lennart Hardell e Kjell Hansson non avrebbero dubbi, quindi: basterebbe un'ora al giorno di uso del cellulare per dieci anni per veder salire significativamente il rischio di sviluppare un tumore e sarebbe sufficiente anche meno di un'ora se si poggia il telefono sempre sullo stesso orecchio.
Come fare a utilizzare il cellulare limitando al massimo i rischi per la salute? Hardell consiglia di utilizzare poco il cellulare e comunque sempre con l'auricolare, di evitare di parlare per ore al telefono cellulare, di preferire l'apparecchio fisso e di impedire l'utilizzo del cellulare ai bambini.
Clicca qui per approfondire
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