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giovedì 9 giugno 2016

Celiachia News: trovata la soluzione al glutine dentro una molecola di mais bianco




La 'ricetta' italiana per sostituire il glutine in pane e pasta 

ANSA.it




Sostituire il glutine dai cibi con la zeina, una molecola 'gemella' (ma senza problemi per i celiaci) estratta dal granturco che garantisce gusto e consistenza dei piatti originari. Lo permette il nuovo metodo ideato da Virna Cerne e Ombretta Polenghi, ricercatrici nell'Area Science Park di Trieste per l'azienda Dr. Schar.

La loro idea è in concorso per il Premio Europeo degli Inventori che si svolge il 9 giugno a Lisbona. "Il glutine è una molecola unica del suo genere - ha spiegato Cerne - perché è una proteina che crea una sorta di reticolo quando viene lavorata e garantisce molte proprietà ai cibi, ad esempio l'elasticità al pane e allo stesso tempo la croccantezza della crosta".

Problemi di intolleranza al glutine sono però sempre più diffusi, e possono andare da semplici intolleranze fino a fenomeni più gravi come la celiachia. Per questo è nato negli anni un importante settore di prodotti senza glutine, in cui si inserisce anche l'azienda italiana Dr. Schar.
Ma proteine 'tuttofare' con tutte le proprietà del glutine sono difficili da estrarre e usare, tanto che per sostituirla in pane e pasta sono stati sviluppati dei mix di molecole dove ognuna ne imita un singolo aspetto ma comunque senza riuscire a farlo in modo completo.




venerdì 15 maggio 2015

Energia dalle piante: alcuni studenti liceali produrranno energia fotovoltaica a costo ridotto utilizzando le piante.






Energia dalle piante: gli scienziati vanno al liceo

L'Itis Avogadro di Torino esporrà ad Expo 2015 il suo progetto rivoluzionario nel campo dell'energia rinnovabile. Grazie alla tecnologia delle "Celle di Grӓtzel", gli studenti produrranno energia fotovoltaica a costo ridotto utilizzando le piante.



Energia del tutto "green" che proviene dalle piante?
E' possibile grazie al progetto "DSSC - Energy from Vegetables" dei ragazzi dell'Itis Avogadro di Torino che, sotto la guida del professore Antonio Mandarano e il giovanissimo universitario e aspirante ricercatore Matteo Giardino, hanno realizzato un progetto che produce energia fotovoltaica in modo totalmente rivoluzionario. I ragazzi hanno lavorato infatti sulle “Celle di Grӓtzel”, una tecnologia recente per la quale lo scopritore ha ottenuto il "Millenium Technology Grand Prize 2010", utilizzando coloranti che provengono dalle piante per ottenere un processo di fotosintesi artificiale. Il lavoro dell'Itis Avogadro è risultato vincitore nella competizione "La scuola per Expo 2015", promosso dalla Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione e la Partecipazione del Miur, e gli studenti potranno esporlo il prossimo 21 maggio al Padiglione Italia di Expo 2015.


MIRTILLI E BARBABIETOLE: IL FUTURO DELL'ENERGIA? -
Le Celle di Grӓtzel" - ha spiegato a Skuola.net Matteo Giardino - "sfruttano l'energia del sole per produrre elettricità, riproducendo in laboratorio una fotosintesi artificiale. Si tratta di energia fotovoltaica, ma più "green" ed economica di quella tradizionale. Niente silicio, che è un componente tossico, ma biossido di titanio e coloranti naturali, che insieme agli elettroliti sono i componenti necessari a produrre energia. In particolare, abbiamo visto che sono particolarmente utili i coloranti ricavati da mirtilli, barbabietole e fiori di Cristantemo". Sotto la guida di Matteo e del professore Mandarano, gli studenti dell'Itis Avogadro con a capo la talentuosa e giovanissima studentessa Irene Pomero hanno messo a punto celle che producono circa 1 volt: le presenteranno ad Expo 2015 nel Vivaio Scuole del Padiglione Italia il prossimo 21 maggio dalle 15:00 alle 16:30.





venerdì 20 marzo 2015

Celiachia: Nuovi farmaci in sperimentazione; Siamo tutti celiaci… o no, la moda del gluten free






Nuovi farmaci per la celiachia



In sperimentazione diversi composti

Non c'è solo la via della restrizione alimentare per il contrasto della celiachia. Una revisione realizzata dal dott. Joseph A. Murray della Mayo Clinic di Rochester si è concentrata sulla ricerca farmacologica per questo tipo di intolleranza. 

Ci sono ben 8 linee di sviluppo che si trovano a differenti livelli di sperimentazione. 
Il composto in fase più avanzata è ALV003, una sorta di cocktail formato da due proteasi ricombinanti specifiche per il glutine, una cistina proteasi e una prolil endopeptidasi che hanno dimostrato in vitro di degradare il glutine, scomponendolo in prodotti più piccoli e non dannosi. 
Al momento il farmaco è in fase di sperimentazione su 500 pazienti

Un'altra terapia in fase di sviluppo è il larazotide acetato, un regolatore delle giunzioni strette.
leggi l'articolo completo su italiasalute.it


Siamo tutti celiaci… o no

Fai la prova: scrivi la parola "glutine" su Google, oppure fa un giro nel supermercato sotto casa. Gli alimenti gluten free si moltiplicano sugli scaffali e non c’è sito sull’alimentazione sana che non proponga ricette che escludono la presenza di questa proteina.

È un bene che le persone affette da celiachia possano disporre di una varietà di alimenti adatti a loro, ma la moda del gluten free va oltre la giusta attenzione per chi soffre di questa intolleranza. 

Si è diffuso il messaggio che il glutine fa male a tutti, che infiamma l’intestino, da gonfiore, fa ingrassare e chi più ne ha più ne metta. 
E così tanta gente si mette a dieta di esclusione autoprescritta, sottoponendosi volontariamente e senza un reale motivo alle difficoltà e alla scomodità che le persone celiache sono costrette ad affrontare quotidianamente.
Leggi l'articolo completo su ilsole24ore






giovedì 12 febbraio 2015

Celiachia: il Gruppo Lo Conte investe nella farina deglutinata; Dermatite erpetiforme e celiachia, possibile collegamento






Celiachia. Senza glutine: il Gruppo Lo Conte investe in una scoperta del CNR rivoluzionaria

I celiaci potranno riscoprire il gusto di mangiare pasta, pane, pizza e dolci realizzati con farine tradizionali trattate con il metodo messo a punto dai ricercatori del CNR di Avellino.



Il Gruppo Lo Conte, top player nell’industria alimentare, forte delle competenze e del know how, sviluppati da una lunga esperienza nel settore delle farine speciali e fedele al proprio credo di perseguire l’eccellenza puntando all’innovazione, di prodotto e di processo, ha creduto nella ricerca dell’Isa (Istituto di Scienze dell’Alimentazione) - CNR di Avellino, rendendo di fatto possibile lo sviluppo di un’innovativa procedura in grado di "detossificare" gli alimenti provenienti dai cereali e finora considerati "off limits" per i soggetti che soffrono di un’intolleranza al glutine.

Una scoperta di portata internazionale per l’industria alimentare, destinata a rivoluzionare il regime alimentare dei celiaci che potranno riscoprire il gusto autentico della pasta, del pane, della pizza, dei dolci e il piacere di mangiare gli stessi alimenti degli altri commensali, eliminando quelle differenze a tavola che creano spesso disagio nella vita sociale.

Il progetto, intitolato "Semola GF*", nasce dall'incontro tra un imprenditore irpino che da trent’anni investe in innovazione, Antonio Lo Conte, a capo dell’omonimo gruppo industriale, presente sul mercato con i marchi Le Farine Magiche, Decorì e Molino Vigevano, e un gruppo di ricercatori, chimici e immunologi, dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino (Isa-Cnr) guidati dal dottor Mauro Rossi, e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato.

Il metodo messo a punto dai ricercatori di Avellino, su cui il Gruppo Lo Conte ha investito intuendo la portata della scoperta, consiste in una procedura di "detossificazione enzimatica" effettuata direttamente sulla farina, e facilmente trasferibile alla produzione industriale, che consente di inibire la reazione immunitaria nei confronti del glutine che si scatena in chi ha intolleranze a questa sostanza.

I ricercatori hanno scoperto che trattando le farine con un enzima naturale, già largamente impiegato nell’industria alimentare, attraverso la formazione di nuovi legami con amminoacidi, si riescono a mascherare le regioni della molecola del glutine che a contatto con i linfociti “T” presenti nell’intestino scatenano l’intolleranza. .....


Dermatite erpetiforme, celiachia, due malattie collegate tra loro

Dermatite erpetiforme, celiachia, secondo i ricercatori sono due malattie collegate tra loro.



La dermatite erpetiforme (dermatite di Duhring) non è una malattia a se stante, bensì una manifestazione cutanea della celiachia. E’ stato dimostrato, infatti, che i soggetti che manifestano la dermatite sono sicuramente interessati da intolleranze alimentari, mentre non è vero il contrario.

Le due manifestazioni patologiche sono collegate ad una predisposizione genetica, visto che per entrambe le malattie i geni interessati sono gli stessi. Le reazioni immunitarie dell’organismo sono controllate dal sistema di controllo degli antigeni, l’HLA, che ha il compito di controllare alcune strutture dell’organismo. Quando determinati geni specifici di questo sistema di controllo sono alterati, ecco che si presentano le intolleranze alimentari e, in alcuni casi, anche la dermatite.

Di sicuro, la dermatite erpetiforme e la celiachia sono collegate tra loro. La dermatite di Duhring è una malattia abbastanza rara, con un’incidenza di 1 caso su 10.000 abitanti (fatta eccezione per l’Irlanda, dove l’incidenza è di 1 su 1.500 abitanti).
Su 5 persone affette da celiachia, 1 viene colpito anche da dermatite. .....





venerdì 5 settembre 2014

Celiachia: Come evitare i rischi per i bambini; Frumento a prova di celiaci;






A scuola con la celiachia, come evitare i rischi per i bambini

Affidarsi agli insegnanti non basta. Ecco come evitare che i ragazzi che devono fare a meno del glutine mangino cibi non ammessi nella loro dieta.



Con la ripresa dell'anno scolastico sono moltissimi i bambini che si apprestano per la prima volta a sedersi fra i banchi di una scuola. Per chi affronterà un programma a tempo pieno ciò significherà anche doversi accomodare ai tavoli di una mensa, condividendo con i compagni non solo l'istruzione, ma anche l'alimentazione. Come fare nel caso in cui il piccolo abbia particolari esigenze alimentari?

Il problema potrebbe essere particolarmente sentito dalle mamme e dai papà dei bambini affetti da celiachia, nel cui caso escludere completamente il glutine dall'alimentazione è indispensabile per tenere sotto controllo la patologia e non esporre la salute a dei rischi. Ciò non significa dover cadere nel panico: anche in questo caso la situazione può essere affrontata serenamente sia dal bambino che dai suoi genitori. ...


Frumento a prova di celiaci

Un team dell’università di Foggia è riuscito a rendere innocuo il glutine. La scoperta potrebbe risolvere i diffusi problemi di intolleranza alla sostanza


Detossificare le farine per aggirare l’intolleranza al glutine dei celiaci e farli tornare a una alimentazione normale, senza alcuna privazione. Ci sono riusciti alcuni ricercatori dell’Università di Foggia, guidati da Aldo Di Luccia e Carmen Lamacchia del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli alimenti e dell’ambiente, in collaborazione con l’immunologa Carmen Gianfrani del Cnr di Napoli.

Si tratta di un processo chimico-fisico, brevettato in Italia nel 2012 ed esteso a livello internazionale nel 2013, applicato alla granella di frumento per modificare la struttura delle proteine che generano l’intolleranza quando vengono ingerite. "Il metodo consiste in una immersione della granella in acqua e in un successivo trattamento con microonde. Questa operazione – dice il professor Di Luccia – risulta efficace solo se condotta in condizioni estremamente controllate, ma i risultati sono stati finora sorprendenti. Il glutine è una “rete” proteica che si forma quando la farina di frumento viene unita all’acqua, dando origine a un impasto più o meno elastico che consente di produrre alimenti come pizza, pane e pasta principalmente". ...






lunedì 16 giugno 2014

Celiachia: nuova terapia non alimentare con l'enzima ALV003. E' il trattamento per il futuro? Rassegna web






Celiachia addio con enzima ALV003: ideata terapia non alimentare

Altopascio.info
Un team di scienziati finlandesi dell'Università di Tampere ha ideato una terapia non alimentare contro la celiachia. Gli studiosi hanno concluso una sperimentazione protrattasi sei settimane su due gruppi di volontari. Ad uno dei due gruppi è stata ...

Salute, una terapia enzimatica per la celiachia Nuovi sviluppi per gli ...

Si24 - Il mondo visto da Palermo
Nuovi sviluppi nel campo della ricerca sulla celiachia, l'intolleranza cronica al glutine. I celiaci potrebbero in futuro giovare di un trattamento farmacologico mirato. I ricercatori dell'Università di Tampere in Finlandia hanno somministrato ad un gruppo di ...

Contro la celiachia arriva un enzima

West - Welfare Society Territory
Una terapia non alimentare per combattere la celiachia. È il trattamento messo a punto dai ricercatori dell'Università finlandese di Tampere, che hanno portato a termine un esperimento durato sei settimane su due gruppi di pazienti. La soluzione escogitata ...

Celiachia, studi su terapia “enzimatica”

Italiaglobale.it
La celiachia è una patologia intestinale che colpisce tantissime persone, in Italia e nel mondo. Essa è dovuta ad intolleranza al glutine, proteina presente nel frumento ed in altri cererali quali segale, farro, orzo e avena. L'assunzione di glutine da parte del ...

Un enzima contro la celiachia: sara' il trattamento del futuro?

greenMe.it
La celiachia è una malattia che colpisce sempre più persone soprattutto nel nostro paese. Diverse le ipotesi sul perché di questa diffusione e altrettanti i tentativi a livello scientifico per cercare di arginare il fenomeno o tenerlo a bada nel momento in cui è già ...

Celiachia, possibile cura non alimentare elimina sintomi?

MedicinaLive
E' possibile una cura non alimentare per la celiachia? Sarebbe il sogno di ogni persona affetta da questo disturbo. I ricercatori dell'Università di Tampere in Finlandia sostengono di sì, avendo messo a punto loro un trattamento specifico che lavorerebbe in tal ...

Alimentazione: progressi contro la celiachia

Giaden Informa
La celiachia è una malattia che nel nostro Paese continua a svilupparsi a macchia d'olio, tante ipotesi sulla sua diffusione , tanti tentativi scientifici per “arginarla”, ma senza esito. Le buone notizie arrivano, invece, sul fronte finlandese. Una nuova ricerca ...

Terapia non alimentare per la celiachia

Italiasalute.it
Il trattamento della celiachia potrebbe essere giunto a una svolta. Un team di ricercatori dell'Università di Tampere, in Finlandia, ha messo a punto una terapia non alimentare che si serve di un enzima per ridurre i sintomi legati alla patologia provocata da ...

Celiachia: una nuova cura finlandese elimina i sintomi

Benessere - Guidone.it
Curare la celiachia con una terapia non alimentare? Dalla Finlandia dicono che è possibile, in particolare lo dicono i ricercatori dell'Università di Tampere – Tampere University Hospital, i quali hanno testato un nuovo trattamento che si basa sul lavoro di un ...

Celiachia: un enzima protagonista di una nuova terapia non ...

inGusto
Senza Glutine Fino ad oggi l'unica soluzione sperimentata contro celiachia e intolleranza al glutine era di tipo alimentare: eliminazione dalla dieta di quotidiana di tutti gli alimenti contenenti glutine per dare modo all'organismo di disintossicarsi e, nel solo ...

Celiachia, scoperta nuova terapia

OggiNotizie
Roma - Chi soffre di celiachia e di intolleranza alimentare fino ad oggi si è trovato costretto ad eliminare dalla propria dieta ogni forma e quantità di glutine andando incontro a non pochi problemi sia economici che di reperibilità. Secondo una nuova ricerca ...

Celiachia: c'è un nuovo trattamento non alimentare

La Stampa
Gli scienziati finlandesi dell'Università di Tampere – Tampere University Hospital, hanno testato un nuovo trattamento non alimentare con uno specifico enzima che sarebbe in grado di ridurre i problemi e le lesioni causati da un'esposizione al glutine da ...




venerdì 23 maggio 2014

Celiachia News: Test sul cordone ombelicale: diagnosi senza biopsia; Come riconoscere la Celiachia e cosa fare;






Celiachia e allergie: come riconoscerle e cosa fare - Panorama

Panorama

Celiachia e allergie: come riconoscerle e cosa fare

Panorama
È un esercito silenzioso quello dei celiaci, in costante aumento al ritmo di 135 mila nuove diagnosi all'anno, con un incremento del 10% in 12 mesi. L'intolleranza permanente al glutine, una componente proteica di alcuni cereali, viene diagnosticata con ...


Celiachia: tre specialiste studiano e offrono un approccio ... - Il Mattino

Celiachia: tre specialiste studiano e offrono un approccio ...
Il Mattino
... tavolino di un Caffè» come ricorda Tiziana hanno immaginato di poter raccontare in un modo innovativo e a tratti ironico, i drammi, le ripercussioni fisiche e psicologiche dell'insofferenza alimentare più diffusa al mondo, dopo quella al lattosio ...



La celiachia. Test sul cordone ombelicale: diagnosi senza biopsia e ... - Il Mattino

Il Mattino


La celiachia. Test sul cordone ombelicale: diagnosi senza biopsia e ...
Il Mattino
«Circa il 30% dei casi attesi, qui lo screening è più alto della media nazionale ma un paziente su otto continua a convivere con piccoli o grandi fastidi e patologie correlate, ignorandone la causa» certifica Antonio Rispo, responsabile del centro ...


Conoscere l'intolleranza al glutine III Settimana, istituito numero verde - BlogSicilia.it (Blog)

BlogSicilia.it (Blog)


Conoscere l'intolleranza al glutine III Settimana, istituito numero verde
BlogSicilia.it (Blog)
Sono sempre di più gli italiani che scoprono di essere affetti da sensibilità al glutine o celiachia, anche grazie al moltiplicarsi di campagne informative sul tema e a diagnosi puntuali. Testimonianza ne sono anche l'incremento dell'offerta di ...


Celiachia, può colpire quasi 3.000 aretini. Oggi il convegno al San ... - Arezzo TV - Notizie

Celiachia, può colpire quasi 3.000 aretini. Oggi il convegno al San ...
Arezzo TV - Notizie
Celiachia, può colpire quasi 3.000 aretini. Oggi il convegno al San Donato 1.177 quelli ufficiali seguiti dalla Asl, quasi tremila quelli stimati complessivamente: sono i cittadini residenti nella nostra provincia, affetti da celiachia. Nei paesi la ...





lunedì 12 maggio 2014

Celiachia: testato un nuovo farmaco per ridurre gli effetti del glutine; avremo finalmente una pillola per il Morbo Celiaco?






Nell’ambito del "DDW 2014" (Digestive Disease Week), tenutosi pochi giorni fa (dal 3 al 6 maggio 2014) a Chicago (Illinois, USA), è stato presentato un nuovo farmaco per il trattamento della Malattia Celiaca.

Il farmaco, un peptide da assumere per via orale, prende il nome di Lazarotide Acetato. Questo prodotto, in uno studio randomizzato, controllato con placebo, ha dimostrato di poter ridurre sia sintomi gastrointestinali (GI) che sintomi non-GI in pazienti accidentalmente esposti all’assunzione glutine........



Le giunzioni serrate controllano la permeabilità paracellulare (nella Celiachia è aumentata, a causa della iperproduzione di una sostanza proteica, chiamata "Zonulina", ormone glicoproteico che regola l’apertura delle giunzioni a livello dell’epitelio della mucosa intestinale).

Tight JunctionsL’aumento di questa permeabilità è in parte il risultato di una risposta infiammatoria, di carattere immunitario, legata al passaggio incontrollato di macromolecole (peptidi del glutine) nella lamina propria intestinale, attraverso queste giunzioni serrate. In pratica la Zonulina apre gli spazi intercellulari (tra le cellule) agendo sulle tight junctions, lasciando quindi passare il glutine, che successivamente induce la reazione del sistema immunocompetente presente nella sottomucosa, avviando la reazione di deamidazione dei peptidi della gliadina, con successiva produzione di antigeni, riconosciuti dai linfociti T specifici, e produzione di anticorpi contro la gliadina stessa.

Il Larazotide Acetato, agendo da antagonista, sembra bloccare la Zonulina, impedendo così l'apertura delle tight-junctions ed il passaggio del glutine all'interno della sottomucosa, inibendo quindi l’alterazione della permeabilità intestinale e l'infiammazione, indotta da glutine e citochine; conseguentemente blocca i processi patologici derivanti dalla risposta del sistema immunocompetente a tale "intrusione".......

Leggi l'articolo completo su: medicitalia.it/news





sabato 1 marzo 2014

Celiachia: potrebbe essere un pesticida la più probabile possibile causa dell’aumento di intolleranze al glutine






Un nuovo studio, portato avanti da due scienziati americani, sostiene che un maggior uso del glifosato, pesticida della Monsanto conosciuto con il nome commerciale di Roundup, potrebbe essere la causa della crescita dei casi di celiachia, intolleranza al glutine ma anche della sindorme dell'intestino irritabile.


Nel rapporto, opera di Anthony Samsel e Stephanie Seneff, si sostiene che il glifosato, principio attivo del Roundup sia il fattore più importante che sta causando questa "epidemia" di intolleranze. Si legge nel documento redatto dai due scienziati che: I pesci esposti al glifosato sviluppano problemi digestivi simili alla celiachia. Il morbo celiaco è associato a squilibri nei batteri intestinali che possono essere spiegati considerando gli effetti noti del glifosato sui batteri intestinali”.

Ma c’è di più: "Il glifosato è noto per inibire gli enzimi del citocromo P450, famiglia enizmatica implicata nella detossificazione delle tossine ambientali, nell’attivazione della vitamina D3, nel catabolismo della vitamina A, nel mantenimento della produzione della bile e nella fornitura di solfato all’intestino. Anche carenze di ferro, cobalto, molibdeno, rame ed altri metalli rari associate alla celiachia possono essere attribuiti a forte capacità del glifosato di chelare questi elementi.

La portata della notizia è di interesse mondiale dato che il glifosato della Monsanto sembra essere diventato l'erbicida più venduto al mondo, vista anche la crescita della produzione di grano Roundup Ready GM, appunto della Monsanto.

Leggi: l'articolo completo



mercoledì 4 dicembre 2013

Acne: una nuova cura dalle alghe?












Acne: una nuova cura dalle alghe?

Acne, una nuova cura in vista? Un prezioso aiuto potrebbe provenire dagli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6, che non sono contenuti soltanto in pesci come il salmone, ma anche in altri alimenti, ad esempio le alghe. Proprio le alghe marine conterrebbero alcuni acidi grassi essenziali in grado di contrastare un batterio responsabile dell'acne e di altri problemi della pelle.


Lo studio in questione è stato condotto dagli scienziati dell'Università di Stirling, in Scozia, I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Marine Drugs. Gli scienziati marini hanno fatto riferimento soprattutto alle alghe brune, oltre che ad altre tipologie di alghe presenti nel mare.
Gli acidi grassi Epa omega 3 e Dgla omega 6 presenterebbero proprietà antinfiammatorie, in grado di contrastare il batterio Propionibacterum acnes e lo Staphylococcus aureus. Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena attirano l'attenzione degli esperti per la possibilità di mettere a punto nuovi trattamenti topici grazie alle loro proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie.

Prosegui la lettura su: greenme.it/vivere/salute-e-benessere














sabato 18 maggio 2013

Celiachia: Ecco la proteina per una diagnosi precoce; 4 errori freguenti sulla dieta senza glutine;





Celiachia: Siaic, ecco la proteina che consente la diagnosi precoce 
Agenzia di Stampa Asca
Oggi essere celiaci puo' non essere piu' un grave problema sia medico sia sociale. La celiachia viene riconosciuta e conosciuta per una malattia ''sociale'' che desta comunque preoccupazione. Un italiano su cento non potrebbe ...

Celiachia, in arrivo il test per la rilevazione precoce 
Mediterranews 
Il test per la rilevazione precoce della celiachia Celiaci si nasce e lo si diventa, importante è sapere per tempo e subito se si soffre di questo disturbo alimentare. Da oggi un semplice esame del sangue è in grado di prevedere se si è predisposti ad ...

Celiachia: 4 errori sulla dieta … 
wellMe.it 
Nelle persone affette da celiachia, anche se consumano piccole quantità di glutine, si innescano sintomi indesiderati, tra cui dolore del ventre e gonfiore. Questo accade perché il glutine induce il sistema immunitario a danneggiare o distruggere i ...

“Celiachia e sicurezza alimentare”, se ne parla all'Ipssar
MolfettaLive 
“Celiachia e sicurezza alimentare” questo il titolo del convegno che si terrà a Molfetta il 18 maggio prossimo, nella sede dell'Ipssar (Apicella, Corso Fornari) e che è riservato a 120 dipendenti del Dipartimento di prevenzione dell'ASL BA, dirigenti ...




giovedì 18 aprile 2013

Olio di Emu per proteggersi dalle malattie intestinali e persino dai danni causati dalla chemioterapia





Si tratterebbe di un miracoloso olio in grado di proteggere l'intestino, contribuendo a trattare un'ampia varietà di malattie intestinali e persino i danni causati dalla chemioterapia, grazie alle sue naturali proprietà antinfiammatorie, come rivela un recente studio condotto dai ricercatori australiani dell'Università di Adelaide e pubblicato sulla rivista Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine.
Peccato che si tratti di un ingrediente estratto dal grasso dell'emu, una specie di uccello simile allo struzzo e diffuso in Australia.



Usato dalle popolazioni indigene come trattamento per le ferite della pelle, questo olio, un composto di natura organica sottoprodotto estratto dal grasso degli emu allevati in Australia per la loro carne, sarebbe in grado di accelerare il processo di riparazione a seguito di malattie che causano ferite, stimolando la crescita delle "cripte" intestinali, ovvero la parte dell'intestino che produce i villi, che assorbono i nutrienti del cibo.

"Disturbi del tratto gastrointestinale, come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali e la mucosite indotta dalla chemioterapia, sono associate con il malassorbimento del cibo e con l'infiammazione e l'ulcerazione della mucosa intestinale. La variabile reattività di trattamenti per queste malattie mostra la necessità di ampliare gli approcci, per ridurre l'infiammazione, prevenire i danni e favorire la guarigione", spiega Suzanne Abimosleh, a capo della ricerca effettuata su modello animale.

Leggi l'articolo integrale



venerdì 15 marzo 2013

Celiachia, fare il pane sfruttando la polpa di arancia. Ricca di fibre (40%), povera di grassi (2%), ma soprattutto senza glutine.





Pensate a quanta parte di un'arancia finisce nell'immondizia quando fate una spremuta. Ora moltiplicate questa quantità per le milioni di arance che vengono lavorate in una fabbrica disucchi di frutta, e avrete un'idea dell'entità degli scarti che devono essere smaltiti ogni giorno, con processi costosi e potenzialmente inquinanti. Una soluzione per sfruttare in modo utile questi prodotti di scarto arriva oggi dall'Irlanda: un gruppo di ricercatori del Teagasc Food Research Centre e dell'Università di Cork ha infatti studiato un metodo per trasformare la polpa di arancia avanzata dal processo di spremitura in una farina, con cui realizzare pagnotte senza glutine. La polpa di arancia è infatti ricca di fibre (40%) ed estremamente povera di grassi (2%), ma soprattutto è senza glutine, quindi perfetta per realizzare prodotti per celiaci.


Tra semi, noccioli, polpa e buccia, i ricercatori irlandesi hanno calcolato che nella lavorazione di frutta e vegetali, circa un terzo dei prodotti viene scartato, e trasformato quindi in rifiuti. Questi prodotti di scarto sono invece ricchi di fibre e sostanze bioattive, e risulterebbero perfetti per essere utilizzati come ingredienti alimentari. Come appunto per la preparazione di cibi per chi soffre di celiachia, in cui una reazione autoimmune al glutine danneggia i villi dell'intestino tenue, strutture fondamentali per assorbire le sostanze nutrienti. L'unica terapia esistente per la celiachia consiste nell'evitare completamente i cibi che contengono glutine, come il grano, l'orzo, il farro, la segale e alcuni tipi di avena. Purtroppo però molti dei prodotti gluten free oggi disponibili sul mercato sono estremamente ricchi di calorie, poco gustosi, poveri di sostanze nutrienti e, soprattutto, molto costosi.

Alla ricerca di un utilizzo alternativo per i prodotti di scarto della lavorazione delle arance, i ricercatori irlandesi hanno quindi avuto l'idea di trasformarne la polpa in una farina, con cui realizzare pane e altri prodotti a basso costo per celiaci. Un processo più difficile di quanto possa sembrare: “Sviluppare formulazioni prive di glutine può essere complicato, perché la proteina che normalmente tiene insieme il cibo, il glutine, deve essere assente”, spiega Eimar Gallagher, del Teagasc Food Research Center.
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Leggi l'articolo completo su Galileonet.it





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