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domenica 12 gennaio 2014

Impariamo a coltivare sul nostro terrazzo: Lecco, al via il corso “Il mio orto biologico”






LECCO – 4 lezioni pratiche (compresa l’analisi del tuo spazio personale e le ricette per curare le piante) per imparare a coltivare verdure e fiori insieme secondo i principi dell’agricoltura naturale, e scoprire come utilizzare balconi, terrazze e piccoli orti per cambiare la città e riscoprire la tua indipendenza alimentare.


Sono aperte le iscrizioni al corso "Il mio orto biologico", organizzato dall’Associazione WWF Lecco, in collaborazione con Parco Regionale Monte Barro, con il patrocinio del Comune di Galbiate e del Comune di Lecco, con il contributo di Tecnolario – Lecco e il supporto della Camera di Commercio Lecco.

Il corso è rivolto a tutti gli appassionati che si dedicano (o vorrebbero dedicarsi..) alla coltivazione di frutta e verdura sul balcone, sul terrazzo condominiale o negli angusti spazi cittadini, che amano poi trasformare in casa e in maniera sostenibile il loro raccolto, che sono attenti all’ambiente e rispettosi dei tempi e dei ritmi della terra.

Il corso prevede quattro serate che si svolgeranno presso la Sede della Camera di Commercio Lecco, con apertura della Sala alle 20.15 e termine delle lezioni entro le 22.00, con il seguente programma:

- Mercoledì 5 febbraio - Balcone, terrazzo, orto, giardino: analisi dello spazio, ombre, posizione geografica, clima. Contenitori, materiali, soluzioni tecniche, sfruttamento degli spazi, degli angoli e delle pareti. Gli spazi condominiali, le finestre. (portare la mappa del proprio spazio!…)

- Mercoledì 12 febbraio - Piante da orto: recupero semi, come fare il semenzaio, come trapiantare, esigenze delle specie più comuni. Come fare un orto e giardino: come mescolare fiori e verdure, come consociare le piante per ottenere protezione e maggiore fertilità.

- Mercoledì 19 febbraio - Coltivare naturalmente: tecniche biologiche, sinergia, permacultura. Le filosofie, le tecniche, le possibilità di sperimentazione.

- Mercoledì 26 febbraio - La terra: la risorsa più importante, come riconoscerla, come alimentarla, il compost. Medicina: come curare le piante con macerati e compost.

Il corso sarà tenuto da Mariella Bussolati, laureata in scienze agrarie e specializzata in botanica farmaceutica, animatrice degli orti condivisi di Milano e autrice di: "L’orto diffuso – dai balconi ai community garden, come cambiare la città coltivandola" (Orme Editori).

Tutte le informazioni e il modulo di iscrizione al corso sono disponibili sul sito WWF Lecco, alla pagina http://wwf.lecco.it/orto-2014.html

Per leggere l'articolo completo vai su: http://www.lecconotizie.com





martedì 12 marzo 2013

Ortochic: a Milano l'orto e' di moda; Le 10 piante velenose per i gatti; Riccione, torna "Giardini d'autore"




Ortochic: a Milano l'orto e' di moda 
greenMe.it 
Grazie ad Ortochic, il tema dell'orto in città verrà riproposto in chiave glamour. La finalità dell'iniziativa consiste nella diffusione della buona abitudine di coltivare ortaggi, erbe aromatiche e fiori edibili pur abitando in città, così da poter ...



Fiabe di primavera all'Orto Botanico di Napoli 
Julie News
Fiabe di primavera all'Orto Botanico di Napoli dove, nella sua stagione più bella, il prezioso giardino di via Foria accoglie una nuova programmazione teatrale dedicata ai bambini. Da mercoledì 13 marzo, ininterrottamente fino a domenica 2 giugno 2013, ...


10 piante velenose per i gatti 
greenMe.it 
I gatti, animali domestici che hanno conservato la propria natura di esploratori, possono entrare in contatto nel loro girovagare con piante e fiori potenzialmente pericolosi per la loro salute. L'ingestione degli steli, delle foglie o dei petali di ...

Riccione, torna "Giardini d'autore" con le sue piante insolite e rarità ... 
RiminiToday 
Mostra mercato di piante insolite e rarità botaniche" che si svolgerà nei giorni 15, 16 e 17 marzo prossimi nel giardino di Villa Lodi Fè, in via delle Magnolie a Riccione. A Riccione, è il caso di dirlo, Giardini d'Autore fa primavera. Un appuntamento ...



mercoledì 18 maggio 2011

orto biologico a distanza; Un orto per guarire i bimbi in ospedale; Ipertensione: banane e legumi per combatterla

il primo orto biologico a distanza


A Roma arriva il primo orto biologico a distanza
Il Cambiamento
A Roma si sperimenta una nuova idea di legame tra città e campagna con l'orto biologico a distanza. L'iniziativa di filiera corta arriva dall'Associazione Italiana per l'Agricoltura biologica e si propone come una valida e desiderata alternativa alla ...

Verdure a portata di click
Galileo
La voglia di verde è sempre più diffusa tra gli abitanti delle città. Una piccola piantina sul balcone di casa, qualche zolla ricavata nel giardino oppure un appezzamento preso in prestito nel parco comunale, sono molti i modi con cui si può cercare un ...

Il melo bonsai: un'idea regalo per chi ama le piante ornamentali
NanoPress
Amate le piante, in particolare i piccoli bonsai ornamentali? Allora questa varietà di melo formato mignon, fa proprio per voi. Costituirà un'idea regalo assolutamente perfetta per tutti i vostri amici dotati di pollice verde, ma anche per occasioni ...

Un orto per guarire i bimbi in ospedale
TGCOM
Si parla dell' “L'orto dei sogni“, una iniziativa inaugurata venerdì scorso e pensata per i piccoli ricoverati nel Reparto di pediatria dell'ospedale Sacco di Milano. L'idea è delle più nobili: curare l'orto per alleggerire il soggiorno in ospedale. ...

Ipertensione: banane e legumi per combatterla
Tuttogratis Donna
L'ipertensione è uno dei disturbi più frequenti dei nostri tempi e della nostra società. Non sono risparmiati neppure i giovani ei casi aumentano costantemente. Come fare a contrastare questo disturbo tanto diffuso? Secondo una recente ricerca ...

Con le piante grasse facciamoci il bouquet
TGCOM (Blog)‎
Uno dei trend più originali e simpatici per i matrimoni moderni sono i bouquet di piante grasse. Di primo acchito si potrebbe pensare che si tratti di una soluzione “povera”: al contrario, c'è chi riesce a creare con queste piante così particolari dei ...

lunedì 31 gennaio 2011

L’Orto Botanico di Palermo un enorme museo all’aperto!


L'Orto Botanico di Palermo è una delle più importanti istituzioni accademiche italiane e rappresenta, certamente, quella che meglio di altre coniuga realtà scientifica e territorio.

Considerato come un enorme museo all’aperto, al suo interno sono conservati reperti vivi, bisognosi di cure costanti e appropriate. La peculiarità di questo Orto è rappresentata dalla grande ricchezza di specie ospitate e dalla monumentalità di alcune di esse.

Le favorevoli condizioni climatiche di Palermo ne fanno un luogo di delizie ricco di espressioni di flore diverse. Molto cospicua è, infatti, la componente vegetale mediterranea, tropicale e subtropicale alla quale, però, si sono uniti altri numerosissimi elementi di flore esotiche.
L'orto botanico è una istituzione dell’Università degli Studi di Palermo che risale al 1789 e rappresenta il nucleo storico attorno al quale la Botanica accademica si è sviluppata a partire dal 1795, data in cui esso fu solennemente inaugurato.

La sua attuale estensione, circa 10 ettari, fu raggiunta soltanto nel 1906 in seguito a diversi, successivi, ampliamenti. Adornato da numerose statue e bassorilievi, confinante con la storica Villa Giulia, l’Orto botanico di Palermo vanta un’attività di oltre duecento anni che ha consentito lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il Bacino mediterraneo, di innumerevoli specie vegetali molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali.

Sebbene quasi tutte le piante che vivono all'aperto nell'Orto possono essere facilmente coltivate nella Conca d'Oro, è certamente straordinario che esse qui riescano a raggiungere sviluppo e dimensioni uguali o quasi a quelle che raggiungono nel loro ambiente naturale.

Le collezioni scientifiche hanno una consistenza, stimata in difetto, di circa 12 mila specie, disposte secondo criteri sistematici (il sistema sessuale di Linneo e filogenetico di Engler) o secondo criteri bio-ecologici (l’Aquarium) e geografici. Di rilievo le collezioni di succulente, palme e cicadee. Non mancano esempi rappresentativi della flora regionale.

Fonte: Grandi Giardini Italiani

sabato 6 novembre 2010

L'orto sul tetto di casa: A Torino iniziano a moltiplicarsi. E c'è anche chi insegna a crearli.

Ce n'è per tutti i gusti sul tetto di via Goito 14 a Torino.
Un orto nel quartiere San Salvario che ha fatto parlare di sé. A partire da questa esperienza e dal grande interesse suscitato, Studio999 con 'Oursecretgarden' apre nei suoi spazi, al piano terra di via Goito 14, un laboratorio per accompagnare gli abitanti del quartiere nella realizzazione di orti sui tetti, dalla fase ideativa, alla realizzazione, fino alla piantumazione.

Insalata, cicoria, rucola, ravanelli e pomodori. E poi fagioli, fagiolini, zucchini e zucche rigorosamente bio.

Gli abitanti di San Salvario, ma non solo, avranno la possibilità di conoscere i benefici ambientali e sociali che questo tipo di esperienza innesca e potranno richiedere la consulenza tecnica e botanica necessaria per mettere in pratica il loro progetto. "Bisogna capire se il tipo di tetto di cui disponiamo - spiega uno dei tre soci di Studio 999, l'architetto Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - può essere adatto, se regge, quali verdure piantare in quale periodo. Prima di iniziare, certo, bisogna ottenere l'autorizzazione nell'assemblea condominiale".

In occasione di Paratissima 2010, l’orto e gli spazi dello studio sono aperti al pubblico.
Sarà in distribuzione il primo manuale per la realizzazione di orti sui tetti, realizzato da Studio999. "Abbiamo deciso di creare un orto sul tetto - spiega Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - insieme a una decina di famiglie, più che altro giovani coppie sui trentacinque anni. La coltivazione occupa una porzione perimetrale del tetto piano dello studio per un totale di 40 mq di superficie. A fine giugno inizi di luglio la prima raccolta. Nel mese di settembre si è proceduto alla piantumazione delle specie autunnali e invernali".

L’orto è coltivato in modo biologico, senza l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi e lavorando lo strato più superficiale della terra. Questo uso collettivo di uno spazio in condivisione costituisce un'importante innovazione nel modo di abitare, che crea occasioni di socialità in un contesto urbano particolarmente critico.

Leggi tutto l'articolo su: adnkronos.com

martedì 3 agosto 2010

La zagara: prima edizione della mostra di giardinaggio presso l'orto botanico di Palermo nei giorni 22, 23 e 24 ottobre


Piante, giardini, biodiversità e atmosfere d'autunno in terra di Sicilia

Si svolgerà presso l'orto botanico di Palermo nei giorni 22, 23 e 24 ottobre la prima edizione della mostra di giardinaggio “La zagara - Piante, giardini, biodiversità e atmosfere d’autunno all’Orto Botanico di Palermo”.

Con l’appoggio di istituzioni regionali e nazionali, il contributo delle delegazioni siciliane di associazioni di tutela dell’ambiente e il coordinamento dal direttore dell’orto botanico di Palermo, il prof. Francesco Maria Raimondo, che è anche presidente del comitato promotore, la manifestazione sarà occasione e luogo ideale per celebrare in Sicilia l’Anno Internazionale della Biodiversità.
E d’altra parte l’Orto botanico palermitano è uno straordinario scrigno di biodiversità con 12.000 specie vegetali in coltivazione su un’estensione di oltre 10 ettari e, dal 1993, gestisce una banca del germoplasma per la conservazione dei semi delle specie endemiche, rare o minacciate, soprattutto in ambito mediterraneo.

Dalla sua fondazione, nel 1779, l’Orto ha introdotto, studiato, tutelato, fatto conoscere un numero altissimo di specie vegetali, in particolare utili. Si pensi per esempio che da questa istituzione, sede del Dipartimento di Botanica dell’Università di Palermo, è partita la coltivazione in area mediterranea di due frutti popolari come il nespolo del Giappone e il mandarino.

Si è scelto di chiamare “La zagara” questa manifestazione ottobrina proprio in omaggio agli agrumi, oggetto di collezione e studio all’Orto botanico di Palermo con oltre 100 cultivar, e parte determinante dell’economia agricola dell’isola.

Mentre un gran numero di vivaisti nazionali di qualità stanno aderendo con entusiasmo all’iniziativa, (è la prima mostra mercato nazionale che si svolge in Sicilia), il comitato organizzatore lavora alla definizione del calendario di mostre e conferenze che affiancheranno la presentazione e la vendita di piante da giardino e da interno, fruttiferi, vaseria, ecc.

Fonte: Orto Botanico di Palermo

lunedì 21 giugno 2010

Pelargonio: malattie e parassiti, pur essendo una pianta molto robusta, viene colpito da alcune patologie. Vediamo quali sono le più comuni e come combatterle.

Alcuni batteri, e specialmente Xanthomonas pelargonii, Agrobacterium tumefaciens e Corynebacterium fascians, possono insediarsi sulle piante di geranio.

Il primo si manifesta con piccole macchie rotondeggianti sulle foglie, dapprima chiare e poi scure, il margine secca e in seguito dissecca tutto il lembo fogliare.

Il secondo batterio provoca la formazione di tumori alla base delle talee e il terzo la proliferazione di piccoli germogli biancastri a livello del terreno sul colletto delle piante.

Il taleaggio è l'operazione ideale attraverso la quale i batteri possono introdursi. Un'accurata disinfezione delle talee, prima della piantagione, è quindi indispensabile, utilizzando sali di rame o prodotti equivalenti.

Marciumi delle piantine

Può accadere che talee da poco radicate e giovani piante presentino la zona del colletto imbrunita e marcescente. Responsabili sono per solito alcuni funghi ubiquitari (Pythium sp., Fusarium sp.) che si trovano sempre come saprofiti sulla sostanza organica in decomposizione, letame, foglie ecc.

Oltre la disinfezione del terriccio usato per la radicazione delle talee (deve essere molto sciolto e povero di sostanza organica) si consiglia di annaffiare lo stretto necessario nel primo periodo e di spargere sul terreno una polvere anticrittogamica, giacché il male tende ad estendersi "a macchia d'olio".
Virosi

Se sulle foglie compaiono zone gialle lungo le nervature, oppure anelli chiari e tacche necrotiche con alone verde chiaro, è probabile che ci si trovi di fronte a qualche malattia da virus. Uguale causa hanno gli arricciamenti e la deformazione dei bordo fogliare, il nanismo delle piante e il disseccamento degli apici vegetativi.

Contro tutte le malattie da virus non si può agire che con pratiche preventive che valgano a preservare le nuove piante da possibili contaminazioni.

Così si raccomanda di distruggere tutte le piante sospettate d'essere infette e di fare bene attenzione nel prelevare le talee destinate alla moltiplicazione, distruggendo senza esitazione tutto il materiale scartato.

Macchie gialle e foglie accartocciate da virosi
Ruggine

Molto facile da riconoscere, la ruggine si presenta con macchie tondeggianti isolate o confluenti sulle foglie; il lembo secca in parte o totalmente, mentre sulla pagina inferiore si formano pustole rugginose nerastre polverulente (Puccinia pelargonii zonalis).

Contro questa malattia si propone l'intervento con ditiocarbammati in polvere o in sospensione acquosa (zineb, maneb, ziram, ecc.). Anche altri composti organici o d'origine mista (cuprorganici) hanno una buona efficacia.




Maculature fogliari diverse

I medesimi prodotti sono pure utili per prevenire e combattere altri miceti responsabili di maculature varie delle foglie Alternaria tenuis, che provoca piccole macchie tanslucide e poi di secco, con bordo bruno. Gioeosporium pelargonii con macchie puntiformi ed estese zone gialle zonate. Macrosporium pelargonii con macchie di secco e zona giallo-verdastra che spesso si estende sino al picciolo fogliare.

Macchie scure da carenza d'acqua.

Foglie arrossate dovute a basse temperature.
Malattie non parassitarie

Molto spesso le piante di geranio (specialmente di Pelargonium peltatum o edera presentano piccole pustole acquose in rilievo sulla pagina inferiore che i fitopatologi chiamano edema. Questo si verifica quando l'umidità dell'ambiente è molto elevata, quando cioè esiste uno squilibrio idrico nella pianta e quindi i sali si accumulano in corrispondenza delle citate escrescenza. Anche i parassiti animali del geranio sono numerosi, ed alcuni di essi sempre assai preoccupanti.






Nottue

Diverse larve di Lepidotteri si cibano volentieri delle foglie dei geranio e possono entrare, talvolta, anche nei fusti. Si tratta delle specie Mamestra ed Agrotis, che in giardino attaccano un po' tutte le piante e che hanno vita notturna. Una distribuzione sul terriccio dei vasi, o ai piedi delle piante nelle aiuole, di qualche insetticida in polvere specifico può essere molto utile.
Afidi e mosche bianche

Questi Emitteri vivono anch'essi a spese delle foglie sulle quali sviluppano le loro colonie. E poiché visitano anche tante altre piante da giardino e da orto, è difficile sloggiarli, nonostante le migliori attenzioni. L'impiego di esteri fosforici (si raccomandano quelli meno tossici a base di fentoato e dimetoato) è assai efficace.
Acari

Ve ne sono di due tipi. Il primo vive sugli apici vegetativi (Tarsonemus pallidus) e deforma le foglie, aggredite man mano ch'esse nascono. Il secondo, comunemente chiamato "ragno rosso". (Tetranichus telarius) vive sulla pagina inferiore delle foglie che diventano giallo-grigiastre e polverose. In seguito si ha una rapida defogliazione, molto evidente specialmente sul geranio edera nel periodo estivo.

Come rimedio si consiglia l'impiego degli acaricidi specifici, aventi azione tanto sulle forme larvali ed adulte quanto sulle uova. Tenere però presente che il "ragno rosso" teme l'umidità, e che frequenti spruzzatore del fogliame durante il periodo caldo possono servire a limitare notevolmente lo sviluppo dei parassita.


Fonte:

Giardino Fiorito - Gambini Franca

venerdì 21 maggio 2010

Cinque studenti italiani inventano una'applicazione per curare l’orto da iPhone.

Un gruppo di giovani studenti italiani dell’Isis Facchinetti di Busto Arsizio (Varese) hanno voluto inventarsi un nuovo progetto tecnologico, per partecipare ad un concorso locale dedicato all’innovazione.

I cinque giovanissimi hanno provato a risolvere un piccolo problema quotidiano: innaffiare i fiori o curare un orto mentre si è in vacanza o in ufficio. Hanno pensato quindi ad una piccola serra controllabile in remoto da un iPhone, attraverso un’applicazione ad hoc. In soli due mesi, rimanendo a scuola qualche ora in più e rinunciando al tempo libero, è nato il primo prototipo funzionante della loro “Serra Domotica”. Il progetto è valso loro un premio assegnato dall’Unione Industriali di Varese e dall’Università Carlo Cattaneo, oltre alla già citata iscrizione all’albo delle eccellenze.

«Per ora questo è un approfondimento nostro», racconta Enthonj, uno dei cinque ragazzi,  “Ci siamo documentati e abbiamo iniziato a smanettare con l’SDK di iPhone, al momento l’applicazione è ancora rudimentale ma siamo certi di poterla migliorare… il software funziona già perfettamente per quando riguarda la comunicazione dello stato in cui si trova la serra, ora stiamo lavorando più sull’invio dei comandi per la gestione».

Oltre all’applicazione, i ragazzi hanno realizzato la serra vera e propria: una sorta di acquario per le piante da giardino, che darebbe la possibilità a tutti di gestire un piccolo orticello direttamente dall’ufficio.

Nel futuro di questi giovanissimi, ovviamente, c’è l’università: Enthonj pensa di iscriversi al Politecnico e nel suo futuro vede lo sviluppo di applicazioni web. Loro dovranno aspettare di crescere professionalmente, ma per noi la loro intraprendenza è già una bella sorpresa.

Leggi tutto l'articolo in: http://www.melablog.it/post/11774/cinque-studenti-italiani-inventano-lorto-che-si-cura-da-iphone

domenica 24 maggio 2009

Debutta a Roma l'orto di quartiere, l'iniziativa e' aperta a tutti!

Roma - Debutta l’orto di quartiere, un esperimento in atto nel cuore di Testaccio a Roma per far coltivare piante di stagione ai cittadini che vogliono mangiar sano e naturale e riscoprire il piacere del contatto con la terra.

L’iniziativa e’ nata dal docente universitario Maurizio Di Puolo, e realizzata con la collaborazione del Comune e di un vivaio, allestendo nell’ex mattatoio di Testaccio un orto recintato della lunghezza di 240 mq e ampiezza di 2 mq suddiviso in trenta mini-lotti dotati gia’ di impianto di irrigazione.

Chiunque e' interessato puo’ farne richiesta e ottenere un lotto per coltivarlo a suo piacimento.

Per ulteriori informazioni sulla coltivazione dell'orto e del giardinaggio in generale visiti il sito ortoegiardino.it

Fonte: gazzettadiparma.it
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