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sabato 19 febbraio 2022

Come prendersi cura del geranio


 

Il geranio è tra le piante più presenti e preferite nella decorazione della maggior parte di terrazze e balconi italiani. Facile da coltivare e resistente come poche altre, ricambia con una fioritura continua in una vasta gamma di colori, dalla primavera fino all’arrivo dell’autunno. Con i nostri suggerimenti, sarà facile imparare come prendersi cura del geranio.

Come prendersi cura del geranio

La fioritura del geranio dipende in gran parte dalla quantità di sole diretto che riceve la pianta, dalle continue annaffiature durante i mesi estivi e dal fabbisogno di nutrienti

Questi sono gli unici segreti dei proprietari di quei balconi pieni di fiori, che invidiamo in segreto ma che possiamo facilmente mettere in pratica.

Luce e temperatura

Il geranio ha bisogno di sole, di tanto sole che cada direttamente sulle sue fogliePiù sole riceve, maggiore sarà la sua fioritura. Preferisce il sole del mattino al sole del pomeriggio, ma si adatta a qualsiasi condizione.

Le nostre temperature estive sono ideali per la sua crescita. Trascorre un inverno letargico, in attesa dell’arrivo della primavera per tornare a offrirci i suoi fiori meravigliosi.

Terriccio e trapianto

Utilizza un terriccio universale per trapiantare i tuoi gerani. La torba dà un punto leggermente acido al pH, che a loro piace molto. Si adattano senza problemi alle dimensioni di vasi e fioriere, anche se devi ricordare che più piccolo è il vaso, maggiore sarà la necessità d’acqua

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Link di approfondimento sul geranio

Alcuni libri utili alla cura e coltivazione del geranio




venerdì 24 febbraio 2012

E' tempo di gerani, pianta tipica per terrazzi, balconi o aiuole.




Il Geranio è una pianta originaria del Sud Africa appartenente alla famiglia delle Geraniacee.
E' la tipica pianta da terrazza o da balcone ma può essere coltivata anche nelle aiuole.
E' di natura cespugliosa e produce grandi ombrelle di fiori che possono essere di vari colori, rossi, bianchi, rosa, lilla.

La fioritura inizia in primavera e prosegue fino all'autunno.
Per quanto riguarda la coltivazione di queste piante dobbiamo ricordarci che il geranio non resiste ai climi invernali delle nostre zone, in questi periodi è quindi necessario ricoverarli in apposite serre amatoriali o professionali, per proteggerli da gelate e sbalzi di temperatura che comprometterebbero la loro salute, impedendo la rifioritura estiva.
Ad aprile, quando la temperatura inizia ad essere più calda, si può iniziare a portare i vasi all'aperto. I gerani infatti richiedono molta esposizione al sole e posizioni ben illuminate.
La temperatura ideale per la coltivazione del geranio è tra i 15 ed i 25 gradi, condizioni diverse causano stress ambientali che limitano la fioritura e lo sviluppo della pianta.

Il geranio è molto esigente in fatto di elementi nutritivi, richiede un alto contenuto in Azoto (utilizzato soprattutto nelle fasi iniziali per formare nuovi germogli e, in seguito, per le nuove fioriture) e in Potassio (per formare il colore e il profumo dei fiori e per fornire robustezza alla pianta), oltre che a ferro per evitare gli ingiallimenti da clorosi ferrica. Per questo motivo sono consigliate, nel periodo di fioritura, delle concimazioni quindicinali, meglio se effettuate con un concime liquido diluito e somministrato tramite l'acqua di irrigazione.




LE MALATTIE DEL GERANIO
I gerani coltivati in giardino, terrazzo e balcone sono soggetti ad intemperie e ad attacchi parassitari. Va posta, quindi, molta attenzione nella sua cura, in quanto il geranio è soggetto ad un vasto numero di malattie ed è preda di molti tipi di insetti che risultano essere molto dannosi e se trascurati, addirittura mortali.

Tra le malattie più diffuse ci sono quelle del colletto (la zona che collega le radici e il fusto): queste malattie possono essere causate da vari tipi di funghi. A inizio coltivazione è frequente l’insorgere del Fungo Rhizoctonia solani, il cui sintomo più tipico si osserva appunto nella zona del colletto, dove si verificano imbrunimenti che possono diffondersi fino allo stelo o addirittura fino agli apparati radicali, creando marciumi. Per prevenire gli attacchi di questo tipo, è buona norma evitare ristagni d’acqua nel vaso, evitare di mettere le piante molto fitte nei vasi, per non creare situazioni eccessivamente umide che favoriscano la diffusione della malattia. I gerani, infatti, soffrono più l’acqua stagnante che la sua carenza.

Per proteggere i nostri gerani, non possiamo dimenticarci dei tanti insetti dei quali possono essere facilmente preda. Sappiamo infatti che queste piante, essendo colture tipicamente primaverili, sono molto soggetti agli attacchi dei Tripidi, che si traducono in deformazioni delle foglie e delle nervature, insorgenza di bolle e, se l’attacco si verifica in un stadio vegetativo avanzato, screziature e rotture di colore sui petali dei fiori. Gli Afidi, invece, producono un abbondante quantità di sostanza zuccherina chiaramente visibile sulle foglie. Occorre prestare molta attenzione anche ai possibili attacchi della Mosca Bianca, in quanto questo fastidioso insetto ha la capacità di riprodursi lungo tutto il corso dell’anno, tanto che debellarlo risulta difficoltoso.

lunedì 21 giugno 2010

Pelargonio: malattie e parassiti, pur essendo una pianta molto robusta, viene colpito da alcune patologie. Vediamo quali sono le più comuni e come combatterle.

Alcuni batteri, e specialmente Xanthomonas pelargonii, Agrobacterium tumefaciens e Corynebacterium fascians, possono insediarsi sulle piante di geranio.

Il primo si manifesta con piccole macchie rotondeggianti sulle foglie, dapprima chiare e poi scure, il margine secca e in seguito dissecca tutto il lembo fogliare.

Il secondo batterio provoca la formazione di tumori alla base delle talee e il terzo la proliferazione di piccoli germogli biancastri a livello del terreno sul colletto delle piante.

Il taleaggio è l'operazione ideale attraverso la quale i batteri possono introdursi. Un'accurata disinfezione delle talee, prima della piantagione, è quindi indispensabile, utilizzando sali di rame o prodotti equivalenti.

Marciumi delle piantine

Può accadere che talee da poco radicate e giovani piante presentino la zona del colletto imbrunita e marcescente. Responsabili sono per solito alcuni funghi ubiquitari (Pythium sp., Fusarium sp.) che si trovano sempre come saprofiti sulla sostanza organica in decomposizione, letame, foglie ecc.

Oltre la disinfezione del terriccio usato per la radicazione delle talee (deve essere molto sciolto e povero di sostanza organica) si consiglia di annaffiare lo stretto necessario nel primo periodo e di spargere sul terreno una polvere anticrittogamica, giacché il male tende ad estendersi "a macchia d'olio".
Virosi

Se sulle foglie compaiono zone gialle lungo le nervature, oppure anelli chiari e tacche necrotiche con alone verde chiaro, è probabile che ci si trovi di fronte a qualche malattia da virus. Uguale causa hanno gli arricciamenti e la deformazione dei bordo fogliare, il nanismo delle piante e il disseccamento degli apici vegetativi.

Contro tutte le malattie da virus non si può agire che con pratiche preventive che valgano a preservare le nuove piante da possibili contaminazioni.

Così si raccomanda di distruggere tutte le piante sospettate d'essere infette e di fare bene attenzione nel prelevare le talee destinate alla moltiplicazione, distruggendo senza esitazione tutto il materiale scartato.

Macchie gialle e foglie accartocciate da virosi
Ruggine

Molto facile da riconoscere, la ruggine si presenta con macchie tondeggianti isolate o confluenti sulle foglie; il lembo secca in parte o totalmente, mentre sulla pagina inferiore si formano pustole rugginose nerastre polverulente (Puccinia pelargonii zonalis).

Contro questa malattia si propone l'intervento con ditiocarbammati in polvere o in sospensione acquosa (zineb, maneb, ziram, ecc.). Anche altri composti organici o d'origine mista (cuprorganici) hanno una buona efficacia.




Maculature fogliari diverse

I medesimi prodotti sono pure utili per prevenire e combattere altri miceti responsabili di maculature varie delle foglie Alternaria tenuis, che provoca piccole macchie tanslucide e poi di secco, con bordo bruno. Gioeosporium pelargonii con macchie puntiformi ed estese zone gialle zonate. Macrosporium pelargonii con macchie di secco e zona giallo-verdastra che spesso si estende sino al picciolo fogliare.

Macchie scure da carenza d'acqua.

Foglie arrossate dovute a basse temperature.
Malattie non parassitarie

Molto spesso le piante di geranio (specialmente di Pelargonium peltatum o edera presentano piccole pustole acquose in rilievo sulla pagina inferiore che i fitopatologi chiamano edema. Questo si verifica quando l'umidità dell'ambiente è molto elevata, quando cioè esiste uno squilibrio idrico nella pianta e quindi i sali si accumulano in corrispondenza delle citate escrescenza. Anche i parassiti animali del geranio sono numerosi, ed alcuni di essi sempre assai preoccupanti.






Nottue

Diverse larve di Lepidotteri si cibano volentieri delle foglie dei geranio e possono entrare, talvolta, anche nei fusti. Si tratta delle specie Mamestra ed Agrotis, che in giardino attaccano un po' tutte le piante e che hanno vita notturna. Una distribuzione sul terriccio dei vasi, o ai piedi delle piante nelle aiuole, di qualche insetticida in polvere specifico può essere molto utile.
Afidi e mosche bianche

Questi Emitteri vivono anch'essi a spese delle foglie sulle quali sviluppano le loro colonie. E poiché visitano anche tante altre piante da giardino e da orto, è difficile sloggiarli, nonostante le migliori attenzioni. L'impiego di esteri fosforici (si raccomandano quelli meno tossici a base di fentoato e dimetoato) è assai efficace.
Acari

Ve ne sono di due tipi. Il primo vive sugli apici vegetativi (Tarsonemus pallidus) e deforma le foglie, aggredite man mano ch'esse nascono. Il secondo, comunemente chiamato "ragno rosso". (Tetranichus telarius) vive sulla pagina inferiore delle foglie che diventano giallo-grigiastre e polverose. In seguito si ha una rapida defogliazione, molto evidente specialmente sul geranio edera nel periodo estivo.

Come rimedio si consiglia l'impiego degli acaricidi specifici, aventi azione tanto sulle forme larvali ed adulte quanto sulle uova. Tenere però presente che il "ragno rosso" teme l'umidità, e che frequenti spruzzatore del fogliame durante il periodo caldo possono servire a limitare notevolmente lo sviluppo dei parassita.


Fonte:

Giardino Fiorito - Gambini Franca

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