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sabato 10 ottobre 2009

Celiachia a rischio osteoporosi, secondo un recente studio della University of Edinburgh

Le persone affette da celiachia potrebbero essere piu' esposte a sviluppare l'osteoporosi perche' il loro sistema immunitario attacca il tessuto osseo. Lo suggerisce un nuovo studio.
Era gia' noto agli scienziati che la celiachia comportasse un aumentato rischio di osteoporosi, ma finora si pensava che la causa fosse un'incapacita' di assorbire il calcio o la vitamina D. Il nuovo studio, pubblicato dal New England Journal of Medicine, suggerisce invece che i pazienti affetti da celiachia producono degli anticorpi che attaccano una proteina fondamentale per mantenere intatta la salute delle ossa.

Una situazione a cui si puo' ovviare con i farmaci che prevengono la perdita di tessuto osseo, aggiungono i ricercatori.
Secondo l'equipe, della University of Edinburgh, e' questa proteina, chiamata osteoprotegerina, la spiegazione del collegamento tra celiachia e osteoporosi.

Nel 20% dei pazienti celiaci esaminati, venivano prodotti anticorpi che bloccavano il corretto funzionamento dell'osteoprotegerina, fondamentale per mantenere le ossa forti. Il coordinatore della ricerca, Professor Stuart Ralston dell'Institute of Genetics and Molecular Medicine, dichiara: "E' un avanzamento molto importante: non solo abbiamo scoperto un nuovo motivo che spiega perche' chi e' affetto da celiachia si ammala piu' facilmente di osteoporosi, ma anche che si puo' ottenere un'ottima risposta ai farmaci che prevengono la perdita di tessuto osseo".

In futuro bastera' sottoporre i pazienti celiaci a un test che misura la presenza degli anticorpi che uccidono la proteina chiave per la salute delle ossa: se gli anticorpi sono presenti, potra' partire la cura farmacologica per evitare l'osteoporosi.

martedì 8 settembre 2009

le afte, secondo uno studio recente la causa potrebbe essere l'intolleranza al glutine

Uno studio pubblicato sulla rivista «BMC Gastroenterology» rivela che la presenza di afte potrebbe nascondere una malattia celiaca o una predisposizione a svilupparla.
La stomatite afosa è un problema molto diffuso di cui non sempre si riesce a capire la causa.

Che cos'è la stomatite afosa?
Spiega Giovanni Cammarota, della Divisione di Medicina interna, del Policlinico Gemelli, di Roma: «Si tratta di un'infiammazione della mucosa della bocca che comporta la formazione di piccole ulcere. Inizialmente l'area interessata si arrossa, poi si forma una sorta di bolla e infine un'ulcera che può essere anche molto dolorosa».

Quali possono essere le possibili cause?
«Spesso la stomatite è legata alla presenza di germi, conseguenza di una cattiva igiene orale. Questi germi possono prendere il sopravvento sulle difese immunitarie del soggetto per diversi motivi per esempio per colpa dello stress, per una carenza di vitamine del gruppo B. Altre volte la presenza di afte può essere legata a un'alterazione della flora intestinale, o a malattie come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la celiachia, forse a causa delle carenze vitaminiche e dell'alterazione della risposta immunitaria nei pazienti con intolleranza al glutine

Cosa bisogna fare?
«Bisogna chiarire la causa. Se si identifica la celiachia bisogna procedere con la dieta priva degli alimenti contenenti il glutine o se c'è una carenza vitaminica cercare di colmarla. In attesa di scoprire la causa si può ricorrere a diversi rimedi: da colluttori protettivi per l'igiene orale a preparati da utilizzare localmente».

mercoledì 29 luglio 2009

Celiachia: E' in corso la sperimentazione sull'uomo della pillola inibitrice dell'intolleranza al glutine!

Si stanno gia' sperimentando sull'uomo gli effetti del nuovo farmaco inibitore dell'intolleranza al glutine.

la sperimentazione della pillola inibitrice del glutine e' attiva su 180 pazienti coordinati dal ricercatore italiano trapiantato negli Usa, Alessio Fasano, direttore del Centro di ricerca sulla celiachia e biologia mucosale dell'Universita' del Maryland, Baltimora.

Il rivoluzionario vaccino, secondo quanto spiegato, dovra' essere in grado di riprogrammare il sistema immunitario dei celiaci per indurlo a tollerare il glutine.

I primi risultati concreti sarebbero attesi, salvo sorprese, per la fine di quest'anno, come annunciato nel gennaio scorso in un congresso internazionale organizzato a Genova dall'Associazione italiana celiachia (Aic). Si aprirebbero cosi' concrete speranze per gli oltre 80 mila celiaci italiani. Cifra questa peraltro sottostimata, a fronte di un ritardo diagnostico della patologia che fa supporre agli studiosi che i celiaci "sommersi" siano almeno 500 mila.

Nel frattempo ci dobbiamo accontentare di seguire una dieta rigorosa che resta l'unica vera terapia per questa patologia di matrice genetica, della quale si sta ancora studiando l'origine.

mercoledì 15 luglio 2009

Pronto il test genetico per scoprire se un neonato sara' allergico al glutine

L'allergia al glutine spesso viene scoperta in eta' adulta, quando si manifestano gli sgradevoli sintomi della malattia e non è più possibile poterla prevenire.
La Swiss Stem Cell Bank di Lugano ha preparato un test genetico che consente di sapere se il nascituro ha la predisposizione a contrarre la celiachia. Queste analisi, svolte dalla banca per la conservazione del sangue da cordone ombelicale, possono indicare anche un’eventuale intolleranza al lattosio e la possibilità di sviluppare la fibrosi cistica nel corso della vita.

Sono pressoché sconosciute le cause di tale allergia, pare che il responsabile della celiachia sarebbe un gene, anzi più geni mancanti o mutati.

Molti casi presentano una predisposizione genetica: i figli di celiaci sono maggiormente predisposti a contrarre la malattia nel corso della loro vita.

Il test genetico è una procedura che risponde preventivamente a future allergie, il test specifico può essere eseguito al momento della crioconservazione delle cellule staminali, dunque subito dopo il parto, o anche in tempi successivi, senza dover fare un prelievo di sangue al bambino e senza intaccare le cellule conservate.

Una diagnosi precoce garantisce certezza di intervento ancor prima che i sintomi possano manifestarsi nell’intento di tutelare sempre più la salute del bambino e del suo futuro. L’importanza di una corretta diagnosi, prima ancora che si possano manifestare i classici sintomi della malattia permette non solamente di affrontare la celiachia in via preventiva, ma anche di non sottovalutarne le conseguenze. Il più delle volte i sintomi sono scambiati per altre malattie.

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