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giovedì 28 marzo 2024

L'incredibile spezia che abbassa il colesterolo e combatte il diabete

 L'articolo che stai per leggere riguarda una spezia dalle proprietà sorprendenti, in grado di ridurre il colesterolo e di combattere il diabete. Si tratta di una scoperta recente che potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica.




Nel mondo della medicina e della nutrizione, ci sono sempre nuove scoperte e ricerche che ci aiutano a comprendere come certe sostanze possano aiutare a prevenire o a curare certi problemi di salute. Oggi, vorrei parlare di una spezia particolare che ha attratto l'attenzione dei ricercatori per le sue proprietà positive sulla salute: la cannella


Secondo uno studio condotto da esperti nel campo della nutrizione, questa spezia è in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, fornendo così una soluzione naturale per coloro che soffrono di problemi cardiaci o di ipercolesterolemia. Inoltre, è stata dimostrata la sua efficacia nel regolare i livelli di zucchero nel sangue, rendendola un'opzione interessante per le persone affette da diabete o che desiderano mantenere stabili i livelli di glucosio nel corpo.





La spezia in questione è facilmente reperibile sul mercato e può essere utilizzata in diverse preparazioni culinarie. Il suo sapore unico e aromatico la rende un'aggiunta deliziosa a molti piatti, come zuppe, stufati, salse e marinature. Inoltre, può essere utilizzata anche per aromatizzare bevande calde come tè o caffè.


Gli esperti consigliano di utilizzare questa spezia regolarmente per ottenere i massimi benefici per la salute. Tuttavia, è importante sottolineare che non può sostituire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. È fondamentale seguire una dieta bilanciata, ricca di frutta, verdura e altri alimenti nutrienti, oltre a praticare regolarmente attività fisica.






In conclusione, questa spezia rappresenta una scoperta promettente nel campo della nutrizione e della salute. Grazie alle sue proprietà benefiche per il colesterolo e lo zucchero nel sangue, può essere considerata un'aggiunta preziosa alla dieta di coloro che desiderano migliorare la propria salute in modo naturale. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista prima di apportare cambiamenti significativi alla propria alimentazione.


venerdì 25 novembre 2011

Celiachia: il grano saraceno si conferma come alimento senza glutine e fa bruciare più calorie


E’ un cereale ma non appartiene alla famiglia delle graminacee, come il riso, il grano.
Il grano saraceno è una pianta erbacea annua che appartiene alla famiglia delle Poligonacee. È composto da carboidrati, proteine e grassi e per il 10 per cento è costituito da fibre; discreta la presenza di minerali, soprattutto calcio, fosforo, potassio, magnesio, zinco, manganese e ferro. Nel grano saraceno sono contenute anche alcune vitamine del gruppo B e precisamente la vitamina B1, B2, B3, B5 e B6, e anche la preziosa vitamina E antiossidante.

Gli aminoacidi che costituiscono le sue proteine sono: alanina, arginina, cistina, acido aspartico, acido glutammico, glicina, isoleucina, lisina, metionina, valina, treonina, prolina e tirosina. Non è presente glutine. Da una recente ricerca condotta in Canada sembrerebbe che il grano saraceno contenga un principio attivo, chiamato chiroinositolo, che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella cura del diabete melito; secondo i risultati forniti da tali studi questa sostanza contenuta nel grano saraceno sarebbe in grado di abbassare la glicemia del 19 per cento.

Il grano saraceno è quindi indicato nella dieta delle persone che soffrono di celiachia. Con la sua farina si preparano pasta, polenta e pane che possono appunto essere consumati dai celiaci con buoni benefici per la salute. Ottimo anche in chicchi per preparare zuppe o per la colazione.

Prosegui la lettura su  mondobenessereblog.com

Approfondisci l'argomento leggendo qualche libro:




Altri titoli per ricette senza glutine e sulle calorie

giovedì 13 ottobre 2011

Diabete in Sicilia, quasi il doppio che nel resto d'Italia, convegno a Palermo e progetto di telemedicina con Telecom



PALERMO - "I pazienti diabetici in Sicilia sono quasi il doppio che nel resto d'Italia e l'indice di mortalità a Palermo è di 39,6 ogni 100mila abitanti".

Sono alcuni dei dati emersi, nel corso del convegno svoltosi nei locali della "Vignicella" dell'ex "manicomio" sul tema "La gestione integrata della persona con diabete mellito nell'Asp di Palermo". Per dare centralità a chi soffre di questa patologia, l'Asp di Palermo, così come previsto dalla "Legge 5", ha realizzato il progetto di "Gestione integrata". La "Gestione Intergata" del paziente diabetico prevede l'apporto di un ampio numero di figure assistenziali che, oltre agli specialisti diabetologi ed ai medici di medicina generale, comprende altre figure professionali di volta in volta coinvolte.



"L'obiettivo - ha spiegato il direttore generale, Salvatore Cirignotta - è di ottenere un miglioramento dello stato di salute del paziente e, contemporaneamente, di ottimizzare l'utilizzo delle risorse umane ed economiche. In quest'ottica, l'azienda sta lavorando per realizzare, insieme ai medici di medicina generale, agli specialisti diabetologi, alle associazioni di volontariato ed ai professionisti già presenti nei Pta e nei poliambulatori dell'Asp, una rete di assistenza dedicata alle persone affette da diabete mellito tipo 2". L'Asp ha presentato inoltre il progetto di "telemedicina" per pazienti diabetici ad un accordo con ‘Telecom Italia' è stato realizzato un progetto che consentirà a breve agli utenti di essere ‘telemonitorati'. Il paziente avrà la possibilità di interagire in tempo reale con la struttura che lo ha preso in ‘carico' alla quale trasmetterà, in maniera semplice, dalla propria abitazione i dati delle misurazioni di glicemia, pressione arteriosa e peso corporeo, e ricevendo, sempre in tempo reale, dagli specialisti eventuali correzioni alla terapia.


Prosegui la lettura su: superabile.it



lunedì 3 maggio 2010

Celiachia: nuove prospettive giungono dallo studio dei batteri intestinali

Purtroppo le persone affette da celiachia sono in costante aumento e, spesso, questa patologia non è riconosciuta e diagnosticata per tempo.

La malattia si manifesta principalmente come una reazione incontrollata del nostro sistema immunitario che provoca una intolleranza al glutine.

Una nuova speranza arriva dallo studio condotto dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo a Valencia secondo cui promuovere un equilibrio della flora microbica intestinale potrebbe avere un ruolo chiave nella risposta immunitaria legata alla celiachia, in particolare nelle prime fasi della manifestazione.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “Journal of Leukocyte Biology” e suggeriscono come i cambiamenti dietetici possano contribuire ad alleviare la gravità della malattia celiaca in alcuni pazienti, poiché differenti batteri intestinali possono influenzare differenti risposte e il grado d’infiammazione.
Allo stesso modo, fanno notare i ricercatori, l’intervento sulla flora batterica intestinale per mezzo di prebiotici e probiotici può migliorare la qualità della vita dei celiaci e ne potrebbero beneficiare anche le persone affette da diabete di tipo 1 e altre malattie autoimmuni.

«Ci auguriamo che lo studio potrà in ultima analisi favorire la comprensione dei meccanismi di azione del microbiota intestinale nelle malattie immuno-mediate. Questo studio può anche aiutare a progettare nuove strategie, che potrebbero migliorare la qualità della vita dei pazienti celiaci in futuro», ha concluso la dottoressa Yolanda Sanz del CNR spagnolo.

Fonte: http://www.lastampa.it/

giovedì 4 marzo 2010

Celiachia: una recente ricerca condotta da un gruppo di ricercatori provenienti da vari paesi, evidenzia la correlazione tra i disturbi del sistema immunitario e la celiachia

Un team composto da ricercatori provenienti da vari paesi, parzialmente finanziato dall'Unione europea, ha individuato nella celiachia quattro aspetti dei disturbi del sistema immunitario che possono determinare l'insorgenza della malattia celiaca. I risultati potrebbe condurre alla messa a punto di nuovi trattamenti farmacologici per questa patologia e per il diabete di tipo 1, associato alla stessa. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Nature Genetics.

L'inizio della celiachia coincide con il momento in cui il glutine contenuto nel cibo scatena una reazione avversa nell'intestino tenue. Sebbene possa essere diagnosticata a qualsiasi età, la malattia può insorgere nei primi anni di vita e spesso si sviluppa nei neonati che sono appena stati svezzati e che hanno iniziato ad assumere alimenti a base di cereali. Tra i sintomi ci sono gonfiore addominale, stipsi e una pronunciata astenia. La malattia è associata ad alcuni problemi della tiroide e alla rettocolite ulcerosa, una patologia infiammatoria a carico dell'intestino. Se non curata, la celiachia può determinare l'insorgenza dell'anemia, della sindrome da stanchezza cronica, dell'atrofia ossea e causare calo ponderale.

Il professor David Heel dell'Istituto Barts and the London School of Medicine and Dentistry (Regno Unito) ha affermato, in merito ai risultati, "Ora abbiamo la possibilità di comprendere determinati disturbi immunitari che portano all'insorgenza della celiachia. Tra questi, è compreso anche il modo in cui le cellule T reagiscono alle proteine tossiche del frumento, il modo in cui la ghiandola timo elimina queste stesse cellule durante l'infanzia e il modo in cui l'organismo reagisce alle infezioni virali."

"Abbiamo capito che molti di questi fattori di rischio di natura genetica alterano la quantità di questi geni del sistema immunitario prodotti dalle cellule. I dati lasciano inoltre supporre che la celiachia è causata da centinaia di fattori di rischio di natura genetica; ora come ora possiamo intuire circa la metà di questi rischi".
Un importante risultato, tra quelli ottenuti nell'ambito dello studio, è stato l'aver rilevato una prova dell'esistenza di un rischio condiviso tra i geni associati alla celiachia e altre patologie croniche immunologiche piuttosto diffuse. Il team ha già messo in evidenza l'esistenza di un legame tra la celiachia e il diabete di tipo 1 e tra la celiachia e l'artrite reumatoide.
 
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martedì 25 agosto 2009

Celiachia e diabete: Le nuove strade della ricerca e della diagnosi su due dei principali disturbi alimentari del nuovo secolo.

Un importante appuntamento per chi è interessato alle dinamiche legate alla celiachia ed al diabete. Il giorno 13 settembre 2009 alle ore 16,30, presso il Centro Diurno di Gratteri (PA) si terrà la conferenza "Celiachia e Diabete", un incontro in cui docenti universitari e addetti al settore si confronteranno sulle nuove frontiere di diagnosi ed analisi preventiva.

La celiachia è oggi considerata come un disturbo alimentare estremamente diffuso nei paesi più ricchi, e soprattutto sta spingendo l'industria alimentare ad aprire una nuova fascia di mercato legato proprio alla produzione di alimenti senza glutine.

A questo dato non poteva non seguire un incremento sostanziale degli investimenti relativi alle tecnologie diagnostiche che molti laboratori stanno ponendo in essere proprio per migliorare la prevenzione e la cura di questa malattia.

Sul diabete sono state già spesi fiumi di parole: è indubbiamente la disfunzione alimentare del secolo, frutto del regime alimentare isterico e compulsivo dei paesi industrializzati e in netto e continuo aumento soprattutto nelle giovani generazioni.

Entrambe le problematiche richiedono abitudini alimentari ad hoc e tagliati sulle specifiche esigenze delle persone celiache e diabetiche, e questa conferenza vuole proprio evidenziare i nuovi sviluppi legati alla ricerca, test per diabetici e celiaci, conditi dalla degustazione di prodotti senza glutine preparati seguendo le ricette del volume "Delizie senza Glutine" (ed. Marsala).

PROGRAMMA
ore 16.30: Effettuazione dell’Eoruspital test per la celiachia.

Ore 17.00: Presentazione da parte del Sindaco di Gratteri Avv. Muffoletto

Seguirà il dibattito sui temi con l’intervento di:Giuseppe Brignola - Prof. Aggregato di Dermatologia - Università di Palermo; Carla Giordano - Prof. Associato di Diabetologia ed Endocrimnologia - Università di Palermo; Giuseppe Iacono - Responsabile dell’Unità di Gastroenterologia Pediatrica - Ospedale dei Bambini di Palermo; Francesco Scarlata - Prof. Aggregato di Infettivologia - Università di Palermo.

Al termine: Degustazione delle “delizie senza glutine” preparate dalla sig.ra Concetta Grisanti.

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