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venerdì 24 marzo 2017

Come allevare la pianta di Clusia in idrocultura




La Clusia pur essendo una pianta originaria delle zone tropicali è una pianta abbastanza diffusa nelle nostre case, di facile coltivazione non richiedendo cure particolari, i cui fiori ricordano quelli della camelia.



L'ultima moda è coltivare le Clusia in acqua, senza interrarle!
L'effetto è davvero spettacolare e molto decorativo!
Provaci anche tu: elimina delicatamente la terra dall'apparato radicale della Clusia usando l'acqua corrente e poi immergila nel vaso in vetro trasparente come se si trattasse di un fiore reciso.
L'effetto è sorprendentemente trendy e moderno!


Istruzioni per allevare la Clusia acquatica:

Prendi una bacinella capiente
Rimuovi la piantina dal suo vaso e risciacquala con cura con acqua corrente tiepida per eliminare tutta la terra dalle radici.
Usa la bacinella per evitare di intasare il lavandino.
L'acqua fredda potrebbe danneggiare le radici, quindi è preferibile utilizzare l'acqua tiepida.
Riempi il vaso in vetro con acqua a temperatura ambiente in modo che le radici rimangano appena sotto il livello dell'acqua.
Scegli una posizione ben in vista per la tua pianta di Clusia in idrocoltura!

Ecco dove trovare tutto per la tua Clusia

Riceverai la Clusia in un vaso da coltura di 17 cm. + un vaso in vetro (19 cm. x 25 cm di altezza).

Ecco un suggerimento in più: 

Per evitare sgradevoli segni calcarei sul vaso, utilizza l'acqua in bottiglia (ovviamente non frizzante) invece dell'acqua del rubinetto.
L'acqua di sorgente in bottiglia contiene anche un molti minerali che aiuteranno la pianta a svilupparsi in modo sano.

Qualche notizia sulla Clusia:

L'unica specie che viene utilizzata come pianta da vaso è la Clusia rosea, una pianta che in natura diventa un alberello ma che allevata in vaso, non supera i due metri di altezza.
E' caratterizzata da un fusto abbastanza largo, molto ramificato, con rami robusti portanti foglie ovali, opposte, di colore verde intenso e coriacee, lunghe fino a 15 cm.

In primavera produce fiori semidoppi, vistosi, solitari, di colore bianco appena sbocciati che diventano via via, con il passare dei giorni, di colore rosa che ricordano i fiori delle camelie ed emanano una delicata fragranza.

I frutti della Clusia sono delle capsule di colore giallo-aranciato che a maturazione si aprono a spicchi mostrando al loro interno dei piccoli semi ricoperti da un arillo rosso.









mercoledì 2 luglio 2014

Giardinaggio news: Coltivare amaranto e quinoa, alimenti senza glutine; Coltivare in casa frutta e verdura; Peperoncino contro gli eccessi di cibo estivo






Coltivare in casa frutta e verdura: l'idea di una start-up italiana 

Coltivare in casa frutta e verdura, senza passaggi intermedi: questa l’idea alla base di una start-up italiana nata due anni fa, Bulbo, la quale propone un’agricoltura sostenibile e ad impatto zero, anzi a centimetri zero, dalla casa al piatto.

L’intento, come spiegano gli ideatori in un’intervista concessa a Repubblica, non è sostituirsi alle fattorie tradizionali, ma in qualche modo implementarle, per dare accesso a cibo sano e biologico a quella parte di popolazione che non può usufruirne. Se prima si arrivava al massimo a dare consigli su come coltivare funghi o limoni in casa, ora sembra proprio che sia possibile avere direttamente un orto a casa propria, e a costi decisamente contenuti. ......


Coltivare amaranto e quinoa anche in Toscana 

Amaranto e quinoa sono piante esotiche con qualità nutritive sempre più apprezzate tanto da essere definite commercialmente “superfood”. Questi pseudocereali, che sono tradizionalmente coltivati e usati nelle regioni andine o centroamericane, hanno acquisito negli ultimi anni una crescente importanza proprio per le loro caratteristiche - per certi aspetti anche superiori ai più diffusi cereali - con un notevole incremento del loro valore sul mercato internazionale.

Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze, coordinato da Paolo Casini, associato di Agronomia e coltivazioni erbacee, sta studiando da tempo amaranto e quinoa, testando anche l’adattabilità di queste specie all’ambiente dell’Italia centrale, per verificare se possano essere coltivate in Toscana. .....


Peperoncino, estate piccante per chi lo coltiva in casa

La passione per il piccante dilaga e, per farsi l'arrabbiata o la puttanesca, molti italiani ormai scelgono l'idea di coltivare i peperoncini in proprio. Del resto queste bacche brucianti oltre che buone, sono decorative e fanno bene alla salute.

Recenti studi attribuiscono alla capsaicina, la sostanza piccante contenuta nei peperoncini, effetti sempre più interessanti. Secondo ricercatori della Purdue University di Indianapolis, mangiare peperoncino può aiutare a ridurre l'appetito nei confronti sia dei cibi salati che di quelli dolci e questo può risultare di grande aiuto per evitare gli eccessi di cibo estivo. E ancora, in uno studio pubblicato in Alimentari Pharmacolology e Therapeutics, il peperoncino viene indicato anche come ottimo coadiuvante nel lenire le dispepsie, (bruciori di stomaco). ....


Plastica dai pomodori: una rivoluzione biologica per l’industria

Produrre plastica dai pomodori: fino a qualche anno fa poteva apparire una follia avveniristica, ma già da qualche anno la ricerca scientifica punta forte su un settore che viene considerato la vera evoluzione del terzo millennio. Nella volontà di conciliare progresso tecnologico e tutela dell’ambiente, hanno deciso di scendere in campo anche l’azienda produttrice di salse alimentari Heinz e la causa automobilistica Ford, le quali hanno unito le menti al fine di generare bioplastica dagli scarti industriali della lavorazione del ketchup, in primis le bucce di pomodoro. ...





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