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martedì 10 novembre 2015

Celiachia: per la diagnosi nei bambini basterà un test del sangue in sostituzione dell'endoscopia





L'intento del protocollo è arrivare a diagnosticare la malattia in fase sempre più iniziale e a ridurre i "falsi positivi", cioè le diagnosi errate, che in termini di salute significano per il paziente: 

- minori sofferenze e disagi inutili o evitabili, 

- minori probabilità di incorrere in cure inappropriate o nei casi più gravi in ospedalizzazioni se la diagnosi è tardiva, 

- costi più contenuti per la spesa pubblica. 

Su queste promesse, il protocollo ha rivalutato l’approccio diagnostico alla celiachia, con una differente batteria di esami e test che tengano conto anche dell’età del presunto paziente intollerante al glutine.

Restano per lo più invariate le modalità di diagnosi per l’adulto, che sarà sottoposto a uno screening iniziale con l’esecuzione dei test sierologici sul sangue, mirati alla ricerca delle molecole che sono espressione della malattia celiaca, seguita da una biopsia intestinale per la conferma diagnostica.

Sono invece meno invasive le "soluzioni" per scovare la celiachia nei piccoli, sia in età pediatrica che adolescenziale

Non servirà più l’endoscopia (esame molto invasivo) per il prelievo duodenale, ma basterà solo un test del sangue, anche in presenza di chiari sintomi di malassorbimento associabili all’assunzione di glutine e qualora gli anticorpi anti-tTG IgA (antitrasglutaminasi) e EmA IgA (antiendomisio) risultassero positivi con livelli almeno 10 volte superiori al valore soglia
Ancora, dovrà coesistere un profilo genetico (HLA-DQ2 e/o DQ8), compatibile con la celiachia e una riduzione della sintomatologia dopo l’implementazione di una dieta senza glutine.








giovedì 15 ottobre 2015

Celiachia news: Diete fai da te; Batteri intestinali possibili responsabili; Tortine alle Carote Senza Glutine





Psicosi celiachia, fra diete fai da te e pericolosi paradossi


Con l’avvento di internet e dei social network si è registrato un boom incredibile delle diete e delle cure fai da te, anche se il più delle volte si tratta di autentiche bufale.

Anche i celiaci, le persone cioè intolleranti al glutine, non sono sfuggiti a questa moda, anzi tutt’altro.

Nel caso della celiachia inoltre, si registra una vera e propria psicosi da parte di persone che, senza nemmeno ricorrere al medico si autoconvincono di essere malati fino ad auto astenersi dal consumo di riso, cereali ecc.

Infatti non sempre la celiachia ha un fondamento medico scientifico. Spesso si tratterebbe soltanto di ipersensibilità al glutine (non-celiac gluten sensitivity), una sindrome che viene diagnosticata allorché la sintomatologia addominale e sistemica del paziente - al quale siano state escluse le diagnosi di celiachia o di allergia al frumento - risponde alla esclusione del glutine dalla dieta. Questa condizione è stata correlata più volte a disturbi psichici quali: autismo, schizofrenia, depressione.





Batteri intestinali possibili responsabili della celiachia

Cosa provoca la malattia celiaca?

Quando un soggetto affetto da malattia celiaca assume il glutine, il sistema immunitario scatena una risposta che causa danni all’intestino tenue, quali:

- dolore,

- diarrea,

- gonfiore e spossatezza.


Quali sono le cause della celiachia?

Nonostante le esatte cause siano sconosciute, è noto che alcune mutazioni genetiche siano responsabili dell’insorgenza della malattia celiaca.


Come è stata condotta la ricerca?

Nel tentativo di capire le cause della malattia, il capo della ricerca, la dottoressa Elena F. Verdu, dell’Istituto di Ricerca della Salute Intestinale, della University of Canada, ha osservato la risposta del sistema immunitario al glutine, al variare della flora batterica intestinale, nei topi intolleranti al glutine. 

Il team ha studiato tre gruppi di topi, tutti con il gene DQ8 espresso, presente anche negli umani e che li rende geneticamente intolleranti al glutine. Ogni gruppo di topi era caratterizzato da una flora batterica intestinale differente:

- senza flora batterica,

- esente da organismi patogeni specifici (SPF), in particolare senza Proteobacteria,

- con organismi patogeni specifici, incluso stafilococco, streptococco e Helicobacter.






Tortine alle Carote Senza Glutine, Ricette per Bambini Celiaci


Per preparare le tortine alle carote senza glutine, occorrono i seguenti ingredienti:

- 200 gr di carote
- 50 gr di mandorle
- 100 gr di zucchero
- 2 uova
- 100 gr di olio di semi
- 100 gr di latte
- 100 gr di maizena
- 80 gr di farina senza glutine per pizza o focacce
- 120 gr di farina ai 5 cereali senza glutine
- 1 bustina di lievito per dolci








venerdì 17 aprile 2015

Celiachia: All'Expo dare voce a che deve mangiare senza glutine; la diagnosi precoce è possibile






Celiaci: "All'Expo dare voce all'1% del pianeta che deve mangiare senza glutine"


Manca poco al via di Expo 2015 e anche l'Associazione italiana celiachia (Aic) scende in campo. Anche chi è celiaco sarà infatti protagonista dell'evento mondiale dedicato all'alimentazione. "L'Aic ha fatto di questo tema un lavoro e vorrebbe far sentire la propria voce perché sa di avere qualcosa di importante da dire - afferma l'associazione - L'1% della popolazione mondiale deve nutrirsi senza glutine, perché celiaco. Se è vero che nel 2050 il Mondo ospiterà 9 mld di persone, circa l''1% - la percentuale dell'incidenza della celiachia sulla popolazione mondiale - dovrà eliminare il glutine dalla propria dieta. Parliamo di 90mln di persone".

 L'Aic lancerà anche una versione speciale della sua 'app' per dispositivi mobili, in lingua inglese e interamente dedicata al tema dell'ospitalità per i visitatori celiaci che invaderanno gli eventi dell'Expo e alloggeranno a Milano.


Celiachia, la diagnosi precoce è possibile


5 parametri da verificare nei bambini

I casi diagnosticati di celiachia aumentano ogni anno del 10 per cento, ma tante persone rimangono ancora all'oscuro della loro condizione. Si tratta di un problema soprattutto per i bambini, che scontano così difficoltà nello sviluppo, e per le donne, la cui fertilità può essere messa a repentaglio. Uno studio dell'Università di Kuopio, in Finlandia, si è concentrato sulla crescita dei bambini per diagnosticare eventualmente l'intolleranza. Il team diretto da Antti Saari ha analizzato i dati di oltre 50mila bambini sani, confrontandoli con quelli di 177 piccoli pazienti celiaci. Sono stati valutati 5 parametri legati allo sviluppo, dalla nascita al momento della diagnosi.

Dai risultati, pubblicati su Jama Pediatrics, è emerso che le variazioni di altezza e indice di massa corporea rispetto ai dati standard per sesso ed età si traducevano in una crescita “anomala” nel 57 per cento delle bambine e nel 48 per cento dei bambini malati di celiachia. Tutto ciò già 2 anni prima della diagnosi vera e propria. “Il ritardo nello sviluppo corporeo è una caratteristica precoce e frequente nei bambini celiaci – scrive Saari –. Il monitoraggio attento della crescita perciò potrebbe essere molto utile per riconoscerli in maniera veloce. L’ideale sarebbe avere software appositi in cui inserire i dati del bimbo per confrontarli con quelli della popolazione di riferimento, perché altrimenti non è semplice orientarsi e capire quanto ci si stia effettivamente discostando dalla norma e quindi se è il caso di 'allarmarsi' e procedere ai test diagnostici specifici per l’intolleranza al glutine”.



Celiachia: come riconoscerla



Ogni anno abbiamo sempre un numero maggiore di diagnosi di celiachia. Potrebbe esserci un aumento di casi, o banalmente, maggiori diagnosi perché c'è maggior attenzione alla malattia. Nonostante ciò, sono ancora pochi i casi accertati rispetto al numero effettivo di persone celiache. Si stima che in Italia la malattia celiaca colpisca un italiano su 100, cioè ben 600 mila persone, contro circa 150 mila diagnosi ufficiali.

Per questo Dica33 ha deciso di fare un focus sulla malattia intervistando Alberto Tittobello, professore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all'Università di Milano, per aiutare tutti coloro che presentano sintomi dubbi a effettuare più facilmente una diagnosi, per poter cominciare il più presto possibile la terapia che permetterà loro di stare bene.








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