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mercoledì 18 novembre 2009

Dall'Australia arriva la mela che non invecchia. I ricercatori del Queensland che l'hanno sviluppata la definiscono la "miglior mela del mondo".

I ricercatori del Queensland che l'hanno sviluppata la definiscono la "miglior mela del mondo". Lo stesso ministro dell'agricoltura, Tim Mulherin, che detto che la mela, per ora nota ancora come RS103-130, è rimasta fresca e croccante per mesi.

"Si può comprare e lasciare nella ciotola della frutta per 2 settimane" ha spiegato" e al momento di mangiarla avrà conservato intatti sapore, fermezza e fragranza. In fase di stoccaggio, mantiene la sua freschezza per mesi."

Per ottenere RS103-130 i ricercatori australiani hanno lavorato per 20 anni, senza ricorrere a modificazioni genetiche o altri "stratagemmi" di laboratorio.
Le proprietà della "super mela" non vanno a discapito del sapore: "I test iniziali sono stati eccellenti. Dei 5 tipi di mela testati, la nuova varietà ha segnati i risultati più alti - perfino meglio di Pink Lady".

Inoltre, RS103-130 presenta anche un'elevata resistenza alle patologie fungine, per cui la sua coltivazione richiede un apporto ridotto di fungicidi. Di particolare importanza la resistenza alla ticchiolatura del melo, patologia che costa all'industria melicola australiana 10 milioni di dollari ogni anno. Osserva il dottor Middleton, tra i creatori della mela: "Riceviamo un'enorme domanda da parte dei coltivatori per creare varietà resistenti a queste patologie e che richiedano pochi o zero fungicidi: siamo vicini ad accontentare queste richieste".

sabato 29 agosto 2009

Patata rosso purpureo per combattere tumori, presto sul mercato

E' una superpatata dal colore inconsueto: rosso purpureo. Ma conviene metter da parte ogni riserva perché il tubero, modificato in laboratorio, è ricco di sostanze antiossidanti alleate preziose nella prevenzione del cancro e di altre patologie. E non è tutto. L'ortaggio messo a punto da Soyoung Lim, ricercatrice della Kansas State University (Usa), potrebbe coniugare salute e bellezza, grazie alla sua capacità di contrastare il temuto invecchiamento.

Proprio le preziose sostanze con cui il tubero è stato arricchito, le cosiddette antocianine, hanno finito per donargli l'inconsueto colore con cui la superpatata esordirà sulle tavole. E' dolce, assicura chi l'ha testata, e perfettamente commestibile. Nei test di laboratorio, spiega un articolo del britannico Telegraph, le antocianine di cui l'ortaggio è ricco hanno mostrato di rallentare la crescita del cancro del colon.


Ora la 'patata della salute' verrà sottoposta a ulteriori test clinici e, se tutto filerà liscio, approderà sul mercato.

Fonte: http://www.adnkronos.com/

venerdì 10 luglio 2009

La prima mela italiana rossa dentro e fuori e' in arrivo a settembre


Sta per nascere in Val Venosta, Alto Adige, la prima mela italiana rossa dentro e fuori. La nuova mela - cui lavorano da anni agronomi di tutto il mondo - è stata creata a Monaco di Baviera. I primi frutti dei 3500 alberi piantati in Alto Adige arriveranno a maturazione a settembre. Karl Luggin, l'agricoltore altoatesino che si è assicurato i diritti per l'Italia, preferisce in ogni caso essere cauto e spiega: ''I frutti hanno dieci volte le proprietà delle mele normali, ma sono forse un po' troppo aspri''; e il loro succo è molto simile a quello del lampone. Secondo esperti, il frutto è ancora allo stato sperimentale; per la loro immissione sul mercato ci vorranno ancora circa quattro anni.


Fonte: Agrapress

martedì 2 giugno 2009

Il pomodoro ridotto in pillole per salvarci dall'infarto

Alcuni scienziati britannici hanno ridotto l'italianissimo frutto rosso in pillole per contrastare l'accumulo di grassi nelle arterie: è un integratore in compresse che avrà il nome di Ateronon e che, dicono, ha la proprietà di impedire al colesterolo cattivo di accumularsi nel sangue e causare infarti ed ictus.

Il gruppo di ricercatori ha lavorato sul licopene, il potente antiossidante che si accumula sulla buccia e colora di rosso il pomodoro estraendone il salubre principio attivo.

I cardiologi inglesi ne hanno parlato ieri in un convegno a Londra, raccontando come la pasticca al pomodoro ha distrutto quasi tutto il grasso nelle arterie di 150 volontari in circa otto settimane, bloccando l'ossidazione del grasso nel sangue.

Servono altri test, ammettono, per essere certi della sua efficacia. Ma i primi risultati fanno ben sperare.

La singola capsula al pomodoro contiene tanto licopene quanto 3 kg di pomodori maturi. L'antiossidante è difficile da assorbire nella sua forma naturale, spremuto così invece sarebbe efficace.

Le compresse cosi' ottenute potranno essere comprate anche nei supermercati, assendo gli ingredienti naturali vengono dunque sorpassate le procedure di autorizzazione per i nuovi farmaci.

Agli inglesi le pillole con il concentrato di pomodoro, ma noi italiani preferiamo il pomodoro al naturale, dieta mediterranea contro chimica o sintesi più o meno naturale. La compressa rossopomodoro semina più di qualche scetticismo in Carlo Cannella, nutrizionista alla Sapienza di Roma: "Cinque dosi di frutta e verdura al giorno, ecco la vera medicina che protegge da quasi tutto: gli integratori non servono a niente da soli, mentre col cibo hanno effetti trascurabili". Pomodoro fresco, molto meglio di un cachet.

giovedì 14 maggio 2009

Coca cola sta progettando la sua bottiglia ecologica fatta in parte dalle piante


Coca-Cola ha annunciato oggi di stare sviluppando una nuova bottiglia in plastica fatta con materiali derivanti in parte dalle piante, canne da zucchero e melassa, entrando nella competizione per creare la confezione più "rispettosa dell'ambiente".
Coca Cola testerà la nuova bottiglia nel corso di quest'anno in nord America
Fino al 30% della nuova "plantbottle" sarà costituito da materiale derivato da canne da zucchero e melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero, spiega Coca Cola.
Le bottiglie di plastica sono fatte con una sostanza non rinnovabile derivante dal petrolio.
Molti grandi produttori di cibo e bibite stanno cercando di ridurre le loro confezioni e di renderle più ecologiche.
Anche Pepsi, azienda produttrice di bibite rivale di Coca Cola, e Nestle stanno introducendo bottiglie più leggere che usano minori quantità di plastica.
Fonte: Reuters

venerdì 27 febbraio 2009

Lo sceicco proibisce i biocarburanti! 'Sono composti da alcool', non consoni all'Islam.


Secondo lo Sceicco Mohammed al-Najimi, i biocarburanti non sono consoni alla religione islamica. Dice infatti il religioso: 'sono essenzialmente composti da alcol '.
Ma ha anche precisato che il suo parere non deve essere considerato una fatwa o un pronunciamento giuridico dell’Islam, ma deve indurre i leader islamici a studiare il problema.
Al-Najimi ha detto che il divieto dell’uso dei biocarburanti dovrebbe essere esteso a tutti i Paesi islamici (tra cui l’Indonesia la cui popolazione è per 86% musulmana) e dovrebbe toccare anche quei musulmani che vivono e studiano all’estero e che potrebbero usare veicoli che vanno a biocarburanti o che usano miscele addizionate.
Infatti, ha specificato lo Sceicco allo Shams, giornale arabo, che il Profeta Maometto ha proibito tutto ciò che ha a che fare con l’alcol, inclusa la vendita, l’acquisto, il trasporto, il berlo, il servirlo e il produrlo.


Fonte: Ecoblog

mercoledì 11 febbraio 2009

Come ottenere carburanti ecologici grazie alla biotecnologia

Il progetto Biorenew finanziato dall’Unione europea e' finalizzato alla lavorazione sui biocarburanti di seconda generazione, ossia quelli ottenuti da scarti agricoli o forestali e non da colture alimentari. Attualmente il processo di estrazione della cellulosa costituisce il principale fattore frenante. Nelle piante, infatti, la cellulosa è saldamente legata a lignina e emicellulosa e forma un robusto reticolo che svolge il compito di vera e propria impalcatura dei tessuti vegetali.
La scissione di questi legami chimici rappresentano un serio ostacolo, dal momento che la forza necessaria per spezzarli richiede un quantitativo di energia tale da rendere il processo industriale non conveniente.
Il progetto europeo Biorenew a cui partecipano oltre all'Italia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Spagna sta raggiungendo importanti traguardi tramite lo studio genomico di un fungo, il Postia placenta, noto proprio per la sua capacità di degradare in maniera efficace la cellulosa.
Il fungo usa una miriade di piccoli agenti ossidanti che distruggono le pareti delle cellule della pianta per depolimerizzare la cellulosa.
L'utilizzo di questo processo biologico apre le porte a strategie per la decomposizione della lignocellulosa in maniera più efficace, con meno dispendio di energia e minore impatto ambientale.
Altra possibile ipotesi potrebbe essere l’estrazione di zuccheri da erbe perenni.
Vedi pure: Modificare le piante per produrre piu' etanolo.


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