mercoledì 29 aprile 2015

Celiachia: rimborsata anche la spesa di prodotti senza glutine nei supermercati...






Celiaci: rimborsata anche la spesa nei supermercati lecchesi



LECCO – Ottima notizia per i celiaci residenti nel lecchese: a seguito di una prima fase di sperimentazione già avviata nel 2014 in alcune province della Lombardia, è stata estesa anche ai territori della ASL di Lecco una iniziativa che interessa tutte le persone affette da celiachia, in particolare dalle patologie Morbo Celiaco e Dermatite Erpetiforme.

Gli assistiti celiaci ora possono utilizzare il budget mensile per gli alimenti dietetici senza glutine rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, stabilito dal decreto 4 maggio 2006 del Ministero della Salute per sesso e fasce d’età, anche nei punti vendita convenzionati delle più importanti catene di supermercati della Grande Distribuzione presenti sul territorio e non solo.

Infatti da oggi è possibile, per gli assistiti celiaci, fare la spesa anche presso punti vendita e GDO nei territori delle altre ASL lombarde, permettendo così agli aventi diritto di utilizzare il proprio budget su tutto il territorio regionale. L’accordo tra Regione Lombardia e alcune catene della GDO è un’ ulteriore opportunità per i celiaci lecchesi, che va ad aggiungersi al servizio di rimborso per gli acquisti effettuati nelle farmacie e nei negozi specializzati.

Utilizzando la Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi o la Carta Regionale dei Servizi (La TS-CNS sta sostituendo in modo progressivo la CRS in possesso dei cittadini lombardi alla naturale scadenza di 6 anni) e l’apposito codice celiachia, inviato a casa a tutti gli assistiti celiaci delle ASL della provincia, è possibile scegliere di rifornirsi anche nei supermercati convenzionati oppure, nelle farmacie e/o negozi specializzati, abilitati da diverso tempo.







martedì 21 aprile 2015

orto e giardino: il Prunus "anticancro"; arriva il kit hi-tech per coltivare l'orto; coltiva alberi a forma di mobili






Il Prunus "anticancro" fa il giro del mondo. Pronte 1100 piante per la sperimentazione



Sta facendo il giro di tutta l’Italia (e non solo) la sperimentazione delle proprietà benefiche di una pianta che cresce nelle zone più incontaminate del Molise. A Bagnoli del Trigno, in provincia di Isernia, la conoscono anche perché dall'estratto di questo frutto e delle foglie si produce un liquore, il Trignolino. Un liquore considerato per le sue proprietà astringenti in quella che si può definire come "medicina popolare". Un frutto dal sapore aspro che, quando è molto maturo, può essere consumato anche a fine pasto proprio come una frutta. Oggi, uno studio sta verificando la funzione antitumorale dell’estratto che da solo – è bene ricordarlo – non ha effetti ma va abbinato ad un composto specifico, sempre naturale, prodotto in laboratorio e brevettato. Questo per evitare anche possibili «assalti» alla ricerca del frutto blu che potrebbe essere considerato come un qualcosa di «miracoloso».

Da un cespuglio di Prunus spinosa nasce anche il fiume che segna in parte il confine con l’Abruzzo. Giovanni Occhionero, chimico farmaceutico responsabile della Biogroup, spiega come è nata l’idea di coltivare questa pianta balzata agli onori della cronaca nazionale, dal Corriere a Il Sole 24 Ore, passando per altri media e, ovviamente, spopolando sui social network. Per ora verranno coltivate mille e cento piante. «Non a caso – spiega entusiasta l’esperto – sono due anni che organizziamo la Trignolata, un evento nato proprio da quando abbiamo iniziato a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità. Chiaramente non abbiamo detto nulla di questo studio nei dettagli in quanto quello che abbiamo prodotto è stato oggetto di un brevetto. La preparazione è brevettata. Siamo un’azienda – precisa il dottor Occhionero - non ci possiamo affidare solo alla raccolta spontanea. Dobbiamo avere dei terreni dove poter coltivare questa pianta e vedremo le cose come andranno. Se partirà alla grande può essere una nuova coltura per il Molise».


Edyn, il kit hi-tech per coltivare l’orto



Un kit che aiuta gli agricoltori a coltivare l’orto. Realizzato da Jason Aramburu, fondatore dell’associazione Re-Char nata per aiutare gli agricoltori in Kenya, e premiato dal CES 2015, il kit Edyn si compone di due elementi.

Il primo, Edyn Garden Sensor, permette di monitorare costantemente le condizioni dell'ambiente e del terreno per facilitare la coltivazione dell'orto e intervenire in modo mirato per migliorare lo stato delle coltivazioni. Edyn raccoglie i dati relativi alla quantità di acqua, temperatura e nutrienti del terreno visualizzati tramite l’app.

Il dispositivo localizza inoltre la posizione del coltivatore e suggerisce le piante migliori a seconda del clima e delle condizioni del suolo in cui si trova. Il device si può preordinare su kickstarter o direttamente sul sito per 99 dollari e sarà disponibile da maggio.


Gavin Munro, l'uomo che coltiva alberi a forma di mobili



Gavin Munro non coltiva semplicemente alberi, coltiva mobili. Realizzare un mobile in modo tradizionale può richiedere decenni se consideriamo il tempo necessario per la crescita di un albero. E se fosse possibile inserire la creazione del mobile proprio in questo processo?
Coltivando l'albero nella forma che si desidera si evita il consumo energetico necessario per utilizzare gli strumenti propri della produzione di mobili, a partire dalle motoseghe.

Gavin Munro ha escogitato un metodo per risolvere il problema. Il procedimento è molto semplice. Si tratta di seguire la crescita degli alberi in modo da dare forma a tronchi e rami tramite supporti e innesti. Munro ha progettato degli speciali stampi per fare in modo che gli alberi crescano nella forma richiesta. Il progetto è in corso di svolgimento nel Derbyshire, in Inghilterra.

Secondo Munro, si tratta di un modo più semplice e sostenibile per creare mobili. Questa scelta infatti permette non soltanto di dare vita a nuovi pezzi d'arredamento ma anche di produrre ossigeno e di assorbire anidride carbonica, quando gli alberi sono in corso di coltivazione.







venerdì 17 aprile 2015

Celiachia: All'Expo dare voce a che deve mangiare senza glutine; la diagnosi precoce è possibile






Celiaci: "All'Expo dare voce all'1% del pianeta che deve mangiare senza glutine"


Manca poco al via di Expo 2015 e anche l'Associazione italiana celiachia (Aic) scende in campo. Anche chi è celiaco sarà infatti protagonista dell'evento mondiale dedicato all'alimentazione. "L'Aic ha fatto di questo tema un lavoro e vorrebbe far sentire la propria voce perché sa di avere qualcosa di importante da dire - afferma l'associazione - L'1% della popolazione mondiale deve nutrirsi senza glutine, perché celiaco. Se è vero che nel 2050 il Mondo ospiterà 9 mld di persone, circa l''1% - la percentuale dell'incidenza della celiachia sulla popolazione mondiale - dovrà eliminare il glutine dalla propria dieta. Parliamo di 90mln di persone".

 L'Aic lancerà anche una versione speciale della sua 'app' per dispositivi mobili, in lingua inglese e interamente dedicata al tema dell'ospitalità per i visitatori celiaci che invaderanno gli eventi dell'Expo e alloggeranno a Milano.


Celiachia, la diagnosi precoce è possibile


5 parametri da verificare nei bambini

I casi diagnosticati di celiachia aumentano ogni anno del 10 per cento, ma tante persone rimangono ancora all'oscuro della loro condizione. Si tratta di un problema soprattutto per i bambini, che scontano così difficoltà nello sviluppo, e per le donne, la cui fertilità può essere messa a repentaglio. Uno studio dell'Università di Kuopio, in Finlandia, si è concentrato sulla crescita dei bambini per diagnosticare eventualmente l'intolleranza. Il team diretto da Antti Saari ha analizzato i dati di oltre 50mila bambini sani, confrontandoli con quelli di 177 piccoli pazienti celiaci. Sono stati valutati 5 parametri legati allo sviluppo, dalla nascita al momento della diagnosi.

Dai risultati, pubblicati su Jama Pediatrics, è emerso che le variazioni di altezza e indice di massa corporea rispetto ai dati standard per sesso ed età si traducevano in una crescita “anomala” nel 57 per cento delle bambine e nel 48 per cento dei bambini malati di celiachia. Tutto ciò già 2 anni prima della diagnosi vera e propria. “Il ritardo nello sviluppo corporeo è una caratteristica precoce e frequente nei bambini celiaci – scrive Saari –. Il monitoraggio attento della crescita perciò potrebbe essere molto utile per riconoscerli in maniera veloce. L’ideale sarebbe avere software appositi in cui inserire i dati del bimbo per confrontarli con quelli della popolazione di riferimento, perché altrimenti non è semplice orientarsi e capire quanto ci si stia effettivamente discostando dalla norma e quindi se è il caso di 'allarmarsi' e procedere ai test diagnostici specifici per l’intolleranza al glutine”.



Celiachia: come riconoscerla



Ogni anno abbiamo sempre un numero maggiore di diagnosi di celiachia. Potrebbe esserci un aumento di casi, o banalmente, maggiori diagnosi perché c'è maggior attenzione alla malattia. Nonostante ciò, sono ancora pochi i casi accertati rispetto al numero effettivo di persone celiache. Si stima che in Italia la malattia celiaca colpisca un italiano su 100, cioè ben 600 mila persone, contro circa 150 mila diagnosi ufficiali.

Per questo Dica33 ha deciso di fare un focus sulla malattia intervistando Alberto Tittobello, professore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all'Università di Milano, per aiutare tutti coloro che presentano sintomi dubbi a effettuare più facilmente una diagnosi, per poter cominciare il più presto possibile la terapia che permetterà loro di stare bene.








venerdì 10 aprile 2015

Expo 2015: dove si comprano i biglietti e come utilizzarli






Expo 2015 FAQ: come si comprano i biglietti? Cosa è e cosa c’è?


Dal primo maggio al 31 ottobre del 2015 la città di Milano ospiterà "l’Esposizione universale", cioè l’Expo 2015. Sono attesi almeno 20 milioni di visitatori. Ma nel dettaglio di cosa si tratta? Ecco una guida sintetica proposta da Il Post su tutto ciò che c’è da sapere per prepararsi a dovere a questo evento.

Cos’è l’Expo?
Una fiera enorme, distribuita su spazi e allestimenti diversi. Il tema è il cibo, la nutrizione e l’alimentazione: "Nutrire il pianeta, energia per la vita" è la sua descrizione ufficiale. I Paesi partecipanti mostreranno il meglio delle proprie tecnologie e delle proprie risorse collegate a questo tema.

Dov’è? Come si raggiunge e quando si può visitare?
L’Expo 2015 di Milano non si terrà propriamente a Milano: l’area scelta per ospitare gli eventi si trova infatti a nordovest di Milano, all’interno del territorio comunale di Rho e in corrispondenza della nuova Fiera di Milano. Ci sono vari modi per raggiungere la zona, secondo se ci si trova già in città o se si arriva direttamente dall’aeroporto o dalla stazione. Dalla città il modo più facile sarà la metropolitana. Chi arriva da fuori in treno potrà scendere alla stazione Rho Fiera Milano. Chi arriva direttamente dall’aeroporto – qualsiasi dei tre della zona, Malpensa, Linate e Orio al Serio – può prendere una delle molte navette per raggiungere il centro della città e da lì utilizzare la metropolitana. L’Expo sarà aperta tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 23.

Che c’è dentro?
La zona è grande più di un milione di metri quadri e la sua forma ricorda quella di un’isola. La fiera si svilupperà su due strade ortogonali, chiamate Cardo e Decumano. Nell’intersezione tra le due strade principali si trova la piazza centrale dell’Expo, Piazza Italia, che rappresenta simbolicamente il luogo in cui l’Italia incontra tutti gli altri paesi del mondo. Ai quattro estremi del Cardo e del Decumano sono situate le strutture più importanti dell’Expo Milano 2015: la Collina Mediterranea, la Lake Arena, l’Open Air Theatre e l’Expo Centre.
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Come si comprano i biglietti?
I prezzi dei biglietti d’ingresso variano a seconda delle fasce d’età (si parte dai 20 euro) e della modalità di entrata. I biglietti si possono comprare direttamente sul sito oppure dai rivenditori autorizzati (il più grande è l’Expo Gate in piazza Cairoli, a Milano, davanti al Castello Sforzesco). Sul sito il pagamento è per ora previsto soltanto tramite carta di credito, il pagamento tramite Paypal non è accettato. Se pensate di visitare l’esposizione, può essere saggio comprare il biglietto prima dell’inizio dell’Esposizione: fino al 30 aprile è previsto uno sconto del 20 per cento.

Leggi l'articolo originale su: ladyblitz.it





giovedì 9 aprile 2015

Celiachia: Colon irritabile, spesso è colpa del glutine; AIC: sabato 11 e domenica 12 aprile assemblea e seminario...






Colon irritabile, spesso è colpa del glutine

È bene fare i controlli necessari per evitare disturbi curabili derivanti dal colon irritabile. In un caso su quattro infatti è solo una questione di sensibilità al glutine…



In un caso su quattro ciò che viene identificato come colon irritabile ritrova una causa specifica nella sensibilità al glutine non celiaca con sintomi che possono essere comuni ad entrambe e che regrediscono alla sospensione dell’assunzione con la dieta di pane e pasta. Non sempre infatti le coliti sono l'espressione di una sindrome del colon irritabile. Nel 5% dei casi a essere responsabile di quei sintomi e di altre alterazioni del funzionamento dell'apparato intestinale è il glutine. Il dato è diffuso dall'Aigo, l'Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri, a conclusione di uno studio condotto per individuare la diffusione della sensibilità al glutine.

Nell'ambito della ricerca, per tre settimane il team ha eliminato dalla dieta dei pazienti coinvolti gli alimenti contenenti glutine, il complesso proteico presente in diversi cereali, dal frumento all'orzo e, di conseguenza, in tantissimi alimenti. Senza questi cibi i sintomi scomparivano per poi fare una nuova comparsa nei pazienti che li avessero riassunti. Pertanto, è possibile ipotizzare il ricorso a un trattamento basato sull'alimentazione per le persone sensibili al glutine. 


AIC: sabato 11 e domenica 12 aprile assemblea e seminario sulla Celiachia

L’Associazione italiana celiachia (AIC) del Trentino propone sabato 11 e domenica 12 aprile due importanti appuntamenti rivolti a chi si occupa di celiachia o è affetto da questa intolleranza alimentare al glutine sempre più diffusa anche nella nostra provincia.

Sabato 11 aprile al Mercure Nerocubo Hotel di Rovereto (vicino al casello autostradale sud) dalle 8.30 alle 16.00 è in programma il secondo congresso organizzato dal Comitato scientifico di AIC Trentino rivolto a medici, dietisti, dietologi e a tutte le figure professionali che hanno a che fare con la celiachia le patologie glutine correlate. Si parlerà di celiachia negli adulti e verranno presentati tutti i dati aggiornati sulle diagnosi di celiachia in Trentino.

Domenica 12 aprile nella stessa sede dalle 10 alle 16.30 si svolgerà invece l’assemblea annuale dei soci di AIC Trentino nel corso della quale sarà possibile porre domande al dott. Federico Biagi del dipartimento di medicina interna del Policlinico S. Matteo dell’Università di Pavia, e saranno presentate tutte le nuove iniziative e gli eventi promossi dall’associazione per rendere possibile l’alimentazione certificata senza glutine fuori casa.


Celiachia: 16mila malati nelle Marche ma solo 3000 lo sanno



MARCHE - Con il termine "celiachia" si intende una patologia di natura autoimmunitaria che colpisce primariamente l'intestino, causata dal glutine alimentare nei soggetti geneticamente predisposti. 
In Italia la malattia colpisce circa l'1% della popolazione ed è in aumento. Nelle Marche il fenomeno è in linea con i dati nazionali: ne soffrono circa 16mila persone ma solo 3000 lo sanno perché, come spesso accade, molti casi di celiachia sfuggono alla diagnosi generando il cosiddetto "iceberg celiaco".

Normalmente, infatti, solo una piccola parte dei casi di celiachia è adeguatamente riconosciuta e quindi curata. Chi sfugge alla diagnosi e quindi ai trattamenti si espone al rischio di complicanze tardive (infertilità, osteoporosi, turbe neurologiche o tumori intestinali). 
Qui si inserisce il progetto presentato oggi dal Prof. Carlo Catassi docente di Clinica Pediatrica, dal Rettore dell'Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, dal direttore dell'ASL 20 di Verona Dottoressa Maria Giuseppina Bonavina e sostenuto dalla Fondazione Cariverona e dal suo presidente Paolo Biasi: "La celiachia: diagnosi precoce nel bambino in età scolare".




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