martedì 29 novembre 2011

Celiachia: Cagliari, Sassari e Lecce incontri formativi; I cibi senza glutine piacciono a tutti

A Cagliari e Sassari incontri formativi su ''Intolleranze ...
Adnkronos/IGN
 L'Assessorato della Sanita' della Regione Sardegna punta sulla formazione capillare su 'Intolleranze alimentari e Celiachia'. Insieme alla Asl di Olbia, l'assessorato ha organizzato due incontri formativi rivolti a ristoratori, commercianti, addetti alle mense scolastiche, mense di comunita' ed albergatori. Uno a Cagliari, fissato per giovedi' 1 dicembre che si terra' all'Hotel Mediterraneo, e l'altro a Sassari previsto per il 2 dicembre, nella sala riunioni della Camera di Commercio. ...

Celiachia, la ASL di Lecce organizza i moduli formativi per ...
Guagnano Informa
LECCE
In data 5 dicembre 2011, dalle ore 14,30 alle ore 18.30, presso il Polo Didattico della ASL in via Miglietta n.5 – Lecce, si svolgerà, a cura del Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, un modulo formativo sulla celiachia, rivolto a Ristoratori ed Albergatori, secondo quanto indicato dall’Assessorato Politiche della Salute della Regione Puglia, in conformità a quanto previsto dalla Legge n.123 del 4 luglio 2005. ...

Allergie. I cibi senza glutine piacciono a tutti
Benessere - Guidone.it
Il glutine è la proteina che si trova nel frumento e nei suoi derivati e anche nel farro, nell’orzo e nell’avena. Le persone che sviluppano intolleranza al glutine non possono mangiare il pane senza soffrire di dolori, sfoghi cutanei e altri disturbi dati dal fatto che il loro organismo non assimila questa proteina. La malattia che causa tutto questo si chiama Celiachia e per i celiaci esistono cibi speciali alternativi.

Riso, mais, soia sono sostituti dei prodotti con glutine e vengono venduti appositamente per aiutare le persone celiache a nutrirsi in assenza del frumento e delle sue importanti proteine. ...

domenica 27 novembre 2011

Come conservare frutta e verdura per oltre due mesi senza aggiungere conservanti ma solo sterilizzando


Consentire a frutta e verdura di rimanere fresche anche per oltre due mesi. Come appena raccolte e senza l'utilizzo prodotti chimici.
E' questo il risultato di un nuovo sistema di conservazione, che utilizza, al posto dei tradizionali conservanti, le micro onde. La nuova tecnica è stata messa a punto da una azienda tutta italiana: la "Food&innovative technologie" di Polignano a mare, in provincia di Bari.

Il sistema è semplice ma ingegnoso: frutta, verdura, ma anche pasta e pizze vengono prima confezionate ermeticamente in appositi film, subito dopo essere state raccolte o prodotte. Quindi vengono inserite in uno speciale forno a micro onde, molto simile a quello comunemente utilizzato in cucina ma che, a differenza di quello tradizionale, non riscalda. Le onde non fanno altro che "sanificare" gli alimenti, eliminando batteri, funghi, muffe e qualunque altro elemento patogeno. A quel punto il prodotto è pronto per essere trasportato e venduto. Con una scadenza posticipata. "Il tempo di conservazione di un cibo dipende dalla sua natura - spiega Oronzo Porceli, direttore del'azienda pugliese -. L'uva, per esempio, se di buona qualità può resistere anche due mesi in frigorifero. La scadenza è la stessa di quella trattata con i conservati chimici. Ma la frutta, in questo caso, è assolutamente sana e, grazie a queste innovative micro onde, conserva tutte le sue qualità nutrizionali. E il sapore, identico a quello dell'uva appena raccolta".

Una vera e propria rivoluzione, se si pensa all'attenzione sempre maggiore per i prodotti biologici e di qualità. E che può essere estesa a moltissimi altri alimenti: dalla pasta fresca alle pizze, passando per frutta secca, vino, birra, succhi e bevande. "Prima di mettere a punto il processo sono stati effettuati molti esperimenti - prosegue Porcelli -. Alla fine abbiamo trovato la formula giusta. I prodotti vengono sistemati in apposite cassette di cartone e poi chiusi ermeticamente. Infine vengono esposti, da 4 a 20 minuti, a speciali micro onde, in grado di annullare la carica batterica. E tutto avviene a temperature basse, ovvero di soli due gradi superiori rispetto all'ambiente esterno. Una volta trattato, il cibo può essere trasportato e infine commercializzato senza che sia immediatamente deperibile".
Per il momento il processo viene utilizzato per frutta, verdura e pasta fresca. Il suo costo non è eccessivo. "Parliamo di circa dieci centesimi al chilo - conferma il direttore -. Un prezzo che non va a incidere sulle tasche dei consumatori".

Prosegui la lettura su: http://www.ilgiornale.it/interni/come_ti_conservo_frutta_e_verdura_mesi_senza_conservanti/atletica-afghanistan-w/27-11-2011/articolo-id=559073-page=0-comments=1

sabato 26 novembre 2011

celiachia: scoperto un enzima che si ritiene importante per eliminare quelle parti del glutine responsabili delle reazioni infiammatorie tipiche della malattia.

La ricerca si fa strada al Bio Park
Varese News
Life day a Generzano. In cinque anni di attività 7 progetti di ricerca in corso, 4 già conclusi, un brevetto depositato e una prossima domanda pronta Una nuova molecola per un antinfiammatorio e un enzima interessante per la terapia del morbo celiaco: ...

Celiachia, più di diecimila casi diagnosticati nella nostra Isola
Quotidiano di Sicilia
Un paziente costa 1.000 € l'anno PALERMO - La celiachia non accenna a diminuire e, oggi, incide per un soggetto ogni 100 persone. Le province di Palermo, Catania e Messina sono le più colpite, rispettivamente con 2.811, 2.659 e 1.157 casi. ...

Celiachia e psicologia a Senigallia
Vivere Senigallia
L'incontro organizzato dalla Farmacia Avitabile, è stata l'occasione per approfondire le implicazioni psicologiche dell'intolleranza al glutine (celiachia). La relazione tenuta dalla Dr.ssa Nicoletta Moroni ha posto in evidenza come questo stato debba ...

Celiachia: la più frequente intolleranza alimentare nel mondo
TuttoPerLei.it
La più frequente delle intolleranze alimentari nel mondo, è la celiachia, l'unica, che non abbia ancora una cura se non quella di eliminare dalla dieta l'alimento non tollerato. Essa consiste nella intolleranza al glutine e colpisce oltre 600mila ...

venerdì 25 novembre 2011

Celiachia: il grano saraceno si conferma come alimento senza glutine e fa bruciare più calorie


E’ un cereale ma non appartiene alla famiglia delle graminacee, come il riso, il grano.
Il grano saraceno è una pianta erbacea annua che appartiene alla famiglia delle Poligonacee. È composto da carboidrati, proteine e grassi e per il 10 per cento è costituito da fibre; discreta la presenza di minerali, soprattutto calcio, fosforo, potassio, magnesio, zinco, manganese e ferro. Nel grano saraceno sono contenute anche alcune vitamine del gruppo B e precisamente la vitamina B1, B2, B3, B5 e B6, e anche la preziosa vitamina E antiossidante.

Gli aminoacidi che costituiscono le sue proteine sono: alanina, arginina, cistina, acido aspartico, acido glutammico, glicina, isoleucina, lisina, metionina, valina, treonina, prolina e tirosina. Non è presente glutine. Da una recente ricerca condotta in Canada sembrerebbe che il grano saraceno contenga un principio attivo, chiamato chiroinositolo, che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella cura del diabete melito; secondo i risultati forniti da tali studi questa sostanza contenuta nel grano saraceno sarebbe in grado di abbassare la glicemia del 19 per cento.

Il grano saraceno è quindi indicato nella dieta delle persone che soffrono di celiachia. Con la sua farina si preparano pasta, polenta e pane che possono appunto essere consumati dai celiaci con buoni benefici per la salute. Ottimo anche in chicchi per preparare zuppe o per la colazione.

Prosegui la lettura su  mondobenessereblog.com

Approfondisci l'argomento leggendo qualche libro:




Altri titoli per ricette senza glutine e sulle calorie

giovedì 24 novembre 2011

Celiachia: in Italia oltre 600.000 malati, le donne sono le più colpite

Censiti 122mila celiaci, stimati 600mila
Corriere della Sera
(ANSA) - ROMA - La prevalenza della celiachia e' stimata intorno all'1%, ne soffrono quindi 600 mila persone ma ne sono stati diagnosticate e censite 122.482. E' quanto si legge nella relazione 2010 sulla celiachia (intolleranza alimentare al glutine) ...


Sanita': censiti 122 mila celiaci, stimati 600 mila
ANSA.it
La prevalenza della celiachia sia nei bambini che negli adulti e' stimata intorno all'1%, per cui se si considera che la popolazione in Italia raggiunge gli oltre 60 milioni di abitanti significa che in teoria il numero dei celiaci si aggira intorno ai ...

SALUTE: IN ITALIA 600MILA CELIACI, MA 4 SU 5 NON LO SANNO
AGI - Agenzia Giornalistica Italia‎
(AGI) - Roma, 21 nov. - E' la piu' frequente intolleranza alimentare nel mondo, l'unica, malgrado i progressi medici, che non abbia una cura se non quella di eliminare totalmente l'elemento non tollerato dalla dieta. La celiachia, intolleranza al ...

Celiachia, il Ministero della Salute pubblica la Relazione annuale ...
Prontoconsumatore.it
La legge che ha delineato le “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” risale al 2005 e da allora il Ministero della Salute ha monitorato lo sviluppo della malattia sul territorio nazionale, tenendo conto anche degli aggiornamenti ...

Celiachia: colpisce di più e soprattutto le donne
DireDonna
Secondo un recente censimento sanitario, in Italia gli affetti da celiachia – un'intolleranza cronica al glutine – sono vertiginosamente aumentati. Non solo: le donne sembrerebbero le più colpite, a causa della componente autoimmune della malattia. ...

Dilaga la celiachia in Italia: 600.000 i malati
Catering NEWS - Giornale della ristorazione e dei consumi fuori
Sono dati freschi freschi quelli che il Ministero della Salute ha inviato al Parlamento: in Italia la celiachia, cioè l'intolleranza alimentare al glutine, è stimata intorno all'1%, quindi sono 600 mila persone che ne soffrono, ma solo 122.482 sono i ...

La celiachia in Italia: il rapporto del Ministero della Salute
inGusto
La celiachia è una malattia importante che conta ogni giorno nuove vittime. Inconsapevoli, spesso, come testimonia la relazione 2010 sulla celiachia redatta dal Ministero della Salute ed esposta in Parlamento. Sarebbero 600 mila, in totale, ...



venerdì 11 novembre 2011

Un lombrico per amico: Allevare lombrichi è semplice e redditizio







L’allevamento dei lombrichi è molto interessante ed utile per la trasformazione di tutti i rifiuti di natura organica: serve per smaltire gli scarti dell'orto e del giardino - erba, fogliame, scarti di cucina, ecc.. - e in questo modo si produce dell'ottimo terriccio da usare ancora nell'orto e nel giardino. La metodologia è molto semplice, in quanto si tratta di mettere tutti gli scarti accumulati in un mucchio per fargli fare una prima fase di “marcescenza”, e portarli a livello ottimale per l’alimentazione dei lombrichi.

Dal mucchio si preleva poi sempre la parte più vecchia (marcia) e la si dà in alimentazione ai lombrichi (3 volte al mese). In questo modo abbiamo risolto due problemi:
1) Ordine e pulizia per tutti gli scarti – recupero e non distruzione.

2) Produzione di ottimo concime (humus di lombrico ricco di preziosa sostanza organica) indispensabile per mantenere la fertilità del suolo.

Il tempo da dedicare ai nostri lombrichi è poco e si riduce alla loro alimentazione.
Per un allevamento da Hobby si può cominciare con l’investimento che vogliamo: 50 – 80 – 100 – 200 – 500€ o più, per uno spazio di 5-10mq circa. In questo caso non servono attrezzature
particolari, bastano una forca, una carriola e un badile.

Se invece vogliamo impostare un piccolo impianto di produzione, con investimento da 2000-5000€ o più, abbiamo molte più possibilità di lavoro e di applicazione in vari campi. Non necessita comunque, in qualsiasi caso, nè di permessi, nè di autorizzazioni, e può essere allocato in qualsiasi luogo. Basta un terreno pianeggiante e, per l'allevamento di lombrichi, da 100 a 500 mq circa. Come alimentazione, inizialmente è meglio lavorare con letame di qualsiasi tipo, integrato con scarti agroalimentari.

E’ un allevamento semplice e spartano, che dà molte soddisfazioni. La “lettiera” si imposta direttamente sulla terra, all’aperto, poiché non servono strutture di alcun genere. I lombrichi si riproducono continuamente, e la lettiera può essere posizionata ovunque (nord, sud, est, ovest, sole, ombra). Non teme assolutamente né il freddo (ne abbiamo collocati a 1600m di altezza) nè il caldo (impianti realizzati anche in Tunisia-Israele, in mezzo al deserto).
Non esistono specifiche attrezzature per la lombricoltura, si usano mezzi vari, e tutto in relazione all’investimento, agli obiettivi ed alle finalità

Alcuni interessanti manuali sul lombrico:

- Manuale di lombricoltura. Il compostaggio domestico dei rifiuti organici in humus

- L'allevamento del lombrico

- Allevamento intensivo del lombrico

- Manuale del lombricoltore

- Lombricoltura moderna

domenica 6 novembre 2011

Tarlo asiatico: dopo il punteruolo rosso arriva un altro temibile insetto nemico delle piante






Un nuovo pericolo per la salute delle nostre piante si fà sempre più avanti, si tratta del tarlo asiatico, giunto, sembra, nascosto in alcuni bonsai importati dalla Cina qualche anno fà.
Il coleottero, che da adulto raggiunge dieci centimetri di lunghezza, è considerato «pericoloso», perché estremamente aggressivo.
Il temibile insetto può distruggere la piante, anche quelle sanissime, e lo fa in maniera estremamente aggressiva.

Il fenomeno, per il momento, è localizzato in Lombardia,  è difficile da debellare e il contagio di una sola pianta rischia di estendersi a macchia d’olio.  Per tale motivo le autorità si sono mosse e la Regione sta tappezzando la metro di Milano con manifesti che recitano: "tarlo asiatico, un pericolo per il nostro ambiente" invitando i cittadini a chiamare il numero verde 800 318 318  laddove si scoprissero dei focolai, notando  i buchi del tarlo, adesso che le foglie sono cadute.

"E’ un minatore del legno – spiega Ferrini, docente di arboricoltura urbana e presidente della Società Italiana di Arboricoltura -. Scava, quindi, delle gallerie in tutto l’albero, creando dei fori dal diametro che può arrivare anche oltre il centimetro. Tali gallerie, infatti, penetrando al suo interno, e attraversandola per intero, ne interrompono il flusso linfatico di entrambe le direzioni. Sia quello che procede dalle radici verso le foglie, ovvero la linfa grezza, sia la linfa lavorata che, dalle foglie torna alle radici".

Molto efficaci sembrano alcune tecniche di lotta biologica, utilizzando una piccola vespa che si nutre delle uova del tarlo asiatico. Questa vespetta depone le sue uova all' interno dell' uovo del tarlo e lo annienta.
Le piante che subiscono tale attacco non hanno scampo, per cui oltre al fermo della vegetazione, la pianta appasisce e perde vitalità, rappresenta un pericolo perchè viene a minarsi la stabilità meccanica e strutturale della pianta stessa che potrebbe cedere da un momento all'altro causando danni a persone e cose. Vanno quindi abbattute e bruciate per evitare ulteriori contagi,

sabato 5 novembre 2011

Celiachia news: Cagliari, seminario regionale a tema celiachia; Roma, una serata per l'Aic

Seminario Regionale: Attualità in tema di celiachia
Comune Cagliari News
Seminario Regionale sulla celiachia dal titolo “Attualità in tema di celiachia” giovedì 1 dicembre 2011 presso la Sala Congressi Hotel Mediterraneo, Viale C. Colombo n.46 a Cagliari. Il seminario è organizzato dall’ASL di Olbia per conto dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna.

Tale evento è accreditato ECM presso la Regione Autonoma della Sardegna per tutte le professioni sanitarie.

La scheda d’iscrizione, che si trova nella brochure (vedi link ), dovrà essere inviata via email a servizioformazione@aslolbia.it o via fax al numero 0789 552329 entro e non oltre il giorno 18 novembre 2011.



Una serata per l'Aic
TRC Giornale
L'associazione italiana celiachia Lazio Onlus ha organizzato una serata a Roma, presso il Radisson Blu, dedicata all'intolleranza al glutine, che impedisce di mangiare pasta, pizza, pane e, fortunatamente, sta diventando sempre meno una limitazione drastica in un Paese come l'Italia, che in questo campo è all'avanguardia e sta facendo progressi importanti. ...

mercoledì 2 novembre 2011

Albumina umana dal riso: un team internazionale di scienziati è riuscito ad estrarre dalle piante di riso l'albumina, una delle principali proteine del sangue.


Lo studio è stato condotto su piante di riso transgenico, modificate con un gene umano,  inserendo nel Dna del riso un gene umano che attiva la produzione della proteina.
Il risultato, annunciato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), è stato ottenuto in Cina, dal gruppo d ricerca dell’università di Wuhan, coordinato da Yang He. Testata sui ratti, l'albumina derivata dal riso si è dimostrata efficace nel trattare la cirrosi epatica.

Attualmente questa proteina viene estratta esclusivamente dal sangue, ma la scarsa quantità disponibile, i costi elevati e il rischio di diffondere virus come Hcv e Hiv, hanno indotto le case farmaceutiche a cercare metodi di produzione più economici e altre fonti di albumina.
Sempre più richiesta in ambito clinico, l’albumina umana (Human Serum Albumin - Hsa) viene utilizzata soprattutto per la cura di ustioni, emorragie gravi e cirrosi epatica, e per la produzione di farmaci e vaccini.


L’albumina così ottenuta, è stata testata su un gruppo di cavie in cui era stata causata la cirrosi epatica, malattia del fegato trattata con la proteina umana, e durante tale sperimentazione, questi studiosi si sono accorti che non è stata rilevata alcuna differenza al termine del trattamento.

“I risultati ottenuti - affermano gli scienziati - indicano che le sementi di riso offrono un’alternativa conveniente per la produzione di rHSA [albumina ricombinante, ndr]”. Unico neo della ricerca, dunque, è il rischio di contaminazione delle altre colture, qualora si dovesse realmente coltivare questo riso GM su larga scala.

Fonte: http://www.galileonet.it/
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