giovedì 31 dicembre 2009

ARTRITE: I DOLORI SI COMBATTONO CON GIARDINAGGIO E YOGA. Gli esercizi che migliorano la flessibilita'

Gli esercizi che migliorano la flessibilita' come lo yoga, il pilates, il tai chi, l'aerobica, l'acqua gym e il nuoto - ma anche attivita' casalinghe come il giardinaggio e i lavori domestici - sono un valido aiuto per il miglioramento della flessibilita' articolare e, di conseguenza, aiutano a ridurre i dolori anche nelle persone che soffrono di artrite. E' quanto sostiene uno studio pubblicato su HealthSource Mayo Clinic Women's. Persone affette da artrite che fanno regolare movimento fisico, si legge nello studio, fanno registrare livelli di dolore piu' bassi rispetto a chi non esegue gli esercizi.

Quando una persona smette di fare esercizio, le articolazioni e i muscoli che le circondano diventano meno mobili, provocando un aumento dell'affaticamento e del dolore a ogni movimento.

A tutte le eta', spiegano i ricercatori, e' sempre bene fare un po' di sport: oltre a migliorare l'agilita' articolare, un po' di movimento migliora anche l'umore, il sonno e rende piu' energici.

martedì 29 dicembre 2009

Alimentazione piu' sana: i cibi che fanno bene al cuore, consigli per una alimentazione senza grassi

Una corretta alimentazione deve essere alla base della nostra salute, si dice che "sei quel che mangi", la salute, infatti, parte dalla tavola, anche quella del cuore, si può mangiare con gusto senza necessariamente ricorrere all’ uso di grassi.

Per la salvaguardia del nostro cuore è importante alimentarsi soprattutto con frutta e verdura fresca, legumi, cereali integrali, evitando l’ uso di grassi, sale e zucchero, usando, per i condimenti, esclusivamente olio extravergine d’ oliva.

La prima colazione, ad esempio, non va mai eliminata, è necessaria per fornire l’ energia per affrontare la giornata, soprattutto se si conduce una vita dinamica, non bisogna mai privarsi di questo momento di inizio giornata, consumando alimenti a basso contenuto di grassi e ricca di frutta e cereali integrali.

CONSIGLI COLAZIONE SENZA GRASSI
- cereali a basso contenuto o, meglio ancora, senza zuccheri, preferendo fiocchi d’ avena, mais o riso, latte scremato, frutta e semi di sesamo, girasole o zucca;
- è preferibile il pane di segale o integrale, oppure una fetta di pane tostato con marmellata senza zucchero;
- macedonia di frutta fresca con yogurt magro naturale senza zucchero;
- frullato di fragola, yogurt magro al naturale dolcificato con un pizzico di miele;
- focaccine di crusca d’ avena con frutta fresca;- muesli senza zucchero accompagnato da yogurt magro naturale;
- pane tostato di frumento integrale con ricotta e frutta fresca;
- frittelle cotte alla piastra con purée di mele e miele.
E’ sana abitudine non saltare mai il pranzo, e, soprattutto, mai affidarsi a pasti veloci a base di panini e patatine fritte, evitare i grassi si può, non rinunciando al sapore, ci si può anche concedere un dessert, un pranzo da consumare con tranquillità per reintegrare le vitamine e le energie consumate nel corso della mattinata.

CONSIGLI PRANZO SENZA GRASSI
- minestra di verdura fresca e cracker di segale;
- panino con insalata di pollo, senza pelle, pane di segale o integrale;
- insalata di pollo senza pelle, o tonno al naturale, condito con olio e succo di limone;
- patate al forno cotte senza condimento, ricotta fresca al naturale o aromatizzata, tonno e mais e un pizzico di panna a basso contenuto di grassi con contorno di insalata;
- frittelle di pesce bianco alla griglia, in alternativa, salmone o tonno, insalata mista o verdure cotte a vapore;
- verdura, pollo o tonno con verdure alla griglia accompagnate da pane azzimo;
- sgombro o aringa passati in farina di avena e cotti alla griglia con verdure a vapore;
- zuppa di lenticchie o fagioli con pane integrale e insalata verde.

CONSIGLI CENA SENZA GRASSI
Per la cena ci si può concedere dei piatti più elaborati, utilizzando sempre ingredienti freschi, verdure a vapore, pesce a volontà. Si può anche optare per legumi con un ricco contorno di insalata o posta integrale, per completare un dessert, magro, naturalmente.
- salmone o trota alla piastra o al vapore accompagnate da verdure al vapore e patate bollite con la buccia;
- pasta con salsa al pomodoro e basilico, insalata con olio e semi di sesamo;
- pollo alla piastra con riso integrale e ortaggi verdi al vapore;
- petti di pollo e verdure crude con salsa di yogurt o di arachidi magra;
- verdure alla griglia con olio e contorno di riso integrale e insalata;
- pasta integrale con sugo di panna a basso contenuto di grassi e frutti di mare o funghi;
- pesce bianco al forno con crostini di pane integrale guarnito di erbe accompagnati da pomodori grigliati e verdure al vapore;
- lenticchie o fagioli e verdure al vapore.

CONSIGLI DESSERT SENZA GRASSI
Per un dessert assolutamente privo di grassi, ci si può concedere della frutta fresca, uno yogurt magro, una macedonia di frutta senza zucchero con muesli o avena, della frutta fresca guarnita con yogurt naturale magro senza zucchero o mele al forno con yogurt magro senza zucchero.

Prodotti senza glutine? Ottimi anzi sono piu' controllati, anche per chi non è intollerante

La celiachia, intolleranza alimentare ormai diffusamente conosciuta, non è da considerare una malattia, ma un regime alimentare sano, che permette, grazie ai prodotti senza glutine, di migliorare lo stile di vita dell’individuo, limitando la probabilità dell’insorgenza di tumori e stabilizzando la massa ossea.

Le ultime stime, effettuate a fine dello scorso anno, evidenziano che ben un italiano su cento è intollerante al glutine e quindi è sempre più importante diffondere informazioni utili non solo ai celiaci, ma anche e soprattutto alle famiglie che condividono la celiachia per far capire che il mangiare prodotti senza glutine non è un dovere, bensì un piacere.

Ogni anno vengono spesi ben 150 milioni di euro per l’acquisto di prodotti senza glutine e in commercio (compresi sia il circuito farmaceutico che quello della grande distribuzione) si possono ormai trovare moltissime tipologie di prodotti gluten-free, che non hanno nulla da invidiare per sapore e per confezione a quelli a base di farina. Inoltre, in natura esistono già materie prime prive di glutine (riso, mais, frutta, verdura, latte, carne, uova, formaggi, zuccheri e varie bevande), che soddisfano i desideri culinari dei celiaci e garantiscono l’equilibrio nutrizionale corretto dell’individuo.

Ma questo regime alimentare può essere seguito anche dalle persone non intolleranti al glutine? La risposta è positiva, ma sicuramente questo stile nutrizionale non può essere considerato al pari di una dieta dimagrante. Infatti, se da una parte i prodotti senza glutine sono più facilmente digeribili (basti pensare che una pasta di grano duro viene digerita in due ore mentre quella senza glutine in meno di un’ora) dall’altra apportano le stesse calorie degli alimenti contenenti glutine. Quindi, chi pensa di poter calare di peso solo assumendo gli alimenti per celiaci si sbaglia. Alla fine, la regole per mantenere un corretto peso forma rimangono sempre le stesse: non eccedere con il cibo, fare sport e mantenere un corretto stile di vita nel tempo.


lunedì 28 dicembre 2009

Dimostrato che Neuroni in vitro conservano la memoria. L'esperimento è riuscito a ricreare schemi di attività di circuiti cerebrali mantenuti in vitro


Per la prima volta, un gruppo di neuroscienziati della Facoltà di medicina della Case Western Reserve University è riuscito a ricreare schemi di attività di circuiti cerebrali mantenuti in vitro.

Nel campo delle neuroscienze, la memoria umana viene classificata in tre categorie: dichiarativa, che consente di memorizzare fatti o specifici eventi; procedurale, che consente di ricordarsi, per esempio, come si suona il piano o si va in bicicletta; e a breve termine, che permette di ricordare, per esempio, un numero telefonico finché non lo si compone.

In questo particolare studio, i cui risultati sono riportati nell'articolo "Representing information in cell assemblies: Persistent activity mediated by semilunar granule cells", che comparirà sulla rivista "Nature Neuroscience" ed è attualmente disponibile online, gli autori Ben W. Strowbridge e Phillip Larimer erano interessati a identificare gli specifici circuiti responsabili della memoria di lavoro.

Utilizzando frammenti isolati di tessuto cerebrale di roditori, Larimer ha scoperto un modo per ricreare un tipo di memoria di lavoro in vitro. Per lo studio, la scelta è caduta su particolari strutture dell'ippocampo rappresentate dalle fibre muscoidi e dalle connesse cellule granulari, che sono spesso danneggiate nelle persone affette da epilessia e che hanno la particolarità di conservare la maggior parte della loro attività anche quando mantenute in vita in sottili sezioni di cervello.

"La constatazione che molti soggetti epilettici hanno deficit di memoria ci ha portato a chiederci se esista una connessione fondamentale tra queste strutture e i circuiti di memoria”, ha spiegato Larimer.
Dopo aver constatato un'attività elettrica spontanea in queste strutture mantenute in vitro, i ricercatori hanno inserito nelle sezioni di ippocampo alcuni elettrodi di stimolazione, verificando come la loro attività spontanea “ricordasse” quale elettrodo era stato attivato.

Questo tipo di memoria in vitro aveva una durata media di 10 secondi, tanto quanto altri tipi di memoria di lavoro studiati in soggetti umani.

venerdì 18 dicembre 2009

Punteruolo rosso: Iniziativa dell'Università di Palermo "adotta una trappola" per contrastare e combattere le infestazioni.

E' questa è l’ultima iniziativa, lanciata dall’Università di Palermo, per contrastare la diffusione del Punteruolo rosso.

Con una sperimentazione di 11 mesi di cattura massale nel territorio marsalese, ove sono state collocate e controllate settimanalmente 47 trappole innescate con attrattivi feromonali e alimentari , sono stati sottratti all’ambiente oltre 4000 adulti di Punteruolo rosso, di cui oltre 70% erano femmine.

Adesso l’Università di Palermo chiede a privati, scuole, uffici pubblici, che vogliano collaborare attivamente, di adottare una trappola per ridurre le nuove infestazioni.

Per adottare una trappola non serve avere un giardino, né piante di palme (anzi la trappola va collocata ad almeno 20 m da una palma), basta avere un piccolo spazio da dedicare per almeno un paio di anni.

La trappola può essere collocata in un giardino, in un’aiuola o anche su un piazzola (in questo caso le sarà ammassata attorno della terra). L’unico accorgimento è collocarla in modo da preservarla da atti vandalici e/o curiosità dei bambini.

La trappola non contiene prodotti insetticidi ma pur sempre prodotti chimici. La trappola e le sostanze in essa contenute saranno fornite gratuitamente dall’Università, ma a chi adotta la trappola sarà chiesta una collaborazione fattiva, e cioè di:· controllarla (affinché sia sempre in perfetto stato);· contare (se è possibile a cadenza quindicinale) il numero degli adulti catturati;· dividerli per sesso (il maschio ha una fitta peluria bruna sul rostro, cioè la ‘proboscide’);· trasmettere i dati raccolti utilizzando l’apposito modulo presente sul sito creato apposta dall’Università.

Con lo stesso modulo sarà anche possibile comunicare eventuali problemi che dovessero insorgere o la necessità di effettuare sostituzione sostanze contenute nella trappola.

giovedì 17 dicembre 2009

I fiori in corsia fanno bene ai malati. Alleviano il dolore, favoriscono la guarigione e migliorano l'umore.

Una bella stella di Natale non può non accendere un sorriso sul volto di un malato costretto in ospedale in questo periodo, inoltre ricevere fiori per un degente è un piacere in ogni momento dell'anno. Ma i fiori fanno davvero bene ai malati? Sì, alleviano il dolore, favoriscono la guarigione e migliorano l'umore, inoltre non sono pericolosi. Malgrado molti nosocomi inglesi stiano bandendo i fiori dalle corsie, uno studio condotto da Giskin Day e Naiome Carter dell'Imperial College di Londra e pubblicato sul British Medical Journal riabilita i fiori in corsia e sfata alcuni miti come il fatto che i fiori portano germi o tolgono l'ossigeno ai pazienti e sono pericolosi.

Gli esperti hanno chiesto a pazienti e staff medico e infermieristico del Royal Brompton Hospital and the Chelsea & Westminster Hospital un parere sui fiori al letto del paziente in ospedale ed hanno esaminato la letteratura scientifica prodotta sull'argomento per valutare tutti i pro e contro dei fiori in ospedale. Dalla letteratura scientifica è emerso che, se è vero che l'acqua dei sottovasi dei fiori è piena di germi, non è mai stato dimostrato che questi possono essere causa di infezioni; altri studi hanno invece dimostrato che non è vero che i fiori di notte rubano l'ossigeno ai pazienti ricoverati. Sfatando questo mito si riduce anche un aggravio di lavoro per gli infermieri, abituati a portare i fiori fuori dalla stanza di notte. Non a caso, è emerso dall'indagine, uno dei motivi principali per cui lo staff ospedaliero spesso non vede di buon occhio l'arrivo di un bouquet o di un vaso di fiori è proprio il fatto che aumenta il loro carico di lavoro.

Ma i fiori, hanno dimostrato numerose ricerche, fanno bene al paziente: alleviano il dolore post-operatorio, abbassano la pressione, riducono ansia e fatica e l'uso di analgesici, migliorano l'umore e favoriscono la convalescenza. Ci sono però delle regole da seguire per chi decide di regalare fiori a un degente, concludono gli autori del lavoro: se sei un visitatore abituale del paziente sarà educato da parte tua pensare a cambiare l'acqua ai fiori ogni volta che vai; scegli dei mazzi non troppo ingombranti e preoccupati anche del vaso in cui potrai disporli in ospedale; evita infine fiori che spargono polline e che emanano un profumo troppo forte che può disturbare gli altri 'abitanti' del reparto.

martedì 15 dicembre 2009

Pistacchio, mangiare regolarmente questo frutto ci protegge dal tumore ai polmoni

Polmoni protetti con 68 grammi di pistacchi al giorno: il frutto allontanerebbe il rischio di cancro. È quanto emerge dallo studio presentato in occasione dell'American Association for Cancer Research Frontiers in Cancer Prevention Research Conference, dai ricercatori dell`Università del Texas di Houston, secondo cui il frutto secco, oltre a ridurre il colesterolo e fornire sostanze antiossidanti, aiuterebbe anche a ridurre il tumore polmonare.

La ricerca, condotta su 36 soggetti, metà dei quali hanno seguito un regime dietetico integrato con 68 grammi di pistacchi al giorno per un periodo di sei settimane, ha dimostrato che un consumo giornaliero del frutto aiuta a ridurre il rischio di cancro ai polmoni. I pistacchi sono infatti una buona fonte di gamma-tocoferolo, una forma di vitamina E nota per le sue proprietà anti-tumorali.

"Lo studio - spiega Ladia M. Hernandez, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia dell`Università del Texas - dimostra che mangiare 68 grammi di pistacchi al giorno aumenta l'assunzione di gamma-tocoferolo, pertanto può diminuire il rischio di cancro al polmone, senza determinare cambiamenti significativi nell'indice di massa corporea".

La Dieta Mediterranea e' perfetta ma e' necessario tener conto delle calorie

Si alla Dieta Mediterranea, ma riducendone del 30% l'apporto calorico rispetto a qualche anno fa. E' il messaggio lanciato oggi nella seconda giornata del P.a.n. Prevenzione alimentazione nutrizione 'Signora Dieta mediterranea: piu' di 50 anni ma non li dimostra, organizzato dall'associazione 'Giuseppe Dossetti', a cui hanno partecipato nutrizionisti, docenti e pediatri.

Gli alimenti sono i soliti, pasta, pane, pesce, olio extra vergine di oliva, frutta e verdura, che però non devono superare le 2000 calorie dalle 3000 fissate anni fa, una riduzione dovuta alla vita di oggi che richiede un dispendio energetico molto più basso.

Assumere troppe calorie, infatti, oltre a provocare un aumento di peso, può causare alcune forme di intolleranze alimentari.

Secondo Adolfo Panfili, docente delegato del sindaco di Roma per la Sanità delle Asl, infatti, troppi grassi alterano il sistema assimilativo intestinale. Una patologia però che, nel caso dei carboidrati, può dipendere dal frumento: dal 1974, ha spiegato Panfili, viene utilizzato un ibrido di origine sudamericana radiologicamente modificato, con 4 nuovi amminoacidi che spesso non vengono riconosciuti nel codice di lettura intestinale, creando una normale reazione di intolleranza.

A questo proposito il docente ha anche ricordato l'aumento esponenziale dei casi di celiachia, passati in 25 anni da 1 ogni 2000 individui, a 1 ogni 70-100, che in alcune zone della Sardegna sfiorano quota 40. Il segretario dell'associazione Claudio Giustozzi ha infine sottolineato il ruolo giocato dalla dieta mediterranea nel sistema economico. "L'Italia è uno dei più grandi produttori degli alimenti base e ricordiamoci che un piatto di pasta condito costa appena 0,50 euro a persona".

martedì 8 dicembre 2009

Agrifoglio, pianta simbolo del natale, alcuni consigli sulla coltivazione e uso decorativo della pianta

L’agrifoglio, così come la Stella di Natale, è, per tradizione, utilizzato durante le festività per addobbare la casa. Era considerato magico anche prima dell’avvento della cristianità, poiché si pensava che potesse proteggere dagli spiriti malvagi e che fosse un portafortuna.

Sembra che già i primi ad utilizzare l’agrifoglio per decorare le case durante il Natale furono gli Irlandesi. L’agrifoglio è conosciuto anche con altri nomi: Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore.


In casa possiamo solo utilizzare i rametti a scopo decorativo, ma se possediamo un giardino, è possibile coltivare questa pianta che preferisce stare all’ombra in un terreno acido. L’agrifoglio può arrivare anche fino a 10 metri d’altezza; ha foglie di colore verde lucido dalla forma particolare che possono essere striate di bianco o di giallo. In inverno producono delle bacche rosse che rendono i rami di questa pianta ideali per le decorazioni.

Viene chiamato anche pungitopo perché le foglie hanno delle punte che possono pungere. L’agrifoglio resiste anche alle temperature molto basse e non patisce quando durante il periodo natalizio potiamo dei rametti per fare delle decorazioni.

Per realizzare il centrotavola basterà mettere su una base che può essere un piatto o un’alzata, dei rami di agrifoglio, delle pigne, delle candele e dei fiori e bacche finti.

Importante: tenete i rametti di agrifoglio lontano dai bambini perché le bacche e le foglie, se ingerite, sono velenose.

venerdì 4 dicembre 2009

Attenzione! le sigarette a base di erbe fanno male come quelle di tabacco. Rischio tumori!

Le sigarette cosi' dette vegetali a base di erbe non sono piu' sane delle sigarette normali: a sostenerlo e' uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Medicina Cardiovascolare della University of California di San Francisco guidati da Stanton Glantz, e pubblicato nel numero di dicembre di Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, la rivista dell'American Association for Cancer Research.

I ricercatori hanno esaminato i livelli di quattro marcatori per determinare le differenze nella fornitura di nicotina e di sostanze cancerogene tra i due prodotti commercializzati.

Dallo studio, condotto in una citta' cinese, e' emerso che ''l'aggiunta di erbe non pregiudica il contenuto di nicotina e di sostanze chimiche normalmente contenute nelle sigarette - spiega Glantz -. L'industria cinese del tabacco dovrebbe evitare di fuorviare l'opinione pubblica promuovendo le sigarette alle erbe come prodotti piu' sicuri'''.

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