venerdì 31 luglio 2009

Aromaterapia per dimagrire. le essenze possano agire a livello del sistema nervoso

Nel Medioevo, numerose erbe aromatiche, quali lavanda, basilico, rosmarino, salvia e menta, godevano di grande reputazione ed entravano nelle ricette mediche e magiche.
Con il trascorrere dei secoli la concezione magica della natura ha lasciato il posto a ricerche scientifiche basate sulla chimica, che hanno portato, tra l’altro, alla scoperta degli oli essenziali, derivati estremamente raffinati delle piante che racchiudono in sé i cosiddetti principi attivi, cioè dei metaboliti secondari in grado di stimolare e riequilibrare la salute fisica e psichica dell’essere umano.

Anni di studi chimici e biologici hanno permesso di riconoscere scientificamente il potere antimicrobico delle essenze e la loro validità nel trattamento di numerosi disturbi. Le osservazioni di questi studiosi trovano conferma nelle attuali ricerche microbiologiche: sono sempre meglio noti i molteplici principi attivi che compongono gli oli essenziali, ed è possibile testare in vitro la loro efficacia nei confronti di diversi germi patogeni. Inoltre, le recentissime conoscenze di psiconeuroendocrinoimmunologia ci fanno capire come le essenze possano agire a livello del sistema nervoso, influenzando in modo benefico le nostre funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.

Non è un caso, quindi, che gli oli essenziali abbiano potere anche sul dimagrimento.
Sia che vengano inalate dai vapori delle gocce sciolte in acqua e nella sauna, sia che vengano assorbite dalla pelle spalmandoli sul corpo, le essenze raggiungono gli organi interni attraverso la circolazione sanguigna, e aiutano l’organismo a liberarsi dalle scorie e dai grassi causa del soprappeso. L’importante è saper scegliere l’essenza giusta per le proprie esigenze.

Ecco qualche esempio:
- Vaniglia: ha un effetto calmante e riequilibrante
- Mirto: rasserena e aiuta a eliminare i problemi di assuefazione
- Gelsomino: combatte la depressione e riequilibra tutta la sfera psichica
- Lavanda: induce una sensazione di calma e relax, abbatte lo stress e riduce il nervosismo
- Legno di rosa: il suo aroma dolce e speziato allontana l’ansia
- Arancio dolce: placa gli stati ansiosi, rilassa e combatte l’insonnia
- Eucalipto: il suo aroma fresco e forte fornisce un potente stimolo alla mente e aiuta la concentrazione
- Fiore d’arancio: antidepressivo, combatte tristezza e abbattimento

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mercoledì 29 luglio 2009

Celiachia: E' in corso la sperimentazione sull'uomo della pillola inibitrice dell'intolleranza al glutine!

Si stanno gia' sperimentando sull'uomo gli effetti del nuovo farmaco inibitore dell'intolleranza al glutine.

la sperimentazione della pillola inibitrice del glutine e' attiva su 180 pazienti coordinati dal ricercatore italiano trapiantato negli Usa, Alessio Fasano, direttore del Centro di ricerca sulla celiachia e biologia mucosale dell'Universita' del Maryland, Baltimora.

Il rivoluzionario vaccino, secondo quanto spiegato, dovra' essere in grado di riprogrammare il sistema immunitario dei celiaci per indurlo a tollerare il glutine.

I primi risultati concreti sarebbero attesi, salvo sorprese, per la fine di quest'anno, come annunciato nel gennaio scorso in un congresso internazionale organizzato a Genova dall'Associazione italiana celiachia (Aic). Si aprirebbero cosi' concrete speranze per gli oltre 80 mila celiaci italiani. Cifra questa peraltro sottostimata, a fronte di un ritardo diagnostico della patologia che fa supporre agli studiosi che i celiaci "sommersi" siano almeno 500 mila.

Nel frattempo ci dobbiamo accontentare di seguire una dieta rigorosa che resta l'unica vera terapia per questa patologia di matrice genetica, della quale si sta ancora studiando l'origine.

domenica 26 luglio 2009

aromaterapia con fiori e frutta per lenire lo stress

Gli aromi e i profumi, hanno il potere di agire sulla nostra psiche e in qualche modo favoriscono ricordi, emozioni ed anche risposte fisiologiche.

Secondo un recente studio, seguito da alcuni ricercatori dell'Università di Tokio e pubblicato sul ACS Journal of Agricultural and Food Chemistry, si evidenzia come l'inalazione di alcuni aromi possa modificare l'attività dei geni ematochimici in modo da ridurre i livelli di stress.


Si e' scoperto che facendo inalare del Linalolo (un monoterpene presente in molte piante) ad un gruppo di topi sottoposti a stress, si e' riscontrato che tale sostanza agisce in modo evidente andando a modificare l'attività di un insieme di 100 geni che normalmente andrebbero in "crisi" se sottoposte a situazioni di stress.


I risultati ottenuti confermano che il linalolo ha permesso ai livelli di stress elevato nei neutrofili e linfociti del sistema immunitario di tornare a livelli praticamente normali.


Il dr. Akio Nakamura, coordinatore dello studio, ricorda come sin dai tempi antichi era uso "aromatizzare" gli ambienti per purificarli e per creare situazioni di rilassamento per combattere stati emotivi negativi.


Il profumo del giardino o degli alberi in fioritura, le frutte coltivate, possono fare molto a riguardo dello stato dell’umore della persona che si trova a passeggiare tra i vari profumi naturali che i campi offrono.

Il profumo della limonaia, tanto cara ai poeti, ad esempio, aiuta per far tornare la serenità.
La lavanda invece aiuta per il rilassamento, serve per profumare gli ambienti domestici quando è raccolta in essenza o essiccata, ma il prato fiorito della lavanda serve ancora di più a distendere il sistema nervoso e ad aiutare a combattere i timori e le paure.


In generale avere il “pallino” del pollice verde aiuta a distendere i nervi, creare armonia e migliorare la condizione psicologica di chi lo cura e tra i fiori ci vive.


Un profumo giusto serve allora per stare bene, l’aromaterapia ha efficacia sulle persone che hanno difficoltà relazionali o che vivono un periodo di stress e di nervosismo, ma anche migliora lo stato d’animo delle persone sane, che vogliono dare armonia alla loro vita.


Aromaterapia e medicina al naturale, che sempre più aiutano a tamponare le emergenze che la vita di routine crea. L’aroma delle piante, da solo, aiuta a regolare il nostro sistema immunitario, mettendo in circolo una energia positiva, che riequilibra le carenze causate dallo stress e dalla vita frenetica.

venerdì 24 luglio 2009

Terreni demaniali: darli in gestione ai giovani per consentire di poterli sfruttare.

In occasione dell'attuale decreto anticrisi, la Cia (Confederazione italiana agricoltori) e l'Agia (Associazione dei giovani imprenditori agricoli) hanno elaborato e presentato l'emendamento per destinare i terreni demaniali ai giovani, esso può rappresentare un primo passo in avanti e un positivo contributo per dare prospettive adeguate alle nuove generazioni del mondo agricolo, favorendo il ricambio generazionale.

Il progetto di Cia e Agia, oltre a prevedere l'utilizzo agricolo dei terreni demaniali, ha proprio come obiettivo quello di definire un piano di azione organico per l'imprenditoria giovanile, per sostenere, appunto, il ricambio generazionale dei titolari d’azienda e la costituzione di nuove imprese e per favorire l’attrattività e la sostenibilità dell’attività agricola.

In Italia i giovani non sono abbastanza motivati e non vedono nell’agricoltura delle prospettive economiche interessanti: fra le difficoltà principali di insediamento giovanile ci sono la scarsa mobilità fondiaria e l’accesso al bene terra, gli alti costi di avviamento, l’incertezza delle prospettive economiche, la scarsità di formazione e servizi di consulenza adeguati.

Sono inoltre da considerare gli alti oneri amministrativi connessi all’esercizio dell’attività agricola, gli elevati prezzi di affitto e di acquisto dei terreni, gli alti costi dei macchinari, ed in generale, degli investimenti.

Le barriere fiscali e legali e in alcuni casi il forte rischio di mancato guadagno delle aree rurali, la carenza di infrastrutture, di logistica, di mobilità, dei servizi civili e socio-sanitari, che ne condizionano la qualità della vita, completano il quadro.


giovedì 23 luglio 2009

Celiachia e turismo: Dai ristoranti alle strutture, ecco le novità per i turisti intolleranti al glutine.


L’allergia al glutine è una patologia molto diffusa, e la percentuale di persone affette da questa disfunzione aumenta ogni anno vertiginosamente.

Il mercato alimentare, si è dovuto necessariamente adeguare a questa nuova tendenza proponendo prodotti gluten-free, disponibili inizialmente solo nelle farmacie e poi, finalmente, nella grande distribuzione.

A seguire questa tendenza, adesso, è il mercato turistico, che spalanca le sue porte alle persone affette da celiachia, proponendo i viaggi gluten free, ossia itinerari, pacchetti vacanze e soluzioni pensate esclusivamente per i celiaci.

La rete si allarga e coinvolge tutto il sistema turistico italiano. Dagli Autogrill, che propongono adesso scaffali con prodotti ad hoc per gli intolleranti al glutine, ai ristoranti, il cui menu giornaliero offre piatti riservati ai celiaci, fino alle strutture turistiche ed alle navi da crociera che da quest’anno, propongono menu specifici per questa categoria di allergici.

Niente più sacrifici quindi per i turisti affetti da celiachia, al contrario, maggiore attenzione da parte degli operatori a questa fetta di clienti che diventa sempre più ampia e sempre più esigente.

Soddisfazione da parte delle associazioni di settore, che pur confermando la notizia della pericolosa tendenza all’aumento vertiginoso di questa intolleranza alimentare in tutte le fasce d’età della popolazione mondiale, possono segnare un punto a favore del sostegno a questa fascia debole.

mercoledì 15 luglio 2009

Pronto il test genetico per scoprire se un neonato sara' allergico al glutine

L'allergia al glutine spesso viene scoperta in eta' adulta, quando si manifestano gli sgradevoli sintomi della malattia e non è più possibile poterla prevenire.
La Swiss Stem Cell Bank di Lugano ha preparato un test genetico che consente di sapere se il nascituro ha la predisposizione a contrarre la celiachia. Queste analisi, svolte dalla banca per la conservazione del sangue da cordone ombelicale, possono indicare anche un’eventuale intolleranza al lattosio e la possibilità di sviluppare la fibrosi cistica nel corso della vita.

Sono pressoché sconosciute le cause di tale allergia, pare che il responsabile della celiachia sarebbe un gene, anzi più geni mancanti o mutati.

Molti casi presentano una predisposizione genetica: i figli di celiaci sono maggiormente predisposti a contrarre la malattia nel corso della loro vita.

Il test genetico è una procedura che risponde preventivamente a future allergie, il test specifico può essere eseguito al momento della crioconservazione delle cellule staminali, dunque subito dopo il parto, o anche in tempi successivi, senza dover fare un prelievo di sangue al bambino e senza intaccare le cellule conservate.

Una diagnosi precoce garantisce certezza di intervento ancor prima che i sintomi possano manifestarsi nell’intento di tutelare sempre più la salute del bambino e del suo futuro. L’importanza di una corretta diagnosi, prima ancora che si possano manifestare i classici sintomi della malattia permette non solamente di affrontare la celiachia in via preventiva, ma anche di non sottovalutarne le conseguenze. Il più delle volte i sintomi sono scambiati per altre malattie.

domenica 12 luglio 2009

Le piante esotiche invadono sempre piu' il nostro territorio

Stiamo parlando di piante provenienti dai piu' svariati paesi del globo e giunte in Italia dopo viaggi «clandestini» a bordo delle navi, dei treni, o dei camion. Anche i volatili che trasmigrano trasportano i semi nell’intestino e li depositano al suolo con le loro deiezioni. Spesso sono state importate dall’uomo, con funzione ornamentale per parchi e giardini e in seguito ne ha perso il controllo.

Sono le piante esotiche che da tempo, con un’accelerazione negli ultimi anni, contendono il terreno alla biodiversità della nostra flora e in qualche caso aumentano la sfilza delle reazioni allergiche (vedi l’«Ambrosia artemisifolia»).

L’introduzione di specie esotiche invasive è considerata una delle più preoccupanti cause di riduzione e di minaccia della biodiversità a livello mondiale.

Buona parte di queste nuove piante arrivano prevalentemente dagli Stati Uniti (il 37,2% ) e dall’Asia (24,3). In misura minore dal resto dell’Europa (8,5%), dai Paesi dell’area mediterranea (4,6), dall’Africa. Un 3,5% è di «origine incerta».

Alcune hanno fatto capolino più o meno spontaneamente nei secoli scorsi: è il caso della «robinia», della «quercia rossa», del «ciliegio tardivo» e dell’«ailanto». Altre, come la «Solanum carolinense» originaria del Nord America, si sono affacciate negli ultimi anni. La gran parte, dopo un periodo di colonizzazione al rallentatore, esplodono di botto recuperando in pochi anni il tempo perduto.

In questa partita non ci sono superstiti: impossibile la convivenza con la flora locale; difficile, se non impossibile, la prevenzione. L’abbandono dei boschi, come la scarsa manutenzione lungo le strade o le aste fluviali, determinano l’habitat ideale in cui gli intrusi mettono radici. La «tropicalizzazione» del clima, confacente a molte specie, fa il resto.

Fonte: La Stampa

venerdì 10 luglio 2009

Per le medicine gli italiani spendono quasi il doppio rispetto alla frutta e verdura

Secondo Coldiretti gli italiani spendono per farmaci il doppio di frutta e verdura, il cui consumo potrebbe sicuramente favorire un minor ricorso ai farmaci secondo l'antico proverbio.
Dal rapporto Osmed 2008, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) emerge che la spesa farmaceutica totale, comprensiva della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le strutture pubbliche, e' stata di 24,4 miliardi di euro.

Si tratta di un valore che è quasi il doppio della spesa per frutta e verdura fresche e per ortaggi surgelati delle famiglie italiane che nel 2008 hanno destinato 14 miliardi, con un calo dell'acquisto medio per nucleo familiare del 3,1 per cento (378,7 chili per famiglia) mentre l'uso di medicine di fascia A è cresciuto del 4,9 per cento nello stesso anno.

Tra i farmaci di maggior consumo ci sono peraltro quelli per le patologie relative al sistema cardiovascolare, gastrointestinale e a quello del sistema nervoso centrale sul quale la corretta alimentazione ha un impatto determinante.

Fonte: Republica.it

La prima mela italiana rossa dentro e fuori e' in arrivo a settembre


Sta per nascere in Val Venosta, Alto Adige, la prima mela italiana rossa dentro e fuori. La nuova mela - cui lavorano da anni agronomi di tutto il mondo - è stata creata a Monaco di Baviera. I primi frutti dei 3500 alberi piantati in Alto Adige arriveranno a maturazione a settembre. Karl Luggin, l'agricoltore altoatesino che si è assicurato i diritti per l'Italia, preferisce in ogni caso essere cauto e spiega: ''I frutti hanno dieci volte le proprietà delle mele normali, ma sono forse un po' troppo aspri''; e il loro succo è molto simile a quello del lampone. Secondo esperti, il frutto è ancora allo stato sperimentale; per la loro immissione sul mercato ci vorranno ancora circa quattro anni.


Fonte: Agrapress

giovedì 9 luglio 2009

Una ricetta del gelato per celiaci

Come e' noto la celiachia è un’intolleranza alimentare al glutine sempre piu' diffusa, oggi ci occupiamo di tutte quelle persone che non possono mangiare i gelati normali e tutti gli alimenti che contengono il glutine, ecco quindi un gelato fatto apposta per loro, ma che va benissimo per tutti.


Ingredienti e dosi per 2 persone:
- 2 banane sbucciate del peso di 200 gr totali
- 40 gr di zucchero vanigliato
- il succo di mezzo limone
- 2 cucchiai di melassa
- 150 cc di latte intero (oppure metà dose di latte di riso)
- 25 gr di panna fresca intera
- 25g di yogurt bianco
- sfoglie di cioccolato perugina

Preparazione:
Sbucciate le banane e frullatele con lo zucchero, poi aggiungete la panna, la melassa, lo yogurt e il latte.
Versate il composto nella gelatiera e impostate 40 minuti.
Servite il gelato con il cioccolato grattugiato e una sfoglia di cioccolato perugina.


Fonte: http://www.pourfemme.it/

giovedì 2 luglio 2009

Il consumo dei succhi di frutta danneggia i denti

Bere succhi di frutta fa male ai denti e spesso puo' letteralmente erodere lo smalto. Lo rivela una ricerca del Rochester Medical Center dell'Universita' di New York pubblicata sul Journal of Dentistry.
"Alcuni succhi di frutta sono cosi' acidi che possono ridurre la durezza dello smalto dell'84 per cento, facendo consumare i denti piu' in fretta", ha detto il dottor Yan-Fang Ren, dell'Eastman Institure for Oral Health.

"L'acido del succo di arancia - ha continuato - e' cosi' forte che i denti vengono letteralmente lavati via". E' noto da tempo che i succhi di frutta e le bibite gassate hanno un alto contenuto di acido e che possono ridurre la resistenza dello smalto.

Tuttavia, lo studio di Ren mostra che gli effetti di queste bevande possono essere piu' gravi di quanto si pensasse.

"Siamo arrivati alla scoperta - ha spiegato - misurando gli effetti corrosivi delle sostanze sbiancanti per i denti. Abbiamo utilizzato degli scanner ad alta risoluzione per guardare la superficie dei denti in maniera dettagliata. Quello che abbiamo visto e' che l'azione corrosiva degli sbiancanti e' insignificante rispetto a quella dei succhi di frutta.

Il consumo di queste bibite e' potenzialmente dannoso per i denti. Non abbiamo ancora degli strumenti per evitare l'erosione, anche se riteniamo che alti livelli di fluoruro possono rallentarla".

Nel frattempo, forse dovremmo semplicemente seguire i consigli dei dentisti sul consumo di queste bevande: berle non troppo lentamente, solo con una cannuccia oppure mentre si mangia.

Sono in aumento le persone intolleranti al glutine!

Il numero delle persone affette da celiachia è quadruplicato dal 1948 ad oggi rendendo necessari strumenti più efficaci per la cura e la diagnosi della malattia stessa, tanto che la malattia è ormai diffusa quanto il diabete o l’artrite reumatoide.

Sono allergiche al glutine, le persone affette da celiachia , essa e' una proteina presente nel grano, nell’orzo e nella segale. L’ingestione di tale proteina causa una reazione immunitaria che danneggia i villi intestinali, provocando diarrea, crampi, anemia, infertilità, una prematura e grave osteoporosi. La malattia si cura soltanto modificando la dieta, da cui occorre eliminare il glutine.

L’allarme è stato lanciato sulle pagine di Gastroenterology da Joseph Murray e il suo gruppo di ricerca della Mayo Clinic il quale afferma:
"I disturbi causati ai celiaci sono diventati molto più comuni negli ultimi 50 anni e non sappiamo la causa. La malattia colpisce oggi 1 persona su 100, ma, considerato che i suoi sintomi sono spesso confusi con quelli di altri disturbi, le persone affette da celiachia potrebbero essere molto più numerose".

Per il gastroenterologo, dal momento che il numero dei celiaci è quadruplicato negli ultimi 50 anni ed una cattiva diagnosi può causare morte prematura, sarebbe saggio iniziare a considerare la malattia come un vero e proprio caso di salute pubblica, che va affrontato con i giusti mezzi e la dovuta attenzione.

mercoledì 1 luglio 2009

primo luglio 2009 entra in vigore l'abolizione degli standard minimi di qualità per la frutta e verdura con il rischio di comprare prodotti di scarto

Dal primo Luglio 2009 e' entrato in vigore l'abolizione degli standard minimi di qualità per la frutta e verdura con il rischio della vendita di prodotti di scarto a prezzi elevati (Regolamento comunitario n.1221/2008).
Il rischio potrebbe essere l'invasione di prodotto dall'estero di bassa qualità, con le importazioni di frutta dall'estero che sono cresciute del 22 per cento nel primo trimestre.

Vengono in pratica soppresse - sottolinea la Coldiretti - le regole sulla dimensione, il peso e la qualita' di origine di alimenti come carciofi, melanzane, cavolfiori, cipolle, asparagi, piselli, ma anche nocciole in guscio, albicocche, meloni, prugne e cocomeri che vengono assoggettati ad una generica definizione di merce sana, leale e mercantile, mentre nulla cambia per dieci prodotti ortofrutticoli ritenuti rappresentativi per il mercato. (mele, agrumi, pere, kiwi, insalate in genere, pesche e nettarine, fragole, peperoni, uva da tavola e pomodori).

Il sistema comunitario fino ad ora in vigore disciplinava la classificazione dell'ortofrutta in categorie e calibri per garantire l'omogeneità dei prodotti presenti in un imballaggio, con le relative tolleranze, l'obbligo o la facoltà di riportare in etichetta la varietà o la tipologia.

Il rischio concreto è quello di una concorrenza sleale da parte dei nuovi paesi dell'est a danno dei consumatori e delle imprese agricole nazionali e delle loro cooperative impegnate a garantire standard qualitativi da primato nella Unione Europea.

Nei mesi precedenti l'entrata in vigore della nuova norma, le importazioni di frutta straniera in Italia sono aumentate del 22 per cento con il rischio concreto che - sostiene la Coldiretti - venga spacciato come Made in Italy prodotto di scarto importato da migliaia di chilometri di distanza perché molto spesso sugli scaffali mancano le etichette ed i cartellini con l'indicazione di provenienza.

E' quindi consigliabile prediligere le varietà di stagione coltivate in serra o in pieno campo che presentano le migliori caratteristiche qualitative e il prezzo più conveniente; preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza.
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